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24 luglio 2020

Capitolo 18 - L'Uragano Erin


Non ho dubbi sul fatto che riusciremo a sfruttare l'energia del sole...Se i raggi del sole fossero armi da guerra, avremmo avuto l'energia solare secoli fa.
- Sir George Potter.

A. Introduzione

Era una bella mattinata di inizio autunno a New York City. L'11 settembre 2001 iniziò con calma, con delle temperature gradevoli e un cielo blu cristallino. Alcuni si erano ritagliati del tempo per fare delle commissioni la mattina presto. Ma pochissime di queste persone, in realtà pochissime nell'intera popolazione di New York City, sapevano che nello stesso momento un uragano enorme si trovava appena al largo di Long Island. Quella tempesta era l'Uragano Erin, come si vede in fig.1.

Fig.1 - L'Uragano Erin l'11 settembre 2001. [DC è Washington.]

L'Uragano Erin è nato il 1 settembre 2001, la quinta tempesta atlantica della stagione 2001 a cui è stato assegnato un nome ed il primo a raggiungere la forza di un uragano [Fonte: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin]. Fondendosi con un'altra tempesta il 17 settembre, Erin è stata anche la tempesta atlantica più longeva della stagione 2001. Prima di quella fusione, tuttavia, a partire dal 7 settembre, Erin iniziò una marcia di quattro giorni lungo una traiettoria che la portava direttamente a New York City. (Vedere fig.10). Al 10 settembre, l'Uragano Erin era diventato un uragano di Categoria 3 con una velocità dei venti di 120 miglia orarie (193 km/h) [Fonte: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin] proprio mentre passava le Bermuda lungo il suo percorso dritto verso New York City. Eppure non abbiamo sentito nulla a riguardo di questa tempesta. Le Torri del World Trade Center sono state costruite per resistere a carichi dovuti al vento fino a 140 mph (225 km/h) [Fonte: Why Did the World Trade Center Collapse? Science, Engineering, and Speculation], una forza equivalente ad una Categoria 4 e solo 20 mph in più rispetto alla velocità dei venti dell'Uragano Erin. Tralasciando il pericolo per gli edifici di una certa altezza, anche se l'Uragano Erin avesse cambiato rotta e non fosse arrivato sulla terraferma, la minaccia di inondazioni dovute alle onde di tempesta era molto reale. L'Uragano Ike (2008) si è abbattuto sulla terraferma in Texas come un uragano di Categoria 2 con onde di tempesta con massimi di 15-20 piedi (4.5-6 metri) [Fonte: Saffir-Simpson Hurricane Wind Scale]. Eppure, ancora una volta, non abbiamo sentito nessuna notizia su questa tempesta.

Le persone ricordano l'11 settembre come uno dei giorni più limpidi che abbiano mai visto lungo la costa orientale. Il satellite che ha scattato le immagini mostrate in fig.1 e fig.2 aveva una chiara visuale di New York City e aveva anche una chiara visuale dell'Uragano Erin. Le fasce esterne della tempesta raggiunsero Cape Cod e un'estremità di Long Island.

Nemmeno Dr. Wood sapeva della presenza di un uragano appena fuori New York City l'11/9 fino a quando non scoprì il fatto mentre cercava alcune immagini meteorologiche-satellitari per studiare il pennacchio di polvere ascendente proveniente dalle Torri distrutte del WTC.

B. L'Uragano Erin l'11 Settembre

In effetti, come scoprì Dr. Wood, Erin si avvicinò maggiormente a New York e raggiunse anche la sua massima dimensione l'11 settembre stesso [la dimensione si riferisce al diametro dell'uragano, non alla velocità dei venti]. È interessante notare che il National Hurricane Center previde che Erin dovesse avere più forza di quanto non fosse stato previsto nel caso di Katrina quattro anni dopo [Fonte: Tropical Cyclone Report - Hurricane Katrina]. È curioso quindi che questo uragano non fu menzionato o mostrato sulla grafica nei bollettini meteorologici mattutini [Fonte: Judy Wood - Erin & https://www.youtube.com/watch?v=wEoyN44oYh4 & https://www.youtube.com/watch?v=tYEJUzuxFoM]. I meteorologi erano assolutamente certi che l'uragano avrebbe compiuto una brusca svolta a destra allontanandosi da New York e si sarebbe diretto verso il mare aperto prima che ci fosse una grave minaccia di mareggiate? No - almeno non secondo il National Weather Service [Fonte: HURRICANE ERIN DISCUSSION NUMBER 35]. Con circa 500 miglia di diametro, l'Uragano Erin aveva all'incirca le stesse dimensioni del più recente Uragano Katrina, eppure il pubblico non ne fu largamente informato, nessuno dei principali notiziari del mattino menzionavano la tempesta. Tuttavia, Erin fu oggetto di studi approfonditi. La previsione era che Erin avrebbe avuto più forza di quanta ne avrebbe avuta Katrina in seguito. In effetti, l'Uragano Erin ebbe davvero più energia ciclonica dell'Uragano Katrina, misurata dall'Energia Ciclonica Accumulata (ACE) di ciascun uragano.

La tempesta fu classificata come una depressione tropicale il primo settembre, toccò la pressione minima alla fine del 9 settembre e la velocità massima il 10 settembre, dopodiché raggiunse il diametro massimo l'11 settembre. La mattina dell'11 settembre, la tempesta si arrrestò al punto di approccio più vicino a New York City, poi nel pomeriggio virò drammaticamente verso est. Joey Moore, un assistente di volo che partì dall'aeroporto di Boston Logan quella mattina, non era a conoscenza di tale uragano! Venne a conoscenza dell'Uragano Erin solamente attraverso il sito web di Dr. Wood [nel 2010].

Fig.2 - L'Uragano Erin in prossimità di Long Island l'11/9.

Joseph (Joey) Moore, Assistente di Volo della United Airlines
Lavoravo quella strana mattinata alle 7 del mattino, sul volo senza sosta per San Francisco dall'aeroporto Logan di Boston. Ho visto un gruppetto di miei colleghi assitenti di volo in ufficio quella mattina, che inconsapevolmente andavano verso la morte sul volo 175...e ci sarei potuto essere facilmente anch'io. Probabilmente ho lavorato sul volo 175 l'intero mese precedente...Ricordo solo che era una bella giornata e che non c'è stata nessuna menzione dell'Uragano [Fonte: comunicazione personale a Dr. Wood il 5 maggio 2010 da parte di Joey Moore, assistente di volo (BOS-SFO volo 163), la mattina dell'11/9].

C. Ambiente Controllato?

Questo fatto straordinario ci porta a porre la domanda: Erin è stato in qualche modo deviato da New York City? Erin non svoltò progressivamente verso nord, ma invertì addirittura la propria direzione.

La Fig.3 mostra la velocità del vento, la pressione dell'aria e la distanza relativa da New York City alcuni giorni precedenti e successivi all'11 settembre. I dati mostrano che Erin ha rallentato mentre si avvicinava a New York, per poi rimanere quasi stazionario durante la mattinata dell'11 settembre. Immediatamente dopo l'attacco al WTC, Erin iniziò ad allontanarsi da New York City, come si può vedere dalle linee rosse e blu sotto. Nelle 24 ore che circondarono gli eventi dell'11 settembre, l'Uragano Erin mantenne la stessa velocità del vento, la stessa pressione e approssimativamente la stessa distanza da New York City.

Fig.3 - Velocità dei venti [in rosso], pressione [in verde] e distanza relativa [in blu] di Erin da New York. La linea verticale blu scura, rossa, viola, azzurra e verde indica rispettivamente l'orario in cui si creò il foro sul WTC 1 e sul WTC 2 e l'ora in cui il WTC 2, il WTC 1 e il WTC 7 furono distrutti. [Fonte dati: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin].

D. Raccolta Dati Senza Precedenti

Come già accennato, l'Uragano Erin nacque il 1 settembre come una depressione tropicale e si dissipò il 17 settembre dopo essere regredito ad una tempesta tropicale. Con una durata che si estendeva dal 1 settembre al 17 settembre 2001 [Fonte: Tropical Cyclone Report - Uragano Erin], l'Uragano Erin è stato studiato più di qualsiasi altro uragano mai studiato prima, e abbiamo imparato più di quanto non si fosse appreso da qualsiasi uragano prima di esso, come viene discusso nel seguente articolo:
L'Uragano Erin sfrecciò sull'Atlantico settentrionale e lungo la costa orientale nel settembre 2001. Fu utilizzato come esperimento per uno studio per migliorare il monitoraggio degli uragani e le previsioni di intensità, consentendo ai meteorologi di fornire avvisi più accurati e tempestivi ai cittadini. Gli studi dimostrano che le temperature misurate ad un'altitudine estremamente elevata raccolte dal centro o dall'occhio di un uragano possono fornire una comprensione superiore di come gli uragani cambiano d'intensità.

L'uragano Erin è stato esaminato durante il quarto Convection and Moisture Experiment (CAMEX-4), che si è svolto dal 16 agosto al 24 settembre 2001. La missione ha avuto origine dalla Naval Air Station di Jacksonville, Florida. La missione ha unito i ricercatori di 10 università, cinque centri della NASA e la National Oceanic and Atmospheric Administration [NOAA]. CAMEX-4 è una serie di ricerche sul campo per studiare i cicloni tropicali e le tempeste comunemente note come uragani. 
[...]
Per la prima volta, i ricercatori sono stati in grado di ricostruire in modo estremamente dettagliato la struttura dell'occhio in tre dimensioni da un'altezza di 70000 piedi [21336 metri] fino al fondo dell'oceano. [Fonte: NASA Makes A Heated 3-D Look Into Hurricane Erin's Eye].

Eppure almeno un'emittente, la CNN, era fiduciosa che non avrebbe colpito New York City o la Costa Est. La domanda è: Perché?
10 Settembre, 2001 Pubblicato: 6:59 PM EDT
MIAMI, Florida (CNN) - L'Uragano Erin non ha minacciato immediatamente di abbattersi sulla terraferma lunedì dopo aver sfiorato le Bermuda durante la notte ed essersi spostato verso l'Atlantico aperto.
[...]
Secondo il National Weather Service, la parte peggiore della tempesta, con venti massimi continui di 120 mph (195 km/h), è passata a nord-est delle Bermuda domenica.
Alle 5:00 PM EDT, il servizio meteorologico collocava il centro di Erin, il primo uragano della stagione atlantica del 2001, a 540 miglia (875 km) a sud di Yarmouth, in Nuova Scozia. La tempesta si stava muovendo a nord-nord-ovest a circa 13 km/h [Fonte: Hurricane Erin weakens, but still strong storm].

L'articolo della CNN afferma che l'Uragano Erin "si stava muovendo a nord-nord-ovest" dopo "essere passato oltre le Bermuda" ma "si stava spostando verso l'Atlantico aperto". New York City è a nord-nord-ovest delle Bermuda, quasi esattamente sul percorso di Erin verso "l'Atlantico aperto". Erin si trovava a 540 miglia a sud di Yarmouth, in Nuova Scozia, all'incirca alla stessa distanza da New York City, come mostrato nella fig.6. Eppure, l'articolo della CNN descrisse la tempesta che "si stava spostando verso l'Atlantico aperto", come ad intendere che l'uragano si stesse allontanando verso il mare aperto, ad est.

Nello stesso momento, c'era un fronte freddo che si stava spostando dal Midwest verso New York City che avrebbe rallentato l'uragano e lo avrebbe deviato verso nord, ma quanto potevano essere certi i meteorologi dell'istante esatto in cui sarebbe avvenuta la deviazione? Quanto potevano essere certi che la tempesta non avrebbe rappresentato una seria minaccia per Cape Cod? Se Erin si fosse trattenuto un po' più a lungo dov'era, le onde di tempesta avrebbero inondato gli aeroporti JFK e LaGuardia così come Cape Cod. New York City non è solo prossima al livello del mare, ma lo è anche la maggior parte di Long Island. L'evacuazione di queste zone sarebbe un'impresa mastodontica e non potrebbe essere organizzata da un momento all'altro - eppure i cittadini non sono stati informati.

La fig.4 mostra degli "screen shot" di cartine meteorologiche e le previsioni meteo di quattro emittenti televisive la mattina dell'11 settembre 2001. Queste immagini sono state mostrate alla TV tra le 8:31:33 AM e le 8:36:02 AM, dai 10 ai 15 minuti prima che sul WTC 1 si creò il buco alle 8:46:26, tuttavia nessuna emittente mostrò l'icona di un uragano nel punto in cui l'Uragano Erin si trovava al largo dell'Atlantico - sebbene quella zona di ciascuna cartina meteorologica fosse ben visibile nell'immagine sullo schermo, come mostrato sotto e altrove [Fonte: Dr. Wood - Erin]. L'ex meteorologo televisivo Scott Stevens chiese: "Quanto sforzo ci vuole a metterci l'icona dell'uragano con un clic del pulsante del mouse?" [Fonte: comunicazione personale di Scott Stevens con Dr. Wood].

Fig.4 - (11/9/01) "As nice as can be." [Più bello che mai]. Le frecce rosse sono state aggiunte alle immagini della ABC e della NBC per evidenziare i temporali indicati.

Fig.5 - (11/09/01) L'immagine mostrata in fig.1 è stata sovrapposta per mostrare la dimensione approssimativa e la posizione dell'Uragano Erin intorno alle 8:30 AM, al momento delle immagini sullo schermo. Le frecce curve sono state aggiunte all'immagine della FOX per evidenziare i sistemi meteorologici controrotanti.

Tabella 1 - (11/09/01) Gli orari in cui sono andati in onda i bollettini meteo delle varie emittenti TV.

La Fig.5 mostra le stesse immagini della fig.4, ma con l'immagine dell'Uragano Erin (fig.1) sovrapposta su ciascuna cartina meteorologica ad indicare la posizione approssimativa dell'Uragano Erin la mattina dell'11/9/01. La linea costiera è stata utilizzata per far corrispondere la scala e l'orientamento dell'immagine di fig.1. Ad esempio, si può vedere la sagoma di Long Island sovrapposta sulla mano destra del meteorologo della FOX e la costa del Maine sulla sua guancia sinistra. Va notato che la posizione dell'uragano Erin era in realtà più vicina a Manhattan alle 8:00 del mattino rispetto a quanto mostrato (vedi fig.3). L'immagine nella fig.1 è stata scattata più tardi nella giornata, come si può vedere nella fig.7 che mostra i fumi che emergono dal sud di Manhattan.

Tabella 2 - Bollettini meteo di varie emittenti TV.

Abbiamo visto che la cartina meteorologica nazionale di ciascuna di queste quattro emittenti non mostrava l'icona di un uragano nel punto in cui l'Uragano Erin si trovava al largo dell'Atlantico - sebbene quella zona di ciascuna cartina meteorologica fosse ben visibile nell'immagine sullo schermo, come mostrato sopra e altrove. La ABC non ha mostrato o citato un uragano, né ha mostrato o menzionato l'esistenza di un notevole fronte freddo lungo l'intera costa orientale dal New England alla Florida. Al Roker della NBC disse che ci sarebbero stati "fino a sette pollici [17.5 cm] di pioggia in alcune parti della Florida", ma non fece menzione a un uragano e non discusse il fronte freddo, sebbene due di questi fronti furono mostrati sulla cartina meteorologica nazionale, ma solo al nordest. Mark McEwen della CBS notò che in "Florida, ci sarà un po' di pioggia", e aggiunse che c'erano "mari agitati...a causa di quell'uragano che sta andando via". In seguito disse che c'erano "mari agitati dal...colpo di quell'uragano. A parte questo, tutto tranquillo in tutto il paese e ci piace la quiete".

Il bollettino meteorologico più informativo lo fece Tom Sater, il meteorologo della FOX5, che ha parlato al pubblico in ascolto del significativo fronte freddo ad alta pressione che si spostava nella zona. Disse che l'umidità era scesa al 73% dal 88% di quella mattina e che avrebbe continuato a scendere. "Oggi avremo una bellissima giornata. Questo è un vero fronte freddo, gente [indica sulla mappa]. Ciò significa che lungo la linea di confine c'è aria molto fresca e secca. E si farà strada ben al largo e aiuterà a spingere l'Uragano Erin verso nord. Non ci colpirà affatto".

Il significativo fronte freddo ad alta pressione mostrato nell'immagine sullo schermo dalla FOX (fig.4) copre gli Stati Uniti continentali. Intorno al perimetro di questo enorme sistema meteorologico si trovano i temporali, che sono presenti sulle cartine meteorologiche della ABC e della NBC (fig.4) e sono evidenziati dalle frecce rosse. Le icone dei temporali appaiono intorno al perimetro del sistema meteorologico ad eccezione del nord-est, sebbene si siano registrati dei temporali in quella zona (vedi fig.8 e fig.9), Ciò verrà discusso più avanti.

Sintesi dei bollettini meteo trasmessi la mattina del 11/09 dalle varie emittenti televisive.


Nel frattempo, tuttavia, venerdì 7 settembre sono stati diffusi bollettini silenziosi riguardo a Erin per la costa della Carolina del Nord.
Sembrerebbe che il NWS sia piuttosto preoccupato di tutto ciò dato che hanno anche trascorso la giornata chiamando tutti i dipartimenti locali di Ocean Rescue e avvisandoli in prima persona.
ONDE SUD ORIENTALI QUESTO FINE SETTIMANA PRODURRANO CORRENTI DI RISACCA PERICOLOSE PER LE PERSONE E PER I NATANTI VICINO ALLE INSENATURE DELLA CAROLINA DEL NORD FINO ALLE 5:00 AM EDT
Dichiarazione Meteorologica Marina Servizio Meteorologico Nazionale Newport/Morehead City NC 400 PM EDT ven 7 set 2001
...Le Onde Sudorientali Questo Fine Settimana Produrranno Correnti Di Risacca Pericolose Per Le Persone E Per I Natanti Vicino Alle Insenature Della Carolina Del Nord...
[...]
Le Onde Inizieranno Ad Avvicinarsi Alla Costa Stasera Tardi E Aumenteranno In Altezza Durante Il Fine Settimana. Da Sabato Sera Fino A Lunedì...Sulle Spiagge Da Cape Hatteras South Fino A North Topsail Beach...Si Prevede Che Le Onde Raggiungano Un'Altezza Da 5 A 6 Piedi In Oceano Aperto...E Da 6 A 8 Piedi Sulle Spiagge. Per le zone da Cape Hatteras North...Le Onde Raggiungeranno Dai 5 Ai 6 Piedi In Oceano Aperto...Con Da 6 A 8 Piedi Possibili La Domenica E Il Lunedì. [Fonte: Erin Advisories for Coastal NC].

E in un altro rapporto, Erin stava generando ondate pericolose lungo la East Coast,
10/09/01 - Aggiornato 06:28 PM ET,
Il primo uragano atlantico della stagione si è spostato vorticosamente verso nord con un vento continuo di 115 mph, in diminuzione dal suo massimo di 120 mph del fine settimana. Ma ci si aspettava che Erin si allontanasse dagli Stati Uniti.
[...]
"Non abbiamo avuto il mare grosso di cui stanno parlando, ma le correnti di risacca stanno succhiando piuttosto forte", ha detto Robert Levy, capo della Atlantic City Beach Patrol. "Terremo aperte le nostre spiagge e navigheremo a vista." [Fonte: USA Today]

Il National Weather Service [Servizio Meteorologico Nazionale] di Miami pubblicò vari rapporti dall'8 al 12 settembre, avvertendo di grandi mareggiate lungo la costa orientale, con un rapporto delle 5:00 EDT dell'11/09/01, che dichiarava che "ERIN RIMANE UN URAGANO SIGNIFICATIVO". [Fonte: HURRICANE ERIN DISCUSSION NUMBER 36].

Secondo la mappa seguente (fig.6) del Canadian Hurricane Center (CHC), l'Uragano Erin entrò nella "Zona di Intervento" canadese il 14 settembre, intendendo che l'uragano, trovandosi in questa zona, dovrebbe presumibilmente attivare una "intervento".

Fig.6 - Il percorso dell'Uragano Erin. ["Response Zone" = Zona di Intervento].

Un'altra mappa con il percorso dell'Uragano Erin. Mappa non presente sul Libro.

Eppure, per quattro giorni interi, l'uragano Erin aveva puntato verso la zona di intervento americana seguendo un percorso dritto verso New York City. Proprio mentre stava entrando nella zona di intervento, verso le 23:00 la sera del 10 settembre, il National Weather Service diramò il rapporto seguente.
NATIONAL WEATHER SERVICE MIAMI FL,
11 PM EDT MON SEP 10 2001
CI POSSONO ESSERE ALCUNE FLUTTUAZIONI DI INTENSITÀ NELLE PROSSIME 24-36 ORE...MENTRE L'OCCHIO INTERNO COLLASSA E QUELLO ESTERNO SUBENTRA. MODELLI GLOBALI INDICANO CHE ERIN POTREBBE DIVENTARE UN SISTEMA EXTRATROPICO MOLTO VIGOROSO VERSO LA FINE DEL PERIODO DI PREVISIONE...E LA PREVISIONE UFFICIALE NON MOSTRA LO STESSO INDEBOLIMENTO INDICATO DALLE ISTRUZIONI FORNITE DALLO SHIPS [Statistical Hurricane Intensity Prediction Scheme]...
[...]
LE GRANDI MAREGGIATE GENERATE DA ERIN COSTITUIRANNO PROBABILMENTE UN PERICOLO LUNGO LA COSTA NORD-EST DEGLI STATI UNITI DURANTE IL PROSSIMO PAIO DI GIORNI. [Fonte: HURRICANE ERIN DISCUSSION NUMBER 35]

La Fig.7 mostra l'Uragano Erin vicino al punto di massimo avvicinamento a New York City. L'inserto in figura mostra un ingrandimento dei fumi che salgono dal sito del World Trade Center. I fumi scuri si stanno spostando verso ovest e si stanno dissipando, ma i fumi più chiari stanno andando verso sud. Delle formazioni nuvolose uniche sono visibili nell'occhio dell'uragano. L'occhio ha la forma di un pentagono e l'interno dell'occhio sembra un labirinto che si snoda avanti e indietro. Come e perché si trovano lì tali formazioni?

Fig.7 - L'inserto nella foto mostra i fumi in ascesa provenienti dal sito del WTC.
Dettaglio dei fumi in ascesa. Foto non presente sul Libro.

Percorso dell'Uragano Erin. Video montato usando immagini satellitari.

Animazione del percorso dell'Uragano Erin con dati su orario, vento, pressione e classificazione della tempesta riportati a destra. La legenda colorata in basso a destra mostra la classificazione della tempesta.
Uragani e loro percorsi durante la stagione 2001. Erin è il numero 5. Notare la brusca "sterzata" di Erin l'11/09 rispetto alle "virate" decisamente più dolci degli altri uragani. 

E. Energia Ciclonica Accumulata (Ace)

L'Indice di Energia Ciclonica Accumulata (Accumulated Cyclone Energy Index - ACE) viene calcolato sommando i quadrati della velocità massima (in nodi) continua del vento stimata su 6 ore (Vₘₐₓ²) per tutti i periodi in cui il ciclone tropicale è classificato come una tempesta tropicale o una tempesta di maggiore intensità (velocità del vento 34 nodi o più). Le cifre sono state divise per 10000 per renderle più gestibili, quindi l'unità di ACE è 10⁴ kt² [Fonte: http://www.aoml.noaa.gov/hrd/tcfaq/E11.html]. Quando il valore viene utilizzato come indice, si presuppone che venga utilizzata quell'unità.

∑ⁿₙ₌₁ (Vₘₐₓ² / 10⁴)      (10⁴ kt²)

in cui Vₘₐₓ è la velocità massima continua del vento in nodi durante ciascun intervallo di 6 ore e n è il numero totale di intervalli in cui la velocità del vento era di 34 nodi o maggiore.

Tabella 3 - Valori di ACE per gli uragani Erin e Katrina. 

F. Effetti di Campo

Si dice spesso che le persone possano percepire l'avvicinarsi delle tempeste, un'abilità particolarmente presente in coloro che soffrono di artrite [Fonte: Artrite. Confermato collegamento con il tempo]. Questo perché l'equilibrio ionico dell'atmosfera è influenzato dall'avvicinarsi dei fronti delle tempeste e le basi delle nuvole con carica negativa inducono cariche positive sulla superficie terrestre. Una volta che arriva una tempesta, il consueto o normale equilibrio ionico viene ripristinato e le persone si sentono meglio [Fonte: D.H. Lawrence Future Primitive pag.40]. Esiste davvero, dunque, qualcosa che può essere percepito prima di una tempesta in arrivo, un cambiamento effettivo nell'atmosfera. Poco prima di una tempesta, inoltre, si manifestano spesso i fulmini a secco accompagnati da tuoni, un'altra indicazione degli effetti di campo di una tempesta.

Fig.8 - Mappa del sud di Manhattan e del WTC relativa agli aeroporti locali.

L'11/09/01 sono stati segnalati fulmini negli aeroporti locali, tra cui l'aeroporto di Newark, JFK e LaGuardia. E' stata anche segnalata o misurata della pioggia in tutti e tre questi aeroporti.

Come accennato in precedenza, le bande esterne dell'Uragano Erin hanno attraversato Cape Cod e Long Island, ma gli effetti di campo che accompagnano la tempesta si sono diffusi ancora di più. I dati meteorologici mostrati in fig.9 evidenziano che l'area di New York City ha subito gli effetti di campo dell'Uragano Erin la mattina dell'11/9. Questo fatto può essere visto anche in fig.10, dove la copertura nuvolosa approssimativa dell'Uragano Erin è mostrata in blu e l'area affetta dagli effetti di campo in giallo-arancio chiaro.

Ora diamo un'occhiata alla curiosa somiglianza di un uragano con una ben nota invenzione tecnologica, la bobina di Tesla.

Fig.9 - Pioggia e tuoni furono registrati a (a) J.F. Kennedy International Airport, NY, (b) LaGuardia International Airport, NY, e (c) Newark International Airport, NJ.

Gli uragani nascono nei tropici con il clima umido di fine estate quando l'acqua dell'oceano in rapida evaporazione si combina con le forti correnti ventose, generandoli. Con diverse centinaia di miglia di miglia di larghezza e venti oltre le 100 mph, gli uragani raffreddano la Terra aspirando calore dalla superficie terrestre e riversandolo nell'atmosfera, spesso al di sopra dei 40000 piedi [12192 meteri]. Il motivo per cui alcune tempeste diventano uragani mentre altre no è curioso. Alcuni hanno suggerito una correlazione tra le Espulsioni di Massa Coronale ("Coronal Mass Ejections" CME) e le Tempeste Cicloniche Terrestri ("Cyclonic Earth Storms") [Fonte: Relationship of Coronal Mass Ejections are Cyclonic Earth Storms]. Le traiettorie seguite dagli uragani possono essere influenzate da varie forze in competizione tra cui zone di alta pressione, venti prevalenti e persino le temperature dell'acqua e le correnti oceaniche.

Fig.10 - L'occhio dell'Uragano Erin attorno alle 8:00 AM EDT [12:00 UTC] l'11/09/01, ed il percorso di Erin dal 1 settembre al 17 settembre. [Zona di copertura nuvolosa in blu e in giallo la zona affetta dagli effetti di campo].

Fig.11 - Similitudini tra (a) un uragano e (b) una bobina di Tesla.
  1. Scarico: aria calda aspirata nell'atmosfera
  2. Nubi di tempesta a spirale
  3. L'occhio: l'aria fresca discende nell'occhio (~20 miglia di larghezza) creando un piccola zona centrale di tempo calmo.
  4. Venti forti: nelle prime migliaia di piedi inferiori dell'uragano, l'aria fluisce verso il centro di bassa pressione e gira vorticosamente in alto. Questi venti spiraleggianti acquistano velocità quando si avvicinano all'occhio centrale, proprio come fanno le correnti in un mulinello. Più stretto è l'occhio, più forti sono i venti.
  5. I venti spiraleggianti ruotano in senso antiorario nell'emisfero settentrionale, in senso orario nell'emisfero meridionale.

Ora, però, consideriamo il percorso di Erin rispetto alle linee di declinazione magnetica del campo magnetico terrestre: questa immagine mostra che deve essere accaduto "qualcosa" di sensazionale per far uscire Erin, con una svolta così drastica, dal binario morto che stava seguendo lungo la linea -15°.

Cos'era quel "qualcosa"? Consideriamo ulteriori informazioni su Erin ed il magnetismo della Terra. In fig.13, il verde chiaro indica approssimativamente quando il magnetometro fu eccitato [il riferimento è ai dati dei magnetometri posizionati in Alaska che vedremo nel prossimo Capitolo].

Fig.12 - Declinazione magnetica e traiettoria dell'Uragano Erin (in blu). [TS=Tempesta tropicale (tropical storm), H1=Uragano cat.1, H2=Uragano cat.2, H3=Uragano cat.3). Notare la zona in cui l'uragano si è dissipato per poi riformarsi e puntare dritto verso New York per 4 giorni. Figura adattata da Wikipedia - Magnetic Declination].

Le due zone verdi (B) e (C) sono all'inizio e alla fine del lungo percorso rettilineo verso New York della tempesta. Queste due zone hanno fluttuazioni molto più drammatiche della precedente zona verde (A) (2-5 settembre) e della successiva zona (D) (15 settembre). Sembra quindi che i cambi di rotta dell'uragano siano strettamente correlati alle ampie fluttuazioni nelle letture dei magnetometri. Indubbiamente, sono necessari ulteriori dati prima che si possa trarre la conclusione che l'attività magnetica abbia causato il cambiamento di rotta o che il cambio di rotta e l'attività magnetica siano entrambi il risultato di qualcos'altro, o che sia solo una coincidenza. D'altronde, l'utilizzo della tecnologia ad energia diretta su vasta scala l'11/9 potrebbe benissimo avere avuto effetti che alterano il tempo. Tale tecnologia avrebbe potuto attingere dalle enormi energie e dagli effetti di campo dell'enorme bobina di Tesla nota come Uragano Erin. Pensieri di questo tipo sono giustificati, persino necessari, dal fatto che Erin sia stato trattato come un segreto ben custodito, proprio come un segreto di stato.

Fig.13 - Traiettoria dell'Uragano Erin, settembre 1-17, 2001. [TS=Tempesta tropicale (tropical storm), H1=Uragano cat.1, H2=Uragano cat.2, H3=Uragano cat.3.]

Dr. Wood risponde ad alcune domande su Erin dopo una sua presentazione. Sottotitoli in italiano.

Dr. Wood illustra questo capitolo tramite il suo Libro. Video con sottotitoli in italiano.

"Se solo ci fosse stato un uragano l'11/09..." Frase pronunciata da Geraldo Rivera in televisione nel 2010, anno in cui festeggiava il 40° anniversario da reporter di uragani. Neanche un reporter di uragani era a conoscenza della presenza dell'Uragano Erin l'11/09...e tutto ciò ben 9 anni dopo l'11 settembre!

Dr. Wood sull'Uragano Erin, Geraldo Rivera ed il meteo l'11/09. Video con sottotitoli in italiano.

IRREFUTABLE Episodio 6 - "Uragano Erin - Parte 1 La Tempesta Fabbricata", documentario di Adam Dwyer con sottotitoli in italiano.

IRREFUTABLE Episodio 6.1 - "La Scoperta di Erin." Video in inglese in cui Andrew Johnson e Dr. Wood raccontano brevemente come Dr. Wood abbia scoperto l'Uragano Erin, cioè studiando le immagini satellitari dei fumi e delle polveri che salivano nell'atmosfera dal sito del WTC. Dr. Wood voleva capire quanto in alto e quanto lontano avessero viaggiato i fumi e le polveri.

IRREFUTABLE Episodio 6.06 - Video in inglese in cui l'astronauta Frank Culbertson Jr. racconta cosa vide mentre effettuava le riprese di New York dall'orbita terrestre l'11/9.

E' curioso che non menzioni mai l'Uragano Erin, certamente visibile in orbita vista la sua vicinanza a New York e le sue dimensioni. Per non parlare del possibile pericolo per la popolazione! Non sappiamo se l'astronauta avvertì le autorità circa la presenza di Erin, pensando che dopo il danno (attacco terroristico) ci mancasse solo la beffa (l'uragano su New York). Non sappiamo neanche se eventuali dichiarazioni rese circa l'uragano furono tagliate durante il montaggio di questa ed altre interviste.

Intervista in inglese su Channel 4 all'astronauta Frank Culbertson. Vengono mostrate le riprese girate a bordo dello Stazione Spaziale l'11/9. "Sto guardando lungo la costa est per vedere se si vede qualcos'altro..." commenta l'astronauta nell'audio originale. Ma di Erin nessuna menzione.

9 febbraio 2020

Capitolo 15 - "Fuzzballs"

Per acquisire la conoscenza, è necessario studiare;
Per acquisire la saggezza, si deve osservare.
- Marilyn Vos Savant, scrittrice.

A. Introduzione


Dr. Wood definisce la seguente foto come "l'incrocio fuzzball". Secondo lei fu una delle immagini più incisive e potenti dell'11 settembre.

[Il termine "fuzzball" si potrebbe tradurre come "palla sfocata" o "palla di pelo/lanugine". Dr.Wood ne fornisce una spiegazione nel paragrafo seguente].
Fig.1 - (11/09/01) La polvere grossolana si deposita rapidamente al suolo. Tuttavia, una polvere sottile è visibile attorno ai piedi, indicando che la polvere ha continuato a scomporsi.

La foto è stata scattata guardando verso ovest attraverso l'incrocio tra Murray e West Street, un isolato intero a nord del complesso del WTC. Il cartello al centro della foto è visibile nella vista dall'alto mostrata in fig.13 al Capitolo 11. L'orario era circa dai 15 ai 20 minuti dopo che il WTC 1 "si è trasformato in una nube di polvere" o "ha fatto poof". Vediamo un cielo blu intenso e abbastanza limpido. C'è poca foschia nell'aria, il che significa che della "polvere" soffiata in questa direzione si doveva essere già depositata al suolo. Tuttavia, se osservassimo da vicino, noteremmo una foschia sfocata intorno ai piedi di diversi poliziotti. Dr. Wood le chiama "fuzzballs". Sembrano una polvere finissima che viene smossa e che poi sembra sollevarsi da sola. Tuttavia, una polvere così sottile non avrebbe potuto depositarsi dall'aria così rapidamente, ammesso che si fosse potuta depositare [in primo luogo/in teoria]. Inoltre, Dr. Wood osserva che le "fuzzballs" non compaiono ovunque le persone camminano, almeno non ancora.

La Fig.2 mostra le persone che emergono dai loro nascondigli immediatamente dopo l'evento. Le "fuzzballs" e la foschia fumante che si vedono non avrebbero potuto depositarsi al suolo in 15 o 20 minuti, ammesso che, ripeto, avessero potuto depositarsi. Foto scattate successivamente rivelano che queste "fuzzballs" hanno iniziato a sollevarsi da sole, anche senza essere smosse dai piedi. Dr. Wood definisce questa fase successiva, quando la foschia si solleva da sola, come "fuming". Il "fuming" dai resti del WTC è continuato per mesi dopo l'11 settembre e le persone si riferivano comunemente al fenomeno come "fumo dagli incendi". Tuttavia, l'evidenza mostra che non è stata affatto una questione di "incendi". Il marciapiede in fig.2 non era in fiamme, né erano in fiamme le strade "fumanti". Pertanto, qualunque fosse il processo in corso, non fu il carburante degli aeroplani che continuava a bruciare o qualsiasi variante di demolizione controllata a causare la combustione continua. La scomposizione del particolato si stava verificando perché era in gioco qualche altro meccanismo.
[Dr. Wood utilizza il termine "fuming" per descrivere i fumi e le esalazioni che emanano dai detriti e dalla polvere.]

Fig.2 - Ben presto una polvere sempre più sottile cominciò a sollevarsi da terra. Una polvere talmente sottile non si sarebbe potuta depositare al suolo così rapidamente. Necessariamente, deve essere che la polvere grossolana si sia depositata a terra ma poi abbia continuato a scomporsi [in particelle sempre più sottili].

Ora consideriamo un altro fatto curioso. L'immagine satellitare nella fig.3 mostra dei fumi biancastri che emergono dall'area del complesso del WTC, mentre dei fumi di color nero emergono dai parcheggi della zona, dove i veicoli sembravano bruciare. Sorprendentemente, tali fumi sembrano spostarsi in due direzioni diverse con un comportamento del flusso completamente diverso. I fumi neri sembrano spostarsi verso l'alto e forse verso ovest, ma si dissipano molto rapidamente. Per contro, i fumi bianchi scorrono verso sud e verso l'alto e non iniziano a dissiparsi fino a raggiungere una quota molto più elevata. Ciò è stupefacente. I fumi neri si dissipano vicino al livello del suolo mentre i fumi bianchi viaggiano fino all'alta atmosfera prima di dissiparsi. La fig.4 mostra un "fuming" abbondante che si verifica ancora quattro giorni dopo l'11 settembre. La fig.5b mostra il contenuto relativo in ferro di vari siti in prossimità di tale "fuming".

Utilizzando la fig.5a, confrontiamo le posizioni delle "macchine tostate", dei resti dei corpi e delle strade "fumanti" in relazione, in primo luogo, alla posizione del complesso del WTC stesso e, in secondo luogo, alla posizione dei siti in cui furono prelevati i campioni per la valutazione del contenuto di ferro in fig.5b. Dei campioni furono prelevati dai siti mostrati in fig.6b in bianco ma curiosamente non furono segnalati/riportati. Si noti il numero di resti di corpi trovati a più isolati di distanza dal WTC e in direzioni in cui è improbabile che siano stati scagliati dall'espulsione dovuta agli "impatti degli aerei", per non parlare del fatto che sono troppo lontani per essere arrivati lì "saltando". Si noti inoltre che parte del "fuming" aleggia sopra le strade, fino all'East River e adiacente all'East River. Ancora una volta, stiamo chiaramente osservando un'altra modalità di distruzione, diversa dalla combustione di carburante per aerei, dalla demolizione controllata o dalla termite.

Fig.3 - (12/09/01) Un'immagine ingrandita è mostrata in fig.15b al Capitolo 7.
Fig.4 - (15/09/01) "Fuming" abbondante quattro giorni dopo l'11 settembre.
Fig.5 - (a) Posizione dei campioni segnalati/riportati. (b) Posizioni di tutti i campioni prelevati e il contenuto in ferro indicato/riportato. [Fonte: USGS e Composizione]
Fig.6 - (a) Posizioni dei campioni in cui il contenuto in ferro fu indicato/riportato. (b) Posizioni in cui non è stato indicato/riportato il contenuto in ferro nonostante i campioni furono effettivamente prelevati. [riadattata da Hybrideb.com e USGS].

B. Dimensioni della Polvere


La Fig.7 mostra un camion carico di detriti e terriccio fumanti che vengono spruzzati con acqua mentre vengono scaricati il 15 marzo 2002. Nonostante l'annaffiatura, si scorgono dei fumi che si levano dai detriti. Per contro, l'acqua sta colpendo il manto stradale e non vi è alcuna comparsa di "fumi".

Fig.7 - (15/03/02) Un carico di detriti e terriccio vengono spruzzati con acqua mentre vengono scaricati. La piattaforma di carico gialla trasferiva il contenuto a una chiatta in attesa sul fiume Hudson (a destra). Gli ingrandimenti delle due aree delimitate da rettangoli rossi sono mostrate in fig.8.
Fig.8 - (15/03/02) Ingrandimenti dei due riquadri mostrati in fig.7.

Le superfici da cui fuoriescono i fumi non sono incandescenti. Inoltre, non vi è alcun vapore evidente (o condensa di vapore acqueo) emergere dalle superfici colpite dall'acqua. I detriti e il pianale del camion sembrano semplicemente bagnarsi. Se fu utilizzata acqua per contenere la polvere, i fumi mostrati in fig.8 non si solleverebbero dalle superfici bagnate o dal terriccio umido (fango) nei detriti. Un'altra indicazione dell'assenza di calore elevato è che il pianale del camion viene sollevato da azionamenti idraulici. Come discusso nel Capitolo 13, temperature del fluido idraulico superiori a 82°C danneggiano permanentemente le apparecchiature idrauliche. Questi fumi privi di calore, devono essere composti da un gas e/o un particolato molto sottile che non risulta caldo.

Le polveri sottili e i fumi rappresentano un evidente problema per qualsiasi modello convenzionale di distruzione del WTC. Per capire come, e perché, vale la pena di considerare alcuni studi scientifici. Lioy et al, un gruppo di ricercatori provenienti da cinque istituzioni, hanno studiato i campioni di polvere:
Per iniziare a valutare l'esposizione della popolazione residente e dei pendolari alla polvere e fumo durante i primi giorni, sono stati prelevati campioni di particelle che si erano inizialmente depositate nel centro di New York in località protette e indisturbate ad est del sito del WTC. Due campioni sono stati prelevati il ​​giorno 5 (16 settembre 2001) e il terzo campione è stato prelevato il giorno 6 (17 settembre 2001) dopo l'attacco terroristico. Gli obiettivi della raccolta dei campioni erano a) determinare le caratteristiche chimiche e fisiche del materiale presente nella polvere e nel fumo che si sono depositati dal pennacchio iniziale e b) determinare l'assenza o la presenza di contaminanti che potrebbero influenzare la salute umana a lungo termine se inalati o ingeriti. Si prevedeva che i composti e i materiali effettivamente presenti nel pennacchio fossero simili a quelli che si trovano negli incendi di edifici o nelle implosioni di edifici. Le differenze principali sarebbero che ciascun tipo di evento si verifica simultaneamente, il fuoco intenso (>1000°C), l'enorme massa di materiale (>10 x 106 tonnellate) ridotto in polvere e fumo, e il grado mai visto prima di polverizzazione dei materiali da costruzione. Una sintesi dei tipi di materiali cancerogeni e non cancerogeni potenzialmente presenti è stata riportata nell'EHP nel novembre 2001 (1).
[Fonte: Characterization of the Dust/Smoke Aerosol...]
10.000.000? Le Torri del WTC pesavano circa 500.000 tonnellate ciascuna, forse gli autori intendevano maggiore di 1 x 106 tonnellate. In un modo o nell'altro, queste cifre indicano che gli autori stanno presupponendo che la maggior parte di ciascuna Torre si sia trasformata in polvere.

Anche il DELTA Group dell'University of California at Davis e il Lawrence Berkeley Laboratory hanno intrapreso studi sulle dimensioni delle particelle. Il DELTA Group (Detection and Evaluation of Long-range Transport Aerosol: Rilevazione e Valutazione del Trasporto a Lungo Raggio di Aerosol) è un'associazione collaborativa di scienziati studiosi di aerosol provenienti da diverse università e laboratori nazionali che ha condotto studi dettagliati sugli aerosol generati dagli incendi petroliferi della Guerra del Golfo del 1991, dalle eruzioni vulcaniche e dalle tempeste di polvere globali. 

I campioni sono stati raccolti dal 2 al 30 ottobre 2001, sopra un tetto in 201 Varick Street, che si trova 1.8 km a nord-nord-est del sito del WTC e circa tre isolati direttamente a est del luogo fotografato nella fig.7. Questo sito si trovava controvento rispetto al WTC l'11 settembre e a circa un isolato a nord del bordo nord della nube di polvere. (vedi fig.19 nel capitolo 14).
Nei campioni di aria del Trade Center, Cahill [scienziato principale] ha identificato quattro classi di particelle che sono state identificate dall'EPA [Environmental Protection Agency - simile all'ARPA italiana] come potenzialmente dannose per la salute umana:
  • Metalli di transizione fini e molto fini, che interferiscono con la chimica polmonare.
  • Acidi, in questo caso acido solforico, che attaccano direttamente le ciglia e le cellule polmonari.
  • Particelle molto sottili, non dissolvibili (insolubili), in questo caso vetro, che viaggiano attraverso i polmoni fino al flusso sanguigno e al cuore.
  • Sostanza organica ad alta temperatura, di cui molti dei componenti sono noti per essere cancerogeni.
"Per ognuna di queste quattro classi di inquinanti, abbiamo registrato i livelli più alti mai visti in oltre 7.000 rilevazioni di inquinamento atmosferico da polveri sottili effettuate in tutto il mondo, tra cui Kuwait e Cina", ha riferito Cahill. [Fonte: Trade Center Debris Pile Was a Chemical Factory, Says New Study]
Nella presentazione Very fine aerosols from the World Trade Center collapse pile: Anaerobic Incineration?, il gruppo ha anche osservato che le quattro categorie sopra, "hanno raggiunto livelli ambientali senza precedenti nei pennacchi di aerosol molto sottili [enfasi aggiunta] provenienti dalle pile di macerie del WTC ", e ha aggiunto che "Nella maggior parte dei giorni, i pennacchi si sono alzati sopra New York in modo che solo quelli che si trovarono vicini o al sito del WTC respirarono questi aerosol." Lo studio ha definito come molto sottili le particelle aventi dimensioni nell'intervallo da 0.09 μm a 0.26 μm. Un globulo rosso ha un diametro da 6 μm a 8 μm [Fonte: Globuli rossi], fino a 90 volte le dimensioni di queste particelle. Lo spessore di un globulo rosso è circa 2 μm, ovvero circa 10-20 volte le dimensioni delle particelle raccolte vicino al sito del WTC. Queste particelle hanno approssimativamente le dimensioni del DNA [Fonti: https://www.sciencealert.com/features/20092801-18725.html e  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9930349].

Fig.9 - Particelle di aerosol vicino al WTC confrontate con dei globuli rossi. (a) Particelle da 0.09 μm a 0.26 μm vicine al WTC. (b) Globuli rossi, diametro da 6 μm a 8 μm, spesse 2 μm.

Inutile dire che queste particelle molto sottili venivano inalate dai primi soccorritori e da tutti gli altri che lavorarono in quella zona l'11 settembre e nei mesi seguenti. La fig.7 fornisce la prova visiva del "fuming" in corso sino al 15 marzo 2002. Le particelle così piccole possono entrare nel flusso sanguigno attraverso i polmoni, esattamente come una flebo endovenosa di sostanze chimiche tossiche.

Nel determinare l'origine delle dimensioni molto sottili delle particelle trovate, il gruppo investigativo notò che i materiali organici costituivano parte delle particelle molto sottili. Sebbene abbiano riconosciuto che il materiale organico non può sopravvivere alle temperature elevate, hanno spiegato la dimensione molto sottile delle particelle come il risultato di tali temperature. Quanto segue proviene dalla loro presentazione [slide 26]:

Spiegazione proposta sulle dimensioni e composizione degli aerosol molto sottili
I problemi:
  • Riscontriamo aerosol molto sottili tipici di temperature di combustione molto più alte di quelle nelle macerie del WTC
  • Riscontriamo alcuni elementi in abbondanza e altri quasi per nulla, nonostante si abbiano abbondanze simili nella polvere del crollo
  • Riscontriamo specie organiche molto sottili che non sopravviverebbero alle alte temperature
Spiegazione:
  • Le pile di macerie calde stanno convertendo alcune specie in gas che possono sfuggire dalla superficie e quindi formare aerosol, un processo che produce particelle molto sottili
Il DELTA Group stabilì che la fonte di questo "fuming" continuo erano i resti del WTC. Tuttavia, pare che abbiano cercato di adattare le loro conclusioni alle voci secondo cui "gli incendi bruciarono per 99 giorni" e alle voci secondo cui vi era "metallo fuso" nei resti. Sembra che non abbiano preso apertamente in considerazione meccanismi sconosciuti che potrebbero aver causato i risultati riscontrati. In una slide di riepilogo della presentazione c'erano le seguenti affermazioni [slide 18]:
  • I detriti superficiali e sottostanti la pila erano abbastanza caldi da fondere l'alluminio, rendere l'acciaio rosso incandescente e bruciarono fino al 19 dicembre.
  • Ma ciò è ancora molto più freddo rispetto alle sorgenti tipiche di particelle di metalli molto sottili come le centrali elettriche, le fonderie e i motori diesel.
Alcune delle prove più interessanti presentate da Cahill et al sono mostrate in fig.10. Il colore e la scala dei colori sono stati aggiunti per comodità. Il grafico in fig.10 mostra quasi la stessa quantità di zinco presente nel campione quanto il ferro, anche se il ferro ha una temperatura di ebollizione molto più elevata dello zinco (2861°C rispetto a 907°C).

Tabella 1 - Composizione di vari tipi di acciai comuni con i carichi di snervamento e di rottura.

Ciascuna Torre del WTC era costruita con circa 100.000 tonnellate di acciaio, un materiale che è principalmente ferro. La composizione di vari tipi comuni di acciaio viene mostrata nella Tabella 1. Vengono anche forniti la resistenza allo snervamento e l'allungamento come guida generale. Il rapporto del gruppo DELTA osservò che vi due diversi tipi di inquinamento dell'aria dovuti agli eventi dell'11 settembre 2001 [Slide 2].
Il crollo delle strutture del World Trade Center (South Tower, North Tower e WTC 7) ha presentato due tipi molto diversi di eventi di inquinamento atmosferico:
  1. Incendi iniziali e "tempesta di polvere" derivata dal crollo
  2. Emissioni continue dalle pile di detriti
Entrambi i casi hanno condiviso l'aspetto insolito di un'enorme sorgente di particolato al suolo in un'area densamente popolata con potenziali impatti sulla salute.
Non sono mai stati condotti studi sulle "emissioni continue" derivanti da un normale crollo di un edificio o da una normale demolizione controllata. Gli incendi persistenti possono emettere sostanze inquinanti nell'aria, ma secondo il Dr. Thomas Cahill, il DELTA Group non ha mai registrato livelli così elevati in "oltre 7.000 rilevazioni di inquinamento atmosferico da polveri sottili effettuate in tutto il mondo..." L'immagine di fig.7 mostra del "fuming" visibile dal camion nel marzo 2002. Un po' di "fuming" era ancora visibile quando Dr. Wood, insieme ad altri, ha visitato il sito nell'ottobre 2007 e nel gennaio 2008 e lo ha fotografato. Alcune di queste fotografie sono disponibili sul sito web di Dr. Wood.

Fig.10 - Abbondanza relativa dei vari elementi in un tipico campione S-XRF di Cahill et al. [Slide 42]

Se gli aerosol molto sottili rilevati fossero dovuti ad "incendi caldi che vaporizzano i materiali", ci si aspetterebbe di vedere un certo andamento tra gli elementi nei campioni. Tutti i campioni provenivano da 201 Varick Street, a circa un miglio a nord-nord-est del sito del WTC. In un campione, ci si aspetterebbe di trovare elementi con temperature di ebollizione simili in abbondanze adeguate alla loro fonte. Se l'acciaio venisse vaporizzato, ci si aspetterebbe di vedere i componenti dell'acciaio in proporzioni simili, in assenza di contaminazioni. Quindi, se l'acciaio venisse vaporizzato, potremmo aspettarci che per ogni 962 a 999 conteggi di ferro, ci potrebbero essere dai 6 a 16 conteggi di manganese e dai 0.5 a 3.3 conteggi di zolfo. Ma queste non sono le proporzioni relative che appaiono nel campione del gruppo DELTA.

La distribuzione relativa degli elementi in un campione tipico di Cahill et al è mostrata in fig.10. Il vanadio, che viene utilizzato nelle vernici, è molto più abbondante del manganese, del nichel o del rame. Nella loro presentazione, il DELTA Group ha osservato che i campioni mostrarono "aerosol fini tipici di temperature di combustione molto più alte rispetto a quelle nelle pile di macerie del WTC". Il vanadio ha la più alta temperatura di fusione e punto di ebollizione tra gli elementi mostrati, rispettivamente 1910°C e 3407°C. Il fluoro, che hanno trovato in quantità solo leggermente più abbondante del Vanadio, ha la temperatura di fusione e il punto di ebollizione più bassi tra gli elementi mostrati, rispettivamente -220°C e -188°C. La quantità di fluoro, vanadio, nichel, rame e calcio sono simili, il che è sconcertante. Anche il Gruppo DELTA fu perplesso. Ma le prove più scomode/imbarazzanti per poter concludere che i risultati possano essere spiegati dal calore elevato sono state anche riportate nella loro presentazione. Hanno trovato materiale organico molto sottile che non sopravviverebbe alle alte temperature. Ovvero, non il calore, ma qualche altro meccanismo deve causare la scomposizione continua del materiale in un aerosol molto sottile.

Thomas Cahill e il DELTA Group conclusero che queste particelle di aerosol molto sottili non provenivano dal "crollo" degli edifici, ma venivano emesse da una reazione in atto tra le macerie. Nella diapositiva conclusiva, dichiarano quanto segue [slide 33]:
Conclusions - WTC Aerosols
Ci sono state continue emissioni pesanti di aerosol in pennacchi stretti di dimensioni e composizione insolite provenienti dal sito del crollo del WTC che in 9-15 occasioni hanno interessato 201 Varick St, 1.8 km a NNE. [enfasi aggiunta].
Le particelle grossolane erano simili agli aerosol del crollo iniziale (cemento, cartongesso, vetro, ...) ma avevano sostanze chimiche e fuliggine dalla combustione in corso. Si prevedeva e si è osservato poco amianto. [enfasi aggiunta].
La presenza senza precedenti (vedere Pechino, Kuwait) di quantità di particelle molto sottili (0,26 > Dp > 0,09 μm) e in pennacchi stretti era più tipica di una sorgente industriale, in particolare un inceneritore municipale ricco di cloro, che una qualsiasi normale situazione ambientale esterna. Le sorgenti controvento hanno fornito un contributo molto minore. [enfasi aggiunta].
Il silicio e lo zolfo finissimi e molti dei metalli grezzi come il vanadio sono diminuiti costantemente durante il mese di ottobre. Le particelle molto sottili vicino al sito del WTC nel maggio 2002, erano generalmente < 10% rispetto ai giorni di impatto del pennacchio a Varick Street nell'ottobre 2001. (tranne che per il silicio e il nichel).
Passiamo ora a ciò che il DELTA Group ha definito come dimensione insolita delle particelle di polvere negli stretti pennacchi di materiale che emergono dai resti. I grafici sono mostrati in fig.11. La fig.11a mostra un profilo tipico e la fig.11b mostra il profilo della concentrazione rispetto alla dimensione delle particelle per il WTC.

Fig.11 - Confronto tra una tipica distribuzione dimensionale di aerosol in funzione della composizione e quella rilevata al 201 di Varick Street, New York, il 3 ottobre 2001. Lawrence Berkeley Lab. (Dimensioni in micrometri). (Le curve mostrate in primo piano in fig.11a appaiono sullo sfondo in fig.11b e viceversa). [La zona a destra evidenziata in giallo in fig.11b indica che le particelle con dimensioni minori di 0.09 micron non furono rilevate. Non furono rilevate per via dei limiti alla strumentazione di misura utilizzata dal DELTA Group (vedere slide 7), e non perché delle particelle talmente fini non furono presenti al sito del WTC].

La differenza tra la fig.11a e la fig.11b è l'aggiunta di un volume crescente di materiale più fine con una diminuzione del volume di materiale grossolano. La fig.12 fornisce una spiegazione dei dati dello studio della UC Davis. In particolare, si noti quello intitolato "Dissociazione Molecolare".

Fig.12 - Distribuzione delle dimensioni delle particelle dovute a (a) polverizzazione, (b) dissociazione molecolare, (c) campioni del WTC. [Si noti l'andamento molto simile tra la curva relativa alla dissociazione molecolare e quella per il WTC nell'intervallo "molto sottile - ultra sottile". Notare la distribuzione che invece si ottiene con la polverizzazione, ossia molte particelle grossolane e pochissime molto sottili.]

Come abbiamo visto, la polvere generata nelle demolizioni controllate convenzionali si deposita dall'aria in 15-20 minuti e non sale molto più in alto rispetto al punto più alto della struttura preesistente, poiché la polvere è abbastanza grossolana. Il Seattle Kingdome è un esempio di tale crollo, imploso da una demolizione convenzionale. In quel caso, la polvere si depositò in circa 20 minuti.

C. Analisi al Microscopio e Conclusioni


Prima di procedere alle conclusioni, esaminiamo attentamente le seguenti foto delle particelle dell'11 settembre.

1. Sfere di Ferro al Sito del WTC
Fig.13 - (scala 10 μm) Sfera ricca di ferro trovata nella polvere del WTC. Usando la scala sull'immagine, il diametro della sfera ricca di ferro risulta 25 μm.

2. Sfere di Ferro a Tunguska (non al WTC)

L'evento di Tunguska, un fenomeno energetico inspiegabile, avvenne il 30 giugno 1908 non lontano dal fiume Tunguska in quello che oggi è il Krasnoyarsk Krai in Russia. Sebbene siano state proposte varie teorie sulla causa (tra cui la Torre di Wardenclyffe di Tesla, un meteorite, un test di armi antimateria), nessuna è stata conclusiva. Con lo sviluppo di metodi scientifici, sono stati ottenuti e analizzati nuovi campioni dell'area. 
Le spedizioni inviate nella zona negli anni '50 e '60 hanno trovato sfere microscopiche di silicati e magnetite nei setacci del suolo. Si prevedeva che sfere simili esistessero negli alberi abbattuti, sebbene non potessero essere rilevate con mezzi contemporanei. Le spedizioni successive hanno identificato tali sfere nella resina degli alberi...[Fonte: Tunguska]

3. Sfere di Ferro nei Cerchi del Grano (non al WTC)

Sfere magnetiche ricche di ferro sono state trovate anche a rivestire le piante e all'interno delle piante dove sono comparsi i cerchi del grano. Le sfere magnetiche di fig.14 (indicate dalla freccia) sono di dimensioni simili a quelle trovate al sito del WTC mostrate in fig.13. Le piante non sembravano bruciate, indicando un processo che non ha richiesto del calore elevato.

Fig.14 - Fotomicrografia di particelle sferiche e magnetiche del diametro di 10-40 micron del tipo che si trovano regolarmente nel suolo dei cerchi del grano. La spettrografia EDS rivela che queste sfere sono di ferro puro; il fatto che siano magnetizzate rivela che si siano formate in un campo magnetico. [Fonte: Magnetic Materials in Soils e Semi-Molten Meteoric Iron Associated with Crop Formation e Iron Rich Microspheres – in Crop Circle Soil and WTC Dust]. 

Ora, torniamo al WTC.

Fig.15 - Spettrografia del campione mostrato in fig.13. 
Fig.16 - Perché le particelle ricche di ferro sono così piccole? La particella 13 è indicata dalla freccia gialla.[Fonte: http://delta.ucdavis.edu/Particle13.jpg e http://delta.ucdavis.edu/WTCdust.jpg].

Perché le sfere ricche di ferro sono così piccole? Se il ferro fosse stato abbastanza caldo da fondersi, si sarebbe ammassato in una massa di materiale più grande [delle sferette]. Il calcestruzzo non è fatto di inerti di ferro, né gli inerti di ferro sarebbero stati polverizzati nella misura riscontrata qui. Ora confrontiamo l'immagine della particella 13 in fig.16b (e in fig.17b) con l'immagine del fascio di crisotilo (il tipo più comune di amianto [Fonte: Asbestos]) in fig.17a.

Fig.17 - (50 μm) Immagine SEM [Scanning Electron Microscope: Microscopio elettronico a scansione] del fascio di crisotilo (amianto) e fibre di vetro. La fig.17a e la fig.17b vengono mostrate approssimativamente alla stessa scala per confronto. La fig.17b è la stessa immagine della fig.16b.

Ora osserviamo il seguente grafico in fig.18 e il commento che segue:
Fig.18 - (06/02/2002) I bassi livelli di carbonio (C) non sono compatibili con incendi prodotti da idrocarburi. [I materiali sono nell'ordine, dall'alto verso il basso: gesso, bassanite, calcite e quarzo.]
I livelli di carbonio erano relativamente bassi, suggerendo che le particelle originate dalla combustione non formavano una frazione significativa di questi campioni recuperati in seguito alla distruzione delle Torri. [enfasi aggiunta] [Fonte: Chemical Analysis of World Trade Center Fine Particulate Matter for Use in Toxicologic Assessment].
Ci aspetteremmo un aumento del carbonio se in realtà ci fossero stati molti incendi.
In ogni caso, ciò che stiamo osservando in queste immagini, grafici e analisi è l'evidenza della polverizzazione quasi totale, fino alla "dissociazione molecolare", ossia la separazione delle molecole. La polvere dissociata molecolarmente deve essere stata il risultato di un altro meccanismo di distruzione rispetto a quello causato dalla combustione o dalla demolizione controllata, poiché tali meccanismi non possono provocare la dissociazione molecolare e la dustification quasi completa di un edificio. La dissociazione molecolare si verifica con la ionizzazione [Fonte: Ionization and dissociation of molecular ion beams caused by ultrashort intense laser pulses e Velocity and Charge State Dependences of Molecular Dissociation Induced by Slow Multicharged Ions] e si osserva nella fusione fredda. Un gruppo di ricercatori ha anche determinato che le fluttuazioni del campo elettrico nell'acqua liquida causano la dissociazione molecolare [Fonte: Autoionization in liquid water].

La foto in fig.19 mostra una polvere fine attorno ai piedi di un sopravvissuto poco dopo la distruzione della prima Torre, il WTC 2. La foto sembra essere stata scattata vicino all'incrocio di Park Row e Broadway, dove s'incrocia anche Vesey Street, proprio alla destra della posizione H in fig.5 del Capitolo 14. L'orologio in lontananza, nella parte in alto a destra della foto (fig.19), mostra le 10:14. Il WTC 2 se n'è andato via alle 9:59 e il WTC 1 alle 10:29 (Se la distruzione di una Torre avesse fermato l'orologio, probabilmente avrebbe mostrato le 9:59 o le 10:29, non le 10:14). Ciò ci fornisce una buona indicazione di quanto tempo ci impiega la polvere del WTC 2, da sola, a depositarsi a terra. Alle 10:14, il WTC 1 era ancora in piedi. C'è molta polvere fine attorno ai piedi e dietro all'uomo, eppure l'aria sembra molto più nitida sopra il livello delle sue ginocchia.

Fig.19 - (11/09/2001, 10:14 AM) Della polvere fine si alza da terra mentre un uomo torna a casa.

Con la sua valigetta in mano, un uomo torna a casa da una dura giornata - una giornata molto dura - in ufficio. Era uno dei sopravvissuti che quel giorno riuscirono a ritornare a casa.