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27 ottobre 2019

Capitolo 14 - La Diffusione delle Nubi di Polvere

È il quadro che cambia con ogni nuova tecnologia e non solo l'immagine all'interno della cornice.
- Marshall McLuhan.

Viviamo in un mondo newtoniano dalla fisica einsteiniana governata dalla logica di Frankenstein.
- David Russell.

A. Introduzione


Fig.1 - Le Torri si trasformano in polvere.

Ricordiamo l'enorme volume di polvere che ha attraversato New York City l'11 settembre. Come potremmo dimenticare? Ha trasportato polvere e carta ovunque. Si diffuse e s'innalzò in un percorso che la spinse su nell'atmosfera e a sud lungo la costa orientale. La polvere coprì la zona sud di Manhattan come se ci fosse stata una tempesta di neve. Ma spesso viene trascurata la quantità di polvere che non cadde a terra ma andò in alto, forse anche nell'alta atmosfera...per mesi. Non appena l'aria cominciò a schiarirsi, era possibile constatare che era rimasto molto poco del materiale appartenente agli edifici. I giornalisti iniziarono a chiedere: "Dove sono andate a finire le Torri?"

Video sottotitolato in italiano in cui la mattina del 12 settembre il giornalista Peter Jennings si chiede dove siano andate a finire tutte le macerie (Servizio originale).


Peter Jennings e George Stephanopoulos di ABC News si chiesero dove fossero finite le Torri, notando la mancanza di macerie visibili. Il reporter della ABC Robert Krulwich descrisse il materiale solido dell'edificio come trasformato in polvere.

Reporter Robert Krulwich
La migliore ipotesi avanzata dagli ingegneri della ditta che ha costruito gli edifici è che i 1200 piedi [365 metri] di materiale mancante da ogni Torre siano semplicemente per lo più vaporizzati nella polvere piovuta su New York subito dopo il crollo. Fu così potente. Stiamo parlando di 43600 finestre, 600000 piedi quadrati di vetro [55742 metri quadrati], 200000 tonnellate di acciaio strutturale, 5 milioni di piedi quadrati di gesso [464515 metri quadrati], 6 acri di marmo, 425000 iarde cubiche di cemento [324936 metri cubi], trasformati, in buona parte, in una nube, afferma il Dottore Ambientale, Dr. Stephen Levin [del Mt. Sinai Hospital].
Dr. Stephen Levin continua quasi incredulo:
Sono rimasto stupito dal grado in cui i materiali solidi si sono stati trasformati in polvere in seguito al crollo dell'edificio! Penso che sia davvero sorprendente!
Robert Krulwich conclude il servizio mostrando una nube di polvere che si diffonde fino al ponte pedonale della Stuyvesant High School, a nord del WTC.

La Conclusione del Reporter Robert Krulwich
Ma la cosa più interessante che credono di osservare nel miscuglio, sono le particelle di acciaio che componevano le travi e gli ascensori, il marmo del pavimento della lobby e dei rivestimenti. Dunque quelli che una volta erano gli elementi architettonici più forti nelle due Torri furono polverizzati, grandi porzioni si trasformarono in nubi, come questa.
Rimane ancora questo mistero, se alcuni dei materiali più duri sono stati vaporizzati, come spiegare la presenza ovunque di carta, lettere completamente intatte, moduli commerciali, articoli di cartoleria. La carta è così fragile e combustibile, eppure in qualche modo, forse perché ne abbiamo così tanta, era ovunque.
Il servizio con sottotitoli in italiano del reporter Robert Krulwich, le dichiarazioni di Dr. Steven Levin e alcuni calcoli rilevatori (Servizio originale di Robert Krulwich). Si segnalano frammenti di acciaio contenuti nella polvere. 


In effetti, come possiamo spiegare la presenza di così tanta carta quando nelle vicinanze tutto il resto è stato trasformato in polvere? Studiando il processo che ha portato il WTC a trasformarsi in polvere rivelerà il meccanismo di distruzione. La domanda a cui rispondere - e già accennata - è "Cosa può trasformare un edificio di 110 piani in polvere a mezz'aria?"

La fotografia di fig.2 è apparsa su giornali e riviste, catturando l'orrore di quel giorno. Sì, è stato orribile e quelli di noi che hanno visto questa foto sulla prima pagina di un giornale il giorno successivo avranno probabilmente una reazione condizionata all'immagine. Questo tipo di condizionamento è nella natura umana e parte del nostro istinto di sopravvivenza. Prima riconosciamo il pericolo, prima possiamo scappare da esso. D'altra parte, mentre il disastro si spostava nel passato, divenne più facile pensare all'immagine semplicemente come una fotografia di un evento storico, che di per sé non rappresentava alcun pericolo. Comprendendo ciò, Dr. Wood riuscì a guardare oltre la reazione condizionata e osservare cosa esiste oggettivamente. Quindi, guardiamo oltre il primo piano e verso lo sfondo di questa immagine.

Vediamo un enorme muro di una nube di polvere che insegue le persone verso est su Fulton Street. La nube di polvere ha un colore uniforme e si estende dal suolo fino a tutta l'altezza dell'immagine. Sullo sfondo è visibile il WTC 7 in condizioni perfette.

Fig.2 - (11/09/2001) - Vista verso ovest lungo Fulton Street.

B. Nube di Polvere Fredda


La nube di polvere ha sorpassato le persone in fig.2. Non furono in grado di sfuggirle e, se questa nube di polvere fosse stata molto calda, avremmo visto pile di corpi bruciati disseminati per le strade. Ma non si hanno notizie di corpi bruciati dalla nube di polvere. Dopo che la nube passò, le persone uscirono dai loro nascondigli o strisciarono fuori da sotto le macchine, ed erano vivi. Erano coperti di polvere; non sono stati bruciati (vedere fig.3). Non abbiamo visto né sentito parlare di strade piene di corpi bruciati. L'erba, gli arbusti e le foglie sugli alberi sono rimasti verdi anche dopo essere stati esposti alla nube di polvere. Quindi non ci sono prove che la nube fosse calda.

In effetti, ci sono state segnalazioni che la nube di polvere, inizialmente, sembrava più fredda della temperatura ambiente [Vice Comandante dei Vigili del Fuoco Richard McCahey, pag.14-15]. Ci sono anche state segnalazioni che la polvere era altamente irritante sulla pelle e dava la sensazione di essere calda. È probabile che la polvere fosse corrosiva, ma non avrebbe potuto essere calda. Non bruciò la carta, anche se dava una sensazione di bruciore quando veniva a contatto con la pelle [Paramedico Gary Smiley, pag.12-3]. Alcuni l'hanno anche descritta come pruriginosa [EMT Immaculada Gattas, pag.12].

Fig.3 - (a) Ricoperto dalla polvere. (b) Una donna sorpresa per strada mentre la nube di polvere si diffuse. (c) Solamente polvere.

L'EMT Michael Ober non ha notato se la polvere era calda o fredda, solo che non conteneva grossi frammenti, ma "solo polvere". Né ha ricordato di aver sentito il suono dell'edificio mentre colpisce il terreno [EMT Michael Ober, pag.6]. Da come ha vissuto l'evento, era come se l'intero edificio si fosse trasformato in polvere.

Il medico Mark Heath viene travolto dalla nube di polvere proveniente dal WTC 1 senza subire conseguenze.

C. Inseguiti dalla Nube


La fig.2 mostra la diffusione della polvere in seguito alla distruzione del WTC 2. La fotografia di fig.4 è stata scattata subito dopo quella di fig.2 e da quasi la stessa posizione su Fulton Street. La nube di polvere si sta espandendo così energicamente che sembra aver "girato l'angolo" verso est, anche se non c'era nulla che ostacolasse il suo movimento verso nord. La nube di polvere si stava espandendo lateralmente lungo Fulton Street, inseguendo i pedoni mentre cercavano di sfuggirle senza riuscirci.

Le fotografie di fig.2 e fig.4 che mostrano l'inseguimento della nube sono state scattate dalla posizione approssimativa mostrata sulla mappa in fig.5. Le lettere sulla mappa corrispondono alle foto scattate da quella posizione.

Fig.4 - I pedoni scappano in seguito alla distruzione di una delle Torri del World Trade Center. Foto di Doug Kanter/AFP.


La diffusione delle nubi di polvere provenienti dalle Torri e dal WTC 7. Notare che nessuna persona si è ustionata o bruciata.


Le persone cercano riparo dalla nube di polvere. Notare anche qui che nessuno risulta ustionato o bruciato dalla stessa. Notare l'impossibilità di vedere alcunché dopo il passaggio della nube.


La nube di polvere proveniente dal WTC 2 insegue le persone per strada.


Legenda 1 -  Viste relative alla mappa di fig.5. 
H* L'immagine mostrata in fig.19 al Capitolo 15 è stata scattata da appena sulla destra dell'immagine mostrata in H.

Fig.5 - Posizioni delle persone e immagini citate in questo Capitolo.

La Fig.6 mostra la parete verticale di polvere che impatta contro gli edifici e svolta a sud su Broadway. Che il muro di polvere sia alto e verticale è molto significativo. Se l'edificio fosse effettivamente crollato schiantandosi a terra, la polvere sarebbe schizzata fuori per prima al livello del suolo. Durante il "crollo" un edificio non è una struttura rigida, ma una struttura in via di disfacimento e in caduta. Qui, tuttavia, abbiamo un muro di polvere alto almeno dieci piani e, inoltre, la nube è alla stessa distanza dalla fotocamera sia all'altezza di dieci piani che al livello della strada. In un "crollo" vero e proprio, la polvere viene generata a livello del suolo e poi si gonfia verso l'alto.


Fig.6 - (11/09/01) Un muro di povere si sposta come uno stantuffo lungo Broadway verso Pine Street.

La Fig.6 guarda a nord, lungo Broadway e attraverso Pine Street verso il sito del WTC 2. Il fenomeno di un'enorme nube di polvere non è coerente con un edificio che sia crollato a terra. Tuttavia, è coerente con un edificio di 1368 piedi [417 metri] che viene trasformato in polvere dall'alto verso il basso.

D. WTC 2


Come è iniziata la distruzione dell'edificio? Cosa è successo esattamente nei momenti in cui l'enorme muro di polvere si è creato?

La foto in fig.7 rivela diverse anomalie molto strane. La vista è verso nord, verso la facciata sud del WTC 2. Se l'immagine includesse i piani inferiori, vedremmo Bankers Trust in primo piano. Sulla facciata sud c'è una formazione estremamente strana che assomiglia a una ciambella gigante, che copre l'intera larghezza dell'edificio pari a 200 piedi [61 metri]. Il centro di questa strana formazione assomiglia a un buco nero, una regione molto scura e dall'aspetto profondo nel mezzo. Le protuberanze tubolari che fuoriescono dal centro assomigliano a vermi paffuti e hanno un aspetto grumoso.

L'angolo sud-est del WTC 2 in questo istante è disarticolato, con due pieghe (o discontinuità) nella struttura verticale dell'edificio. Alcuni piani al di sotto della cima dell'edificio, c'è una piega nella linea verticale dello stesso, come se gli ultimi piani iniziassero a inclinarsi verso sud, indipendentemente da ciò che accade sotto di loro. Non ci può essere stato alcun carico aggiuntivo improvviso su questi piani, né ci dovrebbe essere stato alcun indebolimento precedente, poiché si trovano ben al di sopra dei piani inizialmente danneggiati. Quindi perché l'edificio dovrebbe fratturarsi qui? La piega superiore (contrassegnata da "1st kink") si trova al 105° piano, mentre il danneggiamento iniziale si è verificato tra i piani 77° e 85°. Inoltre, quale motivo logico potrebbe esserci per il 105° piano e il 78° piano (dove si trova la piega inferiore contrassegnata da "2nd kink") di cedere esattamente nello stesso momento?

Fig.7 - La "ciambella esotica" del WTC 2 vista da sud. [Mush = Poltiglia; Kink = Piega]

La facciata est del WTC 2, il lato destro dell'edificio mostrato in fig.7, sembra dissolversi o trasformarsi in poltiglia. L'intera sezione superiore, circa un terzo dell'edificio, sembra inclinarsi verso est, mentre i primi piani dalla cima sembrano inclinarsi maggiormente verso sud ed est. Parti distinte della sezione superiore si stanno quindi muovendo in direzioni diverse, il che implica che l'edificio sta andando a pezzi. Cioè, la sezione superiore non fa più parte di un corpo rigido e non si sta nemmeno inclinando in blocco.
La parte superiore dell'edificio sembra incernierata al 78° piano, lungo la facciata est, appena sopra il 75° e il 76° piano, i piani meccanici [dove erano installati gli impianti meccanici, elettrici, ecc.].

Fotografo David Handschuh

David Handschuh, un fotografo che all'epoca si trovava su Liberty Street, con vista dell'angolo sud-ovest del WTC 2, raccontò che "l'intero edificio...si stava semplicemente disintegrando". Quando la Torre Sud ottenne il suo buco, inizialmente descrisse l'evento così:
E poi, questo rumore che riempì l'ambiente assomigliava a quello prodotto da una tubazione del gas ad alta pressione che si rompe. E sembrava provenire da ogni luogo, non da una direzione in particolare. E tutti si guardano intorno chiedendosi "cos'è stato?" E poi all'improvviso esplode la seconda Torre. Quello era il secondo aereo che si schiantava sulla Torre Sud.
La descrizione resa da David Handschuh sopra a partire dal minuto 2:52.

Poco dopo David Handschuh descrive l'edificio che si stava "semplicemente disintegrando".
Stavo camminando da solo e ho sentito...un altro forte rumore che ha come fatto eco al primo...Alzo gli occhi e penso OK, è un altro aereo...e l'intero edificio si stava semplicemente disintegrando. L'edificio stava iniziando a crollare. La mia reazione iniziale è stata quella di afferrare la mia macchina fotografica e di puntarla in alto...La mia reazione iniziale è stata quella di iniziare a scattare foto. Ma da qualche parte nella mia mente una voce mi diceva: "Corri, corri, corri, corri". Faccio questo lavoro da oltre 20 anni e non sono mai scappato da niente. Ma non ho dubbi che se non avessi ascoltato la voce nella mia testa che diceva "corri", se mi fossi fermato a scattare delle foto, oggi non sarei stato qui.   
La descrizione resa da David Handschuh sopra a partire dal minuto 1:18.

Fotografa Ruth Fremson

Ruth Fremson, un altro fotografo, era dalla parte opposta del WTC 2 (vicino a Church e Vesey [Streets]) con vista dell'angolo nord-est del WTC 2. Le sue parole:
Devo essere stata lì,...non potevano essere passati più di cinque minuti prima che il primo edificio iniziasse a crollare. Penso che sia stato probabilmente meno. Penso che trascorsi due o tre minuti di riprese ho sentito questo rombo, e ho pensato che fosse un terzo aereo in arrivo per colpire di nuovo il Trade Center perché sembrava il rumore di un aereo. Dunque, stavo guardando verso l'alto attraverso il mirino, aspettando che l'aereo entrasse nel campo visivo e invece ho visto l'edificio che iniziava ad andare in pezzi.
La descrizione resa da Ruth Fremson sopra a partire dal minuto 1:10.


Fig.8 - La sezione superiore del WTC 2 in ribaltamento si disintegra. (a) Il WTC 2 visto da nord-est. (b) Il WTC 2 visto da nord. 

Come detto la fig.7 mostra la sezione superiore mentre inizia a inclinarsi. La fig. 8a, scattata da nord-est, mostra molto chiaramente la facciata nord inclinata ulteriormente e incernierata approssimativamente al 78° piano. È di vitale importanza notare che ci sono circa 32 piani tra il punto di cerniera e la punta dell'angolo nord-est dell'edificio.

In fig. 8b, la porzione in ribaltamento è diminuita a molti meno piani, ma il resto dell'edificio al di sotto del 78° piano sembra essere ancora intatto. In fig.8a vediamo la sezione superiore in rotazione, e in fig.8b la porzione rotante è notevolmente diminuita, come se si stesse dissolvendo dal basso verso l'alto. In fig.8, l'angolo nord-est del 110° piano si è avvicinato all'angolo nord-est del 78° piano. I rigonfiamenti di polvere sporgono e sbocciano.

Fra la fig.8 e la fig.9, i rigonfiamenti sporgenti si sono uniti in un grande rigonfiamento che circonda l'edificio quasi come una gigantesca palla di neve. Nella fig.9, questo grande rigonfiamento si è espanso e si è spostato verso il basso di un piano o due. L'estremità superiore dell'edificio non è più visibile in nessuna delle due figure. A questo punto, sembra che i due terzi superiori dell'edificio si siano trasformati in un'enorme palla di polvere, ma il terzo inferiore dell'edificio sia ancora intatto.

Fig.9 - La nube di polvere a forma di palla di neve si forma e si espande. (a) Il WTC 2 visto da sud. (b) Il WTC 2 visto da sud.

Ancora una volta, fra le fig.10a e la fig.10b, la parte superiore della struttura si è trasformata in un muro di polvere mentre la parte inferiore dell'edificio sembra essere rimasta intatta, come mostrato anche nel disegno di fig.11.

La transizione tra le fig.11b e fig.11c sembra violare la legge della conservazione della quantità di moto per i corpi rigidi. Ciò implica che qui non abbiamo a che fare con un corpo rigido. La parte superiore dell'edificio si è trasformata in polvere. Una volta che la parte superiore inizia a ruotare, sviluppa un momento angolare [o momento della quantità di moto]. Quel momento angolare prevede che la parte superiore continui a ruotare fino a quando non si schianti a terra. Tuttavia, la fig.11c mostra che in questo caso la parte superiore non ha continuato a ruotare ma è diminuita di dimensioni.

Fig.10 - La parte superiore in ribaltamento diventa la nube di polvere a forma di palla di neve. (a) Il WTC 2 visto da sud. (b) Il WTC 2 visto da sud.

Fig.11 - Disegno della dipartita del WTC 2 vista da sud. [(d) C'è meno peso sulla parte inferiore a questo punto. (e) Cosa preme sull'edificio? I 2/3 dell'edificio non ci sono più.]

L'unico modo in cui questo fenomeno potrebbe verificarsi è se la cima in rotazione non rimanesse di fatto un corpo rigido ma bensì si scomponesse in singole particelle. Solo in questo modo le leggi della quantità di moto non sarebbero violate, dal momento che ogni singola particella può continuare a ruotare conservando dunque la propria quantità di moto. Il fatto che la cima in rotazione non abbia continuato a ribaltarsi significa semplicemente che non è caduta comportandosi come un corpo rigido. La sua disintegrazione spiega anche perché le dimensioni della palla di neve siano aumentate. Ancora una volta, in fig.10a, possiamo vedere che l'edificio si sta già trasformando in polvere quando la parte superiore del WTC 2 ha appena iniziato a inclinarsi.

Fig.12 - L'edificio appare dissolversi in polvere. Non si vedono parti solide di un edificio in caduta qui.

Fig.13 - Il WTC 2 si disintegra.

E. Dopo la Diffusione della Nube del WTC 2


La fig.14 dimostra che il WTC 5, 6 e 7 sono ancora sani. Dopo che il WTC 2 se n'è andato, qui possiamo anche costatare che Vesey Street, situata tra il complesso principale del WTC e il WTC 7, non ha detriti di rilievo ed è soltanto ricoperta di polvere. Né il WTC 5 né il WTC 6 sembrano ancora avere dei buchi dovuti a danneggiamento. Considerando la metà destra dell'immagine, se fossimo in basso a livello della strada, sarebbe piuttosto buio lì. In effetti, se ci trovassimo su Liberty Street di fronte a Bankers Trust ci chiederemmo se il sole fosse tramontato, talmente è poca la luce che sta filtrando. Neanche il tetto di Bankers Trust sta ricevendo molta luce solare. Ma cosa la sta bloccando? Non c'è nulla al di sopra di quel tetto tranne i fumi del WTC 1. Ciò ci suggerisce che la densità dei fumi emanati dal WTC 1 sia maggiore della densità della polvere dovuta al WTC 2. Se guardiamo dall'altro lato dell'East River, c'è molta luce solare nonostante la presenza di polvere dal WTC 2.

Le ombre molto brusche - guardare in mezzo al fiume Hudson - chiariscono che qualcosa sta bloccando il sole rendendo tutto più scuro rispetto a un giorno semplicemente nuvoloso. È più simile a una giornata nuvolosa durante un'eclissi totale di sole. La nube è più densa di qualsiasi nuvola "normale" e questa densità è dovuta al WTC 1. Conclusioni? I fumi del WTC 1 sono molto più densi della polvere del WTC 2 ormai scomparso.

La fotografia in fig.15 è stata scattata subito dopo che il WTC 2 ha fatto "poof" [si è volatilizzato] e la polvere si è diffusa. La polvere è arrivata fino a Warren Street, a circa un isolato dal ponte pedonale, poi si è fermata di colpo. Vedere fig.16.

Fig.14 - L'oscurità ricopre la zona sud di Manhattan. 

Ora, se doveste versare per terra della polvere proveniente da un'aspirapolvere, essa si distribuirebbe su una zona creando un mucchio più alto nel punto in cui la polvere viene versata e meno alto man mano che ci si allontana da questo punto. Si ridurrebbe con una distribuzione simile al profilo di una curva gaussiana, come mostrato in fig.16. Non ci aspetteremmo di vedere un confine netto, simile a quello di una scogliera. Eppure quel tipo di confine è proprio ciò che osserviamo con la polvere del WTC 2.
La fig.15 e la fig.17 mostrano la nube di polvere del WTC 2 che si ferma bruscamente un isolato prima del ponte pedonale.

Fig.15 - Dopo la diffusione della polvere del WTC 2. [Il ponte pedonale è al centro in basso.]

Fig.16 - Grafico che mostra il confine netto creato dalla polvere confrontato con una distribuzione gaussiana.

F. La Diffusione della Nube del WTC 1 


La Fig.17 mostra la diffusione della polvere proveniente dal WTC 1. La polvere distesa per terra di fronte alla nube proviene dal WTC 2, a dimostrazione del fatto che la precedente nube di polvere si sia arrestata a circa un isolato prima del ponte pedonale. La nube di polvere del WTC 1 si è fermata proprio all'altezza del ponte pedonale. Questa distanza ulteriore è approssimativamente uguale alla distanza che separa le due Torri del WTC. Dunque sembra che la nube di polvere proveniente da ogni Torre abbia viaggiato la stessa distanza prima di arrestarsi bruscamente.

Il WTC 2 se n'è andato alle 09:59:04 e il WTC 1 se n'è andato alle 10:28:31, una differenza di 29:27 o circa 30 minuti. Tralasciando la nube stessa, l'aria in fig.17 e in fig.18 sembra essere abbastanza limpida, priva della polvere proveniente dalla prima nube. La polvere sottile non può depositarsi al suolo in 30 minuti. Inoltre, essendoci stata solo una leggera brezza quel giorno, la polvere doveva essere stata abbastanza grossolana per depositarsi così rapidamente dall'aria. (La nube di polvere generata dalla demolizione controllata del Kingdome di Seattle si è posata a terra in meno di 20 minuti. Fonte: Seattle Times)

Fig.17 - La diffusione della polvere dal WTC 1 si avvicina alla polvere depositata del WTC 2.

Fig.18 - La polvere del WTC 1 supera Warren Street.

Fig.19 - La polvere si diffuse fino a una determinata distanza per poi salire in alto.

Ciò che sembra accadere è che le nubi di polvere si diffondano per una certa distanza per poi sollevarsi verso l'alto, come si può vedere nel video di Bob e Bri [prossimo video], che hanno filmato la diffusione della nube dal loro appartamento a Battery Park City (vedere fig.19), il grattacielo sulla sinistra. Il loro video (fig.20) mostra la nube di polvere che si avvicina, poi, poco prima di raggiungere la finestra, si solleva e non li raggiunge mai del tutto. La velocità del vento, registrata negli aeroporti di Newark, LaGuardia e JFK, era in media 9 miglia orarie [14.5 km/h] da nord-nord-ovest [Fonte: Dati Meteo].

Fig.20 - La polvere si arresta appena prima dell'appartamento di Bob e Bri, poi sale verso l'alto. (a) Bob e Bri, al minuto 20:22 circa del video. (b) Bob e Bri, al minuto 21:47 circa del video. 


Il video girato da Bob e Bri dal loro appartamento.


Negli 85 secondi trascorsi tra la fig.20a e la fig.20b, in base al video girato da Bob e Bri, la nube di polvere non tende ad avvicinarsi alla finestra ma sale come il pane che lievita rapidamente. Si può osservare la nube di polvere che sale verso l'alto anche in fig.21.

L'appartamento di Bob e Bri si trova nel primo edificio alto sulla destra. Quando la nube di polvere si diffonde e colpisce un edificio, sembra ci si attacchi. Poi quando il vento la respinge, la polvere sembra scorrere via dall'edificio. Ma nulla fluisce via dalla torre di Bob e Bri, quindi sappiamo che la polvere non l'ha mai raggiunta. E' possibile vedere la polvere che si diffonde da ogni struttura di Battery Park City tranne che da l'edificio di Bob e Bri.

Fig.21 - Vista da nord-est.

Le considerazioni fatte per quanto riguarda la conservazione del momento angolare sono vere anche per la quantità di moto lineare in casi come la diffusione della polvere. Quando la nube di polvere si diffuse lungo West Street, rallentò fino a arrestarsi nel piano orizzontale e cominciò a salire verso l'alto nel piano verticale. Mentre attraversava l'incrocio di Vesey Street, potrebbe essersi mossa a 35-40 miglia orarie [56-64 km/h]. Forse un cavallo da corsa avrebbe potuto superare la nube di polvere, ma nessun essere umano avrebbe potuto fare altrettanto. Quando la nube si diffuse lungo West Street, rallentò drasticamente e si fermò completamente prima di raggiungere il ponte pedonale. Poi salì verso l'alto. La legge di conservazione della quantità di moto ci dice che la quantità di moto di questa nube di polvere deve andare da qualche parte. In questo caso, si arrestò prima di salire, indicando che incontrò molta forza resistente da parte dell'aria.

Fig.22 - La polvere che si era diffusa verso nord ora sta fluttuando in alto mentre viene spinta verso sud dal vento.

Normalmente, è vero che la quantità di moto [ovvero lo slancio in avanti] di una nube di polvere come questa sia rallentata dalla resistenza offerta dal vento. Ma questa resistenza dipende dalla superficie delle particelle. Più fini [sottili] sono le particelle, maggiore è la superficie che possiedono [in rapporto al volume e quindi rispetto la massa]. Più superficie significa una maggiore resistenza offerta dal vento e dunque una maggiore forza di resistenza. Le particelle molto sottili, o le nanoparticelle, non riescono a percorrere molta strada prima che la resistenza del vento le rallenti. Soltanto una polvere abbastanza grossolana può possedere una quantità di moto sufficiente a percorrere una discreta distanza, poiché possiede una quantità di moto lineare sufficiente ad opporsi al vento senza subire molta resistenza dal vento stesso.

Una pietra andrà molto più lontana di un sassolino se entrambi vengono sparati da un cannone alla stessa velocità e, allo stesso modo, la distanza fino alla quale una nube si diffonde è determinata dalla dimensione delle particelle. È interessante notare che in questo caso, invece di depositarsi a terra dopo la diffusione, la nube di polvere del WTC si è sollevata come il pane in lievitazione. La polvere sollevata da un'auto che percorre una strada sterrata si posa a terra e non continua a lievitare come il pane. Sì certo, c'era un vento contrario di 5-8 miglia all'ora [8-13 km/h], ma ciò avrebbe dovuto solo rallentare la nube di polvere in direzione orizzontale. Un vento contrario non avrebbe dovuto farla salire.

G. Nubi Bicolore


Ora dobbiamo osservare qualcos'altro riguardo alla nube di polvere, ovvero la sua colorazione bicolore. Vedere dalla fig.23 alla fig.25. La colorazione contrastante la rende molto diversa da una normale nube di polvere.

Fig.23 - (11/09/01) Fumi bicolore.
Fig.24 - (11/09/01) Fumi a due tonalità alla base della sezione superiore in ribaltamento.
Fig.25 - La diffusione della polvere del WTC 1 vista dall'altro lato del Fiume Hudson. Dei fumi emergono dalle colonne della struttura centrale [il "core"] non più supportate.

H. Dispersione


Un'immagine satellitare scattata il 12/09/01 (fig.26) mostra chiaramente la nube di polvere che viene trasportata dal vento e si disperde per miglia sopra New Jersey e Staten Island. Sembrerebbe che la nube emerga dal sito del WTC rimanendo compatta fino al raggiungimento di una determinata quota, dove inizia a disperdersi. In corrispondenza di quel punto sembra esserci una piega nella scia della nube.

Fig.26 - (12/09/01) www.spaceimaging.com (Una foto ravvicinata è mostrata in fig.15b al Capitolo 7).

Come sappiamo, la demolizione controllata del Seattle Kingdome ha prodotto una nube di polvere che si è diffusa e si è posata a terra in meno di 20 minuti. Eppure, la polvere proveniente dagli edifici del WTC è salita in quota e ha continuato a salire per almeno 99 giorni [Fonte: Gli incendi a Ground Zero bruciarono per 99 giorni, fino al 19 dicembre.].

I. Conclusioni


È ora ovvio che c'è una chiara differenza tra i frammenti di cemento che si trovano in una tipica demolizione controllata e le particelle di polvere dalle dimensioni micrometriche che sono state prodotte l'11 settembre. L'enorme quantità di polvere e il comportamento insolito della stessa attestano il fatto che nessun tipo di demolizione controllata, termite o combustione di carburante per aerei fu responsabile della distruzione delle Torri del WTC.

Fig.27 - (23/09/01) Immagine NOAA ripresa da sopra il complesso del WTC.

Video sottotitolato in italiano in cui Dr. Wood illustra i concetti di questo Capitolo. Le evidenze indicano che la polvere abbia continuato a scomporsi nel tempo. La distruzione degli edifici generò polvere abbastanza grossolana che iniziò a scomporsi già durante la diffusione della polvere stessa.
Viene anche accennato il fenomeno della "schiuma" che affronteremo tra un paio di capitoli.