Visualizzazione post con etichetta Deutsche Bank. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Deutsche Bank. Mostra tutti i post

3 giugno 2019

Capitolo 12 - Travi di Carta Velina e Tortilla

La scienza non consiste nel costruire una mole di "fatti" noti. È un metodo per porre domande imbarazzanti e sottoporle a un controllo della realtà, evitando così la tendenza umana a credere a ciò che ci fa stare bene.
- Terry Pratchett.

A. Travi Assottigliate


Le immagini sottostanti raccontano la storia di uno straordinario deterioramento che può essere meglio descritto come dissociazione molecolare. In base al rapporto della FEMA [World Trade Center Building Performance Study] si comprende che le seguenti immagini e testo riguardano il WTC 7. 

Fig.1 – (2001-2002) Sembra una tortilla speziata e piccante, ma è un primo piano di una sezione di trave a flangia larga altamente erosa. Fig.C-2, Rapporto FEMA Appendix C.


Fig.2 – Formaggio svizzero? (b) Fig.10, Astaneh.

Il "Profondo Mistero" dell'Acciaio Fuso
I professori di scienza dei materiali Ronald R. Biederman e Richard D. Sisson Jr. hanno confermato la presenza di formazioni eutettiche esaminando campioni di acciaio al microscopio elettronico a scansione e in quello ottico. Un rapporto preliminare è stato pubblicato sul JOM [Journal of Minerals, Metals & Materials Society]. Un'analisi più dettagliata comprende l'appendice C del rapporto della FEMA. Il New York Times ha definito queste scoperte come "forse il mistero più profondo svelato dalle indagini". La portata del lavoro svolto su un campione dell'edificio 7 e su una colonna strutturale di una delle torri gemelle diventa evidente solo quando si osservano questi pesanti pezzi di metallo danneggiati. 

Fig.3 – (2001-2002) Si ritiene che provenga dal WTC 7. (a) Formaggio svizzero? (Fig.C-1. Trave erosa, in A36 a flangia larga.) (b) Fig.C-3. Sezione fortemente assottigliata, lucidata su montatura, rimossa dalla trave a flangia larga in fig.C-1.


Cosa ha arrugginito istantaneamente l'acciaio? È stato recuperato nel 2001.

Fig.4 – (2001-2002) Si ritiene che provenga da una colonna del WTC 1 o del WTC 2. (a) Come mai questa trave d'acciaio è sottile come la carta velina e arricciata come una tortilla? (Fig.C-9. Analisi chimica qualitativa. (b) Sezione fortemente assottigliata, lucidata su montatura.


Fig.5 – (21/09/01) (a) Il buco di Liberty Street. (b) Ingrandimento dell'angolo in basso a destra dell'immagine intera. (c) Posizione sulla mappa.


Un team guidato da Abolhassan Astaneh-Asl è stato finanziato dalla NSF [National Science Foundation] per studiare le proprietà dell'acciaio strutturale del WTC.
Contributo al progetto: A. Astaneh è stato PI ["Principal Investigator" – Titolare del Progetto] per questo Small Grant for Exploratory Research (SGER) della NSF. Una settimana dopo il tragico crollo del World Trade Center, sostenuto da questo SGER, si è recato a New York dove ha soggiornato per due settimane presso l'Hotel Tribeca, a pochi isolati da Ground Zero. Innanzitutto ha incontrato il Sig. Leslie Robertson con cui ha visitato Ground Zero con lui. Il Sig, Robertson è il progettista strutturale delle ormai crollate torri del World Trade Center.[Fonte: https://web.archive.org/web/20070617214127/http://www.nistreview.org/WTC-ASTANEH.pdf]
ABSTRACT
L'11 settembre 2001, le torri del World Trade Center sono crollate a causa di un attacco terroristico. I due edifici di 110 piani avevano la struttura di tubi d'acciaio ed erano il quinto e il sesto edificio più alto del mondo con un'altezza di circa 1365 piedi. Il tragico collasso dovuto a questo atto criminale richiederà un'analisi completa della struttura soggetta sia all'impatto iniziale dell'aereo che all'intenso incendio che ne è seguito. Tali analisi saranno indubbiamente condotte in futuro per stabilire la causa (o le cause) della sequenza di collassi e cedimenti al fine di migliorare la progettazione di nuovi edifici e l'adeguamento delle strutture esistenti. Gli studi necessiteranno di dati affidabili sulle proprietà meccaniche dei materiali utilizzati nelle torri, nelle connessioni e nei componenti in acciaio , nonché nelle pavimentazioni.
L'obiettivo di questo SGER è condurre una ricognizione post-disastro e la raccolta di dati deperibili. In particolare, verranno raccolti campioni di materiale e membri strutturali e connessioni che in seguito potranno essere utilizzati per stabilire le loro proprietà. Di particolare interesse è la raccolta di campioni di acciaio dalle aree che sono state pesantemente colpite dal calore generato dal carburante per jet e/o dagli impatti degli aerei.
Il PI sta collaborando con David McCallen del Lawrence Livermore National Laboratory, che sta fornendo competenze in meccanica computazionale, modellazione e analisi di grandi sistemi strutturali. Collabora inoltre con Frederick Mowrer dell'Università del Maryland che sta raccogliendo dati deperibili sugli aspetti di ingegneria di protezione dagli incendi del WTC. Insieme, i dati ottenuti in questi progetti saranno di fondamentale importanza per le future analisi dei crolli del WTC.

Esaminando queste evidenze materiali, è necessario porsi alcune domande: in primo luogo, quale conseguenza di una demolizione controllata o della combustione di carburante per aerei potrebbe giustificare questi risultati corrosivi? Inoltre, quale forza o calore in entrambi i processi potrebbe non solo ridurre le travi in acciaio a "sottile carta velina", ma poi anche arricciarle o renderle simili al "formaggio svizzero"? Quale tipo di campi energetici potrebbero creare le tipologie estreme di flessione vorticosa e danneggiamento riscontrate in queste foto? Prima di poter provare a rispondere a domande come queste, dobbiamo considerare il problema degli "incendi privi di calore" [nel prossimo capitolo].

B. Auto Arrugginite


Fig.6 – (12/09/01) L'interno dell'auto tostata della polizia 2723 fu consumato.


La fig.6 mostra l'interno dell'auto della polizia 2723, la cosi detta “auto con la chiazza cerata” mostrata in fig.2 del Capitolo 11. La fig.2 del Capitolo 11 mostra, dall'esterno, un brusco confine tra la portiera anteriore e posteriore, mentre la fig.6 mostra lo stesso confine della portiera ma dall'interno. Come può un'auto arrugginire così velocemente all'interno? Se fosse andata a fuoco, non dovremmo riscontrare un aspetto bruciato e annerito? Invece, osserviamo un'enorme quantità di ruggine all'interno della macchina. Come mai? [Notare i buchi sullo scatolato tra i sedili.]

C. Arrugginimento


Fig.7 – (12?/09/01) Non tutto l'acciaio esposto si è arrugginito. (a) Immagine intera. (b) Zone arrugginite evidenziate.


I danni al furgone della Pepsi in fig.7 sono sorprendenti. La ruggine sembra una macchia da punto d'impatto di qualcosa. Alcune zone sembrano "bruciate" ma non mostrano danni da fumo nelle zone circostanti. Alcune zone appaiono squagliate ma non mostrano alcun danno alla vernice. Il vetro del parabrezza è completamente andato, così come la guarnizione in gomma, tuttavia la vernice sottostante non è nemmeno scolorita. La cornice del parabrezza sembra come fusa ma non mostra danni da calore.

D. Travi e Tubazioni Arrugginite


Fig.8 – (16/09/01) Tubazioni arrugginite uniformemente e brillanti.


Se si pulisce un tegame di ferro e si lascia dell'acqua in esso, si scoprirà che diventa arancione brillante di ruggine piuttosto rapidamente e in modo molto uniforme. Se faceste la stessa cosa con un tubo d'acciaio, non avreste lo stesso risultato. Potrebbe arrugginire, ma non in modo uniforme. Nel tempo, l'acciaio arrugginisce "qua e là" come un'"eruzione cutanea". L'acciaio strutturale è fatto di ferro mescolato con altri materiali, come carbonio e manganese, che ne migliorano le proprietà strutturali e la resistenza alla ruggine e alla corrosione. Sembra che nei campioni che stiamo osservando, le molecole abbiano rilasciato questi ingredienti addizionali sulla superficie, trasformando di fatto il materiale di nuovo in ferro (se le molecole di ferro si riaggregassero).

E. Il Gioco Delle Sedie Musicali


Il modello mentale che Dr. Wood ha iniziato a visualizzare è analogo al “gioco delle sedie musicali.” Quando la musica inizia, tutti si alzano e si muovono. (Nel frattempo, una sedia viene rimossa.) Quando la musica si ferma, tutti dovrebbero sedersi, ma qualcuno non potrà perché una sedia è stata rimossa. Questo modello sembra funzionare bene per molte anomalie al WTC. Mentre la “musica” sta suonando, le molecole mollano la presa tra di esse. E quando la musica si ferma, afferrano qualcosa che riconoscono, quindi dei "fessi" potrebbero essere esclusi, specialmente in superficie. Questo è anche il modello di Dr. Wood per la "gelificazione" e la risolidificazione. Dr. Wood ritiene che ciò sia quanto rimane perché si trova alla periferia della zona interessata, come se la musica suonasse molto lentamente lì. Il cuore della zona interessata potrebbe essere analogo al fatto che la musica suoni molto velocemente e molto animatamente. Quindi quando la musica si ferma, quelle molecole non si legano tra loro.

Fig.9 – (prima del 21/09/01) Acciaio disciolto con ruggine abbondante e recente.

Dr. Wood ritiene che alcune di esse si leghino con l'ossigeno nell'aria, ma ce ne sono altre che fanno qualcos'altro. Dr. Wood ritiene che questo "qualcos'altro" possa essere correlato al comportamento in atto che si osserva nei vari materiali che abbiamo visto. Quel comportamento in corso all'interno dei materiali esiste e rimane il suo modello di lavoro, basato, come sempre, su tutte le evidenze empiriche a sua disposizione. La sua spiegazione corrente è dunque: dissociazione molecolare e trasmutazione. La superficie dell'acciaio è diventata ferro, e parte del ferro al limite della superficie potrebbe non essere attaccato con forza, quasi come del ferro in polvere - così che con una leggera pioggia, diventa arancione brillante come tende a fare il ferro arrugginito - e scorre assieme all'acqua come se fosse stato risciacquato da un bagno d'acido.

Video con sottotitoli in italiano che riassume i concetti illustrati nelle sezioni precedenti.

F. Bankers Trust


Il Bankers Trust Building (1 Bankers Trust Plaza) è stato costruito durante il 1973-74, subito dopo il completamento delle Twin Towers. Si trattava di un edificio di 41 piani situato al 130 di Liberty Street e collegato al World Trade Center da un ponte pedonale posizionato tra il WTC 2 e il WTC 4. Nel 1999, la Deutsche Bank A.G. acquistò il Bankers Trust, e il nome fu cambiato da Bankers Trust a Deutsche Bank.

Fig.10 – I danni subiti dal Bankers Trust l'11/09/01. (a) (27/09/01) L'ala nord del WTC 4 è visibile in primo piano, tuttavia la parte principale del WTC 4, che bloccava questa visuale del Bankers Trust, è completamente andata. (b) Le “wheatchex” mostrate non possono aver causato tali danni.


L'11 settembre 2001, Bankers Trust subì un grande squarcio a forma di arco circolare lungo la facciata frontale, che si trovava di fronte al WTC 2 e al WTC 4. Sorprendentemente, solo due impiegati della banca furono uccisi. È stato riportato dalla FEMA che "non c'erano incendi in questo edificio", dunque si presumeva che tutto il danno fosse causato dai "detriti che caddero" dal WTC 2 mostrati in fig.10. Le wheatchex penzolanti dallo squarcio mostrate in fig.10 sono solo una frazione delle dimensioni dell'edificio mancante. Inoltre, queste wheatchex hanno ancora gli spigoli vivi, non sono piegate e sembrano essere in condizioni quasi perfette. Il tipo di danno mostrato nelle fotografie non è coerente con un carico meccanico. (Vedere Fig.6-10, Capitolo 6 del rapporto della FEMA e il Capitolo 21 di questo blog.)

A quanto pare le autorità ritenevano che Bankers Trust potesse essere ristrutturato sostituendo le parti danneggiate e le travi adiacenti. Ma non fu così semplice.

Fig.11 – Bankers Trust ristrutturato, seguita dallo smantellamento. (a) Piani mancanti (03/11/2003). (b) Ristrutturato (2004). (c) Inizia lo smantellamento (28/07/2008).

 Cronologia di un Edificio

26 febbraio 2004 - Viene stipulato un accordo con la Lower Manhattan Development Corporation (LMDC) per acquistare il Deutsche Bank (ex Bankers Trust) e demolirlo.
13 aprile 2004 - LMDC approva un contratto da $45 milioni con la Gilbane Building Company per smantellare l'edificio entro la fine del 2005; il contratto è stato annullato nel maggio 2005.
Settembre 2004 - Uno studio ambientale trova alti livelli di materiale tossico nell'edificio.
Gennaio 2005 - L'Environmental Protection Agency (EPA) critica la bozza del progetto di demolizione, affermando che il piano di monitoraggio della qualità dell'aria durante i lavori "non sia accettabile".
11 agosto 2005 - LMDC assegna un contratto biennale da $75 milioni a Bovis Lend Lease per pulire e smantellare l'edificio.
Settembre 2006 - L'EPA approva il piano rielaborato per lo smantellamento dell'edificio.
Dicembre 2006 - Alcuni lavoratori della John Galt Corporation, un subappaltatore, si ritirano dal lavoro. Galt e Bovis richiedono $30 milioni in più ($75 + $30 = $105 milioni). Elliot Spitzer e il sindaco Michael R. Bloomberg intervengono a gennaio per mediare un accordo: Bovis riceverà altri $9.7 milioni di dollari, ma potrebbe perdere fino a $29 milioni in pagamenti aggiuntivi se non completerà il lavoro in tempo.
Febbraio 2007 - Inizia la demolizione. Il completamento è previsto per l'inizio del 2008.
17 maggio 2007 - Un tubo metallico lungo 22 piedi cade dal 35° piano e si schianta, trapassandolo, sul tetto della caserma dei pompieri Engine 10 dall'altra parte della strada. I lavori vengono interrotti per circa una settimana.
18 agosto 2007 - Un incendio divampa al 17° piano; due pompieri muoiono.

Animazione dei lavori di smantellamento del Bankers Trust. Notare le tavole di legno installate in sostituzione dei vetri.


Dopo le riparazioni e nel bel mezzo dei lavori di smantellamento del Bankers Trust, al livello in cui è stato riparato il danno, furono esposte delle travi arrugginite in un'area approssimativamente situata in fig.12a e mostrate in fig.13.

Fig.12 – La zona del Bankers Trust danneggiata aperta per le riparazioni. (a) Diagramma del Bankers Trust che indica la posizione delle travi arrugginite. (b) Foto dopo l'11/09/01 e prima del 03/11/03.


Fig.13 – (Dopo Gennaio 2007) La ruggine del Bankers Trust. La foto mostra il Bankers Trust che viene smantellato: (a) originale, (b) zone arrugginite evidenziate in bianco.


Le travi arrugginite in fig.13 sembrano essere state sul fondo dell'oceano per anni. Sembra che ci sia una tendenza per dove sia la ruggine. (Il WTC 2 si trovava dall'altra parte della strada, a destra di dove è stata scattata la prima foto in fig.13). Quella trave rossa al centro della foto è quasi incredibile. Quanti anni ci vorrebbero per formare quella quantità di ruggine nell'acqua dell'oceano?

Sembra che coloro che furono incaricati di riparare Bankers Trust non fossero a conoscenza della natura non autoestinguente del processo di dissociazione molecolare avviato l'11/09/01.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


[Facciamo alcune considerazioni e precisazioni riguardo al concetto di "natura non autoestinguente" del processo di dissociazione molecolare. Quello che Dr. Wood intende è che, una volta cessata la causa che innesca tale fenomeno, la dissociazione e gli altri effetti associati come l'arrugginimento tendono a perdurare, a non cessare immediatamente una volta rimossa la causa. E' plausibile che ciò sia accaduto al Bankers Trust. 

Inizialmente considerato recuperabile e sano strutturalmente, l'edificio è stato poi smantellato e decontaminato poiché infestato da muffe e contaminato da materiali tossici quali amianto, diossina, piombo, silice, quarzo, idrocarburi aromatici policiclici, cromo e manganese, in base a questa pagina di Wikipedia in cui è anche possibile leggere i dettagli della vicenda del Deutsche Bank Building. Le muffe si sarebbero formate in seguito all'attivazione del sistema antincendio e al fatto che l'edificio rimase esposto agli elementi attraverso lo squarcio lungo 15 piani sulla facciata nord e grazie alle 1700 finestre frantumate. I materiali tossici sarebbero dovuti alla nube tossica creata principalmente dalla distruzione del WTC 2. Al seguente link potete consultare la scheda informativa che fornisce una sintesi dei risultati principali dello studio iniziale effettuato sull'edificio Initial Building Characterization.

Durante lo smantellamento sono scoppiati almeno due incendi, il primo avvenuto il 31 luglio 2007 fu di piccola entità, mentre il secondo, del 18 agosto 2007, causò la morte di due vigili del fuoco. Il servizio del prossimo video racconta di entrambi gli incendi e delle scarse misure adottate riguardo alla prevenzione degli stessi. Sembra che una tubazione antincendio fosse stata addirittura smontata.  

Servizio in inglese in cui riferiscono anche dell'incendio minore del luglio 2007, scoppiato appena un piano sopra a quello seguente dell'agosto 2007. Sembrerebbe sia avvenuto per via delle scintille causate dalle lavorazioni a caldo in corso che avrebbero incendiato la rete di sicurezza. Risulterebbe anche che l'incendio non fu denunciato, come prevedono le procedure, probabilmente perché l'appaltatore temeva che i lavori sarebbero stati fermati pregiudicando i stretti tempi di consegna. 


Servizio in inglese in diretta sull'incendio al Bankers Trust dell'agosto 2007.


Altro video dell'incendio. Si vedono le tavole di legno perimetrali a fuoco.


Perlustrazione dell'edificio in seguito al fuoco e resoconto in inglese sull'accaduto da parte di un operaio. In base alla pagina di Wikipedia linkata sopra, ogni piano era stato riempito con un labirinto di teli protettivi in polietilene, progettati per prevenire la dispersione dell'amianto e anche del fumo intrappolato. I teli sono facilmente individuabili nel video così come i pannelli di legno in sostituzione delle vetrate perimetrali dell'edificio. 


Articolo uscito sul giornale Metro scritto tempo dopo l'incendio dell'agosto 2007 che portò alla morte dei due pompieri. L'articolo riporta un episodio distinto e successivo all'incendio stesso e spiegato qui di seguito.  
   
L'articolo precisa che "i lavori sono stati nuovamente sospesi nell'edifico quando i vigili del fuoco, rispondendo a una segnalazione di fumo, hanno scoperto che un dispositivo destinato a impedire che il fumo si accumulasse nell'edificio non funzionava." Non si fa quindi riferimento a un normale rivelatore di fumo ma ad un dispositivo non ben specificato che impediva l'accumulo del fumo stesso

Mentre venivano svolti i lavori di smantellamento, c'era forse la possibilità che si accumulasse del fumo forse non dovuto a combustione, oppure era solamente un dispositivo che, in qualche modo, aiutava a rimuovere il fumo nel caso di un incendio? Non lo sappiamo, tuttavia tutto ciò fa pensare che nel Bankers Trust continuavano a svilupparsi dei "fumi", forse identici a quelli che emanavano da Ground Zero dopo l'11/09, e che dovevano essere rimossi per la sicurezza dei lavoratori. Era forse questo il motivo della "vera contaminazione", assieme alla ruggine che sembrerebbe si formasse rapidamente sulle travi sostituite, per via della dissociazione molecolare che non si autoestingueva? Era forse ciò che in realtà preoccupava le autorità e che ha portato alla decisione di smantellare l'intero edificio? Non abbiamo le risposte a queste ipotesi ma indubbiamente qualcosa di molto strano è avvenuto al Bankers Trust, talmente anomalo che probabilmente nessuno comprendeva. 

Come mai non sembrava fattibile ripulire l'edificio dall'amianto e dagli altri materiali nocivi ed è stato deciso di demolirlo con costi decisamente superiori? Due delle quattro compagnie di assicurazioni interessate, Allianz e AXA, si opposero al pagamento del premio assicurativo, sostenendo che altri edifici vicino a Ground Zero erano stati ripuliti e occupati nuovamente. Perché, si chiedevano le assicurazioni, la Deutsche Bank era al di là di ogni speranza di salvezza? Nell'agosto 2003, al Deutsche Bank ha citato in giudizio Allianz e AXA per costringerli a pagare l'intera polizza. (Leggere qui The tombstone at Ground Zero).
  
Un altra vicenda oscura riguarda il subappaltatore, la John Galt Corporation. Come potete leggere nel seguente articolo in inglese del New York Times Obscure Company Is Behind 9/11 Demolition Work, pare che la Galt non abbia fatto granché da quando è stata registrata nel 1983. I registri pubblici e privati non forniscono alcuna indicazione sul numero di dipendenti al proprio attivo, quale sia il giro d'affari o chi siano i suoi clienti. Non c'è quasi alcun resoconto di progetti intrapresi su qualsiasi scala. Alcuni dirigenti esecutivi di New York affermano di non averne mai sentito parlare. 

Potrebbe non essere così sorprendente come sembra. John Galt, a quanto pare, non è molto più che un'entità destinata a contenere le persone e le aziende che svolgono effettivamente il lavoro di demolizione. Le aziende e i project manager che hanno fornito le competenze, i lavoratori e il finanziamento per il lavoro sono Regional Scaffolding and Hoisting Company, la cui attività non è demolire grattacieli, e gli ex dirigenti di Safeway Environmental Corporation, una società che era già stata rimossa da un appalto proprio al Bankers Trust a causa di dubbi sulla propria correttezza. Sembrerebbe che c'erano anche legami con la famiglia Gambino.

All'inizio del 2006, la Bovis, si aggiudicò l'ingente contratto per sovrintendere alla demolizione dell'edificio. Sette appaltatori presentarono offerte alla Bovis per eseguire i lavori sotto la loro direzione. Tuttavia, alcuni sono stati ritenuti non qualificati, mentre altri si sono ritirati. Tutto ciò aprì la strada a quella che era conosciuta come la John Galt Corporation. "C'era solo un appaltatore disposto a lavorare per abbattere l'edificio, per quanto ne so," dichiarò il sindaco Michael R. Bloomberg.]

12 aprile 2019

Capitolo 10 - Buchi

Non possiamo vivere in un mondo che è interpretato per noi da altri. Un mondo interpretato non è una casa. Parte del terrore è riprenderci il nostro ascolto, usare la nostra voce, vedere la nostra luce.
- Hildegard von Bingen.

A. Introduzione


Dove sono andati a finire gli edifici? Perché ci sono dei buchi?

Fig.1 – (23/09/01) Immagine satellitare del sito effettuata dal NOAA.


Ogni edificio andato distrutto l'11 settembre aveva il prefisso WTC. Sorprendentemente, gli edifici molto vicini al WTC, che non facevano parte del Complesso del WTC, hanno riportato pochi danni collaterali. Per quanto riguarda gli edifici del WTC non completamente distrutti, in essi erano visibili più fori circolari - soprattutto negli edifici WTC 5 e WTC 6.

Gli edifici 5 e 6 avevano dei buchi che erano piuttosto misteriosi. A causa della verticalità di questi fori, non potevano essere stati causati da esplosivi convenzionali. Il WTC 6, un edificio di otto piani, hanno perso circa la metà del suo volume eppure c'erano decisamente pochi detriti rimasti in fondo all'edificio. Nessuno ha tentato di spiegare questi buchi misteriosi.

Dove sono finiti gli edifici 3 e 4? La metà del WTC 3 non c'era più dopo la distruzione del WTC 2, e il resto scomparì dopo la distruzione del WTC 1 ad eccezione di un piccolo troncone all'estremità sud. L'edificio 4 praticamente scomparve tranne che per l'ala nord. Il materiale mancante del WTC 3, del WTC 4 e della Bankers Trust evidenzia schemi e modalità simili al materiale mancante nel WTC 4 e WTC 5.

B. Posizione dei Buchi


Fig.2 – (23/09/01) Uno sguardo più da vicino. (NOAA).


Nella fig.3, si noti quanto sono dritti i fori verticali che tagliano da cima a fondo il WTC 6. Mentre c'è un'abbondanza di rivestimento in alluminio sui tetti degli edifici 5 e 6, ce n'è poco o per niente all'interno dei fori.

La fig.3 guarda verso ovest / nord-ovest. Notare i considerevoli detriti di acciaio provenienti dai piani inferiori del WTC 1 che giacciono su West Street. Questi detriti non hanno danneggiato la facciata del WFC 2, che ha subito solo delle finestre rotte.

Fig.3 – (15?/09/01) Fori cilindrici evidenti nel WTC 5 e nel WTC 6. Si noti quanto sono dritti i fori verticali che tagliano da cima a fondo il WTC 6.


Fig.4 – (15?/09/01) Fori cilindrici evidenti nel WTC 5 e nel WTC 6. Questa foto mette in risalto la profondità del foro nel WTC 6. Mentre c'è un'abbondanza di rivestimento in alluminio sui tetti degli edifici 5 e 6, ce n'è poco o per niente all'interno dei fori.


Il percorso diagonale delle "wheatchex" d'acciaio sulla strada fa sembrare come se si fossero piegate all'indietro, siano saltate fuori dalla vasca di contenimento, abbiano tentato di fare una piroetta e si siano lasciate cadere in mezzo alla West Side Highway, quasi pronte per essere caricate sui camion. La coesione di queste pareti del WTC 1, stese su West Street con spessore unitario, suggerisce fortemente che la termite non sia stata utilizzata su di esse. Perché? Perché la termite avrebbe tagliato l'acciaio e lo avrebbe fatto crollare, creando un mucchio di rifiuti sparsi e probabilmente scagliando travi d'acciaio negli edifici adiacenti.

Il lato nord della parete esterna del WTC 1 è in piedi senza sostegno, inclinata verso il WTC 6. Il lato est della parete rimanente del WTC 1 sembra essere la sezione più alta di parete non supportata che rimanga. Un "crollo alla pancake" avrebbe schiacciato (distrutto, deformato) queste pareti esterne, eppure rimangono in piedi sull'attenti come soldati. I pavimenti collegati a queste pareti esterne sembrano essere scivolati via come se non fossero mai esistiti. Come possono venire strappati via i pavimenti dalle pareti mentre le pareti rimangono erette, indeformate e senza sostegno? Ancora una volta, risulta che i pavimenti siano stati polverizzati e siano semplicemente scomparsi. Ci sono dei detriti al livello della lobby vicino alle pareti ancora in piedi, ma non ci sono piani accatastati come "pancake".

La fig.4 mostra i resti del WTC 6 appena a nord di dove si trovava il WTC 1. I fori verticali nel WTC 6 (US Customs Building – Dogana) hanno la forma dei carotaggi cilindrici che si effettuano nel terreno. Cosa avrebbe potuto fare ciò? Esplosivi? Termite? Mini bombe nucleari? Un'arma a raggio? Qualunque cosa fosse, ha prodotto dei fori dritti verticali causando allo stesso tempo pochi danni evidenti in direzione orizzontale al resto dell'interno del WTC 6. Inoltre, il parcheggio al di sotto del WTC 6 è rimasto sostanzialmente intatto, come mostra la fig.5.

Fig.5 - La parete occidentale della vasca di contenimento sopra ha continuato a trattenere le acque del Hudson River dopo l'11 settembre senza riportare danni significativi. Questa è una vista ripresa dall'interno della pianta del WTC 1.


Polvere e alcuni pezzi di rivestimento in alluminio del WTC giacevano sul tetto dell'edificio del Bankers Trust di 41 piani, ma c'erano altri danni per lo più limitati ai piani inferiori.
La medesima configurazione è presente in altri edifici danneggiati adiacenti al Complesso del WTC. Sorprendentemente, ci sono pochissimi danni in seguito alla distruzione di due edifici da 110 piani direttamente dall'altra parte della strada. Particolarmente degno di nota, perché in questi edifici adiacenti non ci sono seri danni sopra al 20° piano? Il livello del ventesimo piano è ad un'altezza inferiore al 20% dell'altezza di una Torre Gemella. Cosa spiegherebbe questa mancanza di danni a livelli più alti? Lo spiegherebbe la disintegrazione e la polverizzazione fino alle dimensioni di polvere di borotalco al di sopra del 20° piano.

Fig.6 – (23/09/01) Bankers Trust (Deutsche Bank) vista dall'alto. (NOAA).

C. Dall'Alto


Fig.7 – (23/09/01) Una vista del WTC dall'alto. Il nord è a destra. (NOAA).


In fig.7, sono stati rimossi alcuni detriti, ma la polvere sta ancora affiorando. Se la maggior parte dell'acciaio proveniente dai piani superiori del WTC 1 e del WTC 2 è stato polverizzato, allora quanto acciaio è stato effettivamente spedito in Cina per essere riciclato? Qualcuno ha queste cifre - o le ricevute?

Anche le testimonianze dei primi soccorritori avvalorano le evidenze fotografiche. Ad esempio, il vigile del fuoco Tiernach Cassidy, nella sua testimonianza, menziona ripetutamente di essersi imbattuto in un "buco" nell'edificio, che descrive anche come uno "squarcio" e, ad un certo punto, come un "buco profondo sessanta piedi [18 metri]".

Video sottotitolato in italiano in cui Dr. Wood fa una panoramica dei buchi del WTC.

D. Parete Mancante 


Fig.8 – (12/09/01) I resti del WTC 6 sovrastano la pianta del WTC 1.


In fig.8, la vista da sopra la cupola del WFC 2 mostra i danni arrecati al WTC 6, al centro della foto. A sinistra si vedono i resti del WTC 7. La pila di detriti è alta diversi piani. A destra c'è la rimanente parete nord del WTC 1, che si appoggia al WTC 6. Dov'è andata a finite la parete? Dove sono andati a finire i 100 piani superiori della parete nord? Non avrebbero potuto cadere sul WTC 6 o sul WTC 7 perché non ci sono "wheatchex" di metallo lì. Rimane parte della struttura centrale [Scala B] del WTC 1, ma dov'è il resto della struttura? La quantità di detriti caduti copre a malapena il terreno. Anche queste foto evidenziano la profondità del buco nel WTC 6.

Fig.9 – (a) (13/09/01) La singolare “distesa” di “wheatchex” d'acciaio su West Street (West Side Highway) appartenenti ai piani inferiori del WTC 1. La pila di detriti del WTC 3 è sullo sfondo, accanto alla parete del WTC 2 priva di supporto. (b) (15/09/01) Le tre “wheatchex” d'acciaio infilzate su West Street in primo piano e i resti del WTC 3 sullo sfondo, davanti la parete ovest del WTC 2.

E. WTC 6


Fig.10 – (23/09/01) Questa foto mostra i ritagli verticali nel centro del WTC 6. A sinistra del WTC 6 ci sono i resti del WTC 1. Si noti il diametro abbastanza costante dei fori. I fori sono essenzialmente vuoti: pochi detriti sono visibili all'interno dei fori.(NOAA).


E' possibile individuare l'oggetto "wheatchex" nella foto grande sopra (in alto al centro, vicino alle gru) in fig.10 e usarlo come scala (fig.11).

Fig.11 – (a) “Wheatchex” usata come scala. (b) Dimensione del “forcone” con le “wheatchex” come denti o rebbi del “forcone” (NOAA). (c) Le dimensioni delle “wheatchex” in gruppi assemblati.


Le fig.10 e fig.11 mostrano entrambe la stessa vista dall'alto sul WTC 6. Questa foto non mostra un solo ritaglio ma un gruppo di ritagli verticali che si uniscono insieme e formano un contorno irregolare. Non è visibile alcun piano crollato nella parte inferiore del buco e il cuore dell'edificio è sparito. Una bomba non può fare ciò. I detriti all'interno dell'edificio sono minimi e tutti a livello del suolo, non più profondi. La base della parete nord del WTC 1 si trova a sinistra del WTC 6 e si possono vedere i resti di un gruppo di colonne centrali [dov'era la Scala B] al centro della pianta del WTC 1. Anche i detriti del WTC 1 sono quasi inesistenti, sminuiti dai resti del WTC 6 di 8 piani.

Fig.12 – Il WTC 6 visto da (a) da est e (b) da ovest.


I ritagli verticali in WTC 6 approssimano la forma di cerchi (visti dall'alto), ciascuno con un diametro di circa 24 piedi [7.3 metri], misurati e calcolati dalle dimensioni note delle "wheatchex" d'acciaio. Dove è finito il materiale centrale dell'edificio? È stato disintegrato, polverizzato in polvere fine? Se così fosse, come?


Il WTC 6 e la parete nord del WTC 1. Foto non presente nel Libro.


Fig.13 – (27/09/01) (a) Due persone scrutano l'interno del WTC 6. (b) All'interno del buco nel WTC 6 profondo 8 piani [è possibile contarli].


Segue la testimonianza del primo soccorritore Mark DeMarco, della 49 Emergency Services Unit del NYPD [New York Police Department]:
Le persone che erano state con noi vicino alla porta della lobby, il sergente Mike Curtin, D'Allara e i vigili del fuoco, erano nella parte intera dell'edificio che aveva ceduto. Era come un enorme cratere. Sentivo che quasi certamente erano andati. Il caso volle che fossimo in un piccolo angolo della lobby, e siamo sopravvissuti. Tre quarti della lobby erano distrutti. Quando sono tornato il giorno dopo, ho portato il mio supervisore per mostrargli esattamente dove ero quando è successo, e dove pensavo che fossero le persone scomparse. E quando la polvere si posò e il sole stava illuminando l'interno, non riuscivo a credere a quanto dell'edificio 6 fosse sparito. Al tempo sentivo che non c'era speranza per loro. Sarebbe stata solo un'operazione di recupero.
[Fonte: pag. 203-205, Mitchell Fink e Lois Mathias, "Never Forget: An Oral History of September 11, 2001", NYC: HarperCollins, 2002.]
Ancora una volta, nella ricostruzione di DeMarco è completamente assente qualunque descrizione di piani crollati l'uno sull'altro alla “pancake”. Al contrario, sottolinea "quanto dell'edificio 6 fosse sparito" e che era come se l'intero edificio semplicemente non fosse lì: "Era", afferma, "come un enorme cratere".

[DeMarco racconta che si trovava all'interno della lobby del WTC 6 durante la distruzione del WTC 1. Le persone che si trovavano in una posizione centrale all'interno della lobby sono letteralmente scomparse, mentre lui si è salvato poiché si trovava in una posizione defilata, ovvero non in corrispondenza dell'enorme buco del WTC 6 !!]

La foto di fig.13 è stata scattata all'interno del WTC 6. I ritagli verticali visti in fig.10 sembrano effettivamente profondi fino al pian terreno, con relativamente pochi detriti presenti. Si possono contare il numero di piani all'interno dell'edificio e sono visibili otto piani (il conteggio dei piani sul lato più lontano, dall'alto verso il basso, risulta più semplice). Ancora una volta, le evidenze suggeriscono che tutti gli 8 piani furono in qualche modo polverizzati o siano "scomparsi". Perché? E come?

Fig.14 – (20/10/01) Il centro del WTC 6.


L'interno del WTC 6. Foto non presente nel sul Libro.


Il WTC 6. Foto non presente nel Libro.


I detriti sul fondo del WTC 6. Foto non presente nel Libro.


I detriti sul fondo del WTC 6. Foto non presente sul Libro.


Video con sottotitoli in italiano che commenta l'interno del WTC 6.


Il video in inglese inizia con un servizio di "60 Minutes" della CBS del 31/10/01 in cui il giornalista Dan Rather viene accompagnato nei livelli sotterranei del WTC Complex da Ken Holden, il Commissario del Dipartimento di Progettazione e Costruzione di New York City. 
1) Dopo oltre 7 settimane i "fumi" emanano ancora dalle macerie, secondo il giornalista a causa dei fuochi sotterranei ancora vivi.
2) Dicono che i detriti hanno distrutto il tetto e tutti gli 8 piani del WTC 6 arrivando fino al 6° piano sotterraneo, ma giudicate voi stessi se riuscite a vedere qualche trave d'acciaio laggiù! Ovviamente, in alcuni punti i sotterranei erano piuttosto malconci ma la fig.5 testimonia come il parcheggio sotto al WTC 6 non abbia subito danni notevoli.
3) Si vede l'interno scavato del WTC 6 e il parcheggio sotto al WTC 6 da cui si vedono alcune macchine "tostate". Inquadrano una pozza di alluminio fuso che sembra fosse una borchia che ricopriva il cerchione. Concludono si sia fuso dal calore intenso! A dire il vero l'intero cerchione non c'è più, probabilmente perché fatto di acciaio? La luce che si vede provenire dall'alto è quella che filtra attraverso il cratere del WTC 6.
4) Si vede parte del Centro Commerciale e un vagone intatto del treno PATH.
5) Dichiarano di aver rimosso 400000 tonnellate in superficie delle 1.2 milioni di macerie stimate. 
6) Inquadrano una parete della vasca di contenimento confermando che non ci sono state infiltrazioni d'acqua dal fiume Hudson, nonostante la vasca non sia più sostenuta a dovere a causa dei cedimenti sotterranei (per esempio i piani dei parcheggi sotterranei). Dovranno infatti installare dei tiranti attraverso le mura della vasca e ancorarli al basamento roccioso. Spiegano che anche prima del 11/09 un po' d'acqua filtrava costantemente nei sotterranei ma quella che si vede nel video è dovuta all'acqua che quotidianamente versavano sulle macerie (milioni di litri).
Il video continua con un altro servizio, della CNN, in cui essenzialmente ribadiscono che le auto hanno preso fuoco nei sotterranei per via del calore intenso. Aggiungono che spesso si verificano dei crolli nei sotterranei dovuti ai mezzi pesanti in superficie che spostano e rimuovono i detriti. Riferiscono che un vagone del treno PATH sia stato completamente schiacciato fino a terra ma non lo inquadrano. Dicono che al 6° livello sotterraneo ci sia il più alto grado di compressione: più di 10 piani del WTC risultano compressi in appena 3 metri! Non è molto chiaro dal video, ma accanto alla zona inquadrata presumibilmente compressa si vedono alcune colonne che non sembrano affatto compresse! 
Cosa concludere da tutto ciò? Sono forse tutti dei bugiardi? Non lo crediamo. E' invece plausibile che stiano cercando semplicemente di fornire delle spiegazioni che sembrano razionali usando fenomeni a loro noti, come il fuoco che brucia le auto o i detriti delle Torri che distruggono tutto ciò che incontrano. Occorre anche considerare come le persone, specialmente in una situazione estremamente emotiva come l'11/09, tendano ad aggrapparsi alla prima spiegazione senza riflettere. C'è poi l'effetto della quantità di notizie che circolavano e confondevano soprattutto, alcune smentite, altre non accurate. Infine, c'erano anche molte voci che circolavano, alcune create appositamente, altre frutto della ricerca di una spiegazione razionale di un evento unico e mai visto prima, per esempio il calore apparentemente generato dal metallo fuso nei sotterranei. Si diceva che le scarpe di sicurezza degli operai (quelle con punta in acciaio) si squagliassero nel giro di un paio d'ore poiché le macerie avevano una temperatura di 1100°F (593°C), eppure non risultano segnalazioni di piedi ustionati! Video con risoluzione migliore 720P qui: https://www.youtube.com/watch?v=GTm9nYF-ofQ


Video in inglese che parla delle scarpe di sicurezza che si squagliavano. Vengono inquadrati occhiali di protezione, calzini, guanti e altro ma neanche uno scatolone pieno di scarpe. Sarebbe logico vederne moltissimi visto il numero di operai e il ritmo con cui si squagliavano! Detto questo, non si vuole negare che le scarpe si squagliassero effettivamente, ma piuttosto evidenziare l'impossibilità che gli operai potessero lavorare a 593°C. Se le scarpe si squagliavano davvero, non era per via del calore ma era dovuto a qualcos'altro.


F. WTC 3


Fig.15 - (11/09/01 ore 10.28 a.m.) Una delle ultime foto scattate da Bill Biggart che mostra una sezione mancante dal WTC 3 [si noti come l'edificio sia scavato in maniera netta e verticale, specialmente verso il centro].

G. WTC 5


Fig.16 – I buchi nel WTC 5, dopo la distruzione del WTC 1, WTC 2 e WTC 7.


Fig.17 – I buchi non sono ancora presenti nel WTC 6 o nel WTC 5. (a) Foto scattata da sopra l'Hudson River. (b) Uno sguardo più da vicino. [Il WTC 1 è ancora in piedi].


I buchi nel WTC 5. Foto non presente sul Libro. 

H. I Buchi su Liberty Street


Fig.18 – Il foro cilindrico su Liberty Street. A sinistra (a) 13?/09/01, a destra (b) 23/09/01


Fig.19 – (22/09/01) Buchi, edifici mancanti e la parete sud della vasca di contenimento [bathtub].


Mappatura dei buchi: buco #1 (più piccolo: contorno rosso) e buco #2 (più grande: rettangolo pieno rosso). Mappa non presente sul Libro.  


I buchi ben evidenziati. Sembra esserci un buco #3 all'estremità della vasca di contenimento. Foto non presente sul Libro.


1. Buco #1 su Liberty Street

La fig.20a mostra un buco al di là della parete del WTC 2 vicino a Liberty Street e presenta una serie di caratteristiche anomale. Una è la porzione inferiore mancante di quella trave all'estremità destra della foto [seguire la freccia]. Le tre colonne esterne al centro dell'immagine hanno uno strano aspetto flangiato come se fossero state spiegate e sembrano cotte. Sembra che una "wheatchex" d'acciaio si sia tuffata nel buco [a sinistra del #2]. Il fatto che sia visibile solo l'estremità della "wheatchex" suggerisce quanto sia profondo il buco.

Fig.20 – I buchi su Liberty Street. (a) Buco #1 (21/09/01) (b) Buco #2 (18/09/01).
(a) Questo buco è adiacente al WTC 2 (vedere fig.19) e attraversa il marciapiede e la pavimentazione. Questo buco contiene più detriti rispetto al buco discusso in fig.22, tuttavia i detriti sono abbastanza minimali. Sembra che i detriti siano caduto nel buco. (Si noti la scala delle dimensioni, mostrata in fig.21). (b) Gli operai di Ground Zero vicini a una scala a pioli nel buco #2 di Liberty Street, mostrato in fig.19. La parete rimanente del WTC 2 è sullo sfondo.


Fig.21 – Distanza tra colonne sotterranee e altezza approssimativa dei piani.


Le colonne del WTC 2 assomigliano ai "manici di un forcone" al livello della lobby, con una distanza di 10 piedi [3 metri] tra gli assi. Una persona di sei piedi [1.82 metri] poteva sdraiarsi tra le colonne con i piedi contro una colonna, allungare le mani e quasi toccare la colonna adiacente. Auto e camion di grandi dimensioni potrebbero passare tra queste colonne. Pertanto, la peculiarità riscontrata sulla colonna, ovvero lo "scartarsi / aprirsi", suggerisce l'effetto di una forza straordinaria.

2. Buco #2 su Liberty Street

Come in fig.20a, ancora una volta ci sono resti di travi in acciaio dalla forma "simile a serpenti" che pendono dal buco [fig.20b]. Sembra siano arrivate a un passo dalla completa disintegrazione. Il metallo nell'angolo in basso a destra nell'immagine, dall'aspetto mimetico, appare deformato e sciolto come fosse stato attaccato dall'acido. C'è una grande quantità di materiale distribuito ovunque che sembra essere stato passato in un distruggi-documenti. Nei livelli inferiori, l'armatura del cemento risulta scoperta, evidentemente perché il cemento collegato ad essa è stato polverizzato.

Nella fig.20b, è visibile un po' di acciaio “abbrustolito”. L'operaio accanto alla scala fissa diversi pezzi di travi di acciaio scolorito come se volesse dire: "Che diavolo è questo?" C'è una lunga trave rossa che sale dall'angolo in basso a destra che appare ondulata come un serpente. Prima che l'acciaio si disintegri, si arriccia forse, diventa ondulato o si raggrinzisce? Vicino alla punta del "serpente", c'è un pezzo di materiale verticale che ha un aspetto rame dorato. Sotto la scala, ci sono due pezzi dorati simili e altamente riflettenti. Il WTC 2 mostra una strana tendenza, in cui manca la parte inferiore di una colonna d'acciaio, ma non la sua porzione superiore [sopra il casco bianco dell'operaio, immediatamente a destra]. Forse la gravità in quel punto stava giocando un brutto scherzo? Sullo sfondo, dietro la scala, si può vedere una sezione del marciapiede intatto senza quasi nessun detrito. E' adiacente alla base della Torre Sud di 110 piani, ma stranamente il marciapiede non è stato schiacciato dai detriti in caduta.

Polvere e vapore hanno continuato a levarsi dalle macerie in diverse zone per settimane dopo l'11 settembre. Questo fenomeno ha bisogno di una spiegazione. Le pozze di metallo fuso sembrano fornire una possibile spiegazione, ma non è corretta.

La fig.22 guarda in basso nel seminterrato del WTC 2. Il seminterrato è adiacente all'angolo sud-est della parete della vasca di contenimento, che fu danneggiata nella parte superiore, e sembra esserci il pavimento bagnato o una pozza d'acqua. Ma non c'è vapore che sta salendo e certamente non c'è metallo fuso visibile in questa sezione del seminterrato.

Fig.22 – (18/09/01) I soccorritori scendono nel seminterrato sotto il WTC 2. (Buco #2). Nonostante siano visibili ingenti danni, ci sono pochi detriti e macerie sul fondo del buco. Non c'è traccia di metallo fuso. Un operaio in lontananza cammina lungo un'enorme colonna centrale. 


Video con sottotitoli in italiano che riepiloga egregiamente le evidenze presentate in questa sezione H, "I Buchi su Liberty Street".


Lo stesso buco mostrato in fig.22. Si noti sulla destra la stessa trave della fig.22 dove camminava l'operaio. Foto non presente sul Libro.


Altra foto dello stesso buco. Foto non presente sul Libro.


Servizio di ABC News (in inglese) del 16/09/01 in cui Peter Jennings intervista Kevin Sutavee autore del video. Si vedono i buchi su Liberty Street filmati immediatamente dopo la distruzione delle Torri l'11 settembre.


3. I Buchi #1 e #2 Si Uniscono

Cosa possiamo concludere su tutto ciò? Né la demolizione controllata né la termite (ancor meno il combustibile per aerei in fiamme nelle Torri) possono spiegare le anomalie di tali buchi e il fatto che non ci siano detriti accatastati come “pancake” sul fondo di essi.

In breve, qualcos'altro deve essere considerato come meccanismo di distruzione, qualcosa che, letteralmente, ha scavato i buchi attraverso gli edifici, e che ha anche “dustificato” le Torri.

Fig.23 – (13?/09/01) Profondi buchi vuoti sotto Liberty Street.


[Sembrerebbe che il buco #1 e il buco #2 si siano uniti. Forse sono stati rimossi dei detriti in superficie, oppure ha ceduto il pavimento in un secondo momento, o forse è solo l'effetto della prospettiva delle foto scattate dall'alto e quella della fig.19.]

Foto di Aaron Peterson del 19/09/01 dei buchi su Liberti Street non presente sul Libro.


Dettaglio dei buchi su Liberty Street. Qui sembra un enorme buco unico. Foto non presente sul Libro.

Altri Video


Video sottotitolato in italiano in cui vengono presentate molte delle evidenze discusse da Dr. Wood durante alcune presentazioni. Il video è importante anche perché verso la fine, Dr. Abraham Hafiz Rodriguez, allora studente di biologia / neurobiologia, ci racconta la censura ai danni di Dr. Wood ad opera di Wikipedia. Potete seguire l'evolversi della controversia con Wikipedia qui Abraham Hafiz Rodriguez e qui User talk: Pookzta e qui Judy_Wood e leggere quest'articolo di Andrew Johnson qui Andrew Johnson. Alla fine Abraham è stato bloccato da Wikipedia.


Immagine della pagina Wikipedia su Dr. Wood creata da Abraham Hafiz Rodriguez e cancellata da Wikipedia.


La testimonianza di Abraham Hafiz Rodriguez sull'episodio di censura da parte di Wikipedia, a cui si fa riferimento nel video precedente.


Abraham Hafiz Rodriguez confronta Richard Gage di AE911Truth durante una sua presentazione del 12 dicembre 2011 sul perché sia stato "bannato" dal movimento per aver menzionato Dr. Judy Wood. Video in inglese. Parte 1.


Parte 2 del video sopra.


Servizio di CBS News del 12/09/01 (in inglese) che mostra la frustrazione dei medici e paramedici che s'interrogano sul perché non ci siano feriti da curare o corpi da recuperare. Verso il minuto 04:25 un vigile del fuoco commenta dicendo: "110 piani al livello del terreno."