2 agosto 2018

Capitolo 4 - Spettacoli di Magia ed il Potere della Suggestione

Non si è mai ingannati, si inganna sé stessi.
- Johann Wolfgang von Goethe.

Non hai sentito. Non hai visto. Non dirai nulla a nessuno mai nella tua vita. Non lo hai mai sentito. Oh quanto assurdo sembra senza alcuna prova. Non hai sentito. Non hai visto. Non lo hai mai sentito, nemmeno una parola. Non dirai nulla a nessuno. Non dire mai ad anima viva quello che tu sai essere la Verità.
- The Who, Tommy 1921.

A. Incredibile

Fig.1 - C'erano una volta due Torri...


Fig.2 - 17-09-2001 - E poi sono andate via...


C'erano una volta le Torri...e poi sono andate via...


L'11 settembre l'abbiamo sentito ripetere più e più volte, "E' incredibile!" Proprio così, ciò che ci mostrarono e ciò che ci raccontarono aveva dell'incredibile. Quindi com'è che l'incredibile diviene credibile? 

La mattina dell'11 settembre c'erano due torri, ognuna alta oltre un quarto di miglio (oltre 400 metri) e costruite con 500,000 tonnellate di materiale. E poi sono andate via. Sono andate via in soli 8 a 10 secondi ciascuna.

B. Sappiamo Cosa Abbiamo Visto - O No?

E' stato detto, "Il popolo americano sa cosa ha visto con i propri occhi l'11 settembre 2001." Ma le cose stanno proprio così? Alla maggior parte di noi sono state mostrate immagini in TV e ci è stato detto cosa abbiamo visto.

Quando andiamo ad assistere ad uno spettacolo di magia ci viene "detto" - letteralmente o tramite qualche processo di insinuazione - cosa dobbiamo vedere, e quindi interpretiamo ciò che vediamo come incredibile e assurdo. Ma sappiamo che stiamo assistendo ad uno spettacolo di magia. David Copperfield ha eseguito illusioni in TV che sembrano causare la scomparsa della Statua della Libertà e di un treno merci. Ma sappiamo che è uno spettacolo di magia.   

Quando "War of the Worlds" (La Guerra dei Mondi, già introdotta al Capitolo 1 e narrata da Orson Welles alla radio, fu un adattamento del racconto di fantascienza di H.G.Wells dal titolo omonimo) andò in onda alla radio nel 1938, alcune persone mancarono l'avvertenza o annuncio iniziale che le informava che la trasmissione era una finzione. Coloro che mancarono l'introduzione credettero che fosse tutto vero. Perché?
[Potete leggere a questo link Wikipedia War of the Worlds - radio ulteriori informazioni sul programma radio e qui La Guerra dei Mondi - romanzo per quanto riguarda il romanzo.]

Ma cosa ha a che fare War of the Worlds con l'11 settembre? 

Il programma di docenza universitaria della Dr. Wood durante l'autunno del 2001 prevedeva lezioni pomeridiane e includeva una lunga lezione il martedì. Essendo un po' nottambula, Dr. Wood regolò la radiosveglia poco dopo le 9:00AM. L'11 settembre la dottoressa si sveglio prima dell'allarme e stava lavorando al computer nella stanza accanto quando la radiosveglia suonò. Vagamente udì la radio in sottofondo e continuò a lavorare senza porre troppa attenzione a ciò che dicevano. Poi iniziò a notare che qualunque cosa stessero dicendo sembravano ripeterlo con insistenza ed in continuazione. Sembrava che stavano raccontando una sorta di scherzo di cattivo gusto su un guidatore ubriaco, che aveva curvato maldestramente mentre rincasava da una festa schiantando il suo aereo su un edificio. Ma poi la stessa scena sembrava ripetersi per una seconda volta. Sembrava uno scherzo solo che la battuta finale non arrivava mai. Alla fine Dr. Wood iniziò a chiedersi se ciò che stavano dicendo potesse avere qualche attinenza con la realtà. Quindi scese le scale è andò ad accendere la TV.

La stessa storia veniva raccontata su ogni canale su cui riusciva a sintonizzarsi. Un evento orribile si era verificato davvero. Ma perché ci raccontavano la stessa storia su ogni canale? Realizzò anche che non c'erano interruzioni pubblicitarie. Significava che la cosa era davvero seria. Ma che ne è stato dell'idea di avere una seconda prospettiva o punto di vista? Quando si verifica un incidente aereo, una canale potrebbe trasmettere il video dell'incidente stesso mentre un altro potrebbe mandare in onda la storia personale di qualcuno, oppure un retroscena su qualcuno che è uscito di casa quella mattina in gita, o un servizio su un costruttore di componenti d'aereo, o anche la testimonianza dettagliata di un passante. Ma in questo caso avevamo tutti i canali che mandavano in onda quasi lo stesso video ed in maniera molto simile, dicendo essenzialmente la stessa cosa, ripetutamente e senza interruzioni pubblicitarie. Alla Dr. Wood tutto ciò non le tornava. (Fu a questo punto che Dr. Wood telefonò alla madre che viveva nelle vicinanze di Washington D.C. per sapere se vedeva aerei da caccia in volo.) Il solo fatto di non esserci interruzioni pubblicitarie catturò l'attenzione di Dr. Wood come per dire, "Questo è più importante di qualsiasi cosa tu abbia mai avuto esperienza." Cioè, analogamente a War of the Worlds, era un "sustaining show" (Epoca in cui le emittenti radio si sponsorizzavano da sole e non avevano interruzioni pubblicitarie Sustaining program).

Quante sono state le trasmissioni andate in onda senza interruzioni pubblicitarie e quali effetti hanno avuto sulle persone?

Erano circa le 10:00 am quando Dr. Wood raccolse le sue cose e si avviò verso l'università. Quando giunse all'università e mentre camminava verso l'edificio dove lavorava, incontrò uno dei suoi studenti che le chiese, "Dr. Wood, chi è Bin Laden e cos'è Al-Qaeda?" Fu una conversazione che non dimenticò mai.

Entrò nell'edificio e trovò i colleghi che parlavano di ciò che credevano fosse accaduto. Uno disse, "In seguito alla USS Cole (Attentato USS Cole), avremmo dovuto semplicemente abbatterli tutti. Questi si meritano di essere abbattuti." Dr. Wood domandò, "Per cosa?" Il collega rispose, "Le Torri. Sono crollate, entrambe sono crollate." Poi andarono in sala professori per vedere i replay alla TV. 

Ciò che la Dr. Wood vide le sembrò surreale. Gli edifici non sono semplicemente "crollati", si sono disfatti come maglioni. Qualcosa puzzava di bruciato, ma davanti a lei i suoi colleghi (professori universitari che avrebbero dovuto riconoscere l'apparente contraddizione dei principi fisici che già veniva pronunciata come "la storia"), con i forconi in mano, che incitavano le truppe di "fargliela pagare ai cattivi." Era come un accordo già siglato, discusso e chiuso. Nel frattempo, Dr. Wood guardava la TV pensando che in atto c'era una sorta di scherzo di cattivo gusto in stile War of the Worlds.
Se ci fossero state le interruzioni pubblicitarie durante la trasmissione War of the Worlds, si sarebbe seminato il panico tra gli ascoltatori?
Se ci fossero state le interruzioni pubblicitarie durante la diretta su l'11 settembre, le persone si sarebbero interrogate maggiormente sugli avvenimenti?
L'11 settembre ci è stato detto che degli aeroplani hanno colpito degli edifici e causato gli stessi a auto-distruggersi un ora dopo, impiegando da 8 a 10 secondi per "crollare". Ma come abbiamo visto, un crollo dovuto alla gravità in 8 a 10 secondi è fisicamente impossibile, a prescindere da cosa potrebbe aver avviato il collasso stesso (bombe, cause naturali e così via). Inoltre, ci hanno raccontato che due aerei, ognuno dei quali ha colpito una delle Twin Towers, hanno causato la distruzione totale dell'intero complesso di sette edifici - nel contempo senza danni significativi, fatali o totali agli altri edifici circostanti! La spiegazione che ci hanno fornito fu che il carburante per aerei avesse appiccato le fiamme agli uffici e che questi fuochi, alimentati dal materiale negli uffici, indebolirono sensibilmente la struttura portante in acciaio degli edifici.
Ma le griglie in acciai dei caminetti non collassano a causa del fuoco.
Tutti abbiamo sentito parlare delle stufe a cherosene. Si fondono forse? 

Fig. 3 - Stufa portatile a cherosene.


Le persone che si "lanciavano" dalle Torri fu un'esperienza contraria a qualunque cosa i vigili del fuoco avessero visto prima. Anche per i vigili del fuoco di New York fu incredibile. Quindi, quand'è che questo fenomeno divenne credibile?

Consideriamo eventi pericolosi e dove regna la confusione, in cui le persone non hanno tempo di valutare la situazione ma devono però reagire. Per esempio, se una squadra di agenti di polizia armati dovesse strillare, "tutti a terra!" la maggior parte della gente eseguirebbe gli ordini all'istante. Se qualcuno grida, "Al fuoco!" in un cinema, ci aspettiamo il fuggi fuggi verso l'uscita anche senza prove del fuoco. Le urla e la confusione portano le persone ad eseguire ciò che viene loro chiesto. Molti di noi acconsentiranno in modo da non creare ulteriore confusione. Le persone hanno visto e guardato i "jumpers." L'hanno visti, quindi deve essere vero.

Però sappiamo anche che la benzina ha una temperatura di combustione più alta del cherosene e sappiamo che le auto non si distruggono a causa di motori surriscaldati o fusi. E le stufe a legna non si auto-distruggono per il fuoco.


Fig. 4 - Automobile dei Blues Brothers distrutta (non c'è nel libro di Dr. Wood ma l'ho inserita per rendere l'idea.)

C. Cosa Abbiamo Visto Veramente?

Quindi cosa abbiamo visto veramente? Potrebbe essere o non essere ciò che ci è stato detto che abbiamo visto. E se la prima osservazione segnalata fosse sbagliata, e poi tutti l'hanno seguita? La mente umana non funziona come un registratore. La mente umana mette insieme e organizza la miglior versione possibile basandosi su ciò con cui ha esperienza e con quanto le viene presentata, e si adatta. In una situazione incredibile e confusa le persone tendono a ricercare una spiegazione che abbia un minimo di senso. 

Cerchiamo ciò che siamo abituati a vedere o quanto ci aspettiamo di vedere, e usiamo queste informazioni per dare un senso alla confusione. Dr. Wood si sente vicina a tutti i dottori che, in mezzo alla confusione, cercavano di dare un senso sia a ciò che vedevano sia a ciò che gli veniva detto (e lo stesso vale per tutti noi). Durante un'intervista due dottori ricordano che i pazienti cessarono di venire al pronto soccorso già a mezzogiorno quel 11 settembre. A Dr. Tony Dajer fu chiesto, "Dov'è tutta la gente?" Brancolava per una spiegazione. Un altro dottore si attacco alla speranza che quasi tutti l'avessero scampata. Questi due dottori sono uno splendido esempio di quanto le persone tengono al prossimo. E, come tutti  noi, desideravano disperatamente - e avevano bisogno - che tutto avesse un senso.   


Al minuto 2:12 inizia l'intervista (in inglese) al Dr. Tony Dajer e colleghi, vigili del  fuoco, giornalisti ed altri. Ascoltate la frustrazione e come cerchino una spiegazione razionale per l'assenza di feriti e corpi ritrovati.

D. Impostazione

Dobbiamo osservare le evidenze effettive attentamente. Ma come possiamo farlo attraverso una prospettiva influenzata da preconcetti e condizionamenti, ovvero essenzialmente di parte? Una maniera potrebbe essere di ricominciare da zero e introdurre vocaboli nuovi, un lessico nuovo, includendo un linguaggio più visivo. Questo potrebbe richiedere di ignorare immagini che ci hanno condizionati a reagire in maniera del tutto prevedibile. 
Nei capitoli che seguono, Dr. Wood ha introdotto una nuova e unica terminologia per ogni fenomeno osservato, usando un nuovo lessico privo di connotazioni familiari e quindi di interpretazioni di parte. Riferendoci all'aria satura di particolato come "fumo", induce l'osservatore prevenuto a ritenere che la causa sia il "fuoco." Al contrario, usiamo un termine generico (forse addirittura un termine a livello di scuola elementare) che normalmente non useremo in questa situazione, ma un termine che descrive unicamente ed esclusivamente ciò che effettivamente riscontriamo, senza alcun significato presunto. Non usiamo la parola "fumo" ma adottiamo la parola "fumi" o "esalazioni".     

12 luglio 2018

Capitolo 3 - I Saltatori - "The Jumpers"

È una persona rara colui che vuole sentire ciò che non vuole sentire.
- Dick Cavett.

Sembrava una pioggia di persone.
- Michael Ober e Decosta Wright (Pronto Soccorso) e John Malley and Arthur Myers (Vigili del Fuoco).


[Questo capitolo, ammettiamolo, risulta un po' difficile da digerire in principio, forse proprio perché l'autore ha scelto di inserirlo all'inizio del libro, prima ancora di essere entrati nel clou delle evidenze e quindi delle conclusioni irrefutabili che vedremo. Dopotutto, Dr. Wood finora ha solamente dimostrato che la Versione Ufficiale non è fisicamente possibile! Il Capitolo 3 tratta di tutte quelle persone che hanno perso la vita saltando dai grattacieli apparentemente suicidandosi per sottrarsi alle fiamme o al fumo.]

Spesso, alle persone che si sono buttate è stato attribuito l'appellativo di "jumpers" o "saltatori" ma la Dr. Wood si chiede se in effetti sia siano tutti buttati di loro spontanea volontà. E se lo hanno fatto, perché lo hanno fatto? Questa domanda richiede un esame più approfondito.

Fig.1 - "The Falling Man" una delle fotografie simbolo dei jumpers.


Guardare queste foto può essere difficile. E' stato troppo difficile anche per la Dr. Wood finché ha capito che queste persone stavano comunicando con noi. Vogliono essere ascoltate e raccontare la loro storia. Una volta realizzato ciò, la Dr. Wood non ha più guardato altrove, non si è più voltata, poiché aveva promesso loro di capire cosa ci stessero comunicando. In questo capitolo Dr. Wood onora sua la promessa.

A. Balzi Energetici

Fig.2 - "Abbandonando" l'edificio...


Questa persona non si aspettava di trovarsi dov'è e sembra un tantino sorpreso di trovarsi a mezz'aria. Agita le braccia energeticamente come se dovesse ritrovare l'equilibrio, come un ginnasta sulla trave o come se volesse provare a volare come ultimo tentativo disperato. Non si aspettava di trovarsi dov'è. Sembra stia cadendo in corrispondenza del foro del WTC 1. Se fosse saltato per via del fuoco o del fumo, non agiterebbe le braccia così energeticamente. Non sembra qualcuno che abbia scelto di saltare. Se fosse caduto per errore, perché si trovava dove potesse accadere? In breve, sembra qualcuno che si sia lanciato vigorosamente il più lontano possibile da qualcosa di orrendo senza avere scelta.

Qualcuno che scelga di lanciarsi verso morte certa probabilmente sceglierebbe di portarsi qualcosa di speciale con se, forse una foto di una persona cara o anche una valigetta o uno zainetto. Tuttavia, colpisce il fatto che nessuna delle persone nella fig.3 sembri portare con se alcunché, come se presi completamente alla sprovvista.

Fig.3 - Erano numerosissimi e tutti a mani vuote a quanto pare. 
 

E ora consideriamo la fig.4.

Fig.4 - Un "jumper" ad una notevole distanza dall'edificio.


La persona fotografata qui mentre cade è ad una considerevole distanza dall'edificio. (Si scorge un "piano meccanico" nella parte in basso a sinistra della foto. All'interno dei "piani meccanici" erano installati gli impianti meccanici necessari al funzionamento delle Torri. In ogni Torre, i piani 41-42 e 75-76 erano i "piani meccanici".) Quindi la persona è ad almeno 45 piani da terra. La domanda è la seguente: come ha fatto a trovarsi così distante dall'edificio?

Consideriamo il record mondiale di salto in lungo da fermo, che era di 11 piedi e 6 pollici (circa 3,5 metri), stabilito da Ray C. Ewry nel 1906. Per stimare la velocità orizzontale di Ewry, ipotizziamo sia saltato ad un'altezza di 2,5 piedi da terra (circa 0,76 metri) e che sia caduto a terra in caduta libera. Un salto da fermo avrebbe un velocità di circa 10 miglia orarie (circa 16 km/h). Ora, se il tizio in fig.4 fosse saltato dal 105° piano con una velocità orizzontale di 10 mph, sarebbe possibile coprire la distanza di 100 piedi circa (circa 30 metri) dall'edificio nel tempo in cui impiegava a cadere fino al 45° piano.Ovvero, un salto molto energetico da fermo potrebbe far raggiungere a qualcuno la distanza di 100 piedi dall'edificio e simultaneamente cadendo per 60 piani.   

Ma se la persona fosse saltata per via del calore troppo elevato, non sarebbe anche stata troppo letargica per saltare così lontano dall'edificio? Se stesse soffrendo di asfissia da fumo, non si trascinerebbe fuori dalla finestra con difficoltà, sempre che non perda conoscenza prima? Sembra anche avere una parte di vestiario che gli sventola dietro. Perché mai una persona dovrebbe iniziare a svestirsi prima di gettarsi nel vuoto? Non esistono fotografie di persone che si sono scontrate con la facciata degli edifici mentre cadevano. Ciò implica un balzo energetico da parte di tutti i "jumpers" a meno che non ci sia stato del vento che li abbia allontanati dagli edifici. Prima di poterci dedicare a questo argomento occorre esaminare dell'altro. 
La fig.5 mostra l'angolo nord-ovest del WTC 1 qualche tempo prima della sua distruzione totale. Si vedono persone appese al di fuori dell'edificio. Dei "fumi" emergono dall'edificio e sembrano soffiare via dall'angolo nord-ovest in direzione orizzontale, come capelli divisi da un vento teso.

Fig.5 - Ingrandimento dell'angolo nord-ovest del WTC 1.


La fig.6 mostra il lato ovest dell'edifico WTC 1 poco prima della sua distruzione totale. Si intravedono diverse persone appese al di fuori dell'edificio vicino l'angolo nord-ovest, verso l'alto a sinistra sulla facciata a sinistra, contrassegnati dalla freccia rossa. Sembrano essere più in alto del 100° piano e controvento rispetto alle fiamme apparenti, quindi dovrebbero respirare aria fresca. I "fumi" appena sulla destra della freccia rossa sembrano fluire all'insù, con un angolo di circa 45° dall'orizzontale, non orizzontalmente, come fanno sulla parte di destra della fig.5. E' curioso come nelle due fotografie di fig.5 e fig.6 i "fumi" sembrino emergere dall'edificio in maniera differente.

Fig.6 - La facciata ovest a sinistra e la facciata sud del WTC 1.


Quando Jack Gentul fu intervistato nel documentario "The Falling Man", raccontò dell'ultima conversazione che ebbe con la moglie, Elaine Gentul. Elaine lavorava al 97° piano del WTC 2 e sembra avesse deciso, come i suoi colleghi, di coprirsi il capo con dei vestiti bagnati e provare a uscire dall'edificio. Jack Gentul disse che respirava con fatica e che era preoccupata per quello che le sembrava del fumo denso. Così lui le disse, "Chiamami quando sei arrivata al piano terra." Poi dopo, tuttavia, Elaine finì sulla strada. Jack Gentul condivide i suoi pensieri.
So che Elaine fu trovata sulla strada davanti all'edificio di fronte al suo. Se sia saltata o sia caduta non lo so. Credo era viva quando è accaduto per via di quella telefonata. Speravo fosse deceduta per via del fumo, ma non sembra probabile. E' qualcosa che non posso sapere.
Elaine Gentul non aveva nessuna intenzione di morire ma ogni intenzione di trovare un qualche modo per sopravvivere alla terribile e spaventosa situazione in cui si trovava. Anche l'istinto della Dr. Wood sarebbe quello di avvolgermi in vestiti bagnati per poi darmi alla fuga. Cosa andò storto? 

B. Necessità

C'erano molte persone appese di fuori dagli edifici, ma uno in particolare, al 105° piano del WTC 1, catturò l'attenzione della Dr. Wood. Questa persona sembra sia appesa all'esterno dell'edificio direttamente sopra la mezzeria del foro a forma di aeroplano. Un ingrandimento della zona del 105° piano mostra che molte persone si erano tolti i vestiti. In particolare, notiamo l'ultima persona nella regione in alto a sinistra della fig.7.

Fig.7 - Le persone al 104° e 105° piano del WTC 1 direttamente sopra al foro a forma di aeroplano.


Sembra che sia appesa con una mano e con un piede mentre prova a togliersi i pantaloni. Perché è così importante per lui penzolare così in alto e rimuoversi i pantaloni? Non si è buttato quindi sembra che voglia vivere. Stare appesi con una mano e un piede fuori da una finestra del 105° piano mentre si toglie i pantaloni indica quanto importante fosse per questa persona farlo. Ma perché? E perché in un luogo così precario? Se avesse voluto evitare il fumo, perché non ha preso un bel respiro e non è rientrato all'interno per togliersi i pantaloni per poi uscire nuovamente dalla finestra (ammesso che avesse, per cominciare, uno strano desiderio di dondolare dal 105° piano)? Al contrario, se stesse cercando di sottrarsi al calore, perché si sarebbe tolto i pantaloni dato che servirebbero come strato protettivo al calore, proprio come i guantoni che si usano per cucinare al BBQ?

La fig.8 è la stessa foto in fig.7 leggermente ingrandita e con contrasto aumentato. Notare quante persone sono senza maglietta o camicia.

Fig.8 - Contrasto aumentato


Ci è stato detto che in questi piani le persone furono intrappolate a causa del fuoco e del fumo. Se fossi al 105° piano e ci fosse fuoco e/o fumo, come detto, andrei immediatamente al bagno per bagnarmi completamente per provare poi a darmi alla fuga. Se ci fosse del fuoco, si sarebbero probabilmente già attivati gli spruzzatori antincendio bagnando tutte le persone presenti. Se non ci fosse disponibilità di acqua è probabile che fosse parecchio caldo. Quindi è ragionevole presumere che i vestiti delle persone in quei piani fossero bagnati dall'attivazione automatica del sistema antincendio o, quanto meno, umidi a causa della sudorazione abbondante. In ogni caso, guardando le persone appese all'esterno dell'edificio in fig.8, è ragionevole concludere che lo facessero per qualche necessità.

In questo frangente dobbiamo introdurre un'ipotesi per cercare di spiegare questo strano comportamento. Consideriamo cosa ci si attenderebbe se una qualche forma di campo di energia, come un campo di microonde, influenzasse quella zona all'interno dell'edificio. Tale campo potrebbe essere una parte di è composto l'Active Denial System (ADS) attualmente impiegato per il controllo e delle masse (antisommossa). E' plausibile che tale campo facesse parte di qualunque cosa fosse che stava distruggendo gli edifici. In ogni caso, i vestiti bagnati intensificano il dolore causato da tali microonde, come affermato in un articolo a riguardo dell'ADS: "I vestiti bagnato potrebbero sembrare una buona difesa, ma prove specifiche hanno dimostrato che i vestiti umidi intensificano gli effetti del raggio." 

Spiegazione in italiano dell'Active Denial System.


Dimostrazione dell'Active Denial System con volontari. 


I comportamenti delle persone che sembrano svestirsi mentre appesi fuori dall'edificio sono coerenti con la presenza di un campo di energia confinato tra le mura dell'edificio. Se metti una mano sui fornelli accesi di una cucina la tua mano balzerà via. Non penserai a cosa fare, è un'azione istintiva. Analogamente, forse poche persone hanno scelto di saltare. Sono volati dalle finestre. Nella fig.1 la persona sembra rilassata ed in pace con se stessa, come se avesse risolto il peggior problema della sua vita - e poco prima di rendersi conto del prossimo, un problema che non potrà risolvere. La persona nella fig.4 sembra essere stata altamente motivata a distanziarsi dall'edificio, in maniera molto simile alla mano che istintivamente si allontana dai fornelli. Sembra abbastanza chiaro che considerando le persone appese all'edificio che si stanno togliendo i vestiti probabilmente bagnati, abbiamo un'indicazione di qualche altro fattore in gioco oltre al calore estremo e/o al fumo. Nella zona dove queste persone sono appese fuori dell'edificio, non è visibile alcun fuoco o del fumo emergere dalle finestre. Sono tuttavia presenti dei fumi sfocati che fluiscono da un luogo non ben definito.    

C. Aggirando i Corpi

Nel valutare la possibilità di un campo di energia, emerge un'altra domanda importante: Cosa hanno osservato i testimoni quel giorno? Hanno visto un aereo colpire la torre? Hanno udito un aereo? Hanno visto parti di aereo? In seguito all'11 settembre, assieme ad un gruppo di colleghi, la Dr. Wood cominciò ad analizzare i verbali dei soccorritori (first responders). La loro lettura diede alla Dr. Wood la sensazione di vedere attraverso gli occhi dei soccorritori stessi. Continuava a ricercare prove che un aeroplano si fosse schiantato sull'edificio. Molti soccorritori neanche realizzarono cosa stesse accadendo al WTC 2 finché non fu detto loro che un'aereo lo aveva colpito, o finché non videro l'esplosione. In molti ipotizzarono che i vestiti sulle strade e marciapiedi provenissero dai bagagli sull'aereo; forse erano alla ricerca di una qualche prova che corroborasse l'ipotesi che un aereo si fosse realmente schiantato sull'edificio.

Mentre Dr. Wood leggeva i verbali dei soccorritori nella speranza di trovare evidenze di parti di aereo al suolo, trovò descrizioni dei corpi caduti, di pezzi di corpi, e descrizioni di persone che continuavano a cadere a pioggia. Era uno scenario orribile e non voleva riviverlo mentre leggeva. Quindi le ignorò e "aggirò" tali descrizioni, proprio come fecero gli stessi soccorritori mentre aggiravano i cadaveri in terra camminandoci attorno. Alcuni dei suoi colleghi trovarono descrizioni analoghe.

A questo punto però la Dr. Wood decise di vedere cosa stesse ignorando e divenne chiaro l'effetto che queste scene devono aver provocato nelle persone presenti. Ai vigili del fuoco ed al personale medico interessano le persone, ci tengono enormemente e vogliono prestare loro assistenza in genere. Sentirsi impotenti davanti ad una scene simile deve essere una delle più dolorose risposte emotive possibili per l'essere umano. Seguendo questo link potrete leggere i verbali originali in inglese: Verbali. Alcuni passaggi sono stati oscurati e censurati per motivi di privacy o altro. Incontreremo altre testimonianze importanti anche nei capitoli successivi.

Paramedico Michael Ober:
...Entrammo la dentro, sulla strada verso l'entrata dell'edificio, c'erano persone che correvano, persone che saltavano, atterrando per terra. In qualunque edificio entrassimo c'era un tettuccio, un atrio da cui si poteva vedere all'interno dell'edificio. Mentre entravamo nell'edificio abbiamo sentito un tonfo assordante. Guardammo in alto, era qualcuno che si era buttato, Dio sa da quanto in alto. Entrammo nella lobby ed era caos, c'erano persone ovunque. Uno dei capi disse "Sapete, non è sicuro qui, dobbiamo uscire." Ci avviammo verso l'esterno e mentre uscivamo dall'edificio, era come se piovessero persone. Le persone saltavano da ovunque. Ovunque c'erano corpi e parti sparpagliate. Cercavamo di capire cosa succedesse. L'unica cosa che succedeva erano gli edifici in fiamme e le persone che si buttavano. Potevi guardarle mentre cadevano dal 90° piano fino a terra. Ti addestrano e fai corsi per tanto tempo per imparare a prenderti cura delle persone e curarle e per rimetterle in sesto quando qualcosa non va, e poi non c'è niente, si schiantano al suolo, ed è finita.
O consideriamo come il Capitano Karin Deshore si sia "scollegato mentalmente" dalla pioggia di persone:  
...Parlavo con il paramedico Charl da Flushing dicendogli l'hai visto, disse cosa. Dissi basta che guardi in alto alla tua sinistra. A questo punto i corpi continuavano a fuoriuscire da entrambe gli edifici. Alcuni erano in fiamme. Alcuni si muovevano, altri erano immobili e la cosa peggiore era che quando si schiantavano al suolo facevano un rumore tipo splash. Si vedeva il corpo intero disintegrarsi in pezzi e spappolarsi ovunque ed il suono e ne vidi un paio fare così, fu abbastanza per scollegarmi dalla scena. Mi preoccupavo più che altro che nessuno del mio contingente fosse colpito dai detriti che cadevano.
Oppure consideriamo la dichiarazione del vigile del fuoco Steven Mosiello (D = domanda / R = risposta):
A cosa pensavo, a tutti i jumpers ed il resto. Credo che fu a questo punto quando andai dal Commissario, che il vigile del fuoco del 216° fu ucciso da un jumper quando gli atterrò addosso. Sono andato all'edificio, ho cercato il Commissario e mi hanno detto che era appena andato via. Quindi ci siamo incrociati. Sono tornato al posto di comando dall'altra parte della strada al Two World Financial [WFC 2], ed il Commissario era lì a parlare con il sindaco.
D: Puoi descrivere la piazza e la zona all'esterno a quel punto?
R: Fuori dal WTC 1 c'erano i jumpers. C'era un numero impressionante di corpi a terra. Si schiantavano con una frequenza probabilmente di uno ogni 30 o 40 secondi sull'atrio di vetro, che è un suono distinto tipo di esplosione - credo si potessero chiudere gli occhi e capire quando uno si schiantava. Era un suono ben definito. Dopo averne visto abbastanza, smettevi semplicemente di guardare.
Un po' più avanti nell'intervista Mosiello avvalora l'idea di una "pioggia di persone":
D: Capito. Quel vigile del fuoco che fu colpito da un jumper si chiamava Suhr per la cronaca.
R: Giusto. Stavo uscendo da quell'edificio quando è stato colpito da un jumper. C'era una compagnia che si avvicinava. Non conosco la compagnia. Camminavano vicini all'edificio, e ho strillato al tenente di portarsi in strada con i suoi uomini perché guarda cos'era appena successo. C'erano i jumpers che cadevano. Probabilmente non ne era proprio al corrente al tempo. Probabilmente era spaventato come tutti gli altri e non ragionava.
In altre parole abbiamo una "pioggia di persone", alcune delle quali stanno tentando di sottrarsi al fumo e al calore, anche se non tutti. Alcuni stanno tentando di scappare da qualcos'altro.

D. La Conta dei Corpi

Ma quante persone saranno saltate quel giorno? Come abbiamo visto, Mosiello stimò la frequenza degli impatti in 30 - 40 secondi. Ma il vigile del fuoco John Malley aveva una stima differente:
...Gli uomini andarono al garage, e l'ufficiale andò al punto di comando Siamo rimasti li in attesa degli ordini a guardare le persone che si buttavano, mentre il nostro ufficiale faceva ritorno. Le persone iniziarono a saltare con una tale - forse un jumper ogni 5 secondi ad un certo punto, ogni 10 secondi. Poi cominciarono a saltare tipo uno al secondo, due secondi. C'erano persone che venivano giù come se "piovessero persone".
C'erano quindi varie stime circa la "pioggia di persone" che fu vista. Ipotizziamo ci fossero 3 persone al minuto che "cadevano" da ogni facciata del WTC 1. Sarebbero 12 persone al minuto, ovvero 1200 persone cadute durante i 102 minuti di durata dell'evento. Sommiamo a questa cifra altre 421 vittime (inclusi 343 vigili del fuoco), ed il totale fa 1621. Alcune fonti riportano che 1594 vittime dovettero essere identificate tramite il DNA e 124 tramite altri procedimenti e mezzi. Sembrerebbe che le cifre dei jumpers ed dei vigili del fuoco potrebbero spiegare e contabilizzare tutte le persone identificate in tal modo.

Tale orrore fu catturato dal vigile del fuoco Arthur Myers durante la sua intervista:
Appena dopo allora si vedono persone vive che si buttano. Questa è la prima volta nella mia esperienza lavorativa che ho visto persone saltare in questo modo.
D: 20 anni.
R: In 20 anni, è la prima volta in cui ho assistito a qualcosa del genere, e mi stava mandando fuori di testa. L'autista dell'Engine 3, mi stava dicendo, ascolta, non guardare, semplicemente non farlo - ho detto "Come posso non guardar? Non ho mai visto nulla del genere." Appena credevi che fosse finita, allora vedevi altre ondate di persone che si gettavano. Era come se "piovessero persone." Sentivi quando si schiantavano al suolo, bang, bang, e le parti del corpo che si sfracellavano ovunque. In quel momento realizzai. Mi voltai per guardare altrove, e dicevo tra me e me queste sono persone. Diamine, ci sono persone che stanno morendo qui. Non credevo ai miei occhi.
Il paramedico Gary Smiley catturò la reazione sbalordita di un suo collega:
…(Paramedico) Felton, Sean Cunliffe. Ricordo Felton perché iniziavamo a notare le persone cadere dagli edifici, cadendo dalla Torre Nord (WTC 1) ed all’inizio non capivamo cosa stesse succedendo, ma poi si vedeva che stavano saltando. In effetti ho dovuto trattenere Felton perché voleva attraversare la strada di corsa per afferrarle al volo. Gli dissi che non poteva farlo. Naturalmente colpivano il suolo esplodendo. Era orribile. Probabilmente ne avremo visti saltare una dozzina.
La scena che per 5 secondi si trovò di davanti il vigile Bertram Springstead guardando verso il Vista Hotel (WTC 3) fu più di quanto avesse voluto vedere:
Ricordo qualcuno disse, ”Pensi di passare una brutta giornata? Dai uno sguardo da questa finestra.” Guardammo dalla finestra del Trade Center, e c’era il Vista [Hotel], credo fosse lì. Non sono proprio sicuro quale edificio stessi guardando, ma sono abbastanza sicuro si trattasse del tetto del Vista Hotel. Ci saranno stati 30, 40 jumpers spappolati su tutto il tetto. Dissi, “O mio Dio, che diavolo sta succedendo qui?” Mentre guardavo dalla finestra, che fu per 5 secondi in totale, arriva un altro jumper, tipo ha colpito il bordo del tetto e si è vaporizzato. Il tizio è semplicemente scomparso. Non c’era più un corpo, solo una grande nube rossa.
D: Wow.
R: Pensavo tipo, “Non c’era alcun bisogno di vederlo.” Per un totale di 5 secondi che ho guardato da quella finestra.
Durante l’intervista anche il paramedico Decosta Wright conferma la “pioggia di persone”:
…Quindi dopo che, dopo che il secondo aereo colpì, stava semplicemente piovendo gente, le persone saltavano. Quando il primo si schiantò, stavano saltando periodicamente. Si vedeva un uomo saltare. Ero in – nella nostra posizione, potevamo effettivamente vedere quando colpivano il suolo e ho visto parti di corpo spargersi ovunque quando colpivano a terra, così che quando si schiantava uno, sentivi solamente boom, e poi vedevi le braccia e le gambe, volare via.
Immediatamente dopo vedo una donna, stava roteando in aria. Dopodiché, quando colpì il secondo aereo, il mio compagno disse tipo – non riusciva a credere alla mia reazione, perché tutto ciò che dicevo era, tutte queste persone che stanno saltando. Dicevo o mio Dio, o mio Dio. Non riuscivo a credere –dicevo tipo, o mio Dio. Non riuscivo a credere. Era talmente surreale.
Ma l’immagine più terrificante evocata durante queste testimonianze fu del vigile del fuoco Kevin Martin, qui riportata per dimostrare che la “pioggia di persone” copriva letteralmente il terreno:
Procedendo lungo West Street c’erano altre compagnie, ma erano distratte, c’erano semplicemente corpi dappertutto e pezzi ed esclusivamente vestiti e carne. Ricordo un tizio scendere dal camion antincendio e calpestare, come se calpestasse – credevo avesse calpestato del letame di cane. Erano corpi. Si, ho concluso.
Cosa possiamo trarre da tutto ciò? Evidentemente, il comportamento dei jumpers è indicativo che qualcos'altro oltre a calore e fumo sia coinvolto nella loro “decisione” di saltare dagli edifici, sempre che siano davvero saltati, poiché sono stati esposti a qualcosa di veramente orribile. Il loro comportamento è coerente con l’esposizione ad un campo di energia, simile all'Active Denial System, che impiega un campo di energia a microonde per il controllo della folla.


Fig.9 - I Jumpers aumentano col tempo.


Fig.10 - Il palco alla base della torre con la copertura forata a causa della caduta dei jumpers.


Fig.11 - I corpi dei jumpers smembrati e pressoché esplosi.  


Dr. Wood ascolta i Jumpers (video sottotitolato in italiano).


Alcuni video sui Jumpers (attenzione immagini molti forti):


Molti Jumpers e persone appese alle finestre.


Un paio di interviste ai civili (in inglese) e i jumpers, stimati in 200 persone nel video.

6 giugno 2018

Capitolo 2 - L'Esempio della Palla da Biliardo

Abbiamo costruito una civiltà in cui gli elementi più cruciali dipendono profondamente dalla scienza e dalla tecnologia. Abbiamo anche organizzato le cose in modo che quasi nessuno capisca la scienza e la tecnologia. Questa è una ricetta per il disastro. Potremmo cavarcela per un po', ma prima o poi questa miscela combustibile di ignoranza e potere ci esploderà in faccia.
- Carl Sagan

Quando le persone credono che le fai pensare, ti ameranno, ma quando le fai davvero pensare, ti odieranno.
- Don Marquis

A. Introduzione

Immediatamente dopo gli eventi dell'11 settembre 2001, il governo degli Stati Uniti proclamò con certezza che gli aggressori furono 19 kamikaze arabi sotto la guida di Osama bin Laden. Rapidamente seguirono delle dichiarazioni "autorevoli", tramite NOVA ed alcuni accademici, su ciò che aveva fatto crollare le Torri del WTC. Questo precoce consenso pubblico delle "autorità" fu che gli edifici non erano stati in grado di resistere all'orrendo assalto dovuto agli impatti degli aerei ed al calore degli incendi successivi.

Da quel momento, sono sorte domande sulla veridicità della Teoria Ufficiale riguardo agli eventi dell'11/9. Un settore di particolare interesse è stato il "crollo" della Torri del WTC. Le Torri potrebbero davvero essere state abbattute in conseguenza degli apparenti attacchi aerei contro di esse?

B. Il Valore della Semplicità

L’obbiettivo dell’esempio della palla di biliardo, introdotto nel primo capitolo e discusso nel secondo capitolo, è stabilire se la Versione Ufficiale sia degna di credibilità e meriti dunque di essere considerata veritiera. Nel fare ciò, occorre ricordare che la dimostrazione non deve essere necessariamente complicata. Cosa possiamo dimostrare attraverso l’uso di modelli semplici di situazioni complicate? Supponiamo che vi dica che ho corso fino al negozio (distante 10 miglia) e poi alla banca (altre 5 miglia), poi al cinodromo (7 miglia in più), poi a casa di un amico (altre 21 miglia) e poi a casa…tutto in 2 minuti. Per smentire la mia storia potreste ragionare che il record mondiale della corsa del miglio è 3 minuti e 43 secondi, cioè sotto 4 minuti. Di conseguenza non appare possibile correre 40 miglia sotto i 2 minuti.

Non dobbiamo dimostrare esattamente in quanto tempo avrei dovuto correre quella distanza. Ne dobbiamo dimostrare quanto tempo in più ci avrei messo se mi fossi fermato a piazzare una scommessa al cinodromo. Per confutare la mia versione, occorre provare che il racconto che è stato fornito non è fisicamente possibile.

Consideriamo ora se i tempi di crollo che sono stati forniti siano possibili quando li valutiamo entro i limiti della versione ufficiale.

C. Tempo Trascorso: Quanto Tempo hanno Impiegato le Torri a Scomparire?

Tre fonti hanno fornito dati e/o opinioni sui tempi di crollo delle torri del WTC:
  1. La Versione Ufficiale, come fornita nel 9/11 Commission Report (www.911commission.gov/report/911Report_Ch1.htm)
  2. I dati sismici associati al terreno che tremava durante i crolli, registrati dai sismografi del Columbia University’s Seismology Group (usato dal NIST nel loro rapporto: pag.37 (ovvero pag.87 di 289 del pdf) https://ws680.nist.gov/publication/get_pdf.cfm?pub_id=909017)
  3. Ricercatori indipendenti che hanno tentato di misurare i tempi di crollo attraverso diversi metodi usando analisi video.
Secondo il 9/11 Commission Report, "alle 9:58:59 la Torre Sud (WTC 2) è crollata su se stessa in 10 secondi, creando una feroce tempesta di vento e un’enorme nube di detriti."

L’August Fact Sheet (Answers to Frequently Asked Questions, domanda 6: https://www.nist.gov/pba/national-institute-standards-and-technology-nist-federal-building-and-fire-safety-investigation) del NIST afferma che il “NIST ha stimato che i primi pannelli esteriori abbiano colpito il terreno in circa 11 secondi per WTC 1 e circa 9 secondi per WTC 2 dopo l’inizio dei crolli. I tempi sono basati sui (1) tempi misurati nei video e i (2) segnali sismici registrati a Palisades, NewYork, che furono calibrati tenendo conto dei tempi di trasmissione delle onde da Lower Manhattan (NCSTAR 1-5a).” 

Attribuiremo dunque ai tempi di crollo il valore di 10 secondi per la Versione Ufficiale
Il Columbia University’s Seismology Group ha registrato eventi sismici della durata di 10 secondi e 8 secondi rispettivamente per WTC 2 e per WTC 1.

Informazioni basate sui dati sismici raccolti a Palisades New York: http://www.ldeo.columbia.edu/LCSN/Eq/20010911_WTC/fact_sheet.htm e 

Siccome l'esatta natura di cosa abbia provocato il crollo delle torri è ignota al momento, risulta difficile attribuire un significato chiaro alle evidenze sismiche. Tuttavia, per i nostri scopi interpretiamo tale evidenza come un suggerimento che il tempo dei crolli sia vicino a quello di caduta libera.

Come indicato poc'anzi, la terza fonte di dati/opinioni riguardo i tempi dei crolli proviene dai ricercatori indipendenti ed è basata sull'esamina dei video disponibili. Qui abbiamo una gamma di tempi che va da circa 9 secondi fino a 15 secondi o addirittura 18 secondi (anche se i tempi più lunghi si basano su ragionamenti dubbi). Il problema di determinare i tempi in base ai video è che la fase finale dei crolli è oscurata dalle enormi nubi di polveri prodotte dai crolli. In più, c'è la questione se i video riflettano o meno il tempo effettivo in maniera fedele, potendo essere affetti da sottili distorsioni come la velocità di avanzamento del nastro di registrazione. Dalle evidenze disponibili, assumiamo che il tempo di crollo sia nell'intervallo tra i 9 secondi e i 15 secondi. 

Tuttavia, il nostro scopo è stabilire se la Versione Ufficiale sia credibile. Per questo motivo adotteremo ipoteticamente il valore pubblicato nel 9/11 Commission Report, pari a 10 secondi, come tempo di crollo.
Prima di procedere nell'analisi chiediamoci se questo lasso di tempo ci sembri un tempo ragionevole per giustificare un collasso completo, dovuto alla sola gravità, di edifici alti 1/4 di miglio.

A questo punto la Dr. Wood riprede il modellino, visto nel capitolo 1, della palla da biliardo che cade in caduta libera nel vuoto dal tetto del WTC 1 da un altezza di 1368 piedi, pari a circa a 417 metri. Come dimostrato nel Capitolo 1 il tempo impiegato è di 9.22 secondi.

D. Caso 1: Caduta Libera dal Tetto del WTC 1

Usando una palla da biliardo come dispositivo di cronometraggio, consideriamo il tempo minimo che impiegherebbe la palla da biliardo blu per colpire il suolo, una caduta di oltre 1/4 di miglio (vedi fig.1). Faremo partire il cronometro all'istante in cui la palla viene fatta cadere dal tetto del WTC 1 e supponiamo che la caduta avvenga nel vuoto, senza alcuna resistenza dell'aria. (Notare che le grandi sezioni di edificio avranno un rapporto superficie-massa molto basso, quindi anche nel loro caso la resistenza dell'aria può essere trascurata.)

Fig.1 - Tempo minimo affinché la palla blu in caduta libera dal tetto del WTC 1 colpisca il suolo in assenza di resistenza dell'aria (in punto di contatto con il terreno è mostrato in rosso).


La palla blu accelererà dal momento in cui viene lasciata cadere dal tetto del WTC 1. Nel vuoto, colpirebbe il suolo 417 metri più in basso dopo 9.22 secondi, mostrato dalla curva blu in fig.1. Impiegherebbe più tempo se considerassimo la resistenza dell'aria, ma per semplicità, la stiamo trascurando.

E. La "Teoria Pancake"

Secondo questa teoria parte integrate della Versione Ufficiale, le torri caddero con un effetto di tipo "pancake", per causa dalla sola forza di gravità, in 10 secondi.

Secondo la teoria pancake, un piano cede cadendo su quello sottostante, causando il cedimento del secondo, che a sua volta cade sul piano sottostante e cosi via. La teoria implica che questo schema si ripeta fino al suolo. Anche se il "collasso" iniziale cominciasse al 80° piano, dove l'edifico fu danneggiato, i 30 piani sovrastanti dovrebbero comunque subire l'effetto pancake per far si che l'intero edificio si distrugga fino al suolo. Non c'è alcuna evidenza di 30 piani rimasti intatti. Se accettassimo la Versione Ufficiale, dovremmo presumere che anche gli ultimi 30 piani subirono l'effetto pancake, anche se ignoriamo il meccanismo che possa averlo indotto.

F. L'Evidenza Visiva

Sia per WTC 1 che per WTC 2, non solo non c'è traccia di alcun blocco di piani rimasto intatto, non c'è praticamente evidenza alcuna di nessun tipo di accumulo di piani uno sopra l'altro. Piuttosto, le evidenze sia video che fotografiche mostrano la polverizzazione dei piani durante l'evento. Non possiamo certo concludere che i piani si accatastarono l'uno sull'altro come frittelle (pancake appunto). Vedere fig.2 e fig.3.

Fig.2 - Modello A - Versione Ufficiale: I piani rimangono praticamente intatti e si accatastano l'uno sull'altro come pancake.


Fig.3 - Modello B: I piani esplodono come un vulcano in eruzione.


Fig.4 - Il blocco sopra inizia a disintegrarsi prima che la zona danneggiata cominci a muoversi verso il basso.

Non è pensabile ipotizzare che i piani si siano impilato uno sopra l'altro come frittelle.
Sforzandoci di dare credito alla Versione Ufficiale, useremo un approccio conservativo. Assumiamo che un piano in caduta libera avvii la caduta di quello sottostante e nel contempo si polverizzi. In altre parole, quando un piano impatta un altro piano, la piccola quantità di energia cinetica del piano in caduta viene consumata per (a) polverizzare il piano in caduta e per (b) liberare il piano seguente. In realtà, l'energia cinetica non risulta sufficiente a fare entrambe le cose. Solamente per poter eseguire il calcolo del tempo di "crollo" ipotizziamo che ve ne fosse abbastanza. Dopotutto, milioni di persone credono di aver visto gli edifici crollare.

Nelle fig.2 e fig.3 sopra sono rappresentati due modelli, rispettivamente il modello A "pancake" ed il modello B, che rappresenta la disintegrazione dei piani durante i "crolli", cioè i piani si disintegrano dall'alto verso il basso. La domanda a cui occorre rispondere è la seguente: quale dei due modelli meglio descrive le foto sotto? Ancora, la domanda è "Dove sono finite le Torri?" 

Fig.5 - WTC 2 - Non c'è praticamente alcun detrito in caduta libera al di sotto del fronte d'onda del crollo.


Fig.6 - Strato uniforme di polvere su Fulton Street dopo il "crollo." Non credo si senta un gran tonfo quando questa parte dell'edificio colpisce il suolo.


Queste foto mostrano evidenze di polverizzazione(*) e non di un "effetto pancake". La foto seguente di un collasso indotto da un terremoto in Pakistan mostra come ci sarebbero dovuti essere molte più macerie e molta meno polvere a Ground Zero se la Versione Ufficiale del collasso gravitazionale fosse vera.

(*) Polverizzare significa ridurre il materiale in particelle di polvere tramite un'azione meccanica ottenuta tramite la macinazione e/o la frantumazione, oppure tramite l'energia cinetica di qualcosa che urta contro qualcos'altro. Come evidenzia la Dr. Wood e come vedremo in seguito, qui siamo di fronte ad un altro fenomeno che lei battezza in inglese come "dustification". Viene impropriamente tradotto come polverizzazione ma non deve in alcun modo evocare il concetto di macinare e/o frantumare in piccole particelle di materiale, che necessariamente implica l'uso di energia meccanica o cinetica. A prima vista sembra un'osservazione banale, ma al contrario, l'intenzione è identificare un fenomeno non noto o mai incontrato prima con un termine con non possa essere confuso con fenomeni noti, quale la polverizzazione tramite mezzi meccanici o cinetici. Durante le sue ricerche la Dr. Wood si è sforzata molte volte in questo senso ed incontreremo molti di questi termini nei prossimi capitoli del suo libro. L'idea è di creare un termine nuovo per un fenomeno nuovo, che non si possa confondere con un fenomeno noto, ma allo stesso tempo sia semplice da ricordare e non complicato come ad esempio "caratteristica-XYZ-123".

Fig.7 - Margalla Towers , Pakistan 2005 - L'effetto pancake è evidente.

Il punto di questi esempi è che l'energia cinetica non può essere consumata in compiti diametralmente opposti. Cioè, non può essere spesa per "polverizzare" ed al tempo stesso per produrre "l'effetto pancake".  
Dunque, se ci fosse energia cinetica sufficiente per la polverizzazione, si verificherebbe la polverizzazione oppure l'effetto pancake, ma non entrambe. L'energia può essere spesa una volta sola. Se l'energia potenziale viene spesa per polverizzare un piano verso l'alto e verso l'esterno, non può essere spesa di nuovo per accelerare l'edificio verso il basso. Per far si che si verifichi l'effetto pancake, è necessaria una forza sufficiente verso il basso per poter innescare il cedimento del piano seguente.
Ma se l'edificio al di sopra di quel piano è stato polverizzato, allora non ci può essere alcuna forza verso il basso. Come si vede nelle foto seguenti, gran parte del materiale è stato espulso verso l'alto e verso all'esterno. Ogni particella di materiale polverizzato sopra la pianta dell'edificio rimane sospesa in aria e non può contribuire a imprimere al piano seguente una forza verso il basso. Polverizzandosi, inoltre, le minuscole particelle hanno un elevato rapporto superficie-massa, offrendo un'elevata resistenza all'aria che diviene significativa. Ognuno di voi ricorderà che la polvere impiegò giorni per posarsi al suolo - non ore o minuti.

Fig.8 - Dr. Wood: La mia integrità intellettuale m'impedisce di definirlo un "crollo".

 
Fig.9 - WTC 1 si trasforma in polvere scontrandosi con niente altro che aria.


Anche se il meccanismo responsabile ad innescare l'effetto pancake di ogni piano sembra essere assente, prendiamo comunque in considerazione il lasso di tempo che ci aspetteremo per il crollo. Riferiamoci ai grafici già mostrati nel Capitolo 1 espandendo l'esempio della palla da biliardo.
Per illustrare i tempi di questo effetto domino, useremo una sequenza di palle da biliardo in caduta, dove ogni palla da biliardo agisce come innesco della caduta della seguente palla nella sequenza. E' equivalente ad assumere che la polverizzazione sia istantanea e non rallenti quindi il processo. Notare che le palle sono usate solamente come cronometri e sono identiche le une alle altre tranne che per il colore. Non rappresentano nessuna collisione in realtà.

G. Caso 2: Crollo Progressivo a Intervalli di 10 Piani

Fig.10 - Tempo minimo per il crollo se 9 piani su 10 sono stati demoliti prima del crollo stesso.


Per tener conto della zona danneggiata dell'edificio, simuliamo che i piani crollino ogni 10 piani, come se qualcosa avesse distrutto 9 piani ogni 10 per l'intera altezza dell'edificio. Con un approccio conservativo stiamo presupponendo che non ci sia resistenza tra piani successivi. Riferiamoci al grafico della figura sopra. Abbiamo già visto la dinamica di questa ipotesi al Capitolo 1. Aggiungiamo qui che il tempo necessario affinché un piano qualsiasi impatti quello sottostante è pari a 2.8 secondi. Questo modello approssima la teoria del "crollo pancake" assumendo che ogni piano parte del processo pancake non offra resistenza alcuna. Con questa teoria, nessun piano al di sotto del processo pancake più iniziare a muoversi finché il crollo progressivo non abbia raggiunto quel determinato livello. Per esempio, non c'è ragione che il 20° piano collassi improvvisamente prima che possa essere danneggiato.

Con questo modello sono necessari un minimo di 30.6 secondi affinché il tetto si schianti a terra. Naturalmente ci vorrebbe più tempo se considerassimo la resistenza dell'aria. E ci vorrebbe ancora di più se tenessimo conto della resistenza alla polverizzazione offerta dalla struttura, dato che in realtà le colonne di ogni livello assorbirebbero molta dell'energia dei piani in caduta. Il tempo così calcolato va a favore delle Versione Ufficiale più di quanto si meriterebbe.

H. Caso 3: Crollo Progressivo a Intervalli di un Piano

In maniera simile al caso 2, consideriamo ora un crollo progressivo piano dopo piano.

Fig.11 - Tempo totale minimo per il crollo se ogni piano crollasse come un domino.


Il grafico mostra che se ogni piano subisse l'effetto pancake - in linea con il modello ufficiale del "crollo" - allora il tempo necessario per il crollo dell'edificio sarebbe di circa 100 secondi, e non circa i 10 secondi che tutti noi abbiamo visto con i nostri occhi e che corrispondono quasi al tempo di caduta libera.

I. Caso 4: Crollo Progressivo a Velocità Prossime alla Caduta Libera

Ora consideriamo lo stesso modello in cui avviene lo stesso fenomeno, di nuovo un piano ogni 10 piani, ma questa volta con "un po' d'aiuto." Consideriamo il grafico sotto in fig.12 già proposto al Capitolo 1.

Fig.12 - Tempo totale di crollo pari a 9.22 secondi con i piani (1 ogni 10) che iniziano a muoversi  in anticipo rispetto al fronte d'onda del crollo (le palle si passano il "testimone" 2.4 secondi prima che arrivi il "testimone-palla".


Supponiamo di voler far crollare l'intero edificio nello stesso tempo in cui una palla da biliardo in caduta libera dal tetto del WTC 1, nel vuoto, impiegherebbe a raggiungere terra (cioè, 9.22 secondi). Ora, se l'intero edificio deve essere al suolo in 9.22 secondi, ogni piano immediatamente sottostante a quelli che stanno subendo il "pancaking" deve iniziare a muoversi prima che l'energia pressante-discendente del "crollo progressivo" possa raggiungerlo. Per illustrare ciò, useremo ancora il modello delle palle di biliardo. Se la palla rossa (abbandonata dal 100° piano) deve toccare terra allo stesso tempo della palla blu (lasciata dal 110° piano), la palla rossa dove essere rilasciata 0.429 secondi dopo il rilascio di quella blu. Ma la palla blu impiega 2.8 secondi dopo il suo rilascio a raggiungere il 100° piano in caduta libera. Di conseguenza, la palla rossa deve iniziare il suo moto circa 2.4 secondi prima che la palla blu raggiunga la rossa ed inneschi il suo moto. Cioè, ognuno di questi piani necessiterà di 2.4 secondi di vantaggio. Ma come può un piano superiore essere distrutto dall'impatto con quello inferiore se quest'ultimo si è già tolto di mezzo?

Ciononostante, per far si che l'intero edificio crolli in circa 10 secondi, ogni piano inferiore dovrebbe iniziare il suo moto prima che un piano superiore possa raggiungerlo - e riuscirci con la sola forza di gravità.

E' questo ciò che tutti abbiamo visto il giorno che gli edifici all'improvviso svanirono? Crediamo sia molto chiaro dai video: l'onda del crollo, progredendo lungo l'edifico, si muove più rapidamente della caduta libera. E' indiscutibile che un tale risultato sia raggiungibile con qualcosa simile a una sequenza controllata di demolizioni. Come abbiamo visto, l'intero edificio si stava trasformando essenzialmente in polvere. Prendiamo un piano relativamente basso a caso, diciamo il 40°, per esempio. Il 40° piano deve iniziare il suo moto prima che qualunque dei piani superiori lo raggiunga in caduta libera. Ma perché dovrebbe iniziare a muoversi? Non c'erano fiamme ad indebolire la struttura a quel livello. Anzi, semmai c'era un carico sempre minore sul 40° piano man mano che i piani superiori si tramutavano in polvere.


Video con sottotitoli in italiano in cui Dr. Wood spiega l'esempio della palla da biliardo.


Fig.13 - WTC 1 - Sbuffi ed espulsioni orizzontali di materiale ben al di sotto del fronte d'onda del crollo.


In fig.5 notate che WTC 2 è meno della sua altezza originale e praticamente nessun detrito è in caduta in anticipo rispetto all'onda di demolizione. Se ora consideriamo i dati sismici che saranno discussi al Capitolo 6, sorge una domanda pertinente ed importante:

Perché la terra ha tremato per soli 8 secondi mentre WTC 1 "scomparve"?
Risposta: La parte di edificio mostrata in fig.6 (polvere e carta) non fa un tonfo quando colpisce il suolo.

La parte superiore dell'edificio ha sicuramente impiegato molto più tempo a raggiungere il suolo sotto forma di polvere di quanto ne avrebbe impiegato se fossero stati pezzi di grandi dimensioni. Sappiamo che i fogli di carta hanno un elevato rapporto superficie-massa e dunque tende a rimanere in aria per molto tempo. Ecco perché la usiamo per fare aerei di carta per i bambini. Sempre in fig.6 l'acuto osservatore avrà notato che molta della carta è ricoperta da polvere, indicando che la polvere arrivò a terra dopo la carta. Notiamo anche le tracce di pneumatici sulla polvere, ma non tante, quindi la foto sarà stata scattata poco dopo che una (o entrambe) le torri sono state distrutte. Sembra anche che le persone siano uscite dai propri nascondigli per fare fotografie. Se ci fosse stato un forte vento avrebbe soffiato via la carta prima che la polvere si potesse posare su di essa. Come risulta, la carte si posò più rapidamente e il fatto che molta carta sia ricoperta dalla polvere ci fa comprendere le proprietà relative di quella polvere, cioè possedere un'elevata resistenza aerodinamica. Nonostante in quella fatidica giornata il cielo era terzo nell'area di New York, quella specie di foschia opaca e cupa che si vede in lontananza si spiega solamente con la presenza di polveri sospese in aria in seguito ai "collassi."

Durante una demolizione controllata convenzionale, i supporti degli edifici vengono fatti saltare e l'edificio si rompe in pezzi quando si schianta al suolo. In una demolizione controllata convenzionale la gravità manda in pezzi l'edificio. Qui sembra che l'unico ruolo funzionale della gravità sia stato quello di attirare verso terra la polvere sospesa in aria.

Fig.14 - Vista da sopra il duomo del WFC 2 (World Financial Center) mostra i danni al WTC 6 al centro della foto. Alla sinistra la pila di macerie del WTC 7 (47 piani) alta non più di 5 piani. Alla destra del WTC 6 si vede la parete nord del WTC 1, che si appoggia al WTC 6, un edificio di 8 piani. Dove sono i restanti 102 piani della parete nord? Non sono caduti ne sul WTC 6 ne sul WTC 7 poiché non si vede alcun rivestimento in alluminio che ricopriva i moduli prefabbricati in acciaio (detti "wheatchex" perché ricordano la forma di  una marca di cereali americani). Poco rimane del "core" del WTC 1 e dov'è il resto? L'acciaio che si scorge a terra ricopre a mala pena il terreno. Se non si intravedono "wheatchex" accatastati sopra il WTC 6 come ha potuto il WTC 6 essere scavato da cima a fondo ed in maniera verticale?


Ora consideriamo la realtà dei fatti con l'aiuto di alcune domande:
  1. Qual'è la probabilità che tutte le strutture di supporto di un dato piano cedano esattamente allo stesso istante?
  2. Se tutte le strutture di sostegno di un dato piano non hanno ceduto al medesimo istante, quella porzione di edificio si inclinerebbe ribaltandosi da un lato oppure cadrebbe perfettamente in verticale entro la sua pianta?
  3. Qual'è la probabilità che le strutture di sostegno di ogni piano cedano allo stesso istante e che questi cedimenti strutturali progrediscano da piano a piano con perfetta simmetria? 

J. Conclusioni

Abbiamo visto che se il movimento di ogni piano deve ricominciare ad ogni piano, il tempo totale del crollo deve essere maggiore di 10 secondi. Dal momento che l'edificio si è disintegrato da sopra verso sotto, è difficile credere che ci sia stata molta quantità di moto da trasferire, ammesso che ve ne fosse. Dobbiamo anche tenere in conto l'energia necessaria a polverizzare ciascun piano mentre avviene il "pancake". In seguito alla polverizzazione, il rapporto superficie-massa del materiale di cui è composto ogni piano aumenta enormemente e la resistenza al moto diviene significativa. Come può questo materiale polverizzato contribuire alla quantità di moto mentre "galleggia" in aria e fluttua giù ad una velocità molto più lenta rispetto ai piani durante il "crollo". 
Le spiegazioni fornite dal 9/11 Commission Report e dal National Institute of Standards and Technology (NIST) non sono fisicamente possibili.

Fig.15 - Questa foto è stata scattata l'11 settembre poiché il WTC 7 è ancora in piedi. Si vede il WTC 6 sulla sinistra e al centro ciò che rimane del "core" del WTC 1.


Fig.16 - La stessa foro sempre con evidenziati il WTC 6 e le macerie del "core" del WTC 1.


Fig.17 - Questa foto è stata caricata nell'archivio FEMA (Federal Emergency Management Agency) il 13 settembre che è anche la prima data utile di caricamento di qualunque altra foto, per esempio quella sopra di fig.16 scattata l'11 settembre. Da altre foto effettivamente scattate il 13 settembre si notano più persone e mezzi pesanti presenti. Probabilmente anche questa foto è dell'11 settembre. Notare l'ambulanza senza un graffio nonostante fosse parcheggiata davanti al WTC 1. E' impolverata e ha la portiera leggermente danneggiata. 


Fig.18 - Stessa foto della fig.17 con visibili i resti della scala B, ricavata nel "core" del WTC 1. Il "core" rimane ancora in piedi per circa 10 secondi dopo il crollo del WTC 1. Alla sua base, nella scala B, sono sopravvissute 14 persone. 


Fig.19 - Stessa foto che mostra le pareti nord e sud del WTC 1. 


A questo punto del libro, in una serie di appendici, Dr. Wood illustra le equazioni del moto di un corpo soggetto a gravità e mostra matematicamente come non ci possa essere polverizzazione se deve conservarsi la quantità di moto. Inoltre, dimostra matematicamente come sia necessario introdurre l'esistenza di un'energia aggiuntiva se deve conservarsi l'energia durante gli urti, come deve necessariamente essere. Potete approfondire qui The Billiard Ball Example dove troverete anche altre considerazioni oltre che dei quiz che vi consiglio di fare.

Riportiamo soltanto le seguenti due foto che trovate in una delle appendici. Chi ha visto funzionare il pendolo di Newton avrà notato che quando facciamo urtare una o più sfere d'acciaio con quelle ferme accade che quelle precedentemente in moto si fermano mentre alle sfere ferme viene impressa la stessa velocità delle sfere che prima erano in moto (trascurando l'energia che si dissipa nell'urto e il fatto che l'urto non è perfettamente elastico). Le sfere in moto hanno trasferito tutta la loro quantità di moto alle sfere immobili e si fermeranno come conseguenza dell'urto anche se le sfere precedentemente immobili non offrono resistenza (è chiaro che se le vincoliamo offriranno molta resistenza e le sfere impattanti rimbalzeranno indietro). Praticamente, le sfere si scambiano la velocità proprio come accade nel gioco del biliardo quando una palla viene colpita perfettamente al centro e senza effetto (anche qui trascuriamo la differenza di massa che esiste tra la palla bianca e le restanti palle del biliardo). Se tuttavia la sfera d'acciaio si polverizza nell'urto non ci sarà massa rimasta per trasferire la quantità di moto alle palle ferme. Questo esempio vuole essere un'analogia con l'effetto pancake, in cui la quantità di moto non può accumularsi mentre procede il "crollo". 


Fig.20 - Conservazione della quantità di moto in assenza di polverizzazione e resistenza strutturale.


Video alta definizione 720p al rallentatore che mostra il WTC 1 mentre si trasforma in polvere. Notare come i grandi pezzi di acciaio strutturale si stanno trasformando in polvere a differenza dei pezzi più piccoli di rivestimento in alluminio. Si noti come dietro ai pezzi di acciaio segua una scia di polvere. Al minuto 0:30 è chiaramente visibile in corrispondenza dell'angolo dell'edificio al centro dell'immagine una trave quasi orizzontale parte di una struttura di acciaio. Seguitela e vedrete che verso 0:45 si è praticamente trasformata in polvere e dunque non si schianterà a terra.


La polverizzazione del WTC 1.


Telegiornale del 12 settembre 2001 alle 12:00 circa in cui il giornalista Peter Jennings chiede: "Dove sono tutte le macerie?"


Dr. Wood alla conferenza in Olanda nel 2012 - Dove sono andare a finire le Torri? Ancora dal telegiornale del 12 settembre, i sopravvissuti della scala B, la ricerca dei superstiti nei seminterrati pressoché intatti, il sindaco Rudi Giuliani che in conferenza stampa dichiara che sono già stati rimossi 120 camion di detriti la prima notte e infine osservazioni sull'edificio 7 (WTC 7). 


Dr. Judy Wood: le Torri non sono crollate né sono bruciate, ma sono state quasi totalmente ridotte in polvere a mezz'aria prima di toccare il suolo. Dove sono andate a finire le Torri?


Le Torri in polvere.


I numeri delle Torri in Polvere.


Confronto tra altri incendi avvenuti in grattacieli a Dubai e Madrid e quelli del WTC.