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24 luglio 2020

Capitolo 18 - L'Uragano Erin


Non ho dubbi sul fatto che riusciremo a sfruttare l'energia del sole...Se i raggi del sole fossero armi da guerra, avremmo avuto l'energia solare secoli fa.
- Sir George Potter.

A. Introduzione

Era una bella mattinata di inizio autunno a New York City. L'11 settembre 2001 iniziò con calma, con delle temperature gradevoli e un cielo blu cristallino. Alcuni si erano ritagliati del tempo per fare delle commissioni la mattina presto. Ma pochissime di queste persone, in realtà pochissime nell'intera popolazione di New York City, sapevano che nello stesso momento un uragano enorme si trovava appena al largo di Long Island. Quella tempesta era l'Uragano Erin, come si vede in fig.1.

Fig.1 - L'Uragano Erin l'11 settembre 2001. [DC è Washington.]

L'Uragano Erin è nato il 1 settembre 2001, la quinta tempesta atlantica della stagione 2001 a cui è stato assegnato un nome ed il primo a raggiungere la forza di un uragano [Fonte: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin]. Fondendosi con un'altra tempesta il 17 settembre, Erin è stata anche la tempesta atlantica più longeva della stagione 2001. Prima di quella fusione, tuttavia, a partire dal 7 settembre, Erin iniziò una marcia di quattro giorni lungo una traiettoria che la portava direttamente a New York City. (Vedere fig.10). Al 10 settembre, l'Uragano Erin era diventato un uragano di Categoria 3 con una velocità dei venti di 120 miglia orarie (193 km/h) [Fonte: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin] proprio mentre passava le Bermuda lungo il suo percorso dritto verso New York City. Eppure non abbiamo sentito nulla a riguardo di questa tempesta. Le Torri del World Trade Center sono state costruite per resistere a carichi dovuti al vento fino a 140 mph (225 km/h) [Fonte: Why Did the World Trade Center Collapse? Science, Engineering, and Speculation], una forza equivalente ad una Categoria 4 e solo 20 mph in più rispetto alla velocità dei venti dell'Uragano Erin. Tralasciando il pericolo per gli edifici di una certa altezza, anche se l'Uragano Erin avesse cambiato rotta e non fosse arrivato sulla terraferma, la minaccia di inondazioni dovute alle onde di tempesta era molto reale. L'Uragano Ike (2008) si è abbattuto sulla terraferma in Texas come un uragano di Categoria 2 con onde di tempesta con massimi di 15-20 piedi (4.5-6 metri) [Fonte: Saffir-Simpson Hurricane Wind Scale]. Eppure, ancora una volta, non abbiamo sentito nessuna notizia su questa tempesta.

Le persone ricordano l'11 settembre come uno dei giorni più limpidi che abbiano mai visto lungo la costa orientale. Il satellite che ha scattato le immagini mostrate in fig.1 e fig.2 aveva una chiara visuale di New York City e aveva anche una chiara visuale dell'Uragano Erin. Le fasce esterne della tempesta raggiunsero Cape Cod e un'estremità di Long Island.

Nemmeno Dr. Wood sapeva della presenza di un uragano appena fuori New York City l'11/9 fino a quando non scoprì il fatto mentre cercava alcune immagini meteorologiche-satellitari per studiare il pennacchio di polvere ascendente proveniente dalle Torri distrutte del WTC.

B. L'Uragano Erin l'11 Settembre

In effetti, come scoprì Dr. Wood, Erin si avvicinò maggiormente a New York e raggiunse anche la sua massima dimensione l'11 settembre stesso [la dimensione si riferisce al diametro dell'uragano, non alla velocità dei venti]. È interessante notare che il National Hurricane Center previde che Erin dovesse avere più forza di quanto non fosse stato previsto nel caso di Katrina quattro anni dopo [Fonte: Tropical Cyclone Report - Hurricane Katrina]. È curioso quindi che questo uragano non fu menzionato o mostrato sulla grafica nei bollettini meteorologici mattutini [Fonte: Judy Wood - Erin & https://www.youtube.com/watch?v=wEoyN44oYh4 & https://www.youtube.com/watch?v=tYEJUzuxFoM]. I meteorologi erano assolutamente certi che l'uragano avrebbe compiuto una brusca svolta a destra allontanandosi da New York e si sarebbe diretto verso il mare aperto prima che ci fosse una grave minaccia di mareggiate? No - almeno non secondo il National Weather Service [Fonte: HURRICANE ERIN DISCUSSION NUMBER 35]. Con circa 500 miglia di diametro, l'Uragano Erin aveva all'incirca le stesse dimensioni del più recente Uragano Katrina, eppure il pubblico non ne fu largamente informato, nessuno dei principali notiziari del mattino menzionavano la tempesta. Tuttavia, Erin fu oggetto di studi approfonditi. La previsione era che Erin avrebbe avuto più forza di quanta ne avrebbe avuta Katrina in seguito. In effetti, l'Uragano Erin ebbe davvero più energia ciclonica dell'Uragano Katrina, misurata dall'Energia Ciclonica Accumulata (ACE) di ciascun uragano.

La tempesta fu classificata come una depressione tropicale il primo settembre, toccò la pressione minima alla fine del 9 settembre e la velocità massima il 10 settembre, dopodiché raggiunse il diametro massimo l'11 settembre. La mattina dell'11 settembre, la tempesta si arrrestò al punto di approccio più vicino a New York City, poi nel pomeriggio virò drammaticamente verso est. Joey Moore, un assistente di volo che partì dall'aeroporto di Boston Logan quella mattina, non era a conoscenza di tale uragano! Venne a conoscenza dell'Uragano Erin solamente attraverso il sito web di Dr. Wood [nel 2010].

Fig.2 - L'Uragano Erin in prossimità di Long Island l'11/9.

Joseph (Joey) Moore, Assistente di Volo della United Airlines
Lavoravo quella strana mattinata alle 7 del mattino, sul volo senza sosta per San Francisco dall'aeroporto Logan di Boston. Ho visto un gruppetto di miei colleghi assitenti di volo in ufficio quella mattina, che inconsapevolmente andavano verso la morte sul volo 175...e ci sarei potuto essere facilmente anch'io. Probabilmente ho lavorato sul volo 175 l'intero mese precedente...Ricordo solo che era una bella giornata e che non c'è stata nessuna menzione dell'Uragano [Fonte: comunicazione personale a Dr. Wood il 5 maggio 2010 da parte di Joey Moore, assistente di volo (BOS-SFO volo 163), la mattina dell'11/9].

C. Ambiente Controllato?

Questo fatto straordinario ci porta a porre la domanda: Erin è stato in qualche modo deviato da New York City? Erin non svoltò progressivamente verso nord, ma invertì addirittura la propria direzione.

La Fig.3 mostra la velocità del vento, la pressione dell'aria e la distanza relativa da New York City alcuni giorni precedenti e successivi all'11 settembre. I dati mostrano che Erin ha rallentato mentre si avvicinava a New York, per poi rimanere quasi stazionario durante la mattinata dell'11 settembre. Immediatamente dopo l'attacco al WTC, Erin iniziò ad allontanarsi da New York City, come si può vedere dalle linee rosse e blu sotto. Nelle 24 ore che circondarono gli eventi dell'11 settembre, l'Uragano Erin mantenne la stessa velocità del vento, la stessa pressione e approssimativamente la stessa distanza da New York City.

Fig.3 - Velocità dei venti [in rosso], pressione [in verde] e distanza relativa [in blu] di Erin da New York. La linea verticale blu scura, rossa, viola, azzurra e verde indica rispettivamente l'orario in cui si creò il foro sul WTC 1 e sul WTC 2 e l'ora in cui il WTC 2, il WTC 1 e il WTC 7 furono distrutti. [Fonte dati: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin].

D. Raccolta Dati Senza Precedenti

Come già accennato, l'Uragano Erin nacque il 1 settembre come una depressione tropicale e si dissipò il 17 settembre dopo essere regredito ad una tempesta tropicale. Con una durata che si estendeva dal 1 settembre al 17 settembre 2001 [Fonte: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin], l'Uragano Erin è stato studiato più di qualsiasi altro uragano mai studiato prima, e abbiamo imparato più di quanto non si fosse appreso da qualsiasi uragano prima di esso, come viene discusso nel seguente articolo:
L'Uragano Erin sfrecciò sull'Atlantico settentrionale e lungo la costa orientale nel settembre 2001. Fu utilizzato come esperimento per uno studio per migliorare il monitoraggio degli uragani e le previsioni di intensità, consentendo ai meteorologi di fornire avvisi più accurati e tempestivi ai cittadini. Gli studi dimostrano che le temperature misurate ad un'altitudine estremamente elevata raccolte dal centro o dall'occhio di un uragano possono fornire una comprensione superiore di come gli uragani cambiano d'intensità.

L'uragano Erin è stato esaminato durante il quarto Convection and Moisture Experiment (CAMEX-4), che si è svolto dal 16 agosto al 24 settembre 2001. La missione ha avuto origine dalla Naval Air Station di Jacksonville, Florida. La missione ha unito i ricercatori di 10 università, cinque centri della NASA e la National Oceanic and Atmospheric Administration [NOAA]. CAMEX-4 è una serie di ricerche sul campo per studiare i cicloni tropicali e le tempeste comunemente note come uragani. 
[...]
Per la prima volta, i ricercatori sono stati in grado di ricostruire in modo estremamente dettagliato la struttura dell'occhio in tre dimensioni da un'altezza di 70000 piedi [21336 metri] fino al fondo dell'oceano. [Fonte: NASA Makes A Heated 3-D Look Into Hurricane Erin's Eye].

Eppure almeno un'emittente, la CNN, era fiduciosa che non avrebbe colpito New York City o la Costa Est. La domanda è: Perché?
10 Settembre, 2001 Pubblicato: 6:59 PM EDT
MIAMI, Florida (CNN) - L'Uragano Erin non ha minacciato immediatamente di abbattersi sulla terraferma lunedì dopo aver sfiorato le Bermuda durante la notte ed essersi spostato verso l'Atlantico aperto.
[...]
Secondo il National Weather Service, la parte peggiore della tempesta, con venti massimi continui di 120 mph (195 km/h), è passata a nord-est delle Bermuda domenica.
Alle 5:00 PM EDT, il servizio meteorologico collocava il centro di Erin, il primo uragano della stagione atlantica del 2001, a 540 miglia (875 km) a sud di Yarmouth, in Nuova Scozia. La tempesta si stava muovendo a nord-nord-ovest a circa 13 km/h [Fonte: Hurricane Erin weakens, but still strong storm].

L'articolo della CNN afferma che l'Uragano Erin "si stava muovendo a nord-nord-ovest" dopo "essere passato oltre le Bermuda" ma "si stava spostando verso l'Atlantico aperto". New York City è a nord-nord-ovest delle Bermuda, quasi esattamente sul percorso di Erin verso "l'Atlantico aperto". Erin si trovava a 540 miglia a sud di Yarmouth, in Nuova Scozia, all'incirca alla stessa distanza da New York City, come mostrato nella fig.6. Eppure, l'articolo della CNN descrisse la tempesta che "si stava spostando verso l'Atlantico aperto", come ad intendere che l'uragano si stesse allontanando verso il mare aperto, ad est.

Nello stesso momento, c'era un fronte freddo che si stava spostando dal Midwest verso New York City che avrebbe rallentato l'uragano e lo avrebbe deviato verso nord, ma quanto potevano essere certi i meteorologi dell'istante esatto in cui sarebbe avvenuta la deviazione? Quanto potevano essere certi che la tempesta non avrebbe rappresentato una seria minaccia per Cape Cod? Se Erin si fosse trattenuto un po' più a lungo dov'era, le onde di tempesta avrebbero inondato gli aeroporti JFK e LaGuardia così come Cape Cod. New York City non è solo prossima al livello del mare, ma lo è anche la maggior parte di Long Island. L'evacuazione di queste zone sarebbe un'impresa mastodontica e non potrebbe essere organizzata da un momento all'altro - eppure i cittadini non sono stati informati.

La fig.4 mostra degli "screen shot" di cartine meteorologiche e le previsioni meteo di quattro emittenti televisive la mattina dell'11 settembre 2001. Queste immagini sono state mostrate alla TV tra le 8:31:33 AM e le 8:36:02 AM, dai 10 ai 15 minuti prima che sul WTC 1 si creò il buco alle 8:46:26, tuttavia nessuna emittente mostrò l'icona di un uragano nel punto in cui l'Uragano Erin si trovava al largo dell'Atlantico - sebbene quella zona di ciascuna cartina meteorologica fosse ben visibile nell'immagine sullo schermo, come mostrato sotto e altrove [Fonte: Dr. Wood - Erin]. L'ex meteorologo televisivo Scott Stevens chiese: "Quanto sforzo ci vuole a metterci l'icona dell'uragano con un clic del pulsante del mouse?" [Fonte: comunicazione personale di Scott Stevens con Dr. Wood].

Fig.4 - (11/9/01) "As nice as can be." [Più bello che mai]. Le frecce rosse sono state aggiunte alle immagini della ABC e della NBC per evidenziare i temporali indicati.

Fig.5 - (11/09/01) L'immagine mostrata in fig.1 è stata sovrapposta per mostrare la dimensione approssimativa e la posizione dell'Uragano Erin intorno alle 8:30 AM, al momento delle immagini sullo schermo. Le frecce curve sono state aggiunte all'immagine della FOX per evidenziare i sistemi meteorologici controrotanti.

Tabella 1 - (11/09/01) Gli orari in cui sono andati in onda i bollettini meteo delle varie emittenti TV.

La Fig.5 mostra le stesse immagini della fig.4, ma con l'immagine dell'Uragano Erin (fig.1) sovrapposta su ciascuna cartina meteorologica ad indicare la posizione approssimativa dell'Uragano Erin la mattina dell'11/9/01. La linea costiera è stata utilizzata per far corrispondere la scala e l'orientamento dell'immagine di fig.1. Ad esempio, si può vedere la sagoma di Long Island sovrapposta sulla mano destra del meteorologo della FOX e la costa del Maine sulla sua guancia sinistra. Va notato che la posizione dell'uragano Erin era in realtà più vicina a Manhattan alle 8:00 del mattino rispetto a quanto mostrato (vedi fig.3). L'immagine nella fig.1 è stata scattata più tardi nella giornata, come si può vedere nella fig.7 che mostra i fumi che emergono dal sud di Manhattan.

Tabella 2 - Bollettini meteo di varie emittenti TV.

Abbiamo visto che la cartina meteorologica nazionale di ciascuna di queste quattro emittenti non mostrava l'icona di un uragano nel punto in cui l'Uragano Erin si trovava al largo dell'Atlantico - sebbene quella zona di ciascuna cartina meteorologica fosse ben visibile nell'immagine sullo schermo, come mostrato sopra e altrove. La ABC non ha mostrato o citato un uragano, né ha mostrato o menzionato l'esistenza di un notevole fronte freddo lungo l'intera costa orientale dal New England alla Florida. Al Roker della NBC disse che ci sarebbero stati "fino a sette pollici [17.5 cm] di pioggia in alcune parti della Florida", ma non fece menzione a un uragano e non discusse il fronte freddo, sebbene due di questi fronti furono mostrati sulla cartina meteorologica nazionale, ma solo al nordest. Mark McEwen della CBS notò che in "Florida, ci sarà un po' di pioggia", e aggiunse che c'erano "mari agitati...a causa di quell'uragano che sta andando via". In seguito disse che c'erano "mari agitati dal...colpo di quell'uragano. A parte questo, tutto tranquillo in tutto il paese e ci piace la quiete".

Il bollettino meteorologico più informativo lo fece Tom Sater, il meteorologo della FOX5, che ha parlato al pubblico in ascolto del significativo fronte freddo ad alta pressione che si spostava nella zona. Disse che l'umidità era scesa al 73% dal 88% di quella mattina e che avrebbe continuato a scendere. "Oggi avremo una bellissima giornata. Questo è un vero fronte freddo, gente [indica sulla mappa]. Ciò significa che lungo la linea di confine c'è aria molto fresca e secca. E si farà strada ben al largo e aiuterà a spingere l'Uragano Erin verso nord. Non ci colpirà affatto".

Il significativo fronte freddo ad alta pressione mostrato nell'immagine sullo schermo dalla FOX (fig.4) copre gli Stati Uniti continentali. Intorno al perimetro di questo enorme sistema meteorologico si trovano i temporali, che sono presenti sulle cartine meteorologiche della ABC e della NBC (fig.4) e sono evidenziati dalle frecce rosse. Le icone dei temporali appaiono intorno al perimetro del sistema meteorologico ad eccezione del nord-est, sebbene si siano registrati dei temporali in quella zona (vedi fig.8 e fig.9), Ciò verrà discusso più avanti.

Sintesi dei bollettini meteo trasmessi la mattina del 11/09 dalle varie emittenti televisive.


Nel frattempo, tuttavia, venerdì 7 settembre sono stati diffusi bollettini silenziosi riguardo a Erin per la costa della Carolina del Nord.
Sembrerebbe che il NWS sia piuttosto preoccupato di tutto ciò dato che hanno anche trascorso la giornata chiamando tutti i dipartimenti locali di Ocean Rescue e avvisandoli in prima persona.
ONDE SUD ORIENTALI QUESTO FINE SETTIMANA PRODURRANO CORRENTI DI RISACCA PERICOLOSE PER LE PERSONE E PER I NATANTI VICINO ALLE INSENATURE DELLA CAROLINA DEL NORD FINO ALLE 5:00 AM EDT
Dichiarazione Meteorologica Marina Servizio Meteorologico Nazionale Newport/Morehead City NC 400 PM EDT ven 7 set 2001
...Le Onde Sudorientali Questo Fine Settimana Produrranno Correnti Di Risacca Pericolose Per Le Persone E Per I Natanti Vicino Alle Insenature Della Carolina Del Nord...
[...]
Le Onde Inizieranno Ad Avvicinarsi Alla Costa Stasera Tardi E Aumenteranno In Altezza Durante Il Fine Settimana. Da Sabato Sera Fino A Lunedì...Sulle Spiagge Da Cape Hatteras South Fino A North Topsail Beach...Si Prevede Che Le Onde Raggiungano Un'Altezza Da 5 A 6 Piedi In Oceano Aperto...E Da 6 A 8 Piedi Sulle Spiagge. Per le zone da Cape Hatteras North...Le Onde Raggiungeranno Dai 5 Ai 6 Piedi In Oceano Aperto...Con Da 6 A 8 Piedi Possibili La Domenica E Il Lunedì. [Fonte: Erin Advisories for Coastal NC].

E in un altro rapporto, Erin stava generando ondate pericolose lungo la East Coast,
10/09/01 - Aggiornato 06:28 PM ET,
Il primo uragano atlantico della stagione si è spostato vorticosamente verso nord con un vento continuo di 115 mph, in diminuzione dal suo massimo di 120 mph del fine settimana. Ma ci si aspettava che Erin si allontanasse dagli Stati Uniti.
[...]
"Non abbiamo avuto il mare grosso di cui stanno parlando, ma le correnti di risacca stanno succhiando piuttosto forte", ha detto Robert Levy, capo della Atlantic City Beach Patrol. "Terremo aperte le nostre spiagge e navigheremo a vista." [Fonte: USA Today]

Il National Weather Service [Servizio Meteorologico Nazionale] di Miami pubblicò vari rapporti dall'8 al 12 settembre, avvertendo di grandi mareggiate lungo la costa orientale, con un rapporto delle 5:00 EDT dell'11/09/01, che dichiarava che "ERIN RIMANE UN URAGANO SIGNIFICATIVO". [Fonte: HURRICANE ERIN DISCUSSION NUMBER 36].

Secondo la mappa seguente (fig.6) del Canadian Hurricane Center (CHC), l'Uragano Erin entrò nella "Zona di Intervento" canadese il 14 settembre, intendendo che l'uragano, trovandosi in questa zona, dovrebbe presumibilmente attivare una "intervento".

Fig.6 - Il percorso dell'Uragano Erin. ["Response Zone" = Zona di Intervento].

Un'altra mappa con il percorso dell'Uragano Erin. Mappa non presente sul Libro.

Eppure, per quattro giorni interi, l'uragano Erin aveva puntato verso la zona di intervento americana seguendo un percorso dritto verso New York City. Proprio mentre stava entrando nella zona di intervento, verso le 23:00 la sera del 10 settembre, il National Weather Service diramò il rapporto seguente.
NATIONAL WEATHER SERVICE MIAMI FL,
11 PM EDT MON SEP 10 2001
CI POSSONO ESSERE ALCUNE FLUTTUAZIONI DI INTENSITÀ NELLE PROSSIME 24-36 ORE...MENTRE L'OCCHIO INTERNO COLLASSA E QUELLO ESTERNO SUBENTRA. MODELLI GLOBALI INDICANO CHE ERIN POTREBBE DIVENTARE UN SISTEMA EXTRATROPICO MOLTO VIGOROSO VERSO LA FINE DEL PERIODO DI PREVISIONE...E LA PREVISIONE UFFICIALE NON MOSTRA LO STESSO INDEBOLIMENTO INDICATO DALLE ISTRUZIONI FORNITE DALLO SHIPS [Statistical Hurricane Intensity Prediction Scheme]...
[...]
LE GRANDI MAREGGIATE GENERATE DA ERIN COSTITUIRANNO PROBABILMENTE UN PERICOLO LUNGO LA COSTA NORD-EST DEGLI STATI UNITI DURANTE IL PROSSIMO PAIO DI GIORNI. [Fonte: HURRICANE ERIN DISCUSSION NUMBER 35]

La Fig.7 mostra l'Uragano Erin vicino al punto di massimo avvicinamento a New York City. L'inserto in figura mostra un ingrandimento dei fumi che salgono dal sito del World Trade Center. I fumi scuri si stanno spostando verso ovest e si stanno dissipando, ma i fumi più chiari stanno andando verso sud. Delle formazioni nuvolose uniche sono visibili nell'occhio dell'uragano. L'occhio ha la forma di un pentagono e l'interno dell'occhio sembra un labirinto che si snoda avanti e indietro. Come e perché si trovano lì tali formazioni?

Fig.7 - L'inserto nella foto mostra i fumi in ascesa provenienti dal sito del WTC.
Dettaglio dei fumi in ascesa. Foto non presente sul Libro.

Percorso dell'Uragano Erin. Video montato usando immagini satellitari.

Animazione del percorso dell'Uragano Erin con dati su orario, vento, pressione e classificazione della tempesta riportati a destra. La legenda colorata in basso a destra mostra la classificazione della tempesta.
Uragani e loro percorsi durante la stagione 2001. Erin è il numero 5. Notare la brusca "sterzata" di Erin l'11/09 rispetto alle "virate" decisamente più dolci degli altri uragani. 

E. Energia Ciclonica Accumulata (Ace)

L'Indice di Energia Ciclonica Accumulata (Accumulated Cyclone Energy Index - ACE) viene calcolato sommando i quadrati della velocità massima (in nodi) continua del vento stimata su 6 ore (Vₘₐₓ²) per tutti i periodi in cui il ciclone tropicale è classificato come una tempesta tropicale o una tempesta di maggiore intensità (velocità del vento 34 nodi o più). Le cifre sono state divise per 10000 per renderle più gestibili, quindi l'unità di ACE è 10⁴ kt² [Fonte: http://www.aoml.noaa.gov/hrd/tcfaq/E11.html]. Quando il valore viene utilizzato come indice, si presuppone che venga utilizzata quell'unità.

∑ⁿₙ₌₁ (Vₘₐₓ² / 10⁴)      (10⁴ kt²)

in cui Vₘₐₓ è la velocità massima continua del vento in nodi durante ciascun intervallo di 6 ore e n è il numero totale di intervalli in cui la velocità del vento era di 34 nodi o maggiore.

Tabella 3 - Valori di ACE per gli uragani Erin e Katrina. 

F. Effetti di Campo

Si dice spesso che le persone possano percepire l'avvicinarsi delle tempeste, un'abilità particolarmente presente in coloro che soffrono di artrite [Fonte: Artrite. Confermato collegamento con il tempo]. Questo perché l'equilibrio ionico dell'atmosfera è influenzato dall'avvicinarsi dei fronti delle tempeste e le basi delle nuvole con carica negativa inducono cariche positive sulla superficie terrestre. Una volta che arriva una tempesta, il consueto o normale equilibrio ionico viene ripristinato e le persone si sentono meglio [Fonte: D.H. Lawrence Future Primitive pag.40]. Esiste davvero, dunque, qualcosa che può essere percepito prima di una tempesta in arrivo, un cambiamento effettivo nell'atmosfera. Poco prima di una tempesta, inoltre, si manifestano spesso i fulmini a secco accompagnati da tuoni, un'altra indicazione degli effetti di campo di una tempesta.

Fig.8 - Mappa del sud di Manhattan e del WTC relativa agli aeroporti locali.

L'11/09/01 sono stati segnalati fulmini negli aeroporti locali, tra cui l'aeroporto di Newark, JFK e LaGuardia. E' stata anche segnalata o misurata della pioggia in tutti e tre questi aeroporti.

Come accennato in precedenza, le bande esterne dell'Uragano Erin hanno attraversato Cape Cod e Long Island, ma gli effetti di campo che accompagnano la tempesta si sono diffusi ancora di più. I dati meteorologici mostrati in fig.9 evidenziano che l'area di New York City ha subito gli effetti di campo dell'Uragano Erin la mattina dell'11/9. Questo fatto può essere visto anche in fig.10, dove la copertura nuvolosa approssimativa dell'Uragano Erin è mostrata in blu e l'area affetta dagli effetti di campo in giallo-arancio chiaro.

Ora diamo un'occhiata alla curiosa somiglianza di un uragano con una ben nota invenzione tecnologica, la bobina di Tesla.

Fig.9 - Pioggia e tuoni furono registrati a (a) J.F. Kennedy International Airport, NY, (b) LaGuardia International Airport, NY, e (c) Newark International Airport, NJ.

Gli uragani nascono nei tropici con il clima umido di fine estate quando l'acqua dell'oceano in rapida evaporazione si combina con le forti correnti ventose, generandoli. Con diverse centinaia di miglia di miglia di larghezza e venti oltre le 100 mph, gli uragani raffreddano la Terra aspirando calore dalla superficie terrestre e riversandolo nell'atmosfera, spesso al di sopra dei 40000 piedi [12192 meteri]. Il motivo per cui alcune tempeste diventano uragani mentre altre no è curioso. Alcuni hanno suggerito una correlazione tra le Espulsioni di Massa Coronale ("Coronal Mass Ejections" CME) e le Tempeste Cicloniche Terrestri ("Cyclonic Earth Storms") [Fonte: Relationship of Coronal Mass Ejections are Cyclonic Earth Storms]. Le traiettorie seguite dagli uragani possono essere influenzate da varie forze in competizione tra cui zone di alta pressione, venti prevalenti e persino le temperature dell'acqua e le correnti oceaniche.

Fig.10 - L'occhio dell'Uragano Erin attorno alle 8:00 AM EDT [12:00 UTC] l'11/09/01, ed il percorso di Erin dal 1 settembre al 17 settembre. [Zona di copertura nuvolosa in blu e in giallo la zona affetta dagli effetti di campo].

Fig.11 - Similitudini tra (a) un uragano e (b) una bobina di Tesla.
  1. Scarico: aria calda aspirata nell'atmosfera
  2. Nubi di tempesta a spirale
  3. L'occhio: l'aria fresca discende nell'occhio (~20 miglia di larghezza) creando un piccola zona centrale di tempo calmo.
  4. Venti forti: nelle prime migliaia di piedi inferiori dell'uragano, l'aria fluisce verso il centro di bassa pressione e gira vorticosamente in alto. Questi venti spiraleggianti acquistano velocità quando si avvicinano all'occhio centrale, proprio come fanno le correnti in un mulinello. Più stretto è l'occhio, più forti sono i venti.
  5. I venti spiraleggianti ruotano in senso antiorario nell'emisfero settentrionale, in senso orario nell'emisfero meridionale.

Ora, però, consideriamo il percorso di Erin rispetto alle linee di declinazione magnetica del campo magnetico terrestre: questa immagine mostra che deve essere accaduto "qualcosa" di sensazionale per far uscire Erin, con una svolta così drastica, dal binario morto che stava seguendo lungo la linea -15°.

Cos'era quel "qualcosa"? Consideriamo ulteriori informazioni su Erin ed il magnetismo della Terra. In fig.13, il verde chiaro indica approssimativamente quando il magnetometro fu eccitato [il riferimento è ai dati dei magnetometri posizionati in Alaska che vedremo nel prossimo Capitolo].

Fig.12 - Declinazione magnetica e traiettoria dell'Uragano Erin (in blu). [TS=Tempesta tropicale (tropical storm), H1=Uragano cat.1, H2=Uragano cat.2, H3=Uragano cat.3). Notare la zona in cui l'uragano si è dissipato per poi riformarsi e puntare dritto verso New York per 4 giorni. Figura adattata da Wikipedia - Magnetic Declination].

Le due zone verdi (B) e (C) sono all'inizio e alla fine del lungo percorso rettilineo verso New York della tempesta. Queste due zone hanno fluttuazioni molto più drammatiche della precedente zona verde (A) (2-5 settembre) e della successiva zona (D) (15 settembre). Sembra quindi che i cambi di rotta dell'uragano siano strettamente correlati alle ampie fluttuazioni nelle letture dei magnetometri. Indubbiamente, sono necessari ulteriori dati prima che si possa trarre la conclusione che l'attività magnetica abbia causato il cambiamento di rotta o che il cambio di rotta e l'attività magnetica siano entrambi il risultato di qualcos'altro, o che sia solo una coincidenza. D'altronde, l'utilizzo della tecnologia ad energia diretta su vasta scala l'11/9 potrebbe benissimo avere avuto effetti che alterano il tempo. Tale tecnologia avrebbe potuto attingere dalle enormi energie e dagli effetti di campo dell'enorme bobina di Tesla nota come Uragano Erin. Pensieri di questo tipo sono giustificati, persino necessari, dal fatto che Erin sia stato trattato come un segreto ben custodito, proprio come un segreto di stato.

Fig.13 - Traiettoria dell'Uragano Erin, settembre 1-17, 2001. [TS=Tempesta tropicale (tropical storm), H1=Uragano cat.1, H2=Uragano cat.2, H3=Uragano cat.3.]

Dr. Wood risponde ad alcune domande su Erin dopo una sua presentazione. Sottotitoli in italiano.

Dr. Wood illustra questo capitolo tramite il suo Libro. Video con sottotitoli in italiano.

"Se solo ci fosse stato un uragano l'11/09..." Frase pronunciata da Geraldo Rivera in televisione nel 2010, anno in cui festeggiava il 40° anniversario da reporter di uragani. Neanche un reporter di uragani era a conoscenza della presenza dell'Uragano Erin l'11/09...e tutto ciò ben 9 anni dopo l'11 settembre!

Dr. Wood sull'Uragano Erin, Geraldo Rivera ed il meteo l'11/09. Video con sottotitoli in italiano.

IRREFUTABLE Episodio 6 - "Uragano Erin - Parte 1 La Tempesta Fabbricata", documentario di Adam Dwyer con sottotitoli in italiano.

IRREFUTABLE Episodio 6.1 - "La Scoperta di Erin." Video in inglese in cui Andrew Johnson e Dr. Wood raccontano brevemente come Dr. Wood abbia scoperto l'Uragano Erin, cioè studiando le immagini satellitari dei fumi e delle polveri che salivano nell'atmosfera dal sito del WTC. Dr. Wood voleva capire quanto in alto e quanto lontano avessero viaggiato i fumi e le polveri.

IRREFUTABLE Episodio 6.06 - Video in inglese in cui l'astronauta Frank Culbertson Jr. racconta cosa vide mentre effettuava le riprese di New York dall'orbita terrestre l'11/9.

E' curioso che non menzioni mai l'Uragano Erin, certamente visibile in orbita vista la sua vicinanza a New York e le sue dimensioni. Per non parlare del possibile pericolo per la popolazione! Non sappiamo se l'astronauta avvertì le autorità circa la presenza di Erin, pensando che dopo il danno (attacco terroristico) ci mancasse solo la beffa (l'uragano su New York). Non sappiamo neanche se eventuali dichiarazioni rese circa l'uragano furono tagliate durante il montaggio di questa ed altre interviste.

Intervista in inglese su Channel 4 all'astronauta Frank Culbertson. Vengono mostrate le riprese girate a bordo dello Stazione Spaziale l'11/9. "Sto guardando lungo la costa est per vedere se si vede qualcos'altro..." commenta l'astronauta nell'audio originale. Ma di Erin nessuna menzione.

12 aprile 2019

Capitolo 10 - Buchi

Non possiamo vivere in un mondo che è interpretato per noi da altri. Un mondo interpretato non è una casa. Parte del terrore è riprenderci il nostro ascolto, usare la nostra voce, vedere la nostra luce.
- Hildegard von Bingen.

A. Introduzione


Dove sono andati a finire gli edifici? Perché ci sono dei buchi?

Fig.1 – (23/09/01) Immagine satellitare del sito effettuata dal NOAA.


Ogni edificio andato distrutto l'11 settembre aveva il prefisso WTC. Sorprendentemente, gli edifici molto vicini al WTC, che non facevano parte del Complesso del WTC, hanno riportato pochi danni collaterali. Per quanto riguarda gli edifici del WTC non completamente distrutti, in essi erano visibili più fori circolari - soprattutto negli edifici WTC 5 e WTC 6.

Gli edifici 5 e 6 avevano dei buchi che erano piuttosto misteriosi. A causa della verticalità di questi fori, non potevano essere stati causati da esplosivi convenzionali. Il WTC 6, un edificio di otto piani, hanno perso circa la metà del suo volume eppure c'erano decisamente pochi detriti rimasti in fondo all'edificio. Nessuno ha tentato di spiegare questi buchi misteriosi.

Dove sono finiti gli edifici 3 e 4? La metà del WTC 3 non c'era più dopo la distruzione del WTC 2, e il resto scomparì dopo la distruzione del WTC 1 ad eccezione di un piccolo troncone all'estremità sud. L'edificio 4 praticamente scomparve tranne che per l'ala nord. Il materiale mancante del WTC 3, del WTC 4 e della Bankers Trust evidenzia schemi e modalità simili al materiale mancante nel WTC 4 e WTC 5.

B. Posizione dei Buchi


Fig.2 – (23/09/01) Uno sguardo più da vicino. (NOAA).


Nella fig.3, si noti quanto sono dritti i fori verticali che tagliano da cima a fondo il WTC 6. Mentre c'è un'abbondanza di rivestimento in alluminio sui tetti degli edifici 5 e 6, ce n'è poco o per niente all'interno dei fori.

La fig.3 guarda verso ovest / nord-ovest. Notare i considerevoli detriti di acciaio provenienti dai piani inferiori del WTC 1 che giacciono su West Street. Questi detriti non hanno danneggiato la facciata del WFC 2, che ha subito solo delle finestre rotte.

Fig.3 – (15?/09/01) Fori cilindrici evidenti nel WTC 5 e nel WTC 6. Si noti quanto sono dritti i fori verticali che tagliano da cima a fondo il WTC 6.


Fig.4 – (15?/09/01) Fori cilindrici evidenti nel WTC 5 e nel WTC 6. Questa foto mette in risalto la profondità del foro nel WTC 6. Mentre c'è un'abbondanza di rivestimento in alluminio sui tetti degli edifici 5 e 6, ce n'è poco o per niente all'interno dei fori.


Il percorso diagonale delle "wheatchex" d'acciaio sulla strada fa sembrare come se si fossero piegate all'indietro, siano saltate fuori dalla vasca di contenimento, abbiano tentato di fare una piroetta e si siano lasciate cadere in mezzo alla West Side Highway, quasi pronte per essere caricate sui camion. La coesione di queste pareti del WTC 1, stese su West Street con spessore unitario, suggerisce fortemente che la termite non sia stata utilizzata su di esse. Perché? Perché la termite avrebbe tagliato l'acciaio e lo avrebbe fatto crollare, creando un mucchio di rifiuti sparsi e probabilmente scagliando travi d'acciaio negli edifici adiacenti.

Il lato nord della parete esterna del WTC 1 è in piedi senza sostegno, inclinata verso il WTC 6. Il lato est della parete rimanente del WTC 1 sembra essere la sezione più alta di parete non supportata che rimanga. Un "crollo alla pancake" avrebbe schiacciato (distrutto, deformato) queste pareti esterne, eppure rimangono in piedi sull'attenti come soldati. I pavimenti collegati a queste pareti esterne sembrano essere scivolati via come se non fossero mai esistiti. Come possono venire strappati via i pavimenti dalle pareti mentre le pareti rimangono erette, indeformate e senza sostegno? Ancora una volta, risulta che i pavimenti siano stati polverizzati e siano semplicemente scomparsi. Ci sono dei detriti al livello della lobby vicino alle pareti ancora in piedi, ma non ci sono piani accatastati come "pancake".

La fig.4 mostra i resti del WTC 6 appena a nord di dove si trovava il WTC 1. I fori verticali nel WTC 6 (US Customs Building – Dogana) hanno la forma dei carotaggi cilindrici che si effettuano nel terreno. Cosa avrebbe potuto fare ciò? Esplosivi? Termite? Mini bombe nucleari? Un'arma a raggio? Qualunque cosa fosse, ha prodotto dei fori dritti verticali causando allo stesso tempo pochi danni evidenti in direzione orizzontale al resto dell'interno del WTC 6. Inoltre, il parcheggio al di sotto del WTC 6 è rimasto sostanzialmente intatto, come mostra la fig.5.

Fig.5 - La parete occidentale della vasca di contenimento sopra ha continuato a trattenere le acque del Hudson River dopo l'11 settembre senza riportare danni significativi. Questa è una vista ripresa dall'interno della pianta del WTC 1.


Polvere e alcuni pezzi di rivestimento in alluminio del WTC giacevano sul tetto dell'edificio del Bankers Trust di 41 piani, ma c'erano altri danni per lo più limitati ai piani inferiori.
La medesima configurazione è presente in altri edifici danneggiati adiacenti al Complesso del WTC. Sorprendentemente, ci sono pochissimi danni in seguito alla distruzione di due edifici da 110 piani direttamente dall'altra parte della strada. Particolarmente degno di nota, perché in questi edifici adiacenti non ci sono seri danni sopra al 20° piano? Il livello del ventesimo piano è ad un'altezza inferiore al 20% dell'altezza di una Torre Gemella. Cosa spiegherebbe questa mancanza di danni a livelli più alti? Lo spiegherebbe la disintegrazione e la polverizzazione fino alle dimensioni di polvere di borotalco al di sopra del 20° piano.

Fig.6 – (23/09/01) Bankers Trust (Deutsche Bank) vista dall'alto. (NOAA).

C. Dall'Alto


Fig.7 – (23/09/01) Una vista del WTC dall'alto. Il nord è a destra. (NOAA).


In fig.7, sono stati rimossi alcuni detriti, ma la polvere sta ancora affiorando. Se la maggior parte dell'acciaio proveniente dai piani superiori del WTC 1 e del WTC 2 è stato polverizzato, allora quanto acciaio è stato effettivamente spedito in Cina per essere riciclato? Qualcuno ha queste cifre - o le ricevute?

Anche le testimonianze dei primi soccorritori avvalorano le evidenze fotografiche. Ad esempio, il vigile del fuoco Tiernach Cassidy, nella sua testimonianza, menziona ripetutamente di essersi imbattuto in un "buco" nell'edificio, che descrive anche come uno "squarcio" e, ad un certo punto, come un "buco profondo sessanta piedi [18 metri]".

Video sottotitolato in italiano in cui Dr. Wood fa una panoramica dei buchi del WTC.

D. Parete Mancante 


Fig.8 – (12/09/01) I resti del WTC 6 sovrastano la pianta del WTC 1.


In fig.8, la vista da sopra la cupola del WFC 2 mostra i danni arrecati al WTC 6, al centro della foto. A sinistra si vedono i resti del WTC 7. La pila di detriti è alta diversi piani. A destra c'è la rimanente parete nord del WTC 1, che si appoggia al WTC 6. Dov'è andata a finite la parete? Dove sono andati a finire i 100 piani superiori della parete nord? Non avrebbero potuto cadere sul WTC 6 o sul WTC 7 perché non ci sono "wheatchex" di metallo lì. Rimane parte della struttura centrale [Scala B] del WTC 1, ma dov'è il resto della struttura? La quantità di detriti caduti copre a malapena il terreno. Anche queste foto evidenziano la profondità del buco nel WTC 6.

Fig.9 – (a) (13/09/01) La singolare “distesa” di “wheatchex” d'acciaio su West Street (West Side Highway) appartenenti ai piani inferiori del WTC 1. La pila di detriti del WTC 3 è sullo sfondo, accanto alla parete del WTC 2 priva di supporto. (b) (15/09/01) Le tre “wheatchex” d'acciaio infilzate su West Street in primo piano e i resti del WTC 3 sullo sfondo, davanti la parete ovest del WTC 2.

E. WTC 6


Fig.10 – (23/09/01) Questa foto mostra i ritagli verticali nel centro del WTC 6. A sinistra del WTC 6 ci sono i resti del WTC 1. Si noti il diametro abbastanza costante dei fori. I fori sono essenzialmente vuoti: pochi detriti sono visibili all'interno dei fori.(NOAA).


E' possibile individuare l'oggetto "wheatchex" nella foto grande sopra (in alto al centro, vicino alle gru) in fig.10 e usarlo come scala (fig.11).

Fig.11 – (a) “Wheatchex” usata come scala. (b) Dimensione del “forcone” con le “wheatchex” come denti o rebbi del “forcone” (NOAA). (c) Le dimensioni delle “wheatchex” in gruppi assemblati.


Le fig.10 e fig.11 mostrano entrambe la stessa vista dall'alto sul WTC 6. Questa foto non mostra un solo ritaglio ma un gruppo di ritagli verticali che si uniscono insieme e formano un contorno irregolare. Non è visibile alcun piano crollato nella parte inferiore del buco e il cuore dell'edificio è sparito. Una bomba non può fare ciò. I detriti all'interno dell'edificio sono minimi e tutti a livello del suolo, non più profondi. La base della parete nord del WTC 1 si trova a sinistra del WTC 6 e si possono vedere i resti di un gruppo di colonne centrali [dov'era la Scala B] al centro della pianta del WTC 1. Anche i detriti del WTC 1 sono quasi inesistenti, sminuiti dai resti del WTC 6 di 8 piani.

Fig.12 – Il WTC 6 visto da (a) da est e (b) da ovest.


I ritagli verticali in WTC 6 approssimano la forma di cerchi (visti dall'alto), ciascuno con un diametro di circa 24 piedi [7.3 metri], misurati e calcolati dalle dimensioni note delle "wheatchex" d'acciaio. Dove è finito il materiale centrale dell'edificio? È stato disintegrato, polverizzato in polvere fine? Se così fosse, come?


Il WTC 6 e la parete nord del WTC 1. Foto non presente nel Libro.


Fig.13 – (27/09/01) (a) Due persone scrutano l'interno del WTC 6. (b) All'interno del buco nel WTC 6 profondo 8 piani [è possibile contarli].


Segue la testimonianza del primo soccorritore Mark DeMarco, della 49 Emergency Services Unit del NYPD [New York Police Department]:
Le persone che erano state con noi vicino alla porta della lobby, il sergente Mike Curtin, D'Allara e i vigili del fuoco, erano nella parte intera dell'edificio che aveva ceduto. Era come un enorme cratere. Sentivo che quasi certamente erano andati. Il caso volle che fossimo in un piccolo angolo della lobby, e siamo sopravvissuti. Tre quarti della lobby erano distrutti. Quando sono tornato il giorno dopo, ho portato il mio supervisore per mostrargli esattamente dove ero quando è successo, e dove pensavo che fossero le persone scomparse. E quando la polvere si posò e il sole stava illuminando l'interno, non riuscivo a credere a quanto dell'edificio 6 fosse sparito. Al tempo sentivo che non c'era speranza per loro. Sarebbe stata solo un'operazione di recupero.
[Fonte: pag. 203-205, Mitchell Fink e Lois Mathias, "Never Forget: An Oral History of September 11, 2001", NYC: HarperCollins, 2002.]
Ancora una volta, nella ricostruzione di DeMarco è completamente assente qualunque descrizione di piani crollati l'uno sull'altro alla “pancake”. Al contrario, sottolinea "quanto dell'edificio 6 fosse sparito" e che era come se l'intero edificio semplicemente non fosse lì: "Era", afferma, "come un enorme cratere".

[DeMarco racconta che si trovava all'interno della lobby del WTC 6 durante la distruzione del WTC 1. Le persone che si trovavano in una posizione centrale all'interno della lobby sono letteralmente scomparse, mentre lui si è salvato poiché si trovava in una posizione defilata, ovvero non in corrispondenza dell'enorme buco del WTC 6 !!]

La foto di fig.13 è stata scattata all'interno del WTC 6. I ritagli verticali visti in fig.10 sembrano effettivamente profondi fino al pian terreno, con relativamente pochi detriti presenti. Si possono contare il numero di piani all'interno dell'edificio e sono visibili otto piani (il conteggio dei piani sul lato più lontano, dall'alto verso il basso, risulta più semplice). Ancora una volta, le evidenze suggeriscono che tutti gli 8 piani furono in qualche modo polverizzati o siano "scomparsi". Perché? E come?

Fig.14 – (20/10/01) Il centro del WTC 6.


L'interno del WTC 6. Foto non presente nel sul Libro.


Il WTC 6. Foto non presente nel Libro.


I detriti sul fondo del WTC 6. Foto non presente nel Libro.


I detriti sul fondo del WTC 6. Foto non presente sul Libro.


Video con sottotitoli in italiano che commenta l'interno del WTC 6.


Il video in inglese inizia con un servizio di "60 Minutes" della CBS del 31/10/01 in cui il giornalista Dan Rather viene accompagnato nei livelli sotterranei del WTC Complex da Ken Holden, il Commissario del Dipartimento di Progettazione e Costruzione di New York City. 
1) Dopo oltre 7 settimane i "fumi" emanano ancora dalle macerie, secondo il giornalista a causa dei fuochi sotterranei ancora vivi.
2) Dicono che i detriti hanno distrutto il tetto e tutti gli 8 piani del WTC 6 arrivando fino al 6° piano sotterraneo, ma giudicate voi stessi se riuscite a vedere qualche trave d'acciaio laggiù! Ovviamente, in alcuni punti i sotterranei erano piuttosto malconci ma la fig.5 testimonia come il parcheggio sotto al WTC 6 non abbia subito danni notevoli.
3) Si vede l'interno scavato del WTC 6 e il parcheggio sotto al WTC 6 da cui si vedono alcune macchine "tostate". Inquadrano una pozza di alluminio fuso che sembra fosse una borchia che ricopriva il cerchione. Concludono si sia fuso dal calore intenso! A dire il vero l'intero cerchione non c'è più, probabilmente perché fatto di acciaio? La luce che si vede provenire dall'alto è quella che filtra attraverso il cratere del WTC 6.
4) Si vede parte del Centro Commerciale e un vagone intatto del treno PATH.
5) Dichiarano di aver rimosso 400000 tonnellate in superficie delle 1.2 milioni di macerie stimate. 
6) Inquadrano una parete della vasca di contenimento confermando che non ci sono state infiltrazioni d'acqua dal fiume Hudson, nonostante la vasca non sia più sostenuta a dovere a causa dei cedimenti sotterranei (per esempio i piani dei parcheggi sotterranei). Dovranno infatti installare dei tiranti attraverso le mura della vasca e ancorarli al basamento roccioso. Spiegano che anche prima del 11/09 un po' d'acqua filtrava costantemente nei sotterranei ma quella che si vede nel video è dovuta all'acqua che quotidianamente versavano sulle macerie (milioni di litri).
Il video continua con un altro servizio, della CNN, in cui essenzialmente ribadiscono che le auto hanno preso fuoco nei sotterranei per via del calore intenso. Aggiungono che spesso si verificano dei crolli nei sotterranei dovuti ai mezzi pesanti in superficie che spostano e rimuovono i detriti. Riferiscono che un vagone del treno PATH sia stato completamente schiacciato fino a terra ma non lo inquadrano. Dicono che al 6° livello sotterraneo ci sia il più alto grado di compressione: più di 10 piani del WTC risultano compressi in appena 3 metri! Non è molto chiaro dal video, ma accanto alla zona inquadrata presumibilmente compressa si vedono alcune colonne che non sembrano affatto compresse! 
Cosa concludere da tutto ciò? Sono forse tutti dei bugiardi? Non lo crediamo. E' invece plausibile che stiano cercando semplicemente di fornire delle spiegazioni che sembrano razionali usando fenomeni a loro noti, come il fuoco che brucia le auto o i detriti delle Torri che distruggono tutto ciò che incontrano. Occorre anche considerare come le persone, specialmente in una situazione estremamente emotiva come l'11/09, tendano ad aggrapparsi alla prima spiegazione senza riflettere. C'è poi l'effetto della quantità di notizie che circolavano e confondevano soprattutto, alcune smentite, altre non accurate. Infine, c'erano anche molte voci che circolavano, alcune create appositamente, altre frutto della ricerca di una spiegazione razionale di un evento unico e mai visto prima, per esempio il calore apparentemente generato dal metallo fuso nei sotterranei. Si diceva che le scarpe di sicurezza degli operai (quelle con punta in acciaio) si squagliassero nel giro di un paio d'ore poiché le macerie avevano una temperatura di 1100°F (593°C), eppure non risultano segnalazioni di piedi ustionati! Video con risoluzione migliore 720P qui: https://www.youtube.com/watch?v=GTm9nYF-ofQ


Video in inglese che parla delle scarpe di sicurezza che si squagliavano. Vengono inquadrati occhiali di protezione, calzini, guanti e altro ma neanche uno scatolone pieno di scarpe. Sarebbe logico vederne moltissimi visto il numero di operai e il ritmo con cui si squagliavano! Detto questo, non si vuole negare che le scarpe si squagliassero effettivamente, ma piuttosto evidenziare l'impossibilità che gli operai potessero lavorare a 593°C. Se le scarpe si squagliavano davvero, non era per via del calore ma era dovuto a qualcos'altro.


F. WTC 3


Fig.15 - (11/09/01 ore 10.28 a.m.) Una delle ultime foto scattate da Bill Biggart che mostra una sezione mancante dal WTC 3 [si noti come l'edificio sia scavato in maniera netta e verticale, specialmente verso il centro].

G. WTC 5


Fig.16 – I buchi nel WTC 5, dopo la distruzione del WTC 1, WTC 2 e WTC 7.


Fig.17 – I buchi non sono ancora presenti nel WTC 6 o nel WTC 5. (a) Foto scattata da sopra l'Hudson River. (b) Uno sguardo più da vicino. [Il WTC 1 è ancora in piedi].


I buchi nel WTC 5. Foto non presente sul Libro. 

H. I Buchi su Liberty Street


Fig.18 – Il foro cilindrico su Liberty Street. A sinistra (a) 13?/09/01, a destra (b) 23/09/01


Fig.19 – (22/09/01) Buchi, edifici mancanti e la parete sud della vasca di contenimento [bathtub].


Mappatura dei buchi: buco #1 (più piccolo: contorno rosso) e buco #2 (più grande: rettangolo pieno rosso). Mappa non presente sul Libro.  


I buchi ben evidenziati. Sembra esserci un buco #3 all'estremità della vasca di contenimento. Foto non presente sul Libro.


1. Buco #1 su Liberty Street

La fig.20a mostra un buco al di là della parete del WTC 2 vicino a Liberty Street e presenta una serie di caratteristiche anomale. Una è la porzione inferiore mancante di quella trave all'estremità destra della foto [seguire la freccia]. Le tre colonne esterne al centro dell'immagine hanno uno strano aspetto flangiato come se fossero state spiegate e sembrano cotte. Sembra che una "wheatchex" d'acciaio si sia tuffata nel buco [a sinistra del #2]. Il fatto che sia visibile solo l'estremità della "wheatchex" suggerisce quanto sia profondo il buco.

Fig.20 – I buchi su Liberty Street. (a) Buco #1 (21/09/01) (b) Buco #2 (18/09/01).
(a) Questo buco è adiacente al WTC 2 (vedere fig.19) e attraversa il marciapiede e la pavimentazione. Questo buco contiene più detriti rispetto al buco discusso in fig.22, tuttavia i detriti sono abbastanza minimali. Sembra che i detriti siano caduto nel buco. (Si noti la scala delle dimensioni, mostrata in fig.21). (b) Gli operai di Ground Zero vicini a una scala a pioli nel buco #2 di Liberty Street, mostrato in fig.19. La parete rimanente del WTC 2 è sullo sfondo.


Fig.21 – Distanza tra colonne sotterranee e altezza approssimativa dei piani.


Le colonne del WTC 2 assomigliano ai "manici di un forcone" al livello della lobby, con una distanza di 10 piedi [3 metri] tra gli assi. Una persona di sei piedi [1.82 metri] poteva sdraiarsi tra le colonne con i piedi contro una colonna, allungare le mani e quasi toccare la colonna adiacente. Auto e camion di grandi dimensioni potrebbero passare tra queste colonne. Pertanto, la peculiarità riscontrata sulla colonna, ovvero lo "scartarsi / aprirsi", suggerisce l'effetto di una forza straordinaria.

2. Buco #2 su Liberty Street

Come in fig.20a, ancora una volta ci sono resti di travi in acciaio dalla forma "simile a serpenti" che pendono dal buco [fig.20b]. Sembra siano arrivate a un passo dalla completa disintegrazione. Il metallo nell'angolo in basso a destra nell'immagine, dall'aspetto mimetico, appare deformato e sciolto come fosse stato attaccato dall'acido. C'è una grande quantità di materiale distribuito ovunque che sembra essere stato passato in un distruggi-documenti. Nei livelli inferiori, l'armatura del cemento risulta scoperta, evidentemente perché il cemento collegato ad essa è stato polverizzato.

Nella fig.20b, è visibile un po' di acciaio “abbrustolito”. L'operaio accanto alla scala fissa diversi pezzi di travi di acciaio scolorito come se volesse dire: "Che diavolo è questo?" C'è una lunga trave rossa che sale dall'angolo in basso a destra che appare ondulata come un serpente. Prima che l'acciaio si disintegri, si arriccia forse, diventa ondulato o si raggrinzisce? Vicino alla punta del "serpente", c'è un pezzo di materiale verticale che ha un aspetto rame dorato. Sotto la scala, ci sono due pezzi dorati simili e altamente riflettenti. Il WTC 2 mostra una strana tendenza, in cui manca la parte inferiore di una colonna d'acciaio, ma non la sua porzione superiore [sopra il casco bianco dell'operaio, immediatamente a destra]. Forse la gravità in quel punto stava giocando un brutto scherzo? Sullo sfondo, dietro la scala, si può vedere una sezione del marciapiede intatto senza quasi nessun detrito. E' adiacente alla base della Torre Sud di 110 piani, ma stranamente il marciapiede non è stato schiacciato dai detriti in caduta.

Polvere e vapore hanno continuato a levarsi dalle macerie in diverse zone per settimane dopo l'11 settembre. Questo fenomeno ha bisogno di una spiegazione. Le pozze di metallo fuso sembrano fornire una possibile spiegazione, ma non è corretta.

La fig.22 guarda in basso nel seminterrato del WTC 2. Il seminterrato è adiacente all'angolo sud-est della parete della vasca di contenimento, che fu danneggiata nella parte superiore, e sembra esserci il pavimento bagnato o una pozza d'acqua. Ma non c'è vapore che sta salendo e certamente non c'è metallo fuso visibile in questa sezione del seminterrato.

Fig.22 – (18/09/01) I soccorritori scendono nel seminterrato sotto il WTC 2. (Buco #2). Nonostante siano visibili ingenti danni, ci sono pochi detriti e macerie sul fondo del buco. Non c'è traccia di metallo fuso. Un operaio in lontananza cammina lungo un'enorme colonna centrale. 


Video con sottotitoli in italiano che riepiloga egregiamente le evidenze presentate in questa sezione H, "I Buchi su Liberty Street".


Lo stesso buco mostrato in fig.22. Si noti sulla destra la stessa trave della fig.22 dove camminava l'operaio. Foto non presente sul Libro.


Altra foto dello stesso buco. Foto non presente sul Libro.


Servizio di ABC News (in inglese) del 16/09/01 in cui Peter Jennings intervista Kevin Sutavee autore del video. Si vedono i buchi su Liberty Street filmati immediatamente dopo la distruzione delle Torri l'11 settembre.


3. I Buchi #1 e #2 Si Uniscono

Cosa possiamo concludere su tutto ciò? Né la demolizione controllata né la termite (ancor meno il combustibile per aerei in fiamme nelle Torri) possono spiegare le anomalie di tali buchi e il fatto che non ci siano detriti accatastati come “pancake” sul fondo di essi.

In breve, qualcos'altro deve essere considerato come meccanismo di distruzione, qualcosa che, letteralmente, ha scavato i buchi attraverso gli edifici, e che ha anche “dustificato” le Torri.

Fig.23 – (13?/09/01) Profondi buchi vuoti sotto Liberty Street.


[Sembrerebbe che il buco #1 e il buco #2 si siano uniti. Forse sono stati rimossi dei detriti in superficie, oppure ha ceduto il pavimento in un secondo momento, o forse è solo l'effetto della prospettiva delle foto scattate dall'alto e quella della fig.19.]

Foto di Aaron Peterson del 19/09/01 dei buchi su Liberti Street non presente sul Libro.


Dettaglio dei buchi su Liberty Street. Qui sembra un enorme buco unico. Foto non presente sul Libro.

Altri Video


Video sottotitolato in italiano in cui vengono presentate molte delle evidenze discusse da Dr. Wood durante alcune presentazioni. Il video è importante anche perché verso la fine, Dr. Abraham Hafiz Rodriguez, allora studente di biologia / neurobiologia, ci racconta la censura ai danni di Dr. Wood ad opera di Wikipedia. Potete seguire l'evolversi della controversia con Wikipedia qui Abraham Hafiz Rodriguez e qui User talk: Pookzta e qui Judy_Wood e leggere quest'articolo di Andrew Johnson qui Andrew Johnson. Alla fine Abraham è stato bloccato da Wikipedia.


Immagine della pagina Wikipedia su Dr. Wood creata da Abraham Hafiz Rodriguez e cancellata da Wikipedia.


La testimonianza di Abraham Hafiz Rodriguez sull'episodio di censura da parte di Wikipedia, a cui si fa riferimento nel video precedente.


Abraham Hafiz Rodriguez confronta Richard Gage di AE911Truth durante una sua presentazione del 12 dicembre 2011 sul perché sia stato "bannato" dal movimento per aver menzionato Dr. Judy Wood. Video in inglese. Parte 1.


Parte 2 del video sopra.


Servizio di CBS News del 12/09/01 (in inglese) che mostra la frustrazione dei medici e paramedici che s'interrogano sul perché non ci siano feriti da curare o corpi da recuperare. Verso il minuto 04:25 un vigile del fuoco commenta dicendo: "110 piani al livello del terreno."