26 maggio 2018

WHERE DID THE TOWERS GO? - Prefazione dell'autore Dr. Judy Wood e Capitolo 1 - Introduzione

Iniziamo una serie di articoli che mirano ad illustrare e spiegare le EVIDENZE di COSA sia successo l'11 settembre al Complesso del World Trade Center, così come esposte nel rivoluzionario libro della dottoressa Judy Wood "WHERE DID THE TOWERS GO? Evidence of Directed Free-Energy Technology on 9/11." L'obiettivo di questo blog è la traduzione dall'inglese del libro di Dr. Wood. Ogni articolo è la traduzione più fedele possibile del corrispondente capitolo del libro. Si consiglia di seguire l'ordine cronologico degli articoli per un'esperienza di lettura ottimale.

Innanzitutto il titolo del libro merita una piccola introduzione. Tradotto come "DOVE SONO ANDATE A FINIRE LE TORRI? Evidenze di Tecnologia ad Energia Libera Diretta l'11/9", è la seconda parte del titolo che merita un approfondimento. Energia libera (e gratuita) nel senso di ricavata, ottenuta o attinta dall'ambiente o dal vuoto, o possibilmente dai materiali stessi, quello che la fisica definisce anche come energia di punto zero. Ovvero, il concetto quantistico espresso dal principio di indeterminazione tempo-energia, secondo cui anche lo spazio "vuoto" contiene energia. Semplificando, lo spazio privo di materia ed energia non può esistere e ad esso non può essere assegnato il valore zero, altrimenti verrebbe violato il principio di indeterminazione, avendo appunto l'energia un valore precisamente definito, cioè nullo. 

Ma perché libera e gratuita? La fisica associata a questo rivoluzionario modo di estrarre o di generare energia sembra avere dei chiari legami con i fenomeni riscontrati durante gli esperimenti di "Fusione Fredda" (più appropriato "Reazioni Nucleari a Bassa Energia" o "Low Energy Nuclear Reactions" (LENR)), ad oggi non ancora ben compresi o inquadrati in un formalismo teorico condiviso, ma non per questo non reali! Durante gli esperimenti si riscontra, ormai con una riproducibilità del 100%, una produzione di energia molte volte superiore (addirittura  decine se non centinaia di volte) all'energia in ingresso al sistema ("over unity"). Tuttavia, non viene affatto violata la legge di conservazione dell'energia in quanto l'energia in eccesso proviene dal materiale stesso o dall'ambiente. Visitate LENR-CANR.ORG per consultare l'archivio di articoli scientifici sulla "Fusione Fredda." 

Quanto accaduto l'11 settembre sembra anche connesso con gli esperimenti del canadese John Hutchison che a partire dal 1979 scoprì tutta una serie di fenomeni classificati come "Effetto Hutchison." Con non più di 1.5 kW in ingresso, in certi casi soltanto qualche centinaia di watt, John Hutchison riesce a provocare fenomeni di levitazione di oggetti pesanti, sia metallici che non, l'apparizione di ciò che sembrano fiamme, l'ammorbidimento di metalli ad uno stato "gelatinoso" in assenza di calore, la deformazione di metalli in assenza di calore, l'emissione di luce da metalli sempre in assenza di calore, la fusione di materiali diversi quali alluminio e legno, per esempio, senza l'uso di calore, la trasmutazione di elementi e molto altro ancora. Con tali potenze in ingresso piuttosto limitate, sarebbe impossibile provocare gli effetti osservati a meno che non intervenisse un'energia dal materiale stesso o dall'ambiente, contribuendo quindi a produrre i fenomeni. Da qui nasce la definizione di energia libera o gratuita. 

Negli anni Hutchison ha raffinato la sua tecnica nel riprodurre questi effetti che inizialmente risultavano difficili da ripetere (proprio come agli albori della sperimentazione sulla Fusione Fredda). Ha eseguito numerose dimostrazioni per scienziati e militari ed è stato oggetto di alcuni documentari e studi. Hutchison ha trasformato la sua abitazione in un laboratorio pieno di vecchi apparecchi militari riciclati. I suoi esperimenti consistono nell'interferire onde radio e/o altre onde elettromagnetiche con campi di energia elettrostatica creati tramite bobine di Tesla o generatori di Van der Graaf. Nel luogo dove avviene l'interferenza si producono gli effetti, anche se non di rado si sono manifestati dei fenomeni nelle vicinanze, in alcuni casi anche negli appartamenti dei vicini di casa e anche più lontano. Bisogna ammettere che Hutchison possa essere giudicato un personaggio alquanto eccentrico, con poca istruzione formale (autodidatta per sua stessa ammissione) e che non possa vantare alcun titolo accademico. Non per questo i suoi esperimenti vanno negati, sminuiti o addirittura giudicati fraudolenti poiché non ancora compresi dalla scienza ufficiale! Nel libro Dr. Wood parla ampiamente di John Hutchison e della correlazione con gli eventi dell'11 settembre.  

Per distruggere le Torri e polverizzarle quasi completamente in circa 10 secondi come abbiamo visto nei video e come impareremo dal Libro, servirebbe una quantità veramente enorme di energia impiegando una tecnologia convenzionale. Ma sfruttando questi nuovi fenomeni fisici o qualcosa di simile, che con ogni probabilità sono noti e studiati da diversi decenni in gran segreto, è stata concepita, costruita e utilizzata (almeno una volta) un'arma di distruzione di massa probabilmente a disposizione di un gruppo formato da persone molto potenti ed influenti, con accesso a ingenti risorse finanziarie e possibilmente composto da personaggi di varie nazionalità. Naturalmente quest'ultimo scenario del gruppo che si muove nell'ombra è solo un ipotesi plausibile.         

Poi c'è il concetto di energia diretta. Diretta sia nel senso di localizzata o confinata spazialmente ma soprattutto energia istruita a comportarsi in un certo modo. Nel caso della distruzione delle Torri, le molecole o gli atomi dei materiali (acciaio, cemento, ecc., ma non la carta!) di cui erano costruite o che erano all'interno degli edifici, sembrano aver ricevuto l'istruzione di non attrarsi più o addirittura di respingersi, causando l'annichilazione quasi completa delle Torri.     


Andrew Johnson spiega l'importanza dell'energia libera e gratuita (Free Energy) e non solo. Sottotitoli in italiano.


Andrew Johnson

Andrew Johnson merita indubbiamente un'introduzione degna di nota. E' stato al fianco della Dr. Wood dal 2006/7 dopo essere stato accanito sostenitore di Steven Jones e della TEORIA della termite/demolizione controllata che tratteremo in seguito in altri articoli. Tuttavia, si è convinto che questa teoria faceva acqua da tutte le parti e che alcuni ricercatori sostenitori del cosi detto Truth Movement (Movimento per la verità) avevano in realtà secondi fini e stavano cercando di sabotare il movimento, screditando Dr. Wood e divulgando disinformazione circa i fatti dell'11 settembre. Andrew Johnson ha scritto due libri che trovate nella lista dei libri raccomandati nel blog. Ha svolto un monumentale lavoro nel documentare e mettere a nudo chi e con quali mezzi, in realtà, non sia veramente interessato alla verità, ma al contrario, sia attivamente impegnato ad insabbiarla o a distorcerla intenzionalmente o meno. Un grande riconoscimento e rispetto va anche ad Andrew Johnson definito da qualcuno come "il pitbull" della Dr. Wood poiché non molla mai, sempre impegnato in prima linea nella ricerca della verità. 
Consultate il sito Check The Evidence (link: CHECK THE EVIDENCE) alla sezione 9/11 per leggere gli articoli scritti da Andrew Johnson che documentano quanto sopra.

Prefazione dell'Autore


Di fronte a idee intollerabili o ad atti intollerabili, un gran numero di persone ha iniziato semplicemente a negarli, dichiarandoli "irreali" e pertanto cancellandoli dall'esistenza con una parola. ...Ma lo schema stesso del non vedere è inevitabile, evidente a chiunque guardi.
- Eric Larsen, A Nation Gone Blind.

Innanzitutto Dr. Wood non vuole puntare il dito contro nessuno. L'obbiettivo del suo libro non è stabilire chi sono i responsabili ma stabilire COSA sia accaduto l'11 settembre. La dottoressa non crede sia opera del governo americano ne crede che non sia opera del governo americano. Non è questione di credo o fede. Piuttosto è un crimine che va risolto attraverso lo studio forense delle evidenze. Prima di poter determinare chi è stato occorre determinare cosa sia successo e come sia successo. 
L'ordine logico per risolvere qualunque crimine risulta il seguente:
  1. COSA è successo
  2. COME è successo (per esempio, con quale arma), poi
  3. CHI è stato. E solo dopo si può pensare a
  4. PERCHÉ (il movente)
Non si può condannare nessuno basandosi sul credo o sulla convinzione. Soprattutto, non si può condannare nessuno se non si è stabilito quale sia il crimine commesso. Se si vuole accusare qualcuno di omicidio con arma da fuoco bisogna essere sicuri che il corpo abbia dei fori compatibili con proiettili.
Nonostante ciò, prima di mezzogiorno dell'11 settembre, ci hanno detto chi è stato e come l'hanno fatto, prima che qualunque indagine avesse avuto luogo.
Vi sorprenderà il fatto che il National Institute for Standards and Technology (NIST) non abbia analizzato cosa sia accaduto, il primo vitale passo in ogni indagine scientifica forense. Non lo ha fatto nonostante il titolo del rapporto prodotto dal NIST sia "NIST NICSTAR 1 - Rapporto Finale sul Collasso delle Torri del World Trade Center" (potete leggerlo qui  NIST NICSTAR 1, parte delle 10.000 pagine totali di rapporto ad opera del NIST). Tra gli incarichi ricevuti dal NIST dal parte del Congresso degli Stati Uniti vi era:
  1. Determinare come e perché WTC 1 e WTC 2 crollarono in seguito agli impatti iniziali di aerei e come e perchè WTC 7 crollò (vedere pag. xxxv di NCSTAR 1).
Tuttavia, due pagine dopo (pag. xxxvii), in una nota a piè pagina, il rapporto afferma che 
"l'indagine doveva concentrarsi sulla sequenza di eventi dagli impatti iniziali degli aerei sino all'iniziazione dei crolli di ciascuna torre. Per brevità in questo rapporto, ci riferiremo a tale sequenza come la 'probabile [ipotetica] sequenza di crollo', sebbene non includa il comportamento strutturale della torre dopo che le condizioni di incipiente collasso siano state raggiunte ed il crollo divenne inevitabile."
Significa che il rapporto proponeva semplicemente una "probabile [ipotetica] sequenza di crollo" sostenendo di spiegare la sequenza degli eventi che hanno portato al "crollo". Tuttavia, il NIST non ha determinato come e perché le torri siano crollate, che costituiva il loro mandato. Se lo avessero fatto avrebbero in primo luogo determinato cosa sia successo analizzando una serie di fenomeni che sono confermati empiricamente come accaduti. Come risulta evidente non lo hanno fatto.

Partendo da questa lampante mancanza, Dr. Wood ha impugnato il rapporto del NIST chiedendo formalmente di correggerlo (Request for Corrections - RFC), facendo loro notare che le immagini incluse nel rapporto e la "probabile sequenza di crolloviolavano le leggi della fisica. Tramite una risposta scritta ufficiale il NIST ammise che non avevano analizzato il crollo. Risposero per lettere alla Dr. Wood ribadendo essenzialmente quanto già affermato nella nota riportata sopra: "Come dichiarato in NCSTAR 1, il NIST ha analizzato i fattori che hanno portato all'iniziazione del crollo del torri, non i crolli stessi" (potete leggere la risposta qui Risposta del NIST al RFC). Gli stessi dipendenti del NIST stavano ammettendo che il rapporto era fraudolento. La posizione del NIST è la seguente: considerato che non hanno analizzato i crolli, non devono giustificare perché la "probabile sequenza di crolloin effetti violi le leggi della fisica. Ovvero, si prendono la solamente la responsabilità di affermare che le torri obbedirono alle leggi della fisica prima di essere distrutte, cioè finché erano in piedi! 
In conclusione, le migliaia di pagine di rapporto danno l'apparenza di analizzare in dettaglio il crollo. Inoltre, il rapporto stesso è incongruente, considerato l'obbiettivo di eseguire un'analisi dei crolli che invece non c'è stata come l'organizzazione stessa ammette. Il rapporto nel suo complesso, a cominciare dal suo titolo, è ingannevole, un raggiro. Comunque parleremo ampiamente dell'azione legale di Dr. Wood in articoli dedicati.


Dr. Wood sul rapporto del NIST. Sottotitoli in italiano. [PSY-OP in inglese = Operazione Psicologica]


Molte persone hanno ipotizzato chi possa aver commesso i crimini dell'11 settembre e come abbiano fatto. Ma senza considerare cosa sia accaduto, ipotesi di questo genere possono solamente venir classificate come teorie del complotto, un appellativo che descrive benissimo anche la versione dei 19 terroristi arabi armati di taglierino, una storia che ci hanno propinato prima di mezzogiorno l'11 settembre.

La ricerca della Dr. Wood non è speculazione, ne un'ipotesi, ne una teoria, ne una congettura, ma un'indagine forense di ciò che è accaduto al complesso del WTC l'11 settembre. Ne si occupa di chi sia stato, ne le interessa questo aspetto nella sua ricerca. Per determinare cosa sia accaduto occorre considerare la totalità delle evidenze disponibili. Chiunque dichiari di sapere chi sia stato prima di aver determinato cosa è stato fatto, sta solamente promuovendo una congettura o facendo propaganda. Affermare che "l'11 settembre è stato un lavoro interno (inside job)", a livello scientifico, è identico ad affermare che "sono stati 19 terroristi arabi malvagi armati di taglierini." Nessuna delle due affermazioni è il risultato di un'indagine scientifica ammissibile in un tribunale. Nessuna identifica quale crimine sia stato commesso, ne tanto meno come sia stato commesso.

      
Dr. Wood al Bruce Montalvo Show - Bisogna prima stabilire COSA è successo. Sottotitoli in italiano.


Dr. Wood parla del suo libro. Sottotitoli in italiano.

Capitolo 1 - Introduzione

Ho scoperto qualcosa che non ho mai saputo: Ho scoperto che il mio mondo non era il mondo reale.
- Robert F. Kennedy, 1968.

Introduzione all'introduzione
Facciamo una doverosa osservazione introduttiva non tanto al libro in se, ma piuttosto a come vengono documentate le informazioni in esso contenute e fornite su questo blog. Chiariamo che il libro della Dr. Wood cita e fornisce accuratamente la fonte di ogni fotografia, informazione e/o affermazione ufficiale o meno. Tuttavia, in questa serie di articoli risulta troppo oneroso citare tutte le fonti, che comunque si possono trovare alla fine di ogni capitolo nel libro. Verranno forniti i link solo alle fonti che riteniamo importanti per fornire un quadro completo del libro stesso.

Cominciamo. 

Nel capitolo introduttivo Dr. Wood inizia spiegando come sia venuta a conoscenza degli eventi dell'11 settembre. La dottoressa fa notare come i media trasmettevano ripetutamente e a reti praticamente unificate sempre le stesse immagini, che mostravano gli edifici che si "disfacevano come maglioni" oppure si "sbucciavano come una banana."

WTC 1 (Torre Nord) - Inizio distruzione alle 10:29 am

WTC 1 - Foto battezzata "il gorgogliatore"

WTC 1 - Distruzione finale di ciò che rimane, il core, la struttura centrale di 47 colonne e travature reticolari.

WTC 1 - Foto da altra angolazione. Notare le colonne che si disintegrano. Le colonne grigio scuro di polvere ricca di ferro che si sollevano sembrano riprodurre la forma di quando erano solide.


WTC 2 (Torre Sud) - Foto battezzata "palla di neve." Inizio distruzione ore 9:59am. L'edificio nero è Bankers Trust (Deutsche Bank Building) di 41 piani, anch'esso danneggiato. Notare come il fronte del crollo sia più o meno alla stessa altezza del Bankers Trust e che non si vedono detriti al di sotto. Circa 60-70 piani, ovvero 2/3 del WTC 2 sono svaniti. Si vede solo una palla di polvere e il rivestimento in alluminio che ricopre le colonne esterne in acciaio. Perché?  

WTC 2 - Il core che svanisce in polvere. Sulla destra il lato est del WTC 7 di 47 piani.

WTC 2 - Notare anche qui filamenti di polvere che si sollevano in verticale come fantasmi delle colonne prima solide.


La costruzione del World Trade Center - Ricordiamoci quanto erano enormi e robuste le torri.


Dr. Wood non riusciva a spiegarsi come un edificio potesse disfarsi come un maglione, e quale fosse il meccanismo che potesse causare ciò e che tutti avrebbero dovuto vedere. Certamente il tempo in cui è avvenuto non faceva senso! 


Dr. Wood - Pensieri di quel giorno e parole...Video con sottotitoli in italiano.


Dr. Wood apprese gli eventi di quel giorno dalla radio mentre lavorava da casa. Il suo primo pensiero fu di un altro scenario del tipo "War of the Worlds" ma questa volta alla TV. Nel 1938 Orson Welles narrò alla radio dell'atterraggio di alieni sulla terra, intervallando il racconto con chiari riferimenti al fatto che non fosse vero. Nonostante ciò a molti americani prese il panico e molte furono le chiamate di emergenza alla polizia. Durante la sua ricerca, Dr. Wood ha maturato la convinzione che il modo con cui le persone inizialmente vennero a conoscenza degli eventi di quel fatidico giorno avrebbe avuto una profonda influenza su di esse e se fossero più o meno portate a dubitare o a fare domande sugli avvenimenti stessi. 


Il modo in cui le persone vengono a conoscenza degli eventi dell'11 settembre le influenza profondamente. Sottotitoli in italiano.


Quando Dr. Wood vide il buco a forma di aeroplano nelle torri, il suo primo istinto fu di ridacchiare, nonostante la tragedia in atto, poiché le sembrava di vedere i cartoni animati di Wile E. Coyote che tutti conosciamo. I colleghi la guardarono come se fosse una pazza!

Normale nei cartoni animati di Wile E. Coyote.


No comment!


Il buco a forma di aereo nel WTC1. Le colonne sembrano essere tagliate/danneggiate addirittura con l'estremità dell'ala.

A. La pressione a conformarsi / omologarsi

Sentendosi emarginata, esclusa, quasi in preda al panico e dubitando di quanto il suo istinto le diceva, andò nel suo ufficio chiedendosi se fosse veramente pazza per la sua interpretazione dei fatti radicalmente diversa dai suoi colleghi universitari. Decise di testare la sua sanità attraverso un calcolo che potesse stabilire il tempo necessario alle torri per crollare. Non conoscendo i dettagli della loro costruzione non cercò di modellare le torri. Voleva solamente stimare il tempo massimo in cui ciò potesse avvenire. Tramite la semplice formula fisica che lega l'altezza al tempo di un grave in caduta libera nel vuoto, cioè in assenza di resistenza dell'aria, è arrivata al tempo di circa 9.22 secondi.

9.22 secondi le sembravano più o meno uguale ai tempi di crollo come visti in televisione Inizialmente ciò rassicurò Dr. Wood, pensando che non fosse pazza dopo tutto. Ma poi si chiese come poteva il tetto cadere ad una velocità corrispondente alla caduta libera! Il tetto doveva pur cadere attraverso qualcosa? Doveva cadere attraverso tutti gli altri piani rimanenti! Quanto tempo è necessario in questo scenario? Pensò a qualcosa tipo un effetto a valanga e battezzo questo modellino come l'esempio della palla da biliardo, che verrà discusso dettagliatamente nel Capitolo 2. L'intento è quello di calcolare un intervallo di tempo, in modo da sapere che il crollo non può essere durato meno di t₁ ne più di t₂ (t₁ < t < t₂).

Tempo minimo per toccare terra per una palla da biliardo che cade nel vuoto dal tetto delle torri.

B. E la Quantità di Moto?

Che ne è della conservazione della quantità di moto, una grandezza fisica che si esprime con il prodotto della massa per la velocità di un corpo? Abbiamo tutti visto l'enorme quantità di polvere che si levava in aria mentre le torri sembravano "svanire nel nulla." Da dove veniva quella polvere? Forse proviene dai piani che si frantumano uno sull'altro. Se fosse così però, ogni volta che un piano va in frantumi urtando quello sottostante dovrebbe "fluttuare via". Supponendo sia possibile iniziare il crollo in questo modo, non ci potrebbe certo essere una massa che accumulandosi possa schiacciare il restante edificio fino al suolo, similmente ad un battipalo. Quindi se non c'era una massa che via via si accumulava gravando sull'edificio, come ha fatto a crollare? Certamente non è crollato sotto il proprio peso, dato che semmai il peso andava via via diminuendo durante il crollo mentre l'edificio diveniva polvere. Ovvero, il carico sui supporti alla base delle torri diminuiva mentre i piani superiori diventavo polvere.

C. Il Paradosso della Resistenza

Nasce dunque un paradosso. Se un piano viene polverizzato(*) dall'impatto con il piano sottostante, quello sottostante deve essere considerato rigido in modo che possa resistere alla forza che agisce su di esso. Confrontate una macchina che si schianta su un blocco di granito rispetto ad una macchina che ne colpisce un'altra parcheggiata in folle. La prima incontrerà una resistenza molto maggiore della seconda. Di conseguenza, se questa resistenza esiste, l'edificio non può "cadere" neanche lontanamente alla velocità di caduta libera.

(*) Polverizzare significa ridurre il materiale in particelle di polvere tramite un'azione meccanica ottenuta tramite la macinazione e/o la frantumazione, oppure tramite l'energia cinetica di qualcosa che urta contro qualcos'altro. Come evidenzia la Dr. Wood e come vedremo in seguito, qui siamo di fronte ad un altro fenomeno che lei battezza in inglese come "dustification". Viene impropriamente tradotto come polverizzazione ma non deve in alcun modo evocare il concetto di macinare e/o frantumare in piccole particelle di materiale, che necessariamente implica l'uso di energia meccanica o cinetica. A prima vista sembra un'osservazione banale, ma al contrario, l'intenzione è identificare un fenomeno non noto o mai incontrato prima con un termine con non possa essere confuso con fenomeni noti, quale la polverizzazione tramite mezzi meccanici o cinetici. Durante le sue ricerche la Dr. Wood si è sforzata molte volte in questo senso ed incontreremo molti di questi termini nei prossimi capitoli del suo libro. L'idea è di creare un termine nuovo per un fenomeno nuovo, che non si possa confondere con un fenomeno noto, ma allo stesso tempo sia semplice da ricordare e non complicato come ad esempio "caratteristica-XYZ-123".     

D. I Tempi

Considerate quanto velocemente dovrebbe avvenire questa sorta di reazione a catena se tutti e 110 i piani devono essere disintegrati in circa 10 secondi. Quante volte riuscite a battere le mani in 10 secondi? Beh, più di 10 volte ma molto meno di 110! In più dovete considerare che ogni piano, a differenza delle vostre mani, dista circa 3.65 metri dal successivo ed è costituito di un sacco di materiale che dovrebbe essere distrutto in una frazione di secondo.
Supponiamo che qualcosa di inspiegabile sia veramente accaduto e che ogni piano si schianti su quello seguente, riducendolo in polvere, e abbia ancora energia sufficiente per rilasciare il piano sottostante, e così via. Questa sorta di staffetta ci impiegherebbe 97 secondi (trascurando la resistenza dell'aria) per far si che il tetto raggiunga il suolo, sempre supponendo che ci sia, in qualche maniera, abbastanza energia.

Crollo tipo "pancake" (frittella) a staffetta per ogni piano.

Ma l'edificio era danneggiato, quindi alcuni piani offriranno meno resistenza di altri. Facciamo dunque l'ipotesi che 9 piani su 10 siano mancanti o danneggiati. Questo significa che un piano può accelerare in caduta libera per 10 piani prima che si schianti su quello sottostante polverizzandosi. Supponiamo anche qui che con l'ultima riserva di energia rilasci il piano sottostante che quindi accelera per 10 piani prima di polverizzarsi sul prossimo piano sottostante. In questo scenario ci vorrebbero 31 secondi prima che il tetto si schianti al suolo, sempre trascurando la resistenza dell'aria che può solo allungare i tempi.

Crollo tipo "pancake" a staffetta ogni 10 piani.

In conclusione, l'idea di una reazione a catena di crolli per gravità è fisicamente impossibile.
Ma gli edifici sono svaniti in molto meno di 30 secondi! Si vede chiaramente in TV. Come è possibile tutto ciò?
Consideriamo il grafico seguente in cui la palla rossa (100° piano) non può iniziare il suo moto prima che la palla blu (110° piano) la colpisca e la faccia iniziare a muovere. Poi, la palla gialla non può iniziare il suo moto in caduta libera prima che la rossa la colpisca e così via. Ma supponiamo che la palla rossa sia spinta a cadere prima che la blu la raggiunga. E, analogamente, se la gialla ricevesse anch'essa questo vantaggio? E poi la palla viola, la verde, e così via una dopo l'altra in successione. Sarebbe l'unico modo di far si che l'intero edificio raggiunga il suolo in meno di 10 secondi. La resistenza offerta da ogni piano intralcia per così dire, rallentando il fronte d'onda del collasso. Dunque, se eliminassimo questa resistenza appena prima del fronte d'onda del collasso? Detta in maniera concisa, qualcosa deve distruggere l'edifico, in qualche modo, in anticipo rispetto al fronte d'onda del crollo.

Crollo tipo "pancake" in cui i piani (1 ogni 10) iniziano in anticipo rispetto al fronte d'onda del collasso.  

Siamo subito tentati a postulare come possa avvenire una cosa simile basandosi sulla conoscenza di varie possibilità o meccanismi. Ma dato che il nostro ventaglio di conoscenze non include tutte le possibilità, ostinarci a farlo sarebbe come fare un test a risposta multipla in cui non c'è nessuna risposta corretta. Per esempio, se dovessimo determinare come sono state distrutte le torri e avessimo da scegliere tra fuochi d'artificio, una fionda e le cannonate, non arriveremo mai alla risposta corretta. Non si può mai essere sicuri di avere la scelta corretta finché non abbiamo determinato cosa sia accaduto nella sua totalità. Tutto quello che sappiamo a questo punto è che le torri sono svanite più velocemente che nel caso di un crollo per gravità in caduta libera. Per saperne di più abbiamo bisogno di più prove, evidenze. Dopotutto l'evidenza è la differenza tra scienza e una teoria del complotto.
Non si può stabilire chi è il colpevole finché non determiniamo cosa è successo e poi come. Tuttavia, prima di mezzogiorno l'11 settembre ci avevano detto chi era stato, cioè ci hanno propinato una teoria del complotto e non il risultato di un' indagine scientifica. Dare la caccia ai chi sia stato, prima di determinare cosa sia accaduto e in che modo, è una maniera per garantire che la verità non vena mai a galla e rimanga nascosta per molto tempo, se non per sempre. Tutto ciò si definisce insabbiamento (cover-up in inglese).

Altri Video


Un concetto che Dr. Wood ripete regolarmente all'inizio del suo libro e nelle sue presentazioni ed interviste online è quello di cercare di non saltare a conclusioni, ma aspettare che sia l'evidenza a guidarci e mostrarci cosa sia accaduto. La tentazione è forte ed è semplicemente nella natura umana cercare di darsi delle risposte. Ma anche smettere di pensare una volta che ce ne viene fornita una! Anche questa è natura umana purtroppo ed alberga in molti di noi.

Da quel giorno la gente ha smesso di ragionare. Sottotitoli in italiano.


Ora vi lascio a Dr. Wood che ci parla dell'operazione psicologica (abbreviato in inglese PSY-OP) che ha condizionato tutta l'umanità oltre ad alcune considerazioni di quel giorno. 

11 Settembre un attacco alla coscienza umana! La più grande operazione psicologica (PSYOP) della storia. Sottotitoli in italiano.


11 Settembre - La Nuova Hiroshima! Video con sottotitoli in italiano.


Dr. Wood ricorda quel maledetto giorno. Sottotitoli in italiano.

CHI E' DR. JUDY WOOD?

La dottoressa Judy Wood ha conseguito il dottorato di ricerca dalla Virginia Tech ed è ex professore di ingegneria meccanica. Ha competenze in analisi sperimentale dello stress, meccanica strutturale, analisi delle deformazioni, caratterizzazione dei materiali e scienza dell'ingegneria dei materiali. Ha svolto ricerche riguardanti test su materiali nel campo della fotomeccanica, inclusi sistemi di materiali complessi, o tramite l'uso di metodi ottici e di analisi delle immagini per determinare le proprietà fisiche dei materiali e misurare il modo in cui i materiali rispondono alle forze applicate su di essi. Tra le sue competenza vi è l'interferometria applicata alle scienze forensi. Ha insegnato corsi di ingegneria a studenti universitari e laureati ed ha scritto, o è coautrice di, oltre 60 lavori tecnici "peer-reviewed" e pubblicazioni su riviste, tutti nelle aree di sua competenza.

A partire dal 11/09/01, ha applicato la sua esperienza in scienza dei materiali, analisi delle immagini ed interferometria, allo studio forense di oltre 40.000 immagini, a centinaia di video, ad una grande mole di testimonianze, all'analisi di campioni di polvere, ai dati sismici e all'analisi di altre prove ambientali relative alla distruzione del complesso del World Trade Center. Dr. Wood ha condotto un'indagine forense completa su ciò che è accaduto fisicamente al sito del World Trade Center l'11 settembre. Basandosi sull'analisi delle prove raccolte, nel 2007 ha presentato una denuncia federale per frode scientifica e conflitto di interessi, citando gli appaltatori che hanno contribuito a stendere il rapporto del National Institute of Standards and Technology (NIST) sulla distruzione delle torri del World Trade Center. Il caso è arrivato fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti nel dicembre 2009. Ad oggi, l'indagine della Dr. Wood, assieme alla mole di prove raccolte e compilate nel suo libro, costituisce l'unica indagine forense completa di dominio pubblico. WHERE DID THE TOWERS GO? non è un libro di poesia, ma ha una bellissima prosa. Non è un romanzo, ma racconta una storia completa. Non è un libro di fotografia, ma le immagini ti cattureranno. Non è solamente un libro di testo, tuttavia i suoi dati sono empirici e insegnano a sviluppare il pensiero critico. Non è la Bibbia, ma sarà uno dei libri più importanti che potreste leggere.

Dr. Wood ha conseguito:
  • B.S. (Ingegneria Civile, 1981) (Ingegneria Strutturale)
  • M.S. (Meccanica Applicata all'Ingegneria (Fisica Applicata), 1983)
  • Ph.D. (Scienza dell'Ingegneria dei Materiali, 1992) dal Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Ingegneria e Meccanica del Virginia Polytechnic Institute e dalla State University di Blacksburg in Virginia.
Per la sua tesi ha studiato lo sviluppo di un metodo sperimentale per misurare gli stress termici nelle articolazioni bi-materiali. Ha insegnato diversi corsi tra i quali:
  • Analisi sperimentale dello stress
  • Meccanica applicata all'ingegneria
  • Meccanica dei materiali (resistenza dei materiali)
  • Test sulla resistenza dei materiali
Judy D. Wood è un ex professore di ingegneria meccanica con interessi di ricerca in analisi sperimentale dello stress, meccanica strutturale, metodi ottici, analisi della deformazione e caratterizzazione di biomateriali e materiali compositi. È membro della Society for Experimental Mechanics (SEM), co-fondatrice della Biological Systems and Materials Division ed ha lavorato alla Composite Materials Technical Division della SEM.

Dal 1999 al 2006, Dr. Wood è stata assistente professore al Dipartimento di Ingegneria Meccanica presso la Clemson University nel South Carolina. Prima di trasferirsi a Clemson, ha trascorso tre anni come ricercatrice post-dottorato presso il Dipartimento di Scienza dell'Ingegneria e Meccanica della Virginia Tech.

Uno degli interessi di ricerca del Dr. Wood è la bio-mimetica, ovvero l'applicazione delle strutture meccaniche di materiali biologici alla progettazione ingegneristica utilizzando materiali ingegneristici. Ulteriori sue ricerche recenti hanno studiato il comportamento alla deformazione di materiali e strutture con geometrie complesse e proprietà complesse dei materiali, come materiali compositi rinforzati con fibre e materiali biologici. Dr. Wood è un esperta nell'uso dell'interferometria moiré, un metodo ottico a tutto campo che viene utilizzato nell'analisi dello stress, nonché nella caratterizzazione dei materiali e in altri tipi di interferenze. Negli ultimi anni, Dr. Wood e i suoi studenti hanno sviluppato sistemi ottici con varie lunghezze d'onda e guide d'onda. Dr. Wood ha oltre 60 pubblicazioni tecniche in riviste del settore, atti di conferenze, monografie e relazioni tecniche speciali.

Dr. Wood ha iniziato a mettere in discussione gli eventi dell'11 settembre quello stesso giorno, mentre ciò che vedeva e ascoltava in televisione le risultava contraddittorio e sembrava violare le leggi della fisica. Da quel giorno ha usato la sua conoscenza della meccanica ingegneristica per dimostrare che il crollo delle torri gemelle del World Trade Center non avrebbe potuto verificarsi come è stato raccontato al pubblico americano.

Le pubblicazioni scientifiche di Dr. Wood:
  • Wood, J. D., et. al., "The Effect of Delaminations on the Thermal Expansion Behavior of Quasi-Isotropic Composite Laminates," Proceedings of the ASTM Symposium on Effects of Defects in Composite Materials, (December 1982).
  • Wood, J. D., et. al., "Deformation of Composite Multispan Beam Shear Specimens," Proceedings of the Fifth International Congress on Experimental Mechanics, Montreal, Canada, pp. 297-298 (June 1984).
  • Wood, J. D., et. al., "Relative Displacement Measurements for Two-Body Problems," Proceedings of the Society for Experimental Mechanics (SEM) Spring Conference, Las Vegas, Nevada, pp. 309- 314 (June 1985).
  • Wood, J. D., "Detection of Delamination Onset in a Composite Laminate Using Moiré Interferometry," Composites Technology and Research, Vol. 7, no. 4, pp. 121-128 (Winter 1985).
  • Wood, J. D., et. al., "Deformation and Strains in a Thick Adherend Lap Joint," Adhesively Bonded Joints: Testing, Analysis, and Design, ASTM STP 981, W. S. Johnson, Ed., American Society for Testing and Materials, Philadelphia, pp. 107-118 (1988).
  • Wood, J. D., et. al., "Thermal Strains in a Bimaterial Joint," Proceedings of the Seventh ASCE/Engineering Mechanics Division Specialty Conference, Blacksburg, Virginia (May 1988).
  • Wood, J. D., et. al., "Thermal Strains in a Bimaterial Joint: Experimental and Numerical Analysis," Proceedings of the Society for Experimental Mechanics (SEM) Spring Conference, Cambridge, Massachusetts, pp. 543-551 (May 28-June 1, 1989).
  • Wood, J. D., et. al., "Determination of Thermal Strains by Moiré Interferometry," Experimental Mechanics, Vol. 29, no. 3, pp. 318-322 (Sept. 1989).
  • Wood, J. D., et. al., "Micromechanical Study of Thermal Strains near the Interface of a Bimaterial Joint by Microscopic Moiré Interferometry," Proceedings of the Seventh International Congress on Experimental Mechanics, Las Vegas, Nevada (July 1992).
  • Wood, J. D., et. al., "Thermal Stresses in a Bimaterial Joint: An Experimental Analysis," ASME J. of Applied Mechanics, Vol. 61, (no. 1), pp. 192-198 (March 1994).
  • Wood, J. D., et. al., "Residual Material Properties in Aging of Composites," Proceedings of ASME Conference, Atlanta, Georgia (August 1996).
  • Wood, J. D., et. al., "Designed Polymeric Interphases", Gordon Conference on Composites, Ventura, California (January 1997).
  • Wood, J. D., et. al., "Aging of Polymer Matrix Composites: The Reverse Thermal Effect," The International Composites Expo (ICE) ‘1997, Nashville, Tennessee (January 1997) p. 14.
  • Wood, J. D., et. al., "Effect of Sizing on Shear Properties of Hybrid Composite Materials Using Moiré; Interferometry," Proceedings of the Society for Experimental Mechanics (SEM) Spring Conference, Seattle, Washington (June 1997).
  • Wood, J. D., et. al., "Effects of Temperature Sequencing During Hygrothermal Aging of Polymers and Polymer Matrix Composites: The Reverse Thermal Effect," Proceedings of the International Conference on Composites in Infrastructure (ICCI), Tucson, Arizona (January 1998).
  • Wood, J. D., et. al., "Influence of Matrix Chemistry on the Short Term, Hydrothermal Aging of Vinyl Ester Matrix and Composites Under Both Isothermal and Thermal Spiking Conditions," Journal of Composite Materials (USA) Vol. 33. (no.20), pp.1918-1938 (July 1999).
  • Wood, J. D., et. al., "Measurement of Strain Distribution and Viscoelastic Characteristics in Layers of a Soft-Core Sandwich Beam Using Moiré Interferometry," Society for Experimental Mechanics, Milwaukee, Wisconsin (June 2002).
  • Wood, J. D., et. al., "Strain distribution within multilayer thermoplastic elastomers using Moiré interferometry," Society for Experimental Mechanics, Milwaukee, Wisconsin (June 2002).
  • Wood, J. D., "Determining Thermal Stressess Near a Bimaterial Interface," Handbook of Moire Measurements, C. Walker, Ed., Dept. of Mechanical Engineering, University of Strathclyde, UK, Chapter 8: Residual Stresses (2), pp.287-293, (2004, IOP Publishing Ltd).
  • Wood, J. D., et. al., "Designing a Perfect Bimaterial Interface," Society for Experimental Mechanics, Costa Mesa, California (June 2004).
  • Wood, J. D., et. al., "Development of a Real-Time Microscopic Moiré Interferometry System," Society for Experimental Mechanics, Costa Mesa, California (June 2004).

Dr. Wood non ha menzionato gli altri autori delle pubblicazioni perché sa che saranno contattati dai detrattori che proveranno a screditarla ai loro occhi [Andrew Johnson "9/11 Finding the Truth", pag.256].

Chi è Dr. Judy Wood? Sottotitoli in italiano.

Interessante estratto da un intervista a Dr. Wood di Mel Fabregas (Veritas Radio). Sottotitoli in italiano.

Dr. Wood nel laboratorio-appartamento di John Hutchison.
Dr. Wood insieme ai suoi studenti.

I Testimoni di Judy

A questo punto risulta doveroso ringraziare i Testimoni di Judy che con il loro eccellente lavoro di traduzione dall'inglese e capacità di montaggio video, permettono di apprezzare anche a chi non è troppo ferrato con l'inglese i concetti presentati da Dr. Wood. A loro va il nostro sentito riconoscimento. Potete trovare i loro canali Youtube e la loro pagina Facebook linkati in questo blog. Grazie!