31 luglio 2020

Capitolo 19 - Il Campo Magnetico Terrestre l'11/9


Ci sono alcuni rapporti, ad esempio, che riferiscono che alcuni paesi hanno cercato di creare qualcosa di simile al virus Ebola e che sarebbe un fenomeno molto pericoloso, per non dire altro...Altri si stanno impegnando anche nell'eco-terrorismo in base al quale possono alterare il clima, scatenare terremoti, attivare vulcani da remoto attraverso l'uso di onde elettromagnetiche. - William S. Cohen.

Penso sia corretto affermare che non si sia mai verificato un incidente la cui causa si possa chiaramente ricondurre all'interferenza elettromagnetica.
- Granger Morgan.

In realtà non è difficile: il segreto è saper come fare.
- Edward Leedskalnin.

Una canna da pesca elettromagnetica.
- Robert Clark.


A. Introduzione

Sappiamo che esiste un legame tra elettricità e magnetismo. Da bambina, Dr. Wood ricorda di aver creato un magnete avvolgendo una bobina di filo attorno a un chiodo e collegando le estremità ad una batteria da 9 volt. Poi, tramite il fenomeno opposto, Dr. Wood apprese anche che attraverso l'induzione elettromagnetica un magnete può generare una tensione. Non solo tutti sappiamo che l'elettricità e il magnetismo sono correlati, ma sappiamo che possono interagire. Dopo aver concettualizzato e studiato le somiglianze tra un uragano e una bobina di Tesla, Dr. Wood si interrogò sull'effetto che un grande uragano potrebbe avere sul campo magnetico terrestre.

I dati utilizzati da Dr. Wood sono stati registrati dal Geographical Institute Magnetometer Array (GIMA) dell'Università dell'Alaska, un'istituzione che gestisce diversi siti con magnetometri situati in località dell'Alaska e del Canada occidentale. Sei stazioni furono attive e registrarono dati durante il periodo intorno all'11 settembre 2001. Di seguito viene mostrato un esempio di un tracciato delle loro registrazioni.

I valori misurati dai magnetometri provenienti dalle sei diverse stazioni di ricerca nel nord dell'Alaska rivelano variazioni anomale nel campo magnetico terrestre nei momenti esatti in cui gli eventi chiave si stavano svolgendo a New York City l'11/9. La fig.1 mostra le deviazioni dai valori medi su un periodo di quattro giorni.

Fig.1 - Fluttuazioni del campo magnetico terrestre nella direzione del nord magnetico,
(Componente Orizzontale (H) delle 6 stazioni: direzione Nord/Sud) dalle 8 PM del 08/09/01 alle 8 PM del 12/09/01 (4 giorni). [Fonte dati: Data Chart for 2001. Oggi, i dati in vari formati si possono reperire qui University of Alaska Archivio mentre è anche possibile visualizzare i grafici delle varie stazioni per le tre componenti del campo magnetico H, D, e Z, visibili anche nelle immagini che seguiranno. 
Le linee verticali colorate corrispondondono ai 5 eventi principali: blu scura: buco al WTC 1; rossa: buco al WTC 2; rosa: distruzione WTC 2; azzurra: distruzione WTC 1; verde: distruzione WTC 7].

Immediatamente prima del primo evento, al WTC 1, le letture dei magnetometri iniziarono a fluttuare dalla media. Tali fluttuazioni aumentarono e, in concomitanza con ogni evento distruttivo da quel momento in poi [formazione del buco al WTC 2, distruzione del WTC 2, del WTC 1 e del WTC 7], i valori si spostarono drasticamente verso l'alto o il basso. In tutti i casi, le fluttuazioni delle letture dei magnetometri furono significativamente diverse dalla norma, specialmente per quanto riguarda le tempistiche [ossia, le coincidenze temporali].

Sebbene i dati sembrino chiaramente correlati agli eventi del giorno, l'importanza di queste fluttuazioni non è stata ancora completamente portata alla luce e senza dubbio merita ulteriori ricerche. Di per sé, le fluttuazioni nelle letture dei magnetometri non sono insolite. Tuttavia le tempistiche, l'ampiezza e il rapporto tra queste fluttuazioni sono insolite. In effetti, le tempistiche di queste fluttuazioni anomale sono decisamente sconcertanti.
In fig.2 viene mostrata una panoramica dettagliata della durata di 14 ore che circonda gli eventi dell'11/9.

Fig.2 - Fluttuazioni del campo magnetico terrestre nella direzione del nord magnetico,
(Componente Orizzontale (H) delle 6 stazioni: direzione Nord/Sud) dalle 6 AM alle 8:25 PM del 11/09/01 (14 ore). [Linea verticale blu scura: buco al WTC 1; rossa: buco al WTC 2; rosa: distruzione WTC 2; azzurra: distruzione WTC 1; verde: distruzione WTC 7].

Circa venti minuti prima che sul WTC 1 si formò il buco, le letture del magnetometro iniziarono a divergere dai loro valori medi. Come mostrato nella legenda degli eventi della fig.2, la linea blu verticale corrisponde esattamente al momento in cui sulla Torre Nord si formò il buco. Il prossimo evento, alle 9:03, mostrato in rosso, corrisponde all'istante in cui sulla Torre Sud si formò il buco. In seguito alle 9:59 AM, la Torre Sud venne distrutta nel momento indicato dalla linea arancione. Il WTC 1 venne distrutto al momento indicato dalla linea azzurra. Più tardi quella giornata, alle 5:21 PM, il WTC 7 fu distrutto nell'istante indicato dalla linea verde.

L'osservatore attento avrà notato che circa venti minuti prima che sulla Torre Nord si formò il buco, i grafici mostrano un andamento in diminuzione prima di invertirsi bruscamente verso l'alto. Continuano a crescere fino alle 9:03 AM. Dopodiché si livellano quando sulla Torre Sud si formò il buco. (La latitudine e la longitudine di ciascuna stazione di registrazione è riportata in tabella 1).

Tabella 1 - L'orario di ciascun evento. [Gli orari ufficiali provengono dal Lamont-Doherty Earth Observatory Fact Sheet, dal National Institute of Standards and Technology (NIST) NCSTAR1 pag.87 e 88 di 302 del pdf] e dal 9/11 Commission Report. I dati sismici e relative durate provengono dal Lamont-Doherty Earth Observatory].


Fig.3 - Posizioni delle stazioni di registrazione.

Tutti e sei i tracciati dei magnetometri diminuirono e poi invertirono la direzione proprio nel momento in cui sul WTC 1 si formò buco. I dati disponibili dei magnetometri sono stati registrati ogni 60 secondi. Pertanto, non è possibile determinare se i valori si invertono nel momento esatto dell'evento al WTC. Inoltre, l'ora esatta in cui è stato colpito il WTC 1 non risulta ben definita. Gli orari riportati da tre fonti governative distinte sono leggermente diversi. Il Lamont-Doherty Earth Observatory ha riferito le 8:46:26 AM [Fonte: Fact Sheet], il National Institute of Standards and Technology (NIST) ha riferito le 8:46:30 AM [Fonte: NCSTAR1 pag.87 di 302 del pdf] e la 9/11 Commission le 8:46:40 AM [Fonte: 9/11 Commission Report].

Fig.4 - Fluttuazioni del campo magnetico terrestre nella direzione del nord magnetico,
(Componente Orizzontale (H) delle 6 stazioni: direzione Nord/Sud) dalle 8:15 AM alle 9:15 AM del 11/09/01 (1 ora). [Linea verticale blu scura: buco al WTC 1; rossa: buco al WTC 2].

Andrew Johnson: il campo magnetico terrestre è impazzito quel giorno. Video con sottotitoli in italiano.


I dati dei magnetometri provenienti dalle sei postazioni in Alaska (fig.4) sono riportati in fig.6 nelle tre componenti: intensità orizzontale (H), declinazione geomagnetica (D) e componente verticale (Z). I grafici coprono un periodo di 14 ore.

In tutti i tracciati dei magnetometri qui mostrati, la griglia verticale è in nano-Tesla e la scala orizzontale rappresenta la "eastern daylight-savings time" (EDT). Nella legenda di ciascun grafico viene fornito il valore medio (in nano-Tesla) che è stato sottratto da ciascun set di dati. Questo valore è il valore medio di ciascuna componente, per ogni stazione. La deviazione magnetica (componente D) visualizzata per ciascun set [di dati] è stata calcolata con il valore medio fornito dal GIMA. La componente H (deviazioni verso il basso) indica che il campo locale ha subito una flessione verso sud. Le flessioni della componente D sono deviazioni magnetiche verso ovest poiché la testa del magnetometro viene orientata con le coordinate magnetiche, non quelle geografiche. La componente Z è la componente verticale del campo magnetico.

Fig.5 - Elementi del campo magnetico.

Gli elementi del campo magnetico

X - Componente (nel piano orizzontale) diretta verso il Nord geografico
Y - Componente (nel piano orizzontale) diretta verso l’Est geografico
Z - Componente Verticale (positiva se è diretta verso l’interno della Terra)
H - Componente Orizzontale Totale (o Intensità Orizzontale Totale)
F - Intensità Totale del campo
D - Declinazione Magnetica (ovvero, l'angolo tra il nord magnetico e il nord geografico)
I - Inclinazione Magnetica

Nel tempo intercorso tra la distruzione del WTC 1 e del WTC 2, i valori, specialmente in direzione verticale (Z), in fig.6c, hanno iniziato a "vagare lontano da casa" [ad allontanarsi notevolmente dalla media]. Il preciso momento in cui il WTC 1 ha fatto "puff" sembrava coincidere con l'avvio di un evento geomagnetico significativo, che si è placato gradualmente quasi nello stesso momento in cui il WTC 7 ha fatto "puff". Successivamente, tutti e sei i valori sembravano risuonare insieme alla stessa frequenza (un tipo di risonanza magnetica), ma con ampiezze leggermente diverse. Questo comportamento dei valori elettromagnetici risulta più evidente in fig.6a.

Nel periodo intercorso tra la distruzione del WTC 1 e del WTC 7, si stavano verificando alcuni strani eventi magnetici. In fig.6b si può vedere che la declinazione (D) stava variando in un ampio intervallo. La declinazione geomagnetica è l'angolo tra il nord magnetico e il nord geografico. In altre parole, se ci trovassimo in una di quelle stazioni geomagnetiche con una bussola, avremmo visto l'ago oscillare selvaggiamente.

Molti di noi ricordano di aver tenuto in mano una bussola per la prima volta e di aver sperimentato con essa. Tenendo la bussola e spostandola, il quadrante vacillerà e non si manterrà fisso. Tuttavia, se posiamo la bussola su una roccia, possiamo aspettarci di vedere l'ago rallentare rapidamente e mantenere una direzione stabile. I dati in fig.6b indicano che se avessimo avuto una bussola posizionata su una roccia a Kaktovik l'11/9, l'ago non sarebbe rimasto puntato nella stessa direzione.

Fig.6a - Fluttuazione del campo magnetico terrestre in direzione del nord magnetico (componente H: nord/sud), dalle 6:00 AM alle 8:25 PM del 11/09/01 (14 ore). [Linea verticale blu scura: buco al WTC 1; rossa: buco al WTC 2; rosa: distruzione WTC 2; azzurra: distruzione WTC 1; verde: distruzione WTC 7].

Fig.6b - Fluttuazione della deviazione del campo magnetico terrestre dal nord magnetico (componente D: est/ovest), dalle 6:00 AM alle 8:25 PM del 11/09/01 (14 ore). [Linea verticale blu scura: buco al WTC 1; rossa: buco al WTC 2; rosa: distruzione WTC 2; azzurra: distruzione WTC 1; verde: distruzione WTC 7].

Fig.6c - Fluttuazione del campo magnetico terrestre in direzione verticale (componente Z: alto/basso), dalle 6:00 AM alle 8:25 PM del 11/09/01 (14 ore). [Linea verticale blu scura: buco al WTC 1; rossa: buco al WTC 2; rosa: distruzione WTC 2; azzurra: distruzione WTC 1; verde: distruzione WTC 7].

[Naturalmente i magnetometri dell'Università dell'Alaska non furono gli unici strumenti che registrarono il campo magnetico terrestre quel giorno. Per esempio, sul sito dell'International Monitor for Auroral Geomagnetic Effects (IMAGE), organizzazione costituita da 41 stazioni magnetometriche gestite da 8 istituti di ricerca in Finlandia, Germania, Norvegia, Polonia, Russia e Svezia, è possible consultare i grafici delle 3 componenti X, Y, e Z del campo magnetico terrestre, oltre a scaricare i dati grezzi in vari formati. Scegliendo le 5 stazioni magnetometriche più vicine al nord magnetico, è possibile visionare i grafici per le 3 componenti X, Y e Z dalle 10:00 AM alle 24:00 PM UTC (stesso arco temporale delle fig.6) l'11/9 e confrontarli qualitativamente con le fig.6, considerando che la scala delle ordinate è diversa e le componenti del campo non sono le stesse (H, D, Z e non X, Y, Z). E' facile costatare che anche queste stazioni magnetometriche in Islanda hanno registrato delle anomalie notevoli e simili a quelle registrate dai magnetometri in Alaska.]

Le 5 stazioni magnetometriche in Islanda e dintorni utilizzate per i grafici seguenti. Immagine non presente sul Libro,

Componente X del campo magnetico dalle 10:00 AM alle 24:00 PM UTC (6:00 AM alle 8:00 PM tempo di New York - 14 ore) del 11/09/01. Sovrapposte ai grafici le linee verticali colorate che indicano i 5 eventi significativi di quella giornata. Scala in nano-Tesla (nT) fornita sulle ordinate. Tempo Universale sulle ascisse. Immagine non presente sul Libro.
Componente Y del campo magnetico dalle 10:00 AM alle 24:00 PM UTC (6:00 AM alle 8:00 PM tempo di New York - 14 ore) del 11/09/01. Sovrapposte ai grafici le linee verticali colorate che indicano i 5 eventi significativi di quella giornata. Scala in nano-Tesla (nT) fornita sulle ordinate. Tempo Universale sulle ascisse. Immagine non presente sul Libro.
Componente Z del campo magnetico dalle 10:00 AM alle 24:00 PM UTC (6:00 AM alle 8:00 PM tempo di New York - 14 ore) del 11/09/01. Sovrapposte ai grafici le linee verticali colorate che indicano i 5 eventi significativi di quella giornata. Scala in nano-Tesla (nT) fornita sulle ordinate. Tempo Universale sulle ascisse. Immagine non presente sul Libro.


La declinazione geomagnetica è l'angolo tra il nord magnetico e il nord geografico. Con riferimento alle fig.6, il tracciato dati verde di Kaktovik mostra le fluttuazioni più drastiche tra le sei stazioni di registrazione, mentre il tracciato arancione relativo all'Arctic Village mostra fluttuazioni quasi della stessa ampiezza. La sensibilità di queste stazioni sembra essere correlata alla loro vicinanza al polo nord magnetico. Kaktovik è il più vicino al polo nord magnetico e l'Arctic Village è secondo per vicinanza. CIGO e Poker Flat si trovano più lontani dal polo nord magnetico e mostrano le escursioni meno significative nei dati.

Fig.7 - Il campo magnetico terrestre.

Tabella 2 - Posizione geografica dei magnetometri, del nord magnetico e di New York.

Prendiamo in considerazione un magnete a barra. Le linee di campo di un magnete a barra sono più vicine tra loro ai poli, quindi è lì che potrebbe esserci una maggiore sensibilità ai disturbi del campo magnetico. Kaktovik è a 11.2° N, 32.8° O rispetto al nord magnetico. New York City è a 40.6° N, 36.8° E rispetto al nord magnetico. I punti rossi nella fig.8 indicano dove si troverebbe ciascun luogo, se si pensasse alla Terra come a un magnete a barra, con Kaktovik più vicina ad un polo del magnete a barra rispetto a quanto non lo sia New York.

Fig.8 - La Terra è come un magnete a barra.

Fig.9 - Poli magnetici.

Nel 1820, Hans Christian Oersted, uno scienziato danese, scoprì un legame tra elettricità e magnetismo quando riscontrò accidentalmente che un ago magnetizzato di una bussola si riallineava se posto nelle vicinanze di un filo che trasporta corrente. Cioè, Oersted scoprì che i campi elettrici e i campi magnetici interagiscono.

Gli schemi di fig.9 mostrano come punterebbe un ago di una bussola se fosse posizionato in varie posizioni su un piano perpendicolare a un conduttore che trasporta elettroni.

La Terra è circondata da un campo magnetico che è stato disturbato l'11/9 proprio nel momento in cui si sono verificati gli eventi distruttivi nella città di New York. Gli effetti di campo non derivano necessariamente da una sorgente puntuale ma invece sono direzionali. Sappiamo che l'Uragano Erin creò effetti di campo vicino a New York City, poiché tutti e tre gli aeroporti locali hanno segnalato dei tuoni.

Fig.10 - International Geomagnetic Reference Field (IGRF) [Campo Geomagnetico Internazionale di Riferimento], Geophysical Institute Magnetometer Array (GIMA). [Percorso dell'Uragano Erin sovrapposto sulla mappa in blu. Come mostrato nel capitolo precedente, osserviamo che Erin segui la linea di declinazione -15° per 4 giorni nel suo percorso verso NY].

Il capitolo precedente ha trattato gli effetti di campo. Nel presente capitolo vengono esaminati i dati dei magnetometri, e sappiamo chiaramente che gli effetti di campo e il magnetismo possono interagire. Ciò ci porta a porci delle domande sulle condizioni meteorologiche nella zona di New York al momento delle catastrofi. Tali domande riguardano la pressione dell'aria (a livello del mare), il punto di rugiada [temperatura alla quale condenserebbe il vapore acqueo presente nell'aria con una data temperatura e pressione] e l'umidità relativa. Tali parametri sono mostrati in fig.12a nella stessa scala temporale dei dati dei magnetometri di fig.12b.

Fig.11 - Tracciato dell'Uragano Erin con latitudine e longitudine in coordinate cartesiane. [Fonte dati: Tropical Cyclone Report Uragano Erin].


B. Cambiamenti Atmosferici

Come osservato nel capitolo precedente, ci si aspettava che un fronte freddo proveniente da ovest facesse svoltare l'uragano Erin verso nord, sebbene la tempistica di tale svolta non fosse nota. Come avvenne, il fronte freddo arrivò a New York City la mattina dell'11 settembre. La Fig.12 mostra la pressione dell'aria a livello del mare, il punto di rugiada e l'umidità relativa registrate all'aeroporto JFK per oltre trentasei ore a partire dalle 8:00 AM l'11/09/01.

Durante una giornata tipica, possiamo aspettarci che la temperatura aumenti durante le ore diurne e diminuisca durante le ore notturne, con fluttuazioni. Se il contenuto di umidità nell'aria rimane costante quando la temperatura aumenta, l'umidità relativa diminuisce, poiché l'aria più calda può trattenere più umidità.

Stranamente, tuttavia, poco prima delle 7:00 AM dell'11/9, l'umidità relativa (rosa) iniziò improvvisamente un declino lineare che si concluse alle 11:30 AM. Di rado si assiste ad un cambiamento nel tempo lineare, con inizio e fine improvvisi, ma questa volta c'è stato. L'umidità relativa (rosa) passò dal 80% al 40%, in modo lineare, con una pendenza verso il basso di circa il 9% (umidità relativa) all'ora. Il punto di rugiada (blu scuro) rimase abbastanza costante fino alle 8:00 PM dell'10/9, quando iniziò un graduale andamento in diminuzione per 24 ore, scendendo da 73°F [23°C] a 53°F [12°C].

Fig.12 - (a) Pressione dell'aria a livello del mare, Punto di Rugiada, Umidità Relativa, dalle 8:00 AM del 10/09/01 alle 8:00 PM del 11/09/01 (36 ore), Aeroporto JFK [Fonte: Dati JFK]; 
(b) Fluttuazioni del campo magnetico terrestre nella direzione del nord magnetico (Componente H: Nord/Sud), dalle 8:00 AM del 10/09/01 alle 8:00 PM del 11/09/01 (36 ore). [Linea verticale blu scura: buco al WTC 1; rossa: buco al WTC 2; rosa: distruzione WTC 2; azzurra: distruzione WTC 1; verde: distruzione WTC 7].

La mattina dell'11/9, nello stesso frangente in cui l'umidità relativa diminuiva linearmente, il punto di rugiada diminuiva da 58°F [14°C] a 52°F [11°C], indicando che una massa d'aria più fresca e asciutta si era spostata nella zona. I fronti freddi sono generalmente associati a sistemi ad alta pressione. La fig.12 mostra la pressione dell'aria a livello del mare (blu chiaro) che aumenta per circa 12 ore con la pressione massima alle 10:00 AM dell'11/9, esattamente il momento in cui il WTC 2 ha fatto "puff". Quindi, come indicato dai dati atmosferici, il fronte freddo ad alta pressione proveniente da ovest arrivò all'aeroporto JFK da ovest proprio mentre l'Uragano Erin arrivò da est.

Come discusso nel capitolo precedente, Tom Sater, il meteorologo della FOX5, ha raccontato ai telespettatori del fronte freddo ad alta pressione che si stava spostando in zona. Ha sottolineato la forza di questo sistema meteorologico affermando: "Questo è un vero fronte freddo, gente", mentre delineava il fronte sulla cartina meteorologica (vedere la fig.4 del Capitolo 18). Ha anche riferito ai telespettatori che l'umidità era scesa al 73% dal 88% registrato all'inizio di quella mattina. Cioè, entro le 8:33 - 8:34 AM, orario in cui il bollettino meteorologico della FOX5 andò in onda nell'area di Washington, DC, l'umidità era scesa più o meno della stessa quantità all'aeroporto JFK. (Ipotizzando lo stesso tasso di decrescita, il calo dal 88% al 73% avrebbe richiesto circa un'ora e 40 minuti.)

Dunque secondo tutte le indicazioni, il fronte freddo ad alta pressione si era effettivamente spostato nella zona proprio mentre l'Uragano Erin ci arrivò. Da un esame attento della fig.12, possiamo costatare che la pressione atmosferica all'aeroporto JFK era in costante aumento - per un periodo di quindici o sedici ore - raggiungendo il suo picco quasi esattamente alle 10:00 AM dell'11/9. E precisamente in quel momento, sorprendentemente, iniziò una brusca e immediata svolta verso il basso. Se soltanto un sistema ad alta pressione fosse transitato attraverso la zona, la pressione atmosferica sarebbe rimasta elevata per un lungo periodo di tempo. Ma in questo caso, immediatamente dopo le 10:00 AM, la pressione iniziò a diminuire ancora più velocemente di quanto non fosse aumentata in precedenza, di fatto scendendo in sole sei ore della stessa quantità che nelle sedici ore precedenti era aumentata. Un declino così drastico rivela la presenza di un potente sistema di bassa pressione nelle vicinanze. In termini meteorologici, suggerisce una specie di "duello fino alla morte" tra l'immensa regione di alta pressione estesa a livello continentale proveniente da ovest da una parte e, dall'altra, l'Uragano Erin, una regione estremamente vicina e di bassissima pressione appena più ad est.

Dr. Wood esamina i 5 eventi principali del 11/09 in relazione ai dati del campo magnetico terrestre. Sottotitoli in italiano.


C. Meteo Spaziale

Un'altra causa di fluttuazioni nel campo magnetico terrestre possono essere le tempeste solari. Tuttavia, non si sono registrate tempeste solari o altri eventi meteorologici spaziali significativi nei giorni precedenti l'11/09/01 [Fonte: GOES-10]. Il campo magnetico terrestre, misurato dal satellite GEOS-10, è rappresentato in unità nano-Tesla (nT) in fig.13. La scala orizzontale è il Tempo Universale [Universal Time (UT)], ma è stata aggiunta l'Eastern Standard Time (EDT) insieme alle linee verticali che segnano gli eventi dell'11/9.

Fig.13 - Meteo spaziale dal 11/9/01 al 12/09/01. Il campo magnetico, misurato dal satellite GEOS-10, è tracciato in unità nano-Tesla (nT) nella parte inferiore della figura. Le linee verticali colorate indicano l'orario di ciascun evento del 11/9. [Fonte: GOES-10 pag.7/16. Linea verticale blu scura: buco al WTC 1; rossa: buco al WTC 2; rosa: distruzione WTC 2; azzurra: distruzione WTC 1; verde: distruzione WTC 7].

D. Effetti di Campo?

I "fumi" esaminati in precedenza potrebbero non essere indicazioni della presenza di un campo magnetico. Tuttavia sono un'indicazione della presenza di un qualche tipo di effetto di campo. Le evidenze di tale presenza ci vengono fornite dalla direzione generale del vento l'11/09/01. Il vento quel giorno soffiava da nord-nord-ovest a una media di 9 mph [~15 km/h]. Eppure alcune immagini mostrano i fumi che scorrono vigorosamente direttamente ad est o addirittura ad est-nord-est rispetto alle Torri del World Trade Center.

Appare piuttosto straordinario che i fumi - con ciò intendendo ciò che Dr. Wood ha definito "schiumare" - siano emersi da un solo lato degli edifici, e anche in modo abbastanza uniforme su tutta la facciata di quel lato. Questo fenomeno si può vedere in fig.14, una fotografia scattata nel pomeriggio dell'11/9. Un'immagine ingrandita è visibile in fig.17. L'immagine mostra la facciata ovest del WTC 7. A metà dell'edificio, c'è una regione annerita che riveste due piani. Al di sopra di questa regione, i fumi emergono dall'edificio viaggiando a circa 45 gradi verso l'alto. Al di sotto di questa regione, i fumi sembrano emergere a circa 45 gradi verso il basso. Intorno alla regione annerita, i fumi sembrano emergere radialmente.

Fig.14 - (11/09/01) Il WTC 7 sta "schiumando". Notare il movimento verso l'alto e verso il basso dei fumi. ["Circumferential lines"=linee circonferenziali, "radial lines"=linee radiali, "donuts"=ciambelle].

Fig.15 - (11/09/01) Il WTC 7 sta "schiumando".

Nella fig.15, i fumi provenienti dal WTC 7 fuoriescono con uno schema invertito. Al di sotto della regione annerita i fumi sembrano inclinarsi verso l'alto. Sopra la regione annerita i fumi sembrano fuoriuscire verso il basso. All'altezza della regione annerita i fumi fuoriescono in maniera rettilinea dall'edificio.

I fumi uscirono dal WTC 7 per circa 7 ore (dalle 10:29 AM alle 17:20 PM). Per la maggior parte di questo tempo, i fumi fuoriuscirono soltanto dalla facciata sud dell'edificio, ma da quella facciata si riversarono densamente e in modo uniforme, da tutta la facciata, da cima a fondo. Circa 90 minuti prima che l'edificio smise di rimanere in piedi, i fumi fuoriuscirono anche dall'intera facciata est, ancora una volta in modo uniforme. La facciata est fumante è visibile in fig.16.

La fig.16 è un fotogramma tratto da un video girato vicino all'angolo tra West Broadway e Barclay Street tra le 3:53 PM e le 4:02 PM, e mostra il versante est della facciata nord del WTC 7. In base alle regioni scolorite, sembrerebbe che i fumi siano fuoriusciti anche dalla facciata nord ad un certo punto, ma non sembra che lo abbiano fatto allungo.

Fig.16 - Fumi provenienti dalla facciata est del WTC 7, 3:53 PM - 4:02 PM.

È sorprendente che in fig.16 non fuoriescano fumi dalla facciata nord dai piani 12 e 13, anche se è possibile vedere un bagliore all'interno dei piani in cui mancano le finestre. È come se i fumi stessero aspettando in un ingorgo stradale per uscire attraverso la facciata est invece di fluire liberamente dalla facciata nord. Se l'edificio è in preda ad un incendio furioso, e poiché sappiamo che il fuoco ha bisogno di ossigeno, il fuoco avrebbe dovuto essere alimentato dalle finestre aperte. Ci aspetteremmo di vedere le fiamme avvolgersi all'esterno delle finestre rotte sulla facciata nord, il percorso di minor resistenza. Quel giorno c'era una leggera leggera brezza proveniente da nord-ovest. Pertanto, la forza e la direzione dei fumi che fuoriescono dall'edificio non sembrano correlati alla brezza di 9 mph [~15 km/h] da nord-nord-ovest.

Fig.17 - (11/09/01) Il WTC 7 sta "schiumando". Notare il movimento verso l'alto e verso il basso dei fumi identificati in fig.14.

Fig.18 - Linee di campo generate da campi magnetici ed elettrostatici.
(a) Linee del campo magnetico B; (b) Linee del campo elettrostatico E.

Cosa possiamo concludere dai fumi che sembrano sfidare le correnti ventose fuoriuscendo dalla facciata di un edificio in direzione più o meno controcorrente? Cosa possiamo concludere dai fumi che si muovono verso l'alto e verso il basso? Questi fenomeni possono essere indizi della presenza di forti campi magnetici, campi elettrostatici o anche qualche altro tipo di campo. E' possibile che i fumi rispondano alle diverse polarità - nord e sud - dei potenti campi, di qualunque tipo fossero, che erano in gioco l'11/9.

24 luglio 2020

Capitolo 18 - L'Uragano Erin


Non ho dubbi sul fatto che riusciremo a sfruttare l'energia del sole...Se i raggi del sole fossero armi da guerra, avremmo avuto l'energia solare secoli fa.
- Sir George Potter.

A. Introduzione

Era una bella mattinata di inizio autunno a New York City. L'11 settembre 2001 iniziò con calma, con delle temperature gradevoli e un cielo blu cristallino. Alcuni si erano ritagliati del tempo per fare delle commissioni la mattina presto. Ma pochissime di queste persone, in realtà pochissime nell'intera popolazione di New York City, sapevano che nello stesso momento un uragano enorme si trovava appena al largo di Long Island. Quella tempesta era l'Uragano Erin, come si vede in fig.1.

Fig.1 - L'Uragano Erin l'11 settembre 2001. [DC è Washington.]

L'Uragano Erin è nato il 1 settembre 2001, la quinta tempesta atlantica della stagione 2001 a cui è stato assegnato un nome ed il primo a raggiungere la forza di un uragano [Fonte: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin]. Fondendosi con un'altra tempesta il 17 settembre, Erin è stata anche la tempesta atlantica più longeva della stagione 2001. Prima di quella fusione, tuttavia, a partire dal 7 settembre, Erin iniziò una marcia di quattro giorni lungo una traiettoria che la portava direttamente a New York City. (Vedere fig.10). Al 10 settembre, l'Uragano Erin era diventato un uragano di Categoria 3 con una velocità dei venti di 120 miglia orarie (193 km/h) [Fonte: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin] proprio mentre passava le Bermuda lungo il suo percorso dritto verso New York City. Eppure non abbiamo sentito nulla a riguardo di questa tempesta. Le Torri del World Trade Center sono state costruite per resistere a carichi dovuti al vento fino a 140 mph (225 km/h) [Fonte: Why Did the World Trade Center Collapse? Science, Engineering, and Speculation], una forza equivalente ad una Categoria 4 e solo 20 mph in più rispetto alla velocità dei venti dell'Uragano Erin. Tralasciando il pericolo per gli edifici di una certa altezza, anche se l'Uragano Erin avesse cambiato rotta e non fosse arrivato sulla terraferma, la minaccia di inondazioni dovute alle onde di tempesta era molto reale. L'Uragano Ike (2008) si è abbattuto sulla terraferma in Texas come un uragano di Categoria 2 con onde di tempesta con massimi di 15-20 piedi (4.5-6 metri) [Fonte: Saffir-Simpson Hurricane Wind Scale]. Eppure, ancora una volta, non abbiamo sentito nessuna notizia su questa tempesta.

Le persone ricordano l'11 settembre come uno dei giorni più limpidi che abbiano mai visto lungo la costa orientale. Il satellite che ha scattato le immagini mostrate in fig.1 e fig.2 aveva una chiara visuale di New York City e aveva anche una chiara visuale dell'Uragano Erin. Le fasce esterne della tempesta raggiunsero Cape Cod e un'estremità di Long Island.

Nemmeno Dr. Wood sapeva della presenza di un uragano appena fuori New York City l'11/9 fino a quando non scoprì il fatto mentre cercava alcune immagini meteorologiche-satellitari per studiare il pennacchio di polvere ascendente proveniente dalle Torri distrutte del WTC.

B. L'Uragano Erin l'11 Settembre

In effetti, come scoprì Dr. Wood, Erin si avvicinò maggiormente a New York e raggiunse anche la sua massima dimensione l'11 settembre stesso [la dimensione si riferisce al diametro dell'uragano, non alla velocità dei venti]. È interessante notare che il National Hurricane Center previde che Erin dovesse avere più forza di quanto non fosse stato previsto nel caso di Katrina quattro anni dopo [Fonte: Tropical Cyclone Report - Hurricane Katrina]. È curioso quindi che questo uragano non fu menzionato o mostrato sulla grafica nei bollettini meteorologici mattutini [Fonte: Judy Wood - Erin & https://www.youtube.com/watch?v=wEoyN44oYh4 & https://www.youtube.com/watch?v=tYEJUzuxFoM]. I meteorologi erano assolutamente certi che l'uragano avrebbe compiuto una brusca svolta a destra allontanandosi da New York e si sarebbe diretto verso il mare aperto prima che ci fosse una grave minaccia di mareggiate? No - almeno non secondo il National Weather Service [Fonte: HURRICANE ERIN DISCUSSION NUMBER 35]. Con circa 500 miglia di diametro, l'Uragano Erin aveva all'incirca le stesse dimensioni del più recente Uragano Katrina, eppure il pubblico non ne fu largamente informato, nessuno dei principali notiziari del mattino menzionavano la tempesta. Tuttavia, Erin fu oggetto di studi approfonditi. La previsione era che Erin avrebbe avuto più forza di quanta ne avrebbe avuta Katrina in seguito. In effetti, l'Uragano Erin ebbe davvero più energia ciclonica dell'Uragano Katrina, misurata dall'Energia Ciclonica Accumulata (ACE) di ciascun uragano.

La tempesta fu classificata come una depressione tropicale il primo settembre, toccò la pressione minima alla fine del 9 settembre e la velocità massima il 10 settembre, dopodiché raggiunse il diametro massimo l'11 settembre. La mattina dell'11 settembre, la tempesta si arrrestò al punto di approccio più vicino a New York City, poi nel pomeriggio virò drammaticamente verso est. Joey Moore, un assistente di volo che partì dall'aeroporto di Boston Logan quella mattina, non era a conoscenza di tale uragano! Venne a conoscenza dell'Uragano Erin solamente attraverso il sito web di Dr. Wood [nel 2010].

Fig.2 - L'Uragano Erin in prossimità di Long Island l'11/9.

Joseph (Joey) Moore, Assistente di Volo della United Airlines
Lavoravo quella strana mattinata alle 7 del mattino, sul volo senza sosta per San Francisco dall'aeroporto Logan di Boston. Ho visto un gruppetto di miei colleghi assitenti di volo in ufficio quella mattina, che inconsapevolmente andavano verso la morte sul volo 175...e ci sarei potuto essere facilmente anch'io. Probabilmente ho lavorato sul volo 175 l'intero mese precedente...Ricordo solo che era una bella giornata e che non c'è stata nessuna menzione dell'Uragano [Fonte: comunicazione personale a Dr. Wood il 5 maggio 2010 da parte di Joey Moore, assistente di volo (BOS-SFO volo 163), la mattina dell'11/9].

C. Ambiente Controllato?

Questo fatto straordinario ci porta a porre la domanda: Erin è stato in qualche modo deviato da New York City? Erin non svoltò progressivamente verso nord, ma invertì addirittura la propria direzione.

La Fig.3 mostra la velocità del vento, la pressione dell'aria e la distanza relativa da New York City alcuni giorni precedenti e successivi all'11 settembre. I dati mostrano che Erin ha rallentato mentre si avvicinava a New York, per poi rimanere quasi stazionario durante la mattinata dell'11 settembre. Immediatamente dopo l'attacco al WTC, Erin iniziò ad allontanarsi da New York City, come si può vedere dalle linee rosse e blu sotto. Nelle 24 ore che circondarono gli eventi dell'11 settembre, l'Uragano Erin mantenne la stessa velocità del vento, la stessa pressione e approssimativamente la stessa distanza da New York City.

Fig.3 - Velocità dei venti [in rosso], pressione [in verde] e distanza relativa [in blu] di Erin da New York. La linea verticale blu scura, rossa, viola, azzurra e verde indica rispettivamente l'orario in cui si creò il foro sul WTC 1 e sul WTC 2 e l'ora in cui il WTC 2, il WTC 1 e il WTC 7 furono distrutti. [Fonte dati: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin].

D. Raccolta Dati Senza Precedenti

Come già accennato, l'Uragano Erin nacque il 1 settembre come una depressione tropicale e si dissipò il 17 settembre dopo essere regredito ad una tempesta tropicale. Con una durata che si estendeva dal 1 settembre al 17 settembre 2001 [Fonte: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin], l'Uragano Erin è stato studiato più di qualsiasi altro uragano mai studiato prima, e abbiamo imparato più di quanto non si fosse appreso da qualsiasi uragano prima di esso, come viene discusso nel seguente articolo:
L'Uragano Erin sfrecciò sull'Atlantico settentrionale e lungo la costa orientale nel settembre 2001. Fu utilizzato come esperimento per uno studio per migliorare il monitoraggio degli uragani e le previsioni di intensità, consentendo ai meteorologi di fornire avvisi più accurati e tempestivi ai cittadini. Gli studi dimostrano che le temperature misurate ad un'altitudine estremamente elevata raccolte dal centro o dall'occhio di un uragano possono fornire una comprensione superiore di come gli uragani cambiano d'intensità.

L'uragano Erin è stato esaminato durante il quarto Convection and Moisture Experiment (CAMEX-4), che si è svolto dal 16 agosto al 24 settembre 2001. La missione ha avuto origine dalla Naval Air Station di Jacksonville, Florida. La missione ha unito i ricercatori di 10 università, cinque centri della NASA e la National Oceanic and Atmospheric Administration [NOAA]. CAMEX-4 è una serie di ricerche sul campo per studiare i cicloni tropicali e le tempeste comunemente note come uragani. 
[...]
Per la prima volta, i ricercatori sono stati in grado di ricostruire in modo estremamente dettagliato la struttura dell'occhio in tre dimensioni da un'altezza di 70000 piedi [21336 metri] fino al fondo dell'oceano. [Fonte: NASA Makes A Heated 3-D Look Into Hurricane Erin's Eye].

Eppure almeno un'emittente, la CNN, era fiduciosa che non avrebbe colpito New York City o la Costa Est. La domanda è: Perché?
10 Settembre, 2001 Pubblicato: 6:59 PM EDT
MIAMI, Florida (CNN) - L'Uragano Erin non ha minacciato immediatamente di abbattersi sulla terraferma lunedì dopo aver sfiorato le Bermuda durante la notte ed essersi spostato verso l'Atlantico aperto.
[...]
Secondo il National Weather Service, la parte peggiore della tempesta, con venti massimi continui di 120 mph (195 km/h), è passata a nord-est delle Bermuda domenica.
Alle 5:00 PM EDT, il servizio meteorologico collocava il centro di Erin, il primo uragano della stagione atlantica del 2001, a 540 miglia (875 km) a sud di Yarmouth, in Nuova Scozia. La tempesta si stava muovendo a nord-nord-ovest a circa 13 km/h [Fonte: Hurricane Erin weakens, but still strong storm].

L'articolo della CNN afferma che l'Uragano Erin "si stava muovendo a nord-nord-ovest" dopo "essere passato oltre le Bermuda" ma "si stava spostando verso l'Atlantico aperto". New York City è a nord-nord-ovest delle Bermuda, quasi esattamente sul percorso di Erin verso "l'Atlantico aperto". Erin si trovava a 540 miglia a sud di Yarmouth, in Nuova Scozia, all'incirca alla stessa distanza da New York City, come mostrato nella fig.6. Eppure, l'articolo della CNN descrisse la tempesta che "si stava spostando verso l'Atlantico aperto", come ad intendere che l'uragano si stesse allontanando verso il mare aperto, ad est.

Nello stesso momento, c'era un fronte freddo che si stava spostando dal Midwest verso New York City che avrebbe rallentato l'uragano e lo avrebbe deviato verso nord, ma quanto potevano essere certi i meteorologi dell'istante esatto in cui sarebbe avvenuta la deviazione? Quanto potevano essere certi che la tempesta non avrebbe rappresentato una seria minaccia per Cape Cod? Se Erin si fosse trattenuto un po' più a lungo dov'era, le onde di tempesta avrebbero inondato gli aeroporti JFK e LaGuardia così come Cape Cod. New York City non è solo prossima al livello del mare, ma lo è anche la maggior parte di Long Island. L'evacuazione di queste zone sarebbe un'impresa mastodontica e non potrebbe essere organizzata da un momento all'altro - eppure i cittadini non sono stati informati.

La fig.4 mostra degli "screen shot" di cartine meteorologiche e le previsioni meteo di quattro emittenti televisive la mattina dell'11 settembre 2001. Queste immagini sono state mostrate alla TV tra le 8:31:33 AM e le 8:36:02 AM, dai 10 ai 15 minuti prima che sul WTC 1 si creò il buco alle 8:46:26, tuttavia nessuna emittente mostrò l'icona di un uragano nel punto in cui l'Uragano Erin si trovava al largo dell'Atlantico - sebbene quella zona di ciascuna cartina meteorologica fosse ben visibile nell'immagine sullo schermo, come mostrato sotto e altrove [Fonte: Dr. Wood - Erin]. L'ex meteorologo televisivo Scott Stevens chiese: "Quanto sforzo ci vuole a metterci l'icona dell'uragano con un clic del pulsante del mouse?" [Fonte: comunicazione personale di Scott Stevens con Dr. Wood].

Fig.4 - (11/9/01) "As nice as can be." [Più bello che mai]. Le frecce rosse sono state aggiunte alle immagini della ABC e della NBC per evidenziare i temporali indicati.

Fig.5 - (11/09/01) L'immagine mostrata in fig.1 è stata sovrapposta per mostrare la dimensione approssimativa e la posizione dell'Uragano Erin intorno alle 8:30 AM, al momento delle immagini sullo schermo. Le frecce curve sono state aggiunte all'immagine della FOX per evidenziare i sistemi meteorologici controrotanti.

Tabella 1 - (11/09/01) Gli orari in cui sono andati in onda i bollettini meteo delle varie emittenti TV.

La Fig.5 mostra le stesse immagini della fig.4, ma con l'immagine dell'Uragano Erin (fig.1) sovrapposta su ciascuna cartina meteorologica ad indicare la posizione approssimativa dell'Uragano Erin la mattina dell'11/9/01. La linea costiera è stata utilizzata per far corrispondere la scala e l'orientamento dell'immagine di fig.1. Ad esempio, si può vedere la sagoma di Long Island sovrapposta sulla mano destra del meteorologo della FOX e la costa del Maine sulla sua guancia sinistra. Va notato che la posizione dell'uragano Erin era in realtà più vicina a Manhattan alle 8:00 del mattino rispetto a quanto mostrato (vedi fig.3). L'immagine nella fig.1 è stata scattata più tardi nella giornata, come si può vedere nella fig.7 che mostra i fumi che emergono dal sud di Manhattan.

Tabella 2 - Bollettini meteo di varie emittenti TV.

Abbiamo visto che la cartina meteorologica nazionale di ciascuna di queste quattro emittenti non mostrava l'icona di un uragano nel punto in cui l'Uragano Erin si trovava al largo dell'Atlantico - sebbene quella zona di ciascuna cartina meteorologica fosse ben visibile nell'immagine sullo schermo, come mostrato sopra e altrove. La ABC non ha mostrato o citato un uragano, né ha mostrato o menzionato l'esistenza di un notevole fronte freddo lungo l'intera costa orientale dal New England alla Florida. Al Roker della NBC disse che ci sarebbero stati "fino a sette pollici [17.5 cm] di pioggia in alcune parti della Florida", ma non fece menzione a un uragano e non discusse il fronte freddo, sebbene due di questi fronti furono mostrati sulla cartina meteorologica nazionale, ma solo al nordest. Mark McEwen della CBS notò che in "Florida, ci sarà un po' di pioggia", e aggiunse che c'erano "mari agitati...a causa di quell'uragano che sta andando via". In seguito disse che c'erano "mari agitati dal...colpo di quell'uragano. A parte questo, tutto tranquillo in tutto il paese e ci piace la quiete".

Il bollettino meteorologico più informativo lo fece Tom Sater, il meteorologo della FOX5, che ha parlato al pubblico in ascolto del significativo fronte freddo ad alta pressione che si spostava nella zona. Disse che l'umidità era scesa al 73% dal 88% di quella mattina e che avrebbe continuato a scendere. "Oggi avremo una bellissima giornata. Questo è un vero fronte freddo, gente [indica sulla mappa]. Ciò significa che lungo la linea di confine c'è aria molto fresca e secca. E si farà strada ben al largo e aiuterà a spingere l'Uragano Erin verso nord. Non ci colpirà affatto".

Il significativo fronte freddo ad alta pressione mostrato nell'immagine sullo schermo dalla FOX (fig.4) copre gli Stati Uniti continentali. Intorno al perimetro di questo enorme sistema meteorologico si trovano i temporali, che sono presenti sulle cartine meteorologiche della ABC e della NBC (fig.4) e sono evidenziati dalle frecce rosse. Le icone dei temporali appaiono intorno al perimetro del sistema meteorologico ad eccezione del nord-est, sebbene si siano registrati dei temporali in quella zona (vedi fig.8 e fig.9), Ciò verrà discusso più avanti.

Sintesi dei bollettini meteo trasmessi la mattina del 11/09 dalle varie emittenti televisive.


Nel frattempo, tuttavia, venerdì 7 settembre sono stati diffusi bollettini silenziosi riguardo a Erin per la costa della Carolina del Nord.
Sembrerebbe che il NWS sia piuttosto preoccupato di tutto ciò dato che hanno anche trascorso la giornata chiamando tutti i dipartimenti locali di Ocean Rescue e avvisandoli in prima persona.
ONDE SUD ORIENTALI QUESTO FINE SETTIMANA PRODURRANO CORRENTI DI RISACCA PERICOLOSE PER LE PERSONE E PER I NATANTI VICINO ALLE INSENATURE DELLA CAROLINA DEL NORD FINO ALLE 5:00 AM EDT
Dichiarazione Meteorologica Marina Servizio Meteorologico Nazionale Newport/Morehead City NC 400 PM EDT ven 7 set 2001
...Le Onde Sudorientali Questo Fine Settimana Produrranno Correnti Di Risacca Pericolose Per Le Persone E Per I Natanti Vicino Alle Insenature Della Carolina Del Nord...
[...]
Le Onde Inizieranno Ad Avvicinarsi Alla Costa Stasera Tardi E Aumenteranno In Altezza Durante Il Fine Settimana. Da Sabato Sera Fino A Lunedì...Sulle Spiagge Da Cape Hatteras South Fino A North Topsail Beach...Si Prevede Che Le Onde Raggiungano Un'Altezza Da 5 A 6 Piedi In Oceano Aperto...E Da 6 A 8 Piedi Sulle Spiagge. Per le zone da Cape Hatteras North...Le Onde Raggiungeranno Dai 5 Ai 6 Piedi In Oceano Aperto...Con Da 6 A 8 Piedi Possibili La Domenica E Il Lunedì. [Fonte: Erin Advisories for Coastal NC].

E in un altro rapporto, Erin stava generando ondate pericolose lungo la East Coast,
10/09/01 - Aggiornato 06:28 PM ET,
Il primo uragano atlantico della stagione si è spostato vorticosamente verso nord con un vento continuo di 115 mph, in diminuzione dal suo massimo di 120 mph del fine settimana. Ma ci si aspettava che Erin si allontanasse dagli Stati Uniti.
[...]
"Non abbiamo avuto il mare grosso di cui stanno parlando, ma le correnti di risacca stanno succhiando piuttosto forte", ha detto Robert Levy, capo della Atlantic City Beach Patrol. "Terremo aperte le nostre spiagge e navigheremo a vista." [Fonte: USA Today]

Il National Weather Service [Servizio Meteorologico Nazionale] di Miami pubblicò vari rapporti dall'8 al 12 settembre, avvertendo di grandi mareggiate lungo la costa orientale, con un rapporto delle 5:00 EDT dell'11/09/01, che dichiarava che "ERIN RIMANE UN URAGANO SIGNIFICATIVO". [Fonte: HURRICANE ERIN DISCUSSION NUMBER 36].

Secondo la mappa seguente (fig.6) del Canadian Hurricane Center (CHC), l'Uragano Erin entrò nella "Zona di Intervento" canadese il 14 settembre, intendendo che l'uragano, trovandosi in questa zona, dovrebbe presumibilmente attivare una "intervento".

Fig.6 - Il percorso dell'Uragano Erin. ["Response Zone" = Zona di Intervento].

Un'altra mappa con il percorso dell'Uragano Erin. Mappa non presente sul Libro.

Eppure, per quattro giorni interi, l'uragano Erin aveva puntato verso la zona di intervento americana seguendo un percorso dritto verso New York City. Proprio mentre stava entrando nella zona di intervento, verso le 23:00 la sera del 10 settembre, il National Weather Service diramò il rapporto seguente.
NATIONAL WEATHER SERVICE MIAMI FL,
11 PM EDT MON SEP 10 2001
CI POSSONO ESSERE ALCUNE FLUTTUAZIONI DI INTENSITÀ NELLE PROSSIME 24-36 ORE...MENTRE L'OCCHIO INTERNO COLLASSA E QUELLO ESTERNO SUBENTRA. MODELLI GLOBALI INDICANO CHE ERIN POTREBBE DIVENTARE UN SISTEMA EXTRATROPICO MOLTO VIGOROSO VERSO LA FINE DEL PERIODO DI PREVISIONE...E LA PREVISIONE UFFICIALE NON MOSTRA LO STESSO INDEBOLIMENTO INDICATO DALLE ISTRUZIONI FORNITE DALLO SHIPS [Statistical Hurricane Intensity Prediction Scheme]...
[...]
LE GRANDI MAREGGIATE GENERATE DA ERIN COSTITUIRANNO PROBABILMENTE UN PERICOLO LUNGO LA COSTA NORD-EST DEGLI STATI UNITI DURANTE IL PROSSIMO PAIO DI GIORNI. [Fonte: HURRICANE ERIN DISCUSSION NUMBER 35]

La Fig.7 mostra l'Uragano Erin vicino al punto di massimo avvicinamento a New York City. L'inserto in figura mostra un ingrandimento dei fumi che salgono dal sito del World Trade Center. I fumi scuri si stanno spostando verso ovest e si stanno dissipando, ma i fumi più chiari stanno andando verso sud. Delle formazioni nuvolose uniche sono visibili nell'occhio dell'uragano. L'occhio ha la forma di un pentagono e l'interno dell'occhio sembra un labirinto che si snoda avanti e indietro. Come e perché si trovano lì tali formazioni?

Fig.7 - L'inserto nella foto mostra i fumi in ascesa provenienti dal sito del WTC.
Dettaglio dei fumi in ascesa. Foto non presente sul Libro.

Percorso dell'Uragano Erin. Video montato usando immagini satellitari.

Animazione del percorso dell'Uragano Erin con dati su orario, vento, pressione e classificazione della tempesta riportati a destra. La legenda colorata in basso a destra mostra la classificazione della tempesta.
Uragani e loro percorsi durante la stagione 2001. Erin è il numero 5. Notare la brusca "sterzata" di Erin l'11/09 rispetto alle "virate" decisamente più dolci degli altri uragani. 

E. Energia Ciclonica Accumulata (Ace)

L'Indice di Energia Ciclonica Accumulata (Accumulated Cyclone Energy Index - ACE) viene calcolato sommando i quadrati della velocità massima (in nodi) continua del vento stimata su 6 ore (Vₘₐₓ²) per tutti i periodi in cui il ciclone tropicale è classificato come una tempesta tropicale o una tempesta di maggiore intensità (velocità del vento 34 nodi o più). Le cifre sono state divise per 10000 per renderle più gestibili, quindi l'unità di ACE è 10⁴ kt² [Fonte: http://www.aoml.noaa.gov/hrd/tcfaq/E11.html]. Quando il valore viene utilizzato come indice, si presuppone che venga utilizzata quell'unità.

∑ⁿₙ₌₁ (Vₘₐₓ² / 10⁴)      (10⁴ kt²)

in cui Vₘₐₓ è la velocità massima continua del vento in nodi durante ciascun intervallo di 6 ore e n è il numero totale di intervalli in cui la velocità del vento era di 34 nodi o maggiore.

Tabella 3 - Valori di ACE per gli uragani Erin e Katrina. 

F. Effetti di Campo

Si dice spesso che le persone possano percepire l'avvicinarsi delle tempeste, un'abilità particolarmente presente in coloro che soffrono di artrite [Fonte: Artrite. Confermato collegamento con il tempo]. Questo perché l'equilibrio ionico dell'atmosfera è influenzato dall'avvicinarsi dei fronti delle tempeste e le basi delle nuvole con carica negativa inducono cariche positive sulla superficie terrestre. Una volta che arriva una tempesta, il consueto o normale equilibrio ionico viene ripristinato e le persone si sentono meglio [Fonte: D.H. Lawrence Future Primitive pag.40]. Esiste davvero, dunque, qualcosa che può essere percepito prima di una tempesta in arrivo, un cambiamento effettivo nell'atmosfera. Poco prima di una tempesta, inoltre, si manifestano spesso i fulmini a secco accompagnati da tuoni, un'altra indicazione degli effetti di campo di una tempesta.

Fig.8 - Mappa del sud di Manhattan e del WTC relativa agli aeroporti locali.

L'11/09/01 sono stati segnalati fulmini negli aeroporti locali, tra cui l'aeroporto di Newark, JFK e LaGuardia. E' stata anche segnalata o misurata della pioggia in tutti e tre questi aeroporti.

Come accennato in precedenza, le bande esterne dell'Uragano Erin hanno attraversato Cape Cod e Long Island, ma gli effetti di campo che accompagnano la tempesta si sono diffusi ancora di più. I dati meteorologici mostrati in fig.9 evidenziano che l'area di New York City ha subito gli effetti di campo dell'Uragano Erin la mattina dell'11/9. Questo fatto può essere visto anche in fig.10, dove la copertura nuvolosa approssimativa dell'Uragano Erin è mostrata in blu e l'area affetta dagli effetti di campo in giallo-arancio chiaro.

Ora diamo un'occhiata alla curiosa somiglianza di un uragano con una ben nota invenzione tecnologica, la bobina di Tesla.

Fig.9 - Pioggia e tuoni furono registrati a (a) J.F. Kennedy International Airport, NY, (b) LaGuardia International Airport, NY, e (c) Newark International Airport, NJ.

Gli uragani nascono nei tropici con il clima umido di fine estate quando l'acqua dell'oceano in rapida evaporazione si combina con le forti correnti ventose, generandoli. Con diverse centinaia di miglia di miglia di larghezza e venti oltre le 100 mph, gli uragani raffreddano la Terra aspirando calore dalla superficie terrestre e riversandolo nell'atmosfera, spesso al di sopra dei 40000 piedi [12192 meteri]. Il motivo per cui alcune tempeste diventano uragani mentre altre no è curioso. Alcuni hanno suggerito una correlazione tra le Espulsioni di Massa Coronale ("Coronal Mass Ejections" CME) e le Tempeste Cicloniche Terrestri ("Cyclonic Earth Storms") [Fonte: Relationship of Coronal Mass Ejections are Cyclonic Earth Storms]. Le traiettorie seguite dagli uragani possono essere influenzate da varie forze in competizione tra cui zone di alta pressione, venti prevalenti e persino le temperature dell'acqua e le correnti oceaniche.

Fig.10 - L'occhio dell'Uragano Erin attorno alle 8:00 AM EDT [12:00 UTC] l'11/09/01, ed il percorso di Erin dal 1 settembre al 17 settembre. [Zona di copertura nuvolosa in blu e in giallo la zona affetta dagli effetti di campo].

Fig.11 - Similitudini tra (a) un uragano e (b) una bobina di Tesla.
  1. Scarico: aria calda aspirata nell'atmosfera
  2. Nubi di tempesta a spirale
  3. L'occhio: l'aria fresca discende nell'occhio (~20 miglia di larghezza) creando un piccola zona centrale di tempo calmo.
  4. Venti forti: nelle prime migliaia di piedi inferiori dell'uragano, l'aria fluisce verso il centro di bassa pressione e gira vorticosamente in alto. Questi venti spiraleggianti acquistano velocità quando si avvicinano all'occhio centrale, proprio come fanno le correnti in un mulinello. Più stretto è l'occhio, più forti sono i venti.
  5. I venti spiraleggianti ruotano in senso antiorario nell'emisfero settentrionale, in senso orario nell'emisfero meridionale.

Ora, però, consideriamo il percorso di Erin rispetto alle linee di declinazione magnetica del campo magnetico terrestre: questa immagine mostra che deve essere accaduto "qualcosa" di sensazionale per far uscire Erin, con una svolta così drastica, dal binario morto che stava seguendo lungo la linea -15°.

Cos'era quel "qualcosa"? Consideriamo ulteriori informazioni su Erin ed il magnetismo della Terra. In fig.13, il verde chiaro indica approssimativamente quando il magnetometro fu eccitato [il riferimento è ai dati dei magnetometri posizionati in Alaska che vedremo nel prossimo Capitolo].

Fig.12 - Declinazione magnetica e traiettoria dell'Uragano Erin (in blu). [TS=Tempesta tropicale (tropical storm), H1=Uragano cat.1, H2=Uragano cat.2, H3=Uragano cat.3). Notare la zona in cui l'uragano si è dissipato per poi riformarsi e puntare dritto verso New York per 4 giorni. Figura adattata da Wikipedia - Magnetic Declination].

Le due zone verdi (B) e (C) sono all'inizio e alla fine del lungo percorso rettilineo verso New York della tempesta. Queste due zone hanno fluttuazioni molto più drammatiche della precedente zona verde (A) (2-5 settembre) e della successiva zona (D) (15 settembre). Sembra quindi che i cambi di rotta dell'uragano siano strettamente correlati alle ampie fluttuazioni nelle letture dei magnetometri. Indubbiamente, sono necessari ulteriori dati prima che si possa trarre la conclusione che l'attività magnetica abbia causato il cambiamento di rotta o che il cambio di rotta e l'attività magnetica siano entrambi il risultato di qualcos'altro, o che sia solo una coincidenza. D'altronde, l'utilizzo della tecnologia ad energia diretta su vasta scala l'11/9 potrebbe benissimo avere avuto effetti che alterano il tempo. Tale tecnologia avrebbe potuto attingere dalle enormi energie e dagli effetti di campo dell'enorme bobina di Tesla nota come Uragano Erin. Pensieri di questo tipo sono giustificati, persino necessari, dal fatto che Erin sia stato trattato come un segreto ben custodito, proprio come un segreto di stato.

Fig.13 - Traiettoria dell'Uragano Erin, settembre 1-17, 2001. [TS=Tempesta tropicale (tropical storm), H1=Uragano cat.1, H2=Uragano cat.2, H3=Uragano cat.3.]

Dr. Wood risponde ad alcune domande su Erin dopo una sua presentazione. Sottotitoli in italiano.

Dr. Wood illustra questo capitolo tramite il suo Libro. Video con sottotitoli in italiano.

"Se solo ci fosse stato un uragano l'11/09..." Frase pronunciata da Geraldo Rivera in televisione nel 2010, anno in cui festeggiava il 40° anniversario da reporter di uragani. Neanche un reporter di uragani era a conoscenza della presenza dell'Uragano Erin l'11/09...e tutto ciò ben 9 anni dopo l'11 settembre!

Dr. Wood sull'Uragano Erin, Geraldo Rivera ed il meteo l'11/09. Video con sottotitoli in italiano.

IRREFUTABLE Episodio 6 - "Uragano Erin - Parte 1 La Tempesta Fabbricata", documentario di Adam Dwyer con sottotitoli in italiano.

IRREFUTABLE Episodio 6.1 - "La Scoperta di Erin." Video in inglese in cui Andrew Johnson e Dr. Wood raccontano brevemente come Dr. Wood abbia scoperto l'Uragano Erin, cioè studiando le immagini satellitari dei fumi e delle polveri che salivano nell'atmosfera dal sito del WTC. Dr. Wood voleva capire quanto in alto e quanto lontano avessero viaggiato i fumi e le polveri.

IRREFUTABLE Episodio 6.06 - Video in inglese in cui l'astronauta Frank Culbertson Jr. racconta cosa vide mentre effettuava le riprese di New York dall'orbita terrestre l'11/9.

E' curioso che non menzioni mai l'Uragano Erin, certamente visibile in orbita vista la sua vicinanza a New York e le sue dimensioni. Per non parlare del possibile pericolo per la popolazione! Non sappiamo se l'astronauta avvertì le autorità circa la presenza di Erin, pensando che dopo il danno (attacco terroristico) ci mancasse solo la beffa (l'uragano su New York). Non sappiamo neanche se eventuali dichiarazioni rese circa l'uragano furono tagliate durante il montaggio di questa ed altre interviste.

Intervista in inglese su Channel 4 all'astronauta Frank Culbertson. Vengono mostrate le riprese girate a bordo dello Stazione Spaziale l'11/9. "Sto guardando lungo la costa est per vedere se si vede qualcos'altro..." commenta l'astronauta nell'audio originale. Ma di Erin nessuna menzione.