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24 luglio 2020

Capitolo 18 - L'Uragano Erin


Non ho dubbi sul fatto che riusciremo a sfruttare l'energia del sole...Se i raggi del sole fossero armi da guerra, avremmo avuto l'energia solare secoli fa.
- Sir George Potter.

A. Introduzione

Era una bella mattinata di inizio autunno a New York City. L'11 settembre 2001 iniziò con calma, con delle temperature gradevoli e un cielo blu cristallino. Alcuni si erano ritagliati del tempo per fare delle commissioni la mattina presto. Ma pochissime di queste persone, in realtà pochissime nell'intera popolazione di New York City, sapevano che nello stesso momento un uragano enorme si trovava appena al largo di Long Island. Quella tempesta era l'Uragano Erin, come si vede in fig.1.

Fig.1 - L'Uragano Erin l'11 settembre 2001. [DC è Washington.]

L'Uragano Erin è nato il 1 settembre 2001, la quinta tempesta atlantica della stagione 2001 a cui è stato assegnato un nome ed il primo a raggiungere la forza di un uragano [Fonte: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin]. Fondendosi con un'altra tempesta il 17 settembre, Erin è stata anche la tempesta atlantica più longeva della stagione 2001. Prima di quella fusione, tuttavia, a partire dal 7 settembre, Erin iniziò una marcia di quattro giorni lungo una traiettoria che la portava direttamente a New York City. (Vedere fig.10). Al 10 settembre, l'Uragano Erin era diventato un uragano di Categoria 3 con una velocità dei venti di 120 miglia orarie (193 km/h) [Fonte: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin] proprio mentre passava le Bermuda lungo il suo percorso dritto verso New York City. Eppure non abbiamo sentito nulla a riguardo di questa tempesta. Le Torri del World Trade Center sono state costruite per resistere a carichi dovuti al vento fino a 140 mph (225 km/h) [Fonte: Why Did the World Trade Center Collapse? Science, Engineering, and Speculation], una forza equivalente ad una Categoria 4 e solo 20 mph in più rispetto alla velocità dei venti dell'Uragano Erin. Tralasciando il pericolo per gli edifici di una certa altezza, anche se l'Uragano Erin avesse cambiato rotta e non fosse arrivato sulla terraferma, la minaccia di inondazioni dovute alle onde di tempesta era molto reale. L'Uragano Ike (2008) si è abbattuto sulla terraferma in Texas come un uragano di Categoria 2 con onde di tempesta con massimi di 15-20 piedi (4.5-6 metri) [Fonte: Saffir-Simpson Hurricane Wind Scale]. Eppure, ancora una volta, non abbiamo sentito nessuna notizia su questa tempesta.

Le persone ricordano l'11 settembre come uno dei giorni più limpidi che abbiano mai visto lungo la costa orientale. Il satellite che ha scattato le immagini mostrate in fig.1 e fig.2 aveva una chiara visuale di New York City e aveva anche una chiara visuale dell'Uragano Erin. Le fasce esterne della tempesta raggiunsero Cape Cod e un'estremità di Long Island.

Nemmeno Dr. Wood sapeva della presenza di un uragano appena fuori New York City l'11/9 fino a quando non scoprì il fatto mentre cercava alcune immagini meteorologiche-satellitari per studiare il pennacchio di polvere ascendente proveniente dalle Torri distrutte del WTC.

B. L'Uragano Erin l'11 Settembre

In effetti, come scoprì Dr. Wood, Erin si avvicinò maggiormente a New York e raggiunse anche la sua massima dimensione l'11 settembre stesso [la dimensione si riferisce al diametro dell'uragano, non alla velocità dei venti]. È interessante notare che il National Hurricane Center previde che Erin dovesse avere più forza di quanto non fosse stato previsto nel caso di Katrina quattro anni dopo [Fonte: Tropical Cyclone Report - Hurricane Katrina]. È curioso quindi che questo uragano non fu menzionato o mostrato sulla grafica nei bollettini meteorologici mattutini [Fonte: Judy Wood - Erin & https://www.youtube.com/watch?v=wEoyN44oYh4 & https://www.youtube.com/watch?v=tYEJUzuxFoM]. I meteorologi erano assolutamente certi che l'uragano avrebbe compiuto una brusca svolta a destra allontanandosi da New York e si sarebbe diretto verso il mare aperto prima che ci fosse una grave minaccia di mareggiate? No - almeno non secondo il National Weather Service [Fonte: HURRICANE ERIN DISCUSSION NUMBER 35]. Con circa 500 miglia di diametro, l'Uragano Erin aveva all'incirca le stesse dimensioni del più recente Uragano Katrina, eppure il pubblico non ne fu largamente informato, nessuno dei principali notiziari del mattino menzionavano la tempesta. Tuttavia, Erin fu oggetto di studi approfonditi. La previsione era che Erin avrebbe avuto più forza di quanta ne avrebbe avuta Katrina in seguito. In effetti, l'Uragano Erin ebbe davvero più energia ciclonica dell'Uragano Katrina, misurata dall'Energia Ciclonica Accumulata (ACE) di ciascun uragano.

La tempesta fu classificata come una depressione tropicale il primo settembre, toccò la pressione minima alla fine del 9 settembre e la velocità massima il 10 settembre, dopodiché raggiunse il diametro massimo l'11 settembre. La mattina dell'11 settembre, la tempesta si arrrestò al punto di approccio più vicino a New York City, poi nel pomeriggio virò drammaticamente verso est. Joey Moore, un assistente di volo che partì dall'aeroporto di Boston Logan quella mattina, non era a conoscenza di tale uragano! Venne a conoscenza dell'Uragano Erin solamente attraverso il sito web di Dr. Wood [nel 2010].

Fig.2 - L'Uragano Erin in prossimità di Long Island l'11/9.

Joseph (Joey) Moore, Assistente di Volo della United Airlines
Lavoravo quella strana mattinata alle 7 del mattino, sul volo senza sosta per San Francisco dall'aeroporto Logan di Boston. Ho visto un gruppetto di miei colleghi assitenti di volo in ufficio quella mattina, che inconsapevolmente andavano verso la morte sul volo 175...e ci sarei potuto essere facilmente anch'io. Probabilmente ho lavorato sul volo 175 l'intero mese precedente...Ricordo solo che era una bella giornata e che non c'è stata nessuna menzione dell'Uragano [Fonte: comunicazione personale a Dr. Wood il 5 maggio 2010 da parte di Joey Moore, assistente di volo (BOS-SFO volo 163), la mattina dell'11/9].

C. Ambiente Controllato?

Questo fatto straordinario ci porta a porre la domanda: Erin è stato in qualche modo deviato da New York City? Erin non svoltò progressivamente verso nord, ma invertì addirittura la propria direzione.

La Fig.3 mostra la velocità del vento, la pressione dell'aria e la distanza relativa da New York City alcuni giorni precedenti e successivi all'11 settembre. I dati mostrano che Erin ha rallentato mentre si avvicinava a New York, per poi rimanere quasi stazionario durante la mattinata dell'11 settembre. Immediatamente dopo l'attacco al WTC, Erin iniziò ad allontanarsi da New York City, come si può vedere dalle linee rosse e blu sotto. Nelle 24 ore che circondarono gli eventi dell'11 settembre, l'Uragano Erin mantenne la stessa velocità del vento, la stessa pressione e approssimativamente la stessa distanza da New York City.

Fig.3 - Velocità dei venti [in rosso], pressione [in verde] e distanza relativa [in blu] di Erin da New York. La linea verticale blu scura, rossa, viola, azzurra e verde indica rispettivamente l'orario in cui si creò il foro sul WTC 1 e sul WTC 2 e l'ora in cui il WTC 2, il WTC 1 e il WTC 7 furono distrutti. [Fonte dati: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin].

D. Raccolta Dati Senza Precedenti

Come già accennato, l'Uragano Erin nacque il 1 settembre come una depressione tropicale e si dissipò il 17 settembre dopo essere regredito ad una tempesta tropicale. Con una durata che si estendeva dal 1 settembre al 17 settembre 2001 [Fonte: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin], l'Uragano Erin è stato studiato più di qualsiasi altro uragano mai studiato prima, e abbiamo imparato più di quanto non si fosse appreso da qualsiasi uragano prima di esso, come viene discusso nel seguente articolo:
L'Uragano Erin sfrecciò sull'Atlantico settentrionale e lungo la costa orientale nel settembre 2001. Fu utilizzato come esperimento per uno studio per migliorare il monitoraggio degli uragani e le previsioni di intensità, consentendo ai meteorologi di fornire avvisi più accurati e tempestivi ai cittadini. Gli studi dimostrano che le temperature misurate ad un'altitudine estremamente elevata raccolte dal centro o dall'occhio di un uragano possono fornire una comprensione superiore di come gli uragani cambiano d'intensità.

L'uragano Erin è stato esaminato durante il quarto Convection and Moisture Experiment (CAMEX-4), che si è svolto dal 16 agosto al 24 settembre 2001. La missione ha avuto origine dalla Naval Air Station di Jacksonville, Florida. La missione ha unito i ricercatori di 10 università, cinque centri della NASA e la National Oceanic and Atmospheric Administration [NOAA]. CAMEX-4 è una serie di ricerche sul campo per studiare i cicloni tropicali e le tempeste comunemente note come uragani. 
[...]
Per la prima volta, i ricercatori sono stati in grado di ricostruire in modo estremamente dettagliato la struttura dell'occhio in tre dimensioni da un'altezza di 70000 piedi [21336 metri] fino al fondo dell'oceano. [Fonte: NASA Makes A Heated 3-D Look Into Hurricane Erin's Eye].

Eppure almeno un'emittente, la CNN, era fiduciosa che non avrebbe colpito New York City o la Costa Est. La domanda è: Perché?
10 Settembre, 2001 Pubblicato: 6:59 PM EDT
MIAMI, Florida (CNN) - L'Uragano Erin non ha minacciato immediatamente di abbattersi sulla terraferma lunedì dopo aver sfiorato le Bermuda durante la notte ed essersi spostato verso l'Atlantico aperto.
[...]
Secondo il National Weather Service, la parte peggiore della tempesta, con venti massimi continui di 120 mph (195 km/h), è passata a nord-est delle Bermuda domenica.
Alle 5:00 PM EDT, il servizio meteorologico collocava il centro di Erin, il primo uragano della stagione atlantica del 2001, a 540 miglia (875 km) a sud di Yarmouth, in Nuova Scozia. La tempesta si stava muovendo a nord-nord-ovest a circa 13 km/h [Fonte: Hurricane Erin weakens, but still strong storm].

L'articolo della CNN afferma che l'Uragano Erin "si stava muovendo a nord-nord-ovest" dopo "essere passato oltre le Bermuda" ma "si stava spostando verso l'Atlantico aperto". New York City è a nord-nord-ovest delle Bermuda, quasi esattamente sul percorso di Erin verso "l'Atlantico aperto". Erin si trovava a 540 miglia a sud di Yarmouth, in Nuova Scozia, all'incirca alla stessa distanza da New York City, come mostrato nella fig.6. Eppure, l'articolo della CNN descrisse la tempesta che "si stava spostando verso l'Atlantico aperto", come ad intendere che l'uragano si stesse allontanando verso il mare aperto, ad est.

Nello stesso momento, c'era un fronte freddo che si stava spostando dal Midwest verso New York City che avrebbe rallentato l'uragano e lo avrebbe deviato verso nord, ma quanto potevano essere certi i meteorologi dell'istante esatto in cui sarebbe avvenuta la deviazione? Quanto potevano essere certi che la tempesta non avrebbe rappresentato una seria minaccia per Cape Cod? Se Erin si fosse trattenuto un po' più a lungo dov'era, le onde di tempesta avrebbero inondato gli aeroporti JFK e LaGuardia così come Cape Cod. New York City non è solo prossima al livello del mare, ma lo è anche la maggior parte di Long Island. L'evacuazione di queste zone sarebbe un'impresa mastodontica e non potrebbe essere organizzata da un momento all'altro - eppure i cittadini non sono stati informati.

La fig.4 mostra degli "screen shot" di cartine meteorologiche e le previsioni meteo di quattro emittenti televisive la mattina dell'11 settembre 2001. Queste immagini sono state mostrate alla TV tra le 8:31:33 AM e le 8:36:02 AM, dai 10 ai 15 minuti prima che sul WTC 1 si creò il buco alle 8:46:26, tuttavia nessuna emittente mostrò l'icona di un uragano nel punto in cui l'Uragano Erin si trovava al largo dell'Atlantico - sebbene quella zona di ciascuna cartina meteorologica fosse ben visibile nell'immagine sullo schermo, come mostrato sotto e altrove [Fonte: Dr. Wood - Erin]. L'ex meteorologo televisivo Scott Stevens chiese: "Quanto sforzo ci vuole a metterci l'icona dell'uragano con un clic del pulsante del mouse?" [Fonte: comunicazione personale di Scott Stevens con Dr. Wood].

Fig.4 - (11/9/01) "As nice as can be." [Più bello che mai]. Le frecce rosse sono state aggiunte alle immagini della ABC e della NBC per evidenziare i temporali indicati.

Fig.5 - (11/09/01) L'immagine mostrata in fig.1 è stata sovrapposta per mostrare la dimensione approssimativa e la posizione dell'Uragano Erin intorno alle 8:30 AM, al momento delle immagini sullo schermo. Le frecce curve sono state aggiunte all'immagine della FOX per evidenziare i sistemi meteorologici controrotanti.

Tabella 1 - (11/09/01) Gli orari in cui sono andati in onda i bollettini meteo delle varie emittenti TV.

La Fig.5 mostra le stesse immagini della fig.4, ma con l'immagine dell'Uragano Erin (fig.1) sovrapposta su ciascuna cartina meteorologica ad indicare la posizione approssimativa dell'Uragano Erin la mattina dell'11/9/01. La linea costiera è stata utilizzata per far corrispondere la scala e l'orientamento dell'immagine di fig.1. Ad esempio, si può vedere la sagoma di Long Island sovrapposta sulla mano destra del meteorologo della FOX e la costa del Maine sulla sua guancia sinistra. Va notato che la posizione dell'uragano Erin era in realtà più vicina a Manhattan alle 8:00 del mattino rispetto a quanto mostrato (vedi fig.3). L'immagine nella fig.1 è stata scattata più tardi nella giornata, come si può vedere nella fig.7 che mostra i fumi che emergono dal sud di Manhattan.

Tabella 2 - Bollettini meteo di varie emittenti TV.

Abbiamo visto che la cartina meteorologica nazionale di ciascuna di queste quattro emittenti non mostrava l'icona di un uragano nel punto in cui l'Uragano Erin si trovava al largo dell'Atlantico - sebbene quella zona di ciascuna cartina meteorologica fosse ben visibile nell'immagine sullo schermo, come mostrato sopra e altrove. La ABC non ha mostrato o citato un uragano, né ha mostrato o menzionato l'esistenza di un notevole fronte freddo lungo l'intera costa orientale dal New England alla Florida. Al Roker della NBC disse che ci sarebbero stati "fino a sette pollici [17.5 cm] di pioggia in alcune parti della Florida", ma non fece menzione a un uragano e non discusse il fronte freddo, sebbene due di questi fronti furono mostrati sulla cartina meteorologica nazionale, ma solo al nordest. Mark McEwen della CBS notò che in "Florida, ci sarà un po' di pioggia", e aggiunse che c'erano "mari agitati...a causa di quell'uragano che sta andando via". In seguito disse che c'erano "mari agitati dal...colpo di quell'uragano. A parte questo, tutto tranquillo in tutto il paese e ci piace la quiete".

Il bollettino meteorologico più informativo lo fece Tom Sater, il meteorologo della FOX5, che ha parlato al pubblico in ascolto del significativo fronte freddo ad alta pressione che si spostava nella zona. Disse che l'umidità era scesa al 73% dal 88% di quella mattina e che avrebbe continuato a scendere. "Oggi avremo una bellissima giornata. Questo è un vero fronte freddo, gente [indica sulla mappa]. Ciò significa che lungo la linea di confine c'è aria molto fresca e secca. E si farà strada ben al largo e aiuterà a spingere l'Uragano Erin verso nord. Non ci colpirà affatto".

Il significativo fronte freddo ad alta pressione mostrato nell'immagine sullo schermo dalla FOX (fig.4) copre gli Stati Uniti continentali. Intorno al perimetro di questo enorme sistema meteorologico si trovano i temporali, che sono presenti sulle cartine meteorologiche della ABC e della NBC (fig.4) e sono evidenziati dalle frecce rosse. Le icone dei temporali appaiono intorno al perimetro del sistema meteorologico ad eccezione del nord-est, sebbene si siano registrati dei temporali in quella zona (vedi fig.8 e fig.9), Ciò verrà discusso più avanti.

Sintesi dei bollettini meteo trasmessi la mattina del 11/09 dalle varie emittenti televisive.


Nel frattempo, tuttavia, venerdì 7 settembre sono stati diffusi bollettini silenziosi riguardo a Erin per la costa della Carolina del Nord.
Sembrerebbe che il NWS sia piuttosto preoccupato di tutto ciò dato che hanno anche trascorso la giornata chiamando tutti i dipartimenti locali di Ocean Rescue e avvisandoli in prima persona.
ONDE SUD ORIENTALI QUESTO FINE SETTIMANA PRODURRANO CORRENTI DI RISACCA PERICOLOSE PER LE PERSONE E PER I NATANTI VICINO ALLE INSENATURE DELLA CAROLINA DEL NORD FINO ALLE 5:00 AM EDT
Dichiarazione Meteorologica Marina Servizio Meteorologico Nazionale Newport/Morehead City NC 400 PM EDT ven 7 set 2001
...Le Onde Sudorientali Questo Fine Settimana Produrranno Correnti Di Risacca Pericolose Per Le Persone E Per I Natanti Vicino Alle Insenature Della Carolina Del Nord...
[...]
Le Onde Inizieranno Ad Avvicinarsi Alla Costa Stasera Tardi E Aumenteranno In Altezza Durante Il Fine Settimana. Da Sabato Sera Fino A Lunedì...Sulle Spiagge Da Cape Hatteras South Fino A North Topsail Beach...Si Prevede Che Le Onde Raggiungano Un'Altezza Da 5 A 6 Piedi In Oceano Aperto...E Da 6 A 8 Piedi Sulle Spiagge. Per le zone da Cape Hatteras North...Le Onde Raggiungeranno Dai 5 Ai 6 Piedi In Oceano Aperto...Con Da 6 A 8 Piedi Possibili La Domenica E Il Lunedì. [Fonte: Erin Advisories for Coastal NC].

E in un altro rapporto, Erin stava generando ondate pericolose lungo la East Coast,
10/09/01 - Aggiornato 06:28 PM ET,
Il primo uragano atlantico della stagione si è spostato vorticosamente verso nord con un vento continuo di 115 mph, in diminuzione dal suo massimo di 120 mph del fine settimana. Ma ci si aspettava che Erin si allontanasse dagli Stati Uniti.
[...]
"Non abbiamo avuto il mare grosso di cui stanno parlando, ma le correnti di risacca stanno succhiando piuttosto forte", ha detto Robert Levy, capo della Atlantic City Beach Patrol. "Terremo aperte le nostre spiagge e navigheremo a vista." [Fonte: USA Today]

Il National Weather Service [Servizio Meteorologico Nazionale] di Miami pubblicò vari rapporti dall'8 al 12 settembre, avvertendo di grandi mareggiate lungo la costa orientale, con un rapporto delle 5:00 EDT dell'11/09/01, che dichiarava che "ERIN RIMANE UN URAGANO SIGNIFICATIVO". [Fonte: HURRICANE ERIN DISCUSSION NUMBER 36].

Secondo la mappa seguente (fig.6) del Canadian Hurricane Center (CHC), l'Uragano Erin entrò nella "Zona di Intervento" canadese il 14 settembre, intendendo che l'uragano, trovandosi in questa zona, dovrebbe presumibilmente attivare una "intervento".

Fig.6 - Il percorso dell'Uragano Erin. ["Response Zone" = Zona di Intervento].

Un'altra mappa con il percorso dell'Uragano Erin. Mappa non presente sul Libro.

Eppure, per quattro giorni interi, l'uragano Erin aveva puntato verso la zona di intervento americana seguendo un percorso dritto verso New York City. Proprio mentre stava entrando nella zona di intervento, verso le 23:00 la sera del 10 settembre, il National Weather Service diramò il rapporto seguente.
NATIONAL WEATHER SERVICE MIAMI FL,
11 PM EDT MON SEP 10 2001
CI POSSONO ESSERE ALCUNE FLUTTUAZIONI DI INTENSITÀ NELLE PROSSIME 24-36 ORE...MENTRE L'OCCHIO INTERNO COLLASSA E QUELLO ESTERNO SUBENTRA. MODELLI GLOBALI INDICANO CHE ERIN POTREBBE DIVENTARE UN SISTEMA EXTRATROPICO MOLTO VIGOROSO VERSO LA FINE DEL PERIODO DI PREVISIONE...E LA PREVISIONE UFFICIALE NON MOSTRA LO STESSO INDEBOLIMENTO INDICATO DALLE ISTRUZIONI FORNITE DALLO SHIPS [Statistical Hurricane Intensity Prediction Scheme]...
[...]
LE GRANDI MAREGGIATE GENERATE DA ERIN COSTITUIRANNO PROBABILMENTE UN PERICOLO LUNGO LA COSTA NORD-EST DEGLI STATI UNITI DURANTE IL PROSSIMO PAIO DI GIORNI. [Fonte: HURRICANE ERIN DISCUSSION NUMBER 35]

La Fig.7 mostra l'Uragano Erin vicino al punto di massimo avvicinamento a New York City. L'inserto in figura mostra un ingrandimento dei fumi che salgono dal sito del World Trade Center. I fumi scuri si stanno spostando verso ovest e si stanno dissipando, ma i fumi più chiari stanno andando verso sud. Delle formazioni nuvolose uniche sono visibili nell'occhio dell'uragano. L'occhio ha la forma di un pentagono e l'interno dell'occhio sembra un labirinto che si snoda avanti e indietro. Come e perché si trovano lì tali formazioni?

Fig.7 - L'inserto nella foto mostra i fumi in ascesa provenienti dal sito del WTC.
Dettaglio dei fumi in ascesa. Foto non presente sul Libro.

Percorso dell'Uragano Erin. Video montato usando immagini satellitari.

Animazione del percorso dell'Uragano Erin con dati su orario, vento, pressione e classificazione della tempesta riportati a destra. La legenda colorata in basso a destra mostra la classificazione della tempesta.
Uragani e loro percorsi durante la stagione 2001. Erin è il numero 5. Notare la brusca "sterzata" di Erin l'11/09 rispetto alle "virate" decisamente più dolci degli altri uragani. 

E. Energia Ciclonica Accumulata (Ace)

L'Indice di Energia Ciclonica Accumulata (Accumulated Cyclone Energy Index - ACE) viene calcolato sommando i quadrati della velocità massima (in nodi) continua del vento stimata su 6 ore (Vₘₐₓ²) per tutti i periodi in cui il ciclone tropicale è classificato come una tempesta tropicale o una tempesta di maggiore intensità (velocità del vento 34 nodi o più). Le cifre sono state divise per 10000 per renderle più gestibili, quindi l'unità di ACE è 10⁴ kt² [Fonte: http://www.aoml.noaa.gov/hrd/tcfaq/E11.html]. Quando il valore viene utilizzato come indice, si presuppone che venga utilizzata quell'unità.

∑ⁿₙ₌₁ (Vₘₐₓ² / 10⁴)      (10⁴ kt²)

in cui Vₘₐₓ è la velocità massima continua del vento in nodi durante ciascun intervallo di 6 ore e n è il numero totale di intervalli in cui la velocità del vento era di 34 nodi o maggiore.

Tabella 3 - Valori di ACE per gli uragani Erin e Katrina. 

F. Effetti di Campo

Si dice spesso che le persone possano percepire l'avvicinarsi delle tempeste, un'abilità particolarmente presente in coloro che soffrono di artrite [Fonte: Artrite. Confermato collegamento con il tempo]. Questo perché l'equilibrio ionico dell'atmosfera è influenzato dall'avvicinarsi dei fronti delle tempeste e le basi delle nuvole con carica negativa inducono cariche positive sulla superficie terrestre. Una volta che arriva una tempesta, il consueto o normale equilibrio ionico viene ripristinato e le persone si sentono meglio [Fonte: D.H. Lawrence Future Primitive pag.40]. Esiste davvero, dunque, qualcosa che può essere percepito prima di una tempesta in arrivo, un cambiamento effettivo nell'atmosfera. Poco prima di una tempesta, inoltre, si manifestano spesso i fulmini a secco accompagnati da tuoni, un'altra indicazione degli effetti di campo di una tempesta.

Fig.8 - Mappa del sud di Manhattan e del WTC relativa agli aeroporti locali.

L'11/09/01 sono stati segnalati fulmini negli aeroporti locali, tra cui l'aeroporto di Newark, JFK e LaGuardia. E' stata anche segnalata o misurata della pioggia in tutti e tre questi aeroporti.

Come accennato in precedenza, le bande esterne dell'Uragano Erin hanno attraversato Cape Cod e Long Island, ma gli effetti di campo che accompagnano la tempesta si sono diffusi ancora di più. I dati meteorologici mostrati in fig.9 evidenziano che l'area di New York City ha subito gli effetti di campo dell'Uragano Erin la mattina dell'11/9. Questo fatto può essere visto anche in fig.10, dove la copertura nuvolosa approssimativa dell'Uragano Erin è mostrata in blu e l'area affetta dagli effetti di campo in giallo-arancio chiaro.

Ora diamo un'occhiata alla curiosa somiglianza di un uragano con una ben nota invenzione tecnologica, la bobina di Tesla.

Fig.9 - Pioggia e tuoni furono registrati a (a) J.F. Kennedy International Airport, NY, (b) LaGuardia International Airport, NY, e (c) Newark International Airport, NJ.

Gli uragani nascono nei tropici con il clima umido di fine estate quando l'acqua dell'oceano in rapida evaporazione si combina con le forti correnti ventose, generandoli. Con diverse centinaia di miglia di miglia di larghezza e venti oltre le 100 mph, gli uragani raffreddano la Terra aspirando calore dalla superficie terrestre e riversandolo nell'atmosfera, spesso al di sopra dei 40000 piedi [12192 meteri]. Il motivo per cui alcune tempeste diventano uragani mentre altre no è curioso. Alcuni hanno suggerito una correlazione tra le Espulsioni di Massa Coronale ("Coronal Mass Ejections" CME) e le Tempeste Cicloniche Terrestri ("Cyclonic Earth Storms") [Fonte: Relationship of Coronal Mass Ejections are Cyclonic Earth Storms]. Le traiettorie seguite dagli uragani possono essere influenzate da varie forze in competizione tra cui zone di alta pressione, venti prevalenti e persino le temperature dell'acqua e le correnti oceaniche.

Fig.10 - L'occhio dell'Uragano Erin attorno alle 8:00 AM EDT [12:00 UTC] l'11/09/01, ed il percorso di Erin dal 1 settembre al 17 settembre. [Zona di copertura nuvolosa in blu e in giallo la zona affetta dagli effetti di campo].

Fig.11 - Similitudini tra (a) un uragano e (b) una bobina di Tesla.
  1. Scarico: aria calda aspirata nell'atmosfera
  2. Nubi di tempesta a spirale
  3. L'occhio: l'aria fresca discende nell'occhio (~20 miglia di larghezza) creando un piccola zona centrale di tempo calmo.
  4. Venti forti: nelle prime migliaia di piedi inferiori dell'uragano, l'aria fluisce verso il centro di bassa pressione e gira vorticosamente in alto. Questi venti spiraleggianti acquistano velocità quando si avvicinano all'occhio centrale, proprio come fanno le correnti in un mulinello. Più stretto è l'occhio, più forti sono i venti.
  5. I venti spiraleggianti ruotano in senso antiorario nell'emisfero settentrionale, in senso orario nell'emisfero meridionale.

Ora, però, consideriamo il percorso di Erin rispetto alle linee di declinazione magnetica del campo magnetico terrestre: questa immagine mostra che deve essere accaduto "qualcosa" di sensazionale per far uscire Erin, con una svolta così drastica, dal binario morto che stava seguendo lungo la linea -15°.

Cos'era quel "qualcosa"? Consideriamo ulteriori informazioni su Erin ed il magnetismo della Terra. In fig.13, il verde chiaro indica approssimativamente quando il magnetometro fu eccitato [il riferimento è ai dati dei magnetometri posizionati in Alaska che vedremo nel prossimo Capitolo].

Fig.12 - Declinazione magnetica e traiettoria dell'Uragano Erin (in blu). [TS=Tempesta tropicale (tropical storm), H1=Uragano cat.1, H2=Uragano cat.2, H3=Uragano cat.3). Notare la zona in cui l'uragano si è dissipato per poi riformarsi e puntare dritto verso New York per 4 giorni. Figura adattata da Wikipedia - Magnetic Declination].

Le due zone verdi (B) e (C) sono all'inizio e alla fine del lungo percorso rettilineo verso New York della tempesta. Queste due zone hanno fluttuazioni molto più drammatiche della precedente zona verde (A) (2-5 settembre) e della successiva zona (D) (15 settembre). Sembra quindi che i cambi di rotta dell'uragano siano strettamente correlati alle ampie fluttuazioni nelle letture dei magnetometri. Indubbiamente, sono necessari ulteriori dati prima che si possa trarre la conclusione che l'attività magnetica abbia causato il cambiamento di rotta o che il cambio di rotta e l'attività magnetica siano entrambi il risultato di qualcos'altro, o che sia solo una coincidenza. D'altronde, l'utilizzo della tecnologia ad energia diretta su vasta scala l'11/9 potrebbe benissimo avere avuto effetti che alterano il tempo. Tale tecnologia avrebbe potuto attingere dalle enormi energie e dagli effetti di campo dell'enorme bobina di Tesla nota come Uragano Erin. Pensieri di questo tipo sono giustificati, persino necessari, dal fatto che Erin sia stato trattato come un segreto ben custodito, proprio come un segreto di stato.

Fig.13 - Traiettoria dell'Uragano Erin, settembre 1-17, 2001. [TS=Tempesta tropicale (tropical storm), H1=Uragano cat.1, H2=Uragano cat.2, H3=Uragano cat.3.]

Dr. Wood risponde ad alcune domande su Erin dopo una sua presentazione. Sottotitoli in italiano.

Dr. Wood illustra questo capitolo tramite il suo Libro. Video con sottotitoli in italiano.

"Se solo ci fosse stato un uragano l'11/09..." Frase pronunciata da Geraldo Rivera in televisione nel 2010, anno in cui festeggiava il 40° anniversario da reporter di uragani. Neanche un reporter di uragani era a conoscenza della presenza dell'Uragano Erin l'11/09...e tutto ciò ben 9 anni dopo l'11 settembre!

Dr. Wood sull'Uragano Erin, Geraldo Rivera ed il meteo l'11/09. Video con sottotitoli in italiano.

IRREFUTABLE Episodio 6 - "Uragano Erin - Parte 1 La Tempesta Fabbricata", documentario di Adam Dwyer con sottotitoli in italiano.

IRREFUTABLE Episodio 6.1 - "La Scoperta di Erin." Video in inglese in cui Andrew Johnson e Dr. Wood raccontano brevemente come Dr. Wood abbia scoperto l'Uragano Erin, cioè studiando le immagini satellitari dei fumi e delle polveri che salivano nell'atmosfera dal sito del WTC. Dr. Wood voleva capire quanto in alto e quanto lontano avessero viaggiato i fumi e le polveri.

IRREFUTABLE Episodio 6.06 - Video in inglese in cui l'astronauta Frank Culbertson Jr. racconta cosa vide mentre effettuava le riprese di New York dall'orbita terrestre l'11/9.

E' curioso che non menzioni mai l'Uragano Erin, certamente visibile in orbita vista la sua vicinanza a New York e le sue dimensioni. Per non parlare del possibile pericolo per la popolazione! Non sappiamo se l'astronauta avvertì le autorità circa la presenza di Erin, pensando che dopo il danno (attacco terroristico) ci mancasse solo la beffa (l'uragano su New York). Non sappiamo neanche se eventuali dichiarazioni rese circa l'uragano furono tagliate durante il montaggio di questa ed altre interviste.

Intervista in inglese su Channel 4 all'astronauta Frank Culbertson. Vengono mostrate le riprese girate a bordo dello Stazione Spaziale l'11/9. "Sto guardando lungo la costa est per vedere se si vede qualcos'altro..." commenta l'astronauta nell'audio originale. Ma di Erin nessuna menzione.

28 marzo 2019

Capitolo 9 - Dove Sono Andati a Finire gli Edifici?

Guardai e dissi, "Ragazzi, c'erano 106 piani sopra di noi e ora vedo il sole.”...“Non c'è nulla sopra di noi. Quel grande edificio non esiste più."..."Sono gli edifici per uffici più grandi del mondo e non ho visto una scrivania o una sedia o un telefono, niente.
- Jay Jonas (vigile del fuoco sopravvissuto nella Scala B).

Continuavamo a dire loro che eravamo nella Scala B. ...Ricordo che tutti hanno avuto la stessa esasperazione che ho avuto anch'io. Avremo detto loro cento volte: ”Scala B al secondo piano, terzo piano, quarto piano della torre nord. Voglio dire, Scala B, secondo, terzo, quarto piano torre nord. Scala B Torre Nord." "Dove sei?" "Torre nord, scala B, secondo, terzo piano." ...Si udiva che non capivano dove fossimo. Insisto, "Mio Dio, perché non ascolti?" Poi dissero: "Dov'è la torre nord?" E io, tipo, "Che cosa vuoi dire, dov'è la torre nord ??"...Era inimmaginabile.
- James McGlynn (vigile del fuoco sopravvissuto nella Scala B).

Fig.1 – Assomiglia forse a un crollo?

A. Quale Montagna di Macerie?


Le Torri del WTC non sono crollate. Non sono crollate a causa del fuoco né sono crollate a causa di "bombe piazzate negli edifici" (o per via di una demolizione controllata convenzionale). Sono state trasformate in polvere. Sono state polverizzate a mezz'aria. La maggior parte della massa dell'edificio non si è schiantata a terra, come evidenziato dai dati sismici. Ciascuna delle Torri è stata quasi interamente trasformata in polvere a mezz'aria, ed è fluttuata a terra o è stata soffiata via dal vento. La maggior parte di ciò che rimase delle Torri fu carta e polvere. Un collasso gravitazionale (con o senza l'aiuto di bombe all'interno dell'edificio) non può trasformare un edificio in polvere a mezz'aria.

Fig.2 - La quantità di acciaio copre a malapena il terreno. Il WTC 6 sostiene ciò che resta della parete nord del WTC 1 che si appoggia sul WTC 6.


La fig.1 dovrebbe chiarire a chiunque che le condizioni illustrate non sono compatibili con un collasso gravitazionale. Il processo distruttivo visto qui richiede una polverizzazione quasi istantanea, non un collasso di acciaio su acciaio. Se gli edifici fossero stati fatti esplodere con esplosivi, per ciascuna Torre 500.000 tonnellate di detriti si sarebbero schiantati al suolo. Le bombe non trasformano gli edifici in polvere; li riducono solamente in pezzi che a loro volta devono schiantarsi a terra. Come vedremo in seguito, i detriti che sono effettivamente caduti a terra furono quasi inesistenti. L'impatto sismico prodotto fu molto inferiore a quello che ci sarebbe dovuto essere, come è stato discusso nel Capitolo 6.

Quando l'aria si schiarì, furono poche le macerie rilevanti rimaste, una situazione mostrata nella fig.2. Nessun resto sostanziale del WTC 1 è visibile in nessuna delle foto immediatamente successive alla distruzione del complesso del WTC. Tutto ciò non assomiglia a un collasso gravitazionale.

La dimensione del "mucchio" di macerie rimanente è sovrapposta sulla base del WTC 1 in giallo nella fig.3, mostrando la sua straordinaria minuteria rispetto all'intera altezza delle Torri. Anche il WTC 6, un edificio di otto piani, sovrasta questo “mucchio” di detriti rimanenti, laddove il termine "mucchio" è di per sé fuorviante.

Fig.3 – L'altezza del WTC 6 e quanto rimane del WTC 1 vengono mostrati nelle figure (a) e (b). [Si noti la telecamera con la freccia che indica da dov'è stata scattata la fig.4.] 


La foto nella fig.3 è stata fatta proprio mentre la costruzione delle Torri stava per essere completata. In primo piano si vede che viene bonificato del nuovo terreno riempendo il litorale lungo il fiume Hudson. Gli edifici del World Financial Center (WFC) furono in seguito costruiti su questo terreno.

Fig.4 – Dov'è andato a finire l'edificio?


La freccia in fig.3, alla base del WTC 1, mostra la prospettiva dalla quale è stata scattata la foto della fig.4, in cui il “mucchio” di macerie rimanente è delineato in giallo. La colonna solitaria a destra in fig.4 può anche essere vista nella fig.2 [in basso].

La fig.4 guarda a nord-nordest, dove prima quel giorno si ergeva un edificio di 110 piani tra l'obiettivo e il WTC 7, la struttura che si intravede in lontananza [parzialmente coperta dai “fumi”]. In questo modo sappiamo che la fotografia nella fig.4 risale al giorno stesso - 11/09/01 - dal momento in cui il WTC 7 è svanito solo più tardi nel pomeriggio. Le ombre sul terreno indicano che era all'incirca mezzogiorno. La fotografia è eseguita con un grandangolo spinto e dal suo punto di vista può dare l'impressione di una superficie curva e un'impressione di altezza. Tuttavia, sul lato sinistro della foto appena sotto il centro verticale si vede il ponte pedonale che è a livello del suolo, confermando che la fotografia è stata scattata a livello del suolo. La polverizzazione delle Torri fu così completa che le macerie non si arrivarono neanche all'altezza del primo piano.

Se il fotografo della fig.4 avesse camminato circa 100 piedi [30 metri] a nord, quindi si fosse girato alla sua destra, avrebbe avuto davanti a se la visuale mostrata in fig.5. Questa foto guarda direttamente a est attraverso quello che era il complesso del WTC. L'ambulanza nella foto è parcheggiata direttamente davanti a quello che era l'ingresso del WTC 1. Questa ambulanza apparentemente non danneggiata si trova al livello della strada e tuttavia il suo tetto è più alto dei resti del WTC 1. È vero che ci sono sezioni del rivestimento in alluminio [delle Torri], ma non è visibile quasi nessun pezzo di struttura in acciaio. Sostanzialmente, gli unici oggetti riconoscibili rimanenti sono il rivestimento di alluminio e l'ambulanza.

Fig.5 – (13/09/01) Vista verso est, direttamente davanti a dove si ergeva il WTC 1.


In un crollo (per esempio dovuto a un terremoto), il materiale o crolla come “pancake” [ovvero, un piano sull'altro] a terra o si trancia crollando, ma è ancora quasi totalmente riconoscibile al terreno come come lo era sulla struttura. Con gli esplosivi (dispositivi ad energia cinetica), i pezzi volano e rimangono in forma di blocchi finché non atterrano. Non si "dissolvono" in polvere mentre viaggiano in aria. Nel caso del WTC, quasi tutti i pezzi che sono volati si sono dissolti in polvere prima che avessero il tempo di schiantarsi a terra in forma solida.

In un “collasso” a pancake o con un'esplosione, come abbiamo detto, un edificio si riduce in pezzi che per la maggior parte rimangono riconoscibili - oggetti, per esempio, come i sanitari. Nel caso del WTC, tuttavia, non è stato trovato neanche un singolo sanitario o una parte riconoscibile di esso nei resti degli edifici. Con ogni probabilità, soltanto le due Torri contenevano qualcosa come 3000 sanitari. Non è stata trovata alcuna traccia riconoscibile di nessuno di essi.

La verità è che il WTC 1 non c'era più, era sparito. La quantità minima dei detriti rimasti non può in alcun modo plausibile rappresentare l'insieme dei 110 piani di acciaio e cemento e i contenuti dell'edificio. Ciò nonostante, ancor prima che Dr. Wood fu coinvolta nella ricerca sul 11 settembre, fra tutte le persone che hanno guardato la foto sopra, a sua conoscenza nessuno si è mai chiesto in modo convincente, "Dove sono andati a finire gli edifici?" Nessuno ci ha pensato due volte a chiamare tutto ciò con il termine "il mucchio” o “la montagna” di macerie, talmente forte è ciò che nel Capitolo 4 abbiamo chiamato "Spettacoli di Magia" o il "Potere della Suggestione".

Nell'immagine LIDAR [Laser Imaging Detection and Ranging] mostrata in fig.6, i colori (vedere la legenda in tabella 1) corrispondono all'altezza rispetto al livello medio del mare.

Tabella 1 – Legenda dei colori per l'immagine LIDAR di fig.6.


Fig.6 – (16/09/01) – 23/09/01) Identificazione di ciascun edificio.


Le regioni verde scuro nell'immagine LIDAR sopra rappresentano regioni sotto il livello del mare. Se ci fosse stata una breccia nella vasca da bagno [le mura di contenimento costruite attorno alle Torri, il WTC 3 e il WTC 6], queste regioni sarebbero state allagate.

Ogni Torre era alta 110 piani, ma la quantità di materiale rimasta dopo la loro distruzione era minuscola anche rispetto all'altezza del WTC 6, che era un edificio di soli otto piani. Il centro del WTC 6 era completamente sparito, giù fino al livello del terreno. La parte principale del WTC 4 era completamente sparita, giù fino al livello del terreno, rimaneva soltanto l'ala nord, come fosse stata tagliata accuratamente a fette. Il WTC 3 era completamente sparito tranne un paio di piani all'estremità meridionale. In realtà, non c'era nessuna "montagna" [di macerie e detriti].
La foto dell'alzabandiera è stata scattata poco dopo le 17:00 l'11 settembre 2001. Era in piedi sotto un passaggio pedonale che attraversava la West Side Highway e collegava il World Trade Center al World Financial Centre all'angolo nord-occidentale. Franklin ha detto che i pompieri erano a circa 150 piedi [45 metri] da lui e circa 20 piedi (6 metri) da terra, mentre i detriti erano circa 90 metri oltre.
[Fonte: Wikipedia]

Fig.7 – Due foto scattate poco dopo le 17:00 l'11/09/01. (a) Thomas E. Franklin, The Bergen Record. (b) Ricky Flores / The Journal News. (colori regolati).


Fig.8 – (11/09/01) Questa foto permette di localizzare le "wheatchex" visibili nella fig.7.


Legenda 1 - Legenda delle viste per la mappa in fig.8b.


Fig.9 – L'ambulanza delle fig.5 e fig.10 si può vedere nell'angolo in basso a sinistra della fig.9a, indicata dalla freccia. Le immagini sono contrastate per evidenziare l'angolo del WTC 1.


Fig.10 – (11/09/01) Le "wheatchex" corrispondono con quelle in fig.9b.


Il linguaggio influenza la percezione degli eventi e quindi il linguaggio può essere utilizzato per la gestione della percezione. Se ciò che rimane del complesso del WTC viene definito "montagna" o "mucchio", la convinzione, consapevole o meno, diventa che si trattava effettivamente di un "mucchio". La descrizione di un mucchio di macerie è molto diversa da quella di un ampio campo da football americano o da un campo di detriti. Quando il Comandante di Battaglione Richard Picciotto, uno dei vigili del fuoco intrappolati nella Scala B, è emerso da dove era stato sepolto, gli sembrava di uscire in un campo da football americano: "Voglio dire, sto osservando il campo di macerie. Sto guardando una grande area, quasi delle dimensioni di un campo da football americano, e, alleluia, siamo fuori di qui."

Poiché il linguaggio influenza la percezione, esso può anche portare a percezioni distorte e imparziali degli eventi. Per una valutazione indipendente di tutte le prove, le ipotesi devono essere ridotte al minimo per evitare tali pregiudizi. Per questo motivo, un lessico nuovo risulta utile. L'uso di un nuovo linguaggio, come la "dustificazione" per descrivere ciò che è rappresentato nella fig.11, riconosce che un processo osservato potrebbe non essere ancora ben compreso. Questa terminologia alternativa ci consente di descrivere un processo osservato senza innescare indebitamente dei pregiudizi sugli eventi osservati o sui loro risultati.

Fig.11 – La "dustificazione" del WTC 1 vista da nord-nord-ovest.


In fig.11, si distinguono pezzi solidi dell'edificio che si dissolvono in polvere mentre cadono.

Le persone della fig.13 non mostrano alcuna paura apparente nell'avvicinarsi all'edificio scomparso per dare un'occhiata più da vicino. Anzi, sono sconcertati e curiosi. Il loro linguaggio del corpo suggerisce che vogliono sapere cosa è successo, ma non temono di essere in pericolo che un altro edificio gli "cada" addosso. Uscendo dai loro nascondigli, queste persone sembrano sbalordite. Dalle loro posture devono avere la bocca aperta. Forse si stanno chiedendo se stanno dormendo o sognando. E' stata forse magia?

Fig.12 – L'incrocio tra Vesey e West Street. (a) Guardando a sud-est verso il WTC 6 in corrispondenza di West Street e Vesey Street. (b) I pochissimi detriti rimasti dopo la distruzione delle Torri sono sorprendenti. Non è stato un collasso.


Fig.13 – Uscendo dai nascondigli dopo la distruzione del WTC 1. Nessun "mucchio" di macerie significativo è atterrato in questo incrocio.


Dopotutto, dovrebbe esserci un edificio di 110 piani - o almeno un "mucchio" considerevole di esso - direttamente di fronte a loro. Dov'è andato a finire?

Fig.14 – (11/09/01) (a) Guardando a ovest attraverso West Street lungo Vesey Street dopo che il WTC 1 fu distrutto. (b) Il parcheggio con le auto "tostate" all'angolo nord-ovest dell'incrocio tra Vesey e West Street.


Tim McGinn, del NYPD [New York Police Department], disse, "Sono rimasto lì per un paio di secondi a pensare dove cazzo è la Torre? Semplicemente non riuscivo a capirlo." [Fonte: Tim McGinn, pag.76, Mitchell Fink e Lois Mathias, Never Forget: An Oral History of September 11, 2001, NYC: HarperCollins, 2002.]

Nella fig.14a, attraversato l'incrocio di West Street, a ovest si scorge una visuale lungo Vesey Street. Ad una certa distanza, sulla destra, si trova il parcheggio con le auto tostate mostrato nella fig.14b. La luce solare è visibile sul WFC 3 (in alto a sinistra). La carta in primo piano non è in fiamme. Perché i veicoli nel parcheggio a una certa distanza sono in fiamme? Se un edificio alto un quarto di miglio è appena caduto qui, perché vediamo così tanta carta e non molto altro?

Legenda 2 - Legenda delle viste per la mappa in fig.15.


Fig.15 – Posizioni delle foto di questo capitolo.


[Consideriamo un paio di foto non presenti nel Libro e scattate tra i due edifici WTC 5 e WTC 5, ma dalla parte opposta rispetto alla fig.5, cioè da est verso ovest, in modo da renderci conto della quantità esigua di detriti e travi d'acciaio presenti al centro della WTC Plaza. Nella prima foto che segue, al centro e leggermente a destra, si noti la pavimentazione che ci fornisce un riferimento per sapere dov'è il livello del suolo della WTC Plaza (vedere foto più avanti con quasi la stessa visuale tra gli edifici WTC 5 e WTC 6). Le travi che effettivamente si sono schiantate al suolo hanno distrutto la pavimentazione in alcuni punti ma, come verrà dimostrato più avanti in questo capitolo, non ci sono praticamente detriti nel seminterrato.

Andrew Johnson ha effettuato dei calcoli per stimare la lunghezza dell'acciaio con cui erano costruite le Torri e ha anche calcolato il numero di "wheatchex" (moduli prefabbricati d'acciaio alti di 3 piani, vedere il Capitolo 8 per le dimensioni e foto) per ogni Torre. Ebbene, le due Torri avevano in totale circa 7175 "wheatchex"! Quante riuscite a contarne nelle foto del WTC Complex? 100? Forse 200? Vogliamo fare 1000 per essere estremamente generosi? Infine, solamente sommando la lunghezza delle colonne verticali delle facciate esterne (236 colonne per ogni Torre) alla lunghezza delle colonne verticali della struttura centrale (47 colonne per ogni Torre) arriveremo ad un totale di quasi 235 km di colonne per entrambe le Torri! (Fonte: Articolo di Novembre 2007 A "Lengthy Discussion of WTC Steel").


Foto scattata dal fotografo della FEMA (Federal Emergency Management Agency) Kurt Sonnenfeld da posizione simile alla fig.16. Sulla destra il WTC 5, al centro il WTC 6 dietro la bandiera e immediatamente a sinistra l'angolo rimanente della facciata del WTC 1 e resti della Scala B, discussa nella prossima sezione. Sulla sinistra s'intravede una parte di quanto rimane della facciata del WTC 2. Si noti la "sfera" color oro lievemente ammaccata posizionata al centro della WTC Plaza al livello della suolo. La data di questa foto e delle successive è incerta, ma se confrontiamo le foto con la fig.16 datata 13/09/01, la posizione di alcune travi prese come riferimento ci indicano che la data potrebbe essere la stessa, se non prima per via della quantità dei "fumi" visibili. Inoltre, in questa foto e nelle seguenti si vedono i soccorritori che cercano eventuali superstiti e le gru non furono usate per rimuovere le travi dalla WTC Plaza nei primi giorni dopo l'11 settembre, altrimenti avrebbero rischiato di uccidere i superstiti intrappolati nelle macerie. Questa foto e quelle seguenti della stessa zona non sono presenti nel Libro.


Foto scattata sempre da Sonnenfeld usando un grandangolo. Questa foto e le successive risultano un po' deformate. Sulla sinistra il WTC 2, sulla destra la Scala B e il WTC 1. Si noti sull'estrema sinistra la pavimentazione della WTC Plaza.


Vista dalla parte opposta del WTC 5 (a sinistra) e WTC 4 (a destra) rispetto alla foto sopra (praticamente a 180°).


Il WTC 5 sullo sfondo in primo piano, parte del WTC 6 all'estrema sinistra e la "sfera" sulla sinistra inspiegabilmente quasi intatta. Nei primissimi giorni dopo l'11 settembre, le gru furono usate per posizionare i cassoni metallici rossi e blu visibili e per calare cani e soccorritori in zone difficilmente raggiungibili.


Foto della WTC Plaza con vista tra gli edifici WC 4 e WTC 5. La "sfera" con fontana sono al centro della piazza. Da sinistra verso destra sullo sfondo il WTC 2, parte del WTC 3 (Marriott Hotel o Vista Hotel) e il WTC 1.

B. La Scala B


In seguito alla distruzione del WTC 1, tutto ciò che rimase fu un piccolo angolo delle colonne esterne e alcuni piani della Scala B [Stairwell o Stairway B]. La Scala B si trovava nel centro dell'edificio. In fig.16, si può vedere la Scala B fra i resti del WTC 1.

Fig.16 – (13/09/01) Guardando a ovest a livello del suolo attraverso i resti.


Un altro vigile del fuoco, Jay Jonas, intrappolato nella Scala B ci racconta la sua storia:

Il Vigile del Fuoco Jay Jonas
E poi il crollo si fermò.

In un giorno di prime esperienze per tutti, beh eccone un'altra. Non riesco a credere che siamo sopravvissuti. È stato molto veloce e durante il crollo non potevi fare a meno di pensare che era la fine. È finita. È così che finisce. Continuavo ad aspettarmi che una grande trave ci colpisse o che un grosso pezzo di cemento venisse giù e ci schiacciasse.

Non è mai accaduto.
Quando si fermò, il mio primo pensiero fu oh, cavolo, non posso credere che io sia appena sopravvissuto. Ma poi siamo stati impegnati in una battaglia con la polvere e il fumo per un po'. Quella grande nube di polvere che circondava Lower Manhattan, ed ero proprio nel mezzo. So esattamente dove si trovava Ground Zero. Era la Scala B della Torre Nord, che è esattamente a Ground Zero. E' il centro geografico di quell'edificio. E io ero nel bel mezzo.
[…]
Questo è quanto stava accadendo. E proprio dopo circa tre ore che eravamo lì, all'improvviso, un raggio di sole colpì le scala. Guardai e dissi: “Ragazzi, c'erano 106 piani sopra di noi e ora vedo il sole”. E loro, "Cosa?" Ho detto, “Non c'è nulla sopra di noi. Quel grande edificio non esiste più.”
 […]
Ce ne siamo andati. Abbiamo abbandonato la scalinata. Sal ha lasciato la scalinata. E' dovuto scendere un po' sulla corda per uscire perché eravamo in alto e si doveva scendere lungo alcuni detriti. Poi Tom Falco esce dalla scalinata. Volevo essere l'ultimo del nostro gruppo ad uscire dalla scala solo perché non volevo tornare indietro, "Ah, dov'è Tommy? Devo tornare indietro a vedere dove sta."
Tommy Falco abbandona la scala e poi torna di nuovo dentro. Infila la testa dentro e dice "Ehi, Capo, aspetta di dare un'occhiata qua fuori."
Quindi mi faccio strada fino al buco. Tiro fuori la testa e non posso credere a quello che ho visto. Non ci potevo credere.
La prima cosa che vidi fu la facciata d'angolo [dell'edificio] che era ancora in piedi. E la stavo guardando. Dissi: "Non posso crederci. Tutto ciò è incredibile."

Fig.17 – I resti della Scala B.


Il Vigile del Fuoco Jay Jonas continua
Questi sono i più grandi edifici per uffici del mondo e non ho visto una scrivania o una sedia o un telefono, niente. L'unica cosa che si vedeva era l'acciaio, alcuni ferri d'attesa e questa polvere. Questo è tutto ciò che è rimasto. Non c'era nulla che fosse riconoscibile, nessun tappeto, niente del genere.
[...]
Tra le centinaia e centinaia di vigili del fuoco, agenti di polizia e civili che si trovavano in quell'edificio quando è crollato, ne sono rimasti in vita solo in 14.
Ci siamo trovati per caso nel posto giusto. Non c'era nulla di magico in tutto ciò. C'era un buco, un vuoto e per caso ci siamo ritrovati lì dentro.
[Fonte: hhttps://web.archive.org/web/20061026133251/http://archive.Recordonline.com/adayinseptember/jonas.htm]

[Si noti che queste 14 persone si trovavano al 2°, 3° e 4° piano della Scala B. Si trovavano al centro del WTC 1 poiché la Scala B era posizionata al centro dell'edificio. Mentre la foto in fig.1 veniva scattata, questo gruppo di persone era alla base dell'edificio che si stava disintegrando e sono miracolosamente sopravvissute!] 

Il Vice Comandante Jay Jonas racconta l'incredibile esperienza di quel giorno (sottotitoli in italiano). Si aspettavano di essere schiacciati ma non è successo. 


Video in inglese tratto dal documentario "The Miracle of Stairwell B." Si noti come il Tenente Mickey Kross, il primo a parlare, descrive un vento tremendo durante il "crollo" del WTC 1 che tendeva a sollevare il casco che aveva in testa e come abbia dovuto opporre resistenza per non essere sollevato da terra. Poi parla del raggio di sole che ad un tratto ha colpito le scale e di come non riusciva a credere che l'edificio non ci fosse più. Seguono i racconti di altri vigili del fuoco, incluso Jay Jonas che descrive le difficoltà nel far capire ai soccorsi dove si trovavano (circostanza ribadita anche durante la testimonianza di James McGlynn che segue).  


Durante la World Trade Center Task Force Interview, James McGlynn, anch'egli intrappolato nella Scala B, descrive quanto fu difficile comunicare agli altri dove si trovavano. I cercatori che tentavano di soccorrere questi pompieri intrappolati non riuscivano a individuare il WTC 1 - come se non ci fosse più nulla rimasto di riconoscibile.
D: Che cosa ha formato quelle gole sul lato? Voglio dire, ovviamente c'erano otto livelli sotterranei al di sotto, probabilmente, quindi questo è più o meno dovuto al collasso di parti dell'edificio -
R: Esatto, tutta la roba, esatto.
D: - che semplicemente hanno spinto tutto in basso vicino all'edificio.
R: Esatto.Quindi in pratica siamo rimasti lì e abbiamo aspettato e cercato di stabilire un contatto. Alla fine ci siamo messi in contatto. Penso fosse Jay Jonas - non so esattamente chi, ma so che è entrato in contatto con il Comandante Visconti. Il fatto era che stavamo cercando di dir loro dove eravamo. Semplicemente continuavamo a dire loro che eravamo nella Scala B.
Ricordo che eravamo tutti esasperati allo stesso modo. Dovremo averglielo detto cento volte. "Scala B al secondo piano, terzo piano, quarto piano, Torre Nord. Scala B, Torre Nord.” “Dove siete?” “ Torre Nord, Scala B, secondo, terzo piano.”
Si sentiva che non capivano dove eravamo. Insisto, “Mio Dio, perché non state ascoltando?” Poi hanno detto: “Dov'è la Torre Nord?” Io ho detto tipo, “Cosa intendi, dov'è la Torre Nord? Il World Trade Center. Ci sono due World Trade Centers.”
Anche se sapevamo che c'era stato un collasso, l'idea che entrambi gli edifici fossero totalmente crollati -

D: Appena crollati.
R: - e che ciò era tutto quello che era rimasto era qualcosa di letteralmente -
D: Non riuscivate a capirlo?
R: No. Era inconcepibile.
[Fonte: https://static01.nyt.com/packages/pdf/nyregion/20050812_WTC_GRAPHIC/9110447.PDF]


Documentario integrale in inglese "The Miracle of Stairway B".


Il Comandante di Battaglione Richard Picciotto fu un altro vigile del fuoco intrappolato nella Scala B del WTC 1. Durante il Montell Williams Show, il 17 settembre 2001, descrisse che gli sembrava di uscire in un “campo da football americano”:
Sto informando una persona. Un sacco di persone non riescono a sentirlo. Così inizio ad arrampicarmi, e quando arrivo a quella luce, esco da tutto ciò e poi la zona si fa molto più ampia. Voglio dire, sto osservando il campo di macerie. Sto guardando una grande area, quasi delle dimensioni di un campo da football americano, e, alleluia, siamo fuori di qui. Voglio dire, ci sono persone ferite, sai. Quindi ho chiamato Jay, Jay, sali qui su, devi salire qui su, sai, siamo fuori. Siamo fuori.
Siamo fuori, ma se dai uno guardo, sembra solo un cumulo di macerie. Ci sono mucchi di macerie dappertutto. Siamo un cumulo di macerie, ma siamo dentro questa pila, sai, ci sono mucchi dappertutto. Rispetto alla base delle macerie, siamo a circa, sai, indovino, 30, 40 piedi di altezza [9 a 12 metri]. Quindi di nuovo porto su la mia sirena, il mio megafono, Mark, sono fuori. Ascolta questo. Ascolta. Così lo sente. Ho detto vieni a prenderci.
Quindici minuti dopo, non si vede ancora nessuno. Più di un'ora, un'ora e mezza dopo, siamo in contatto e, voglio dire, potevo vedere un'area, come ho detto, delle dimensioni di un campo da football americano.
[Fonte: https://static01.nyt.com/packages/pdf/nyregion/20050812_WTC_GRAPHIC/9110211.PDF]

[Ma forse l'esperienza più incredibile di tutte fu quella di Pasquale Buzzelli, detto il "surfer", un ingegnere delle strutture della Port Authority di New York e del New Jersey che lavorava al 64° piano del WTC 1. Mentre scendeva le scale del WTC 1, l'edificio ha iniziato a distruggersi mentre era al 22° piano. Fu ritrovato dai vigili del fuoco due ore dopo incosciente su una lastra di cemento (probabilmente non troppo lontano dagli altri sopravvissuti della Scala B). Racconta che le pareti hanno iniziato ad incrinarsi e all'improvviso gli sembrava di essere in caduta libera e che le pareti sembravano separarsi e allontanarsi (Articolo in inglese qui: Pasquale Buzzelli).]  

Intervista in inglese a Pasquale Buzzelli. Racconta che non sapeva che il WTC 2 era "crollato" e che aveva sentito solo un rombo. E' incredibile come abbia sentito solo un rombo quando un edificio di 110 piani gli "crollava" accanto!


Altra intervista a Buzzelli in inglese in cui dice di essersi ritrovato più o meno ad un altezza corrispondente al 4° piano. Buzzelli ha sofferto psicologicamente dopo quanto gli è successo, aveva incubi e ha dovuto lasciare il lavoro per un periodo. Ha anche affrontato un percorso terapeutico.


Ennesima intervista in inglese a Buzzelli in cui racconta la sensazione di "surfare" mentre cadeva (o forse dovremo dire mentre levitava). Conferma di essere atterrato sulla Scala B.

C. La Cima del WTC 2 si Inclina


All'inizio della distruzione finale, la cima del WTC 2 si inclina o si piega verso est, ma diventa polvere prima di raggiungere il suolo.

Fig.18 - Dr. Wood battezza questa foto "la ciambella esotica" per via del suo aspetto.


La cima pendente della Torre Sud falsifica l'affermazione del National Institute of Standards and Technology (NIST) di un "collasso inevitabile".
Le condizioni fisiche della Torre si erano deteriorate seriamente. La flessione verso l'interno delle colonne sulla parete est si trasmise lungo la parete est. La parete est perse la capacità di sostenere il carico gravitazionale e, di conseguenza, ridistribuì il carico al nucleo [il "core", la struttura centrale di 47 colonne] indebolito attraverso la capriata in cima e alle adiacenti pareti nord e sud attraverso i rinforzi laterali [spandrels]. Ma il carico non poteva essere sostenuto dalla struttura indebolita, e l'intera sezione dell'edificio al di sopra della zona d'impatto cominciò a inclinarsi come un blocco rigido verso est e sud (figura 3-5). Il cedimento delle colonne proseguì dalla parete est attraverso gli spigoli verso le pareti nord e sud. La parte superiore dell'edificio continuò a inclinarsi verso est e sud, mentre, alle 9:58:59 A.M., il WTC 2 cominciò a crollare. [Fonte: NIST NCSTAR 1, Sezione 3.6, pag.46 (pag.94 del file pdf)]


Ma poi dov'è andata a finire [la cima del WTC 2]? La spiegazione fornita dal NIST è ingannevole e fuorviante. Se la cima pendente fosse caduta come un blocco rigido, sarebbe atterrata sul WTC 4. Se diamo uno sguardo, semplicemente non c'è. Non solo non è lì, non c'è traccia neanche della parte principale del WTC 4 stesso (fig.19).

La parte superiore del WTC 2 si è inclinata di lato e poi è semplicemente "andata via". Inoltre, la parte principale del WTC 4 è andata via allo stesso tempo. L'ala nord del WTC 4 sembra essere stata tagliata chirurgicamente dall'edificio principale mentre l'edificio principale è scomparso. Qui abbiamo un paradosso che ha a che fare con la resistenza. La parte superiore dell'edificio si è trasformata in polvere prima di colpire il suolo, il che implica che ha incontrato una resistenza elevata. Tuttavia, si è trasformata in polvere a mezz'aria, che non offre praticamente alcuna resistenza. Come può essere?

Fig.19 – (a) (11/09/01) La rimanente ala nord del WTC 4 (a destra). (b) Manca la parte principale del WTC 4 (a sinistra).


Il NIST riconosce l'inclinarsi della cima, ma se si verifica l'inclinazione, la distruzione non può poi essere simmetrica. Un carico asimmetrico non può causare un processo di innesco [del crollo] simmetrico. Il danneggiamento originale era asimmetrico, gli incendi erano asimmetrici e l'inclinarsi della sezione superiore dell'edificio creò un carico asimmetrico. Il punto è questo: un carico asimmetrico non può causare un "collasso" simmetrico.

Fig.20 – Questa sequenza di fotografie mostra il ribaltamento della cima del WTC 2.


Nei video che mostrano la distruzione del WTC 2, la parte superiore, come abbiamo visto, inizia a inclinarsi, ma poi sembra fermarsi. A causa del momento angolare [o momento della quantità di moto], non è possibile che un blocco rigido inizi a ruotare nello spazio e poi interrompa la rotazione, a meno che non agisca una forza esterna su di esso o cessi di comportarsi come un blocco rigido. Quest'ultima sembra essere la spiegazione principale in questo caso, come si può vedere nella fig.20. In questa sequenza di tre foto, la sezione superiore smette di ruotare e diventa polvere prima che la parte inferiore dell'edificio inizi a "crollare". Ma ciò fa insorgere un altro problema: Se il blocco superiore si trasforma in polvere essenzialmente priva di peso, allora non esiste più alcuna forza che spinge sulla parte inferiore dell'edificio e che potrebbe distruggerlo. E dunque dobbiamo porci questa domanda: cosa ha causato la parte inferiore a trasformarsi in polvere? Lo stesso ragionamento può essere applicato alla cima che s'inclina, come illustrato nella fig.21. Una volta che l'inclinazione ha inizio, la tensione diminuisce sul lato (occidentale) scaricato. Quindi, se non ha ceduto con il carico che agiva su di essa, sicuramente non avrebbe ceduto quando quel carico viene rimosso. Del resto, una volta che la sommità pendente si è trasformata in polvere, non c'è più alcun motivo per il cedimento della struttura rimanente.

Video con sottotitoli in italiano in cui Dr. Wood parla del blocco superiore del WTC 2 che s'inclina. La dottoressa spiega come la legge di conservazione del momento angolare non venga violata durante l'inclinazione e successiva "dustificazione" del blocco superiore.


Fig.21 – La cima che s'inclina non può far crollare il lato posteriore inferiore dell'edificio (la parte opposta inferiore).


Fig.22 – Il WTC 2 s'inclina ad est, visto da nord. La cima pendente sta scomparendo. La freccia indica i piani meccanici [locali tecnici dove erano installate macchine ed impianti].


Video compilation che mostra la distruzione del WTC 2 ripresa da più angolazioni. Le riprese ai minuti 1:17, 6:47, 8:39 e 11:23 sono forse le più interessanti in cui si vede chiaramente il blocco superiore che si inclina e poi si trasforma in polvere. Video originale in risoluzione 1080P qui: https://www.youtube.com/watch?v=wRfphCLtUUI


Fig.23 - La parte principale del WTC 4 è scomparsa. Sottoterra è ancora intatto (vedere fig.24 e fig.25 e seguenti). Il contorno del WTC 4 è evidenziato per chiarezza.


Video ripreso dal 35° piano del Millennium Hotel in si vedono alcuni "jumpers" venire giù dalle Torri e si vede in che condizioni era la WTC plaza prima delle distruzioni degli edifici. Verso la fine, il video cattura la distruzione del WTC 2 e si vede il WTC 4 tranciato di netto. Si noti come la distruzione del WTC 2 non abbia recato danni visibili né al WTC 5 né al WTC 6.


[Consideriamo la fotografia sotto scattata più o meno verso nord e non presente nel Libro di Dr. Wood, in cui si vede il WTC 4 tranciato di netto. La foto risale al 13/09/2001 e nonostante siano visibili alcune gru non è pensabile che abbiano iniziato a rimuovere le travi d'acciaio e altri detriti, poiché nei primissimi giorni dopo l'11 settembre i soccorritori erano tutti impegnati a cercare eventuali superstiti. Spostare travi pesanti alcune tonnellate avrebbe sicuramente messo a repentaglio la vita delle persone eventualmente intrappolate tra le macerie. Naturalmente qualche detrito è stato rimosso, ma soltanto dalle strade perimetrali che circondavano il WTC Complex per far passare mezzi e posizionare le gru su una superficie piatta orizzontale.

Si noti la quantità esigua di "wheatchex" che presumibilmente avrebbero schiacciato la parte principale del WTC 4. In questa zona si sarebbe dovuto schiantare il blocco superiore di circa 35 piani appartenente al WTC 2 (se fosse caduto per gravità come un blocco rigido) e le "wheatchex" della facciata est del WTC 2. Le travi non sono nel seminterrato come evidenziano le foto di fig.24 e fig.25 e successive (consultare la mappa di fig.27 per sapere la posizione da dove sono state scattate le foto). Dov'è andata a finire la parte principale del WTC 4, circa i 2/3 dell'edificio (vedere fig.23 in cui la parte principale del WTC 4 mancante è evidenziata con linee bianche tratteggiate) e il blocco superiore del WTC 2? Non c'è traccia di entrambe.]

Foto delle "wheatchex" del WTC 2 che presumibilmente avrebbero schiacciato la parte principale del WTC 4 tagliandolo di netto. Dov'è andata a finire la parte principale del WTC 4? La foto è stata scattata il 13/09/01 (Fonte) e non è presente nel Libro. Sono visibili sulla destra il Millennium Hotel, il Century21 e le "wheatchex" conficcate a terra visibili anche in fig.23 e fig.19a.


Ingrandimento delle "wheatchex" del WTC 2 che presumibilmente avrebbero schiacciato la parte principale del WTC 4. Foto non presente nel Libro e scattata il 13/09/01 (Fonte).


Animazione della mappatura dei danni arrecati ai livelli sotterranei, entro il perimetro della vasca di contenimento per quanto riguarda il livelli dal -2 al -6. Legenda danni suddivisa in: "crollato/danni ingenti" (marroncino/arancio), "intatto/pressoché intatto" (verde) e "non ispezionato/indeterminato" (bianco/grigio chiaro). Mappatura non presente nel Libro.


Fig.24 – (19/09/01) "Innovation Luggage" [negozio che si trovava nel Centro Commerciale al 1° piano seminterrato. L'insegna è visibile in alto a sinistra], quasi sotto al WTC 4, visto dalla posizione C di fig.27. [Pochi metri più avanti lungo il corridoio ci troviamo proprio sotto la parte principale del WTC 4 scomparsa (vedere mappa in fig.27).]


Fig.25 – (post 11/09/01) Sotto al WTC 4 (verde) e al WTC 5 (viola), vista dalla posizione D di fig.27. La foto è rivolta verso sud, ci troviamo sotto al Centro Commerciale [quindi al 2° piano seminterrato], dove venivano effettuate le consegne. La foto in fig.24 è stata scattata direttamente sopra alla zona verde, vicino alla parte più lontana in fondo a questa foto.


[Ascoltiamo l'eco prodotto nei garage sotto al WTC mentre i soccorritori perlustrano la zona in cerca di superstiti dopo la distruzione delle Torri. Vi sembra un garage pieno di detriti con questa eco?]

Presentazione di Dr. Wood sottotitolata in italiano - Le evidenze dell'Edificio 4 (WTC 4).


Fig.26 - (post 11/09/01) Ciò che rimane del negozio Strawberry [a sinistra della lettera B nella mappa di fig.27], ripreso dal negozio Warner Brothers. (Posizione A in fig.27).


La fig.22 mostra la parte rimanente del blocco di 35 piani, che si rovescia verso est, mentre si disintegra. I piani al di sotto di questo livello sembrano intatti. Usando il WTC 1 come riferimento per l'altezza, sembra che la disintegrazione del WTC 2 coinvolga i piani dei piani meccanici superiori e quelli sovrastanti. (Per ogni Torre, come detto, i piani 41-42 e 75-76 costituivano i piani meccanici.) La parte superiore del WTC 2 è visibile, tuttavia la parte superiore del WTC 1 si trova sopra il bordo superiore della foto. Da questo confronto sembra che il blocco superiore del WTC 2 sia già meno della metà della sua altezza originale. Dove è andato a finire il materiale?

Legenda 3 - Legenda delle viste per la mappa in fig.27. La posizione D* si trova sotto al livello del Centro Commerciale [quindi al 2° piano seminterrato], mentre le altre si trovano al livello del Centro Commerciale al 1° piano seminterrato.


Fig.27 – Mappa del Centro Commerciale al primo piano seminterrato. Le immagini dalle posizioni A, B, C e D corrispondono ai numeri delle figure riportate nella tabella sopra. Il negozio di gelateria Ben & Jerry, in blu, situato tra il WTC 2 e il WTC 3, è il luogo in cui è stato trovato lo schedario accartocciato e si ritiene che sia l'unico schedario trovato tra i resti del complesso del WTC. [Il negozio "Innovation Luggage" (insegna visibile in fig.24 in alto sinistra) si trova a destra della lettera C e leggermente sotto, accanto ai puntini che mostrano il percorso dei soccorritori in fig.24]


Altra immagine (non presente nel Libro) in cui si vede l'insegna del negozio "Innovation Luggage" sulla sinistra.


Il locale "Pastabreak" con l'insegna in alto a destra in verde che si trovava sempre nel Centro Commerciale al 1° livello seminterrato. E' localizzabile sulla mappa di fig.27 appena sulla sinistra delle lettera C. Il locale si trova immediatamente sotto la parte del WTC 4 rimasta in piedi. Altra foto non presente nel Libro.


Sequenza di 3 foto non presenti nel Libro che mostra gli stessi soccorritori della fig.24 che ispezionano il 1° livello sotterraneo del Centro Commerciale.


Un soccorritore ispeziona la zona in cerca di superstiti o corpi.


Quante travi d'acciaio riuscite a vedere in queste foto che abbiano sfondato la pavimentazione del WTC Plaza penetrando nel Centro Commerciale?


Foto non presente nel Libro scattata sempre nel Centro Commerciale. Notare Bugs Bunny in basso a sinistra. Siamo vicino al negozio della Warner Bros. localizzabile dalla lettera A nella mappa di fig.27.

 
Foto (non presente nel Libro) di un militare presumibilmente nel Centro Commerciale (notare gli stessi faretti penzolanti uguali a quelli in fig.24 e in altre foto). Non è chiaro dove sia stata scattata la foto.


La parte principale del WTC 4 scomparve durante la distruzione del WTC 2. Sembrava che fosse stata tagliata di netto. Nella vista da sud effettuata dal punto in cui si trovava la parte principale del WTC 4, sono visibili delle scrivanie nell'ala nord, come mostrato nella fig.29b. Le frecce nelle fig.29a e fig.29b mostrano la stessa direzione di osservazione.

Fig.29 – Il WTC 4 è tagliato di netto. La freccia indica la stessa posizione approssimativa sia per (a) che per (b). Una vista dall'interno edificio Century21 (parte superiore della fig.29a) verso l'esterno viene mostrata nel capitolo 17.


Nello stesso modo, la parte centrale del WTC 6 scomparve durante la distruzione del WTC 1, come mostrato nella fig.30.

Fig.30 - I resti del WTC 6 sovrastano la pianta del WTC 1.


La vista da sopra la cupola del WFC 2 mostra, al centro della foto, i danni arrecati al WTC 6. A sinistra ci sono i resti del WTC 7. Il cumulo di detriti è alto almeno cinque piani. A destra del WTC 6 si trova la restante facciata nord del WTC 1, che si appoggia al WTC 6. Dov'è andata a finire la facciata? Dove sono finiti i 100 piani superiori della facciata nord? Non sono caduti sul WTC 6 o sul WTC 7 perché non ci sono "wheatchex" d'acciaio visibili lì. Una piccola parte della struttura centrale [core] del WTC 1 è rimasta, ma dov'è il resto?

D. Conclusioni


La foto di fig.31 fu scattata da circa il 50° piano del WTC 1 prima dell'11 settembre e mostra la strada sottostante. Il tetto del WFC 1, un edificio di 40 piani, si vede nella parte in basso a destra della foto e sembra circa dieci piani sotto la posizione del fotografo.

Fig.31 – Una vista verso sud ripresa dal WTC 1 lungo West Street prima dell'11/09/01.


La fotografia di fig.32a è stata scattata dall'incrocio tra Albany Street e West Street prima di mezzogiorno dell'11/09, come indicato dalla luce sulla facciata del WFC 1 e dalla direzione delle ombre.

Il WFC 1 è a sinistra nella fig.32a. La ponte pedonale attraversa West Street appena a sud di Liberty Street. La fig.32b è stata scattata a nord di Liberty Street, direttamente di fronte al WTC 3, approssimativamente dalla posizione H sulla mappa di fig.15. Qui, i resti dell'edificio non sembrano essere altro che polvere e carta. Dove sono andati a finire gli edifici? La risposta ora dovrebbe essere abbastanza chiara. La maggior parte del materiale di cui era costituito l'edificio assieme al suo contenuto si sono dissolti in polvere prima di colpire il suolo.

Fig.32 – (11/09/01) Vista verso nord su West Street.


Fig.33 – Il WTC 2 che s'inclina verso est, visto da sud.


Un Interessante Articolo del NY Times

C'è un articolo interessante sul New York Times del 9 ottobre 2001, scritto da James Glanz e intitolato "Torn Steel, Cold Data of Salvage" ["Acciaio Lacerato, Dati Concreti sul Recupero"]. Ecco alcuni passaggi interessanti:
Così sono stati progettati programmi per computer, sono stati passati in rassegna vecchi progetti e frugati i singoli ricordi per ricostruire su carta, per determinare la quantità di acciaio, cemento, gesso e vetro presenti. Ciò che ne risultò fu un dettagliato rendiconto di ciò di cui era costruito il World Trade Center, fino al pavimento del terrazzo...
Per una valutazione più accurata, il Comune e l'Autorità Portuale si sono rivolte a Leslie E. Robertson Associates, una delle società di ingegneria strutturale coinvolte nella costruzione del World Trade Center. L'azienda ha tirato fuori i progetti originali e rapidamente ha iniziato a sommare gli ingredienti del World Trade Center, piano per piano, ha dichiarato William Faschan, socio dell'azienda di Manhattan.
L'accertamento ha raggiunto un livello di dettaglio sorprendente. Stimò che ciascuna delle Torri gemelle conteneva 3,881 tonnellate di acciaio rinforzato all'interno delle lastre di cemento del pavimento; 47.453 tonnellate di colonne verticali in acciaio; 8.462 tonnellate di alluminio e vetro sulle pareti esterne; 2.531 tonnellate di vari materiali per soffitti; 4.218 tonnellate di pavimenti; e 31.350 tonnellate di partizioni o pareti.
Sommando, ha dichiarato il sig. Lombardi dell'Autorità Portuale, il totale è arrivato a circa 1.176.000 tonnellate di detriti, tra cui circa 285.000 tonnellate di acciaio. Dopo alcuni arrotondamenti, è nata la cifra molto approssimativa di 1.2 milioni di tonnellate di detriti.
[Fonte: http://911research.wtc7.net/cache/wtc/groundzero/NYT_steel_salvage.htm]

Il punto di tutto ciò, ancora una volta, è che ci dovrebbero essere qualcosa come 1.2 milioni di tonnellate di detriti sul terreno, ma tuttavia, le evidenze fotografiche fornite finora non sono chiaramente commisurate a tale quantità di detriti. Questa affermazione, "Dopo alcuni arrotondamenti, è nata la cifra molto approssimativa di 1.2 milioni di tonnellate di detriti," indica che questo numero spesso citato come la quantità di detriti rimossi non è stato misurato, ma calcolato, in base a ciò che dovrebbe essere presente.

Inoltre, in questo capitolo abbiamo visto che la parte superiore pendente del WTC 2 smentisce la teoria del crollo "pancake", sia che il "pancaking" venga causato da una demolizione controllata o, come nella storia ufficiale, dall'indebolimento strutturale dovuto agli incendi. La fisica è semplicemente impossibile in entrambi i casi:
  1. Se il blocco superiore dell'edificio comincia a inclinarsi, perché il successivo "collasso" risulta simmetrico?
  2. Se il blocco superiore dell'edificio comincia a inclinarsi, perché non ci sono evidenze che sia atterrato sopra agli edifici adiacenti?
Necessariamente, il blocco superiore è stato "dustificato" dopo che ha iniziato a inclinarsi, un fatto che implica qualcosa di molto significativo, come vedremo quando esamineremo altri tipi di evidenze.

Altri Video


Video sottotitolato in italiano. Dr. Wood - Dove sono andate a finire le Torri?


Video sottotitolato in italiano. Dr. Wood - C'erano una volta due Torri.


Video con sottotitoli in italiano. Durante un servizio del 12/09/01 verso le 12:00, i giornalisti si chiedono perché ci siano così pochi detriti e macerie presenti. La risposta (assurda) fornita all'inviato George Stephanopoulos da un volontario fu che "tutte le macerie sono cadute a terra e si sono semplicemente polverizzate, evaporate". Forse, per via del lavaggio del cervello ad opera dei media, le persone hanno smesso di chiedersi questa domanda spontanea basata sulle evidenze visive. Video originale in inglese qui: Where did all the rubble go?


Dr. Wood durante la sua presentazione alla conferenza di Madison nell'agosto 2007. 
11 Settembre - "La Nuova Hiroshima". Sottotitoli in italiano.


Video sottotitolato in italiano. Opinione e conoscenza. Qual'è la differenza?


Video sottotitolato in italiano. Credere e sapere.